Oggi giornata uggiosa. Torniamo comunque in val Maira sperando di lasciarci alle spalle la nebbia della pianura, perlomeno dopo aver passato i primi paesi della valle. Invece, arrivati al bivio per Stroppo Paschero, la nebbia persiste e sulla strada troviamo addirittura un po’ di neve e ghiaccio; qualcuno propone di tornare indietro, ma si va su lo stesso visto che ormai siamo in ballo.
Dopo pochi metri di salita seguiamo i cartelli che, a sinistra, indicano la borgata Arneodi. Il percorso procede in leggera discesa verso quel nucleo di case, poi si distende a destra del rio valicandolo su un antico ponte in pietra.

Dal ponte di pietra, dopo la borgata Arneodi © Cuneotrekking
La bella mulattiera che da qui si genera prosegue verso sinistra nel cumbal Tinas. Dopo alcuni zig-zag raggiungiamo il bivio per le borgate Ciamin (1333 m) e Contà (1427 m), da cui arriveremo al ritorno.

Lungo la bella mulattiera © Cuneotrekking
Proseguendo invece per san Martino e colle san Giovanni (T3) superiamo un rio prima di arrivare ad un punto panoramico posto al di sopra dello spesso strato di nebbia che continua a persistere nel basso della valle, lasciandoci ammirare un panorama stupendo ad est e ovest.

Lo strato di nebbia verso est © Cuneotrekking

Un traliccio dell’Enel spunta dalla nebbia © Cuneotrekking
Il cammino si protrae in leggera salita, poi continua su un traverso in vista di San Martino.
Giunti su strada asfaltata svoltiamo a sinistra in leggera discesa e, aggirato un costone, raggiungiamo la borgata di san Martino inferiore (1378 m), risalendola poi all’interno per dirigerci tra le case di san Martino superiore (1456 m).

San Martino inferiore sovrastato dal monte Chersogno © Cuneotrekking
Il paesino, grazioso con case ben ristrutturate, è arroccato in posizione panoramica dominando la bassa valle Maira.
Raggiunta la strada che transita alle spalle, ne percorriamo un tratto verso sinistra fino all’osteria Lou Subric poi, appena dopo, svoltiamo sul prato a destra per evitare un lungo tornante.

In salita, veduta di san Martino superiore © Cuneotrekking
Raggiunta nuovamente la strada prendiamo una scorciatoia (tacca gialla sulla sinistra) che entra all’interno di un boschetto, facendoci evitare alcuni lunghi tornanti della strada provinciale 335 che incroceremo nuovamente per altre due volte.

Immagini dello spostamento verso il colle Bettone © Cuneotrekking

Salendo verso il colle Bettone © Cuneotrekking
Presa un’altra e più lunga scorciatoia, lasciamo a sinistra il monte Betunet (1827 m), tagliando ancora in due punti la strada Provinciale prima di raggiungere, ancora su scorciatoia, il colle Bettone (1831 m), posto sul divisorio del vallone d’Elva.

Dal colle Bettone © Cuneotrekking
Svoltando dal colle a sinistra saliamo un lieve tratto approdando alle pendici erte e innevate del monte Bettone (1901 m) (nel XVIII sec. veniva chiamato Beccone, grande becco, voce che pone in evidenza la configurazione della parte sommitale del monte).
Non c’è tanta neve, solo quel tanto di farina che copre lastre affioranti di pietra ghiacciata che rendono disagevole la salita (prestare attenzione, potrebbero essere necessari i ramponi).

Il monte Bettone © Cuneotrekking

Salita verso la cima © Cuneotrekking
La cima è posta su uno strapiombo vertiginoso che guarda dall’alto il vallone di Elva: stupendo panorama a 360°.

Dalla cima, vista verso il Betunet e il vallone di Canosio e Marmora © Cuneotrekking
Rimaniamo in contemplazione sulla cima per un quarto d’ora poi, con un po’ di cautela, torniamo sui nostri passi dirigendoci nuovamente al colle Bettone.
Da lì seguiamo una stradina (direzione nord) che inizia un semicerchio antiorario inizialmente in leggera discesa sul versante del vallone d’Elva e, dopo oltre due chilometri, raggiunge la chiesa circolare di san Giovanni (1872 m).

In marcia verso la chiesa di san Giovanni © Cuneotrekking

A sinistra l’aguzzo monte Bettone © Cuneotrekking

La chiesa di san Giovanni © Cuneotrekking
Scendendo un centinaio di metri verso sinistra (ovest) raggiungiamo una tavola orientativa. Proseguendo ancora di altri cento metri arriviamo alla “Fremo cuncunà” (letteralmente donna accovacciata), una caratteristica lastra di roccia protesa verso il vuoto nel vallone d’Elva (che può essere raggiunta con un percorso più diretto).

Sulla “Fremo cuncunà”, la rocca protesa nel vuoto © Cuneotrekking

Zoom sul monte Chersogno (centro) e rocca la Marchisa (destra) © Cuneotrekking
Tornati alla cappella di San Giovanni risaliamo la strada che ci condurrà al colle della Cavallina (1941 m).

Durante la discesa, sguardo verso le cime del Nebin e del Cugulet © Cuneotrekking

Ingrandendo la foto, a sinistra della nebbia si possono notare le chiese di san Peyre e santa Maria di Morinesio © Cuneotrekking
Svoltando a destra iniziamo ora la discesa a valle seguendo per un tratto la provinciale 335, abbandonandola nei pressi del colle Bettone per riprendere la discesa percorsa durante la salita su scorciatoie fino a raggiungere la strada che sovrasta il grande prato sopra la borgata di san Martino superiore.

Durante la discesa verso san Martino © Cuneotrekking
Attraversata la strada prendiamo un sentiero che si scosta lievemente a sinistra di san Martino. In questo tratto abbiamo, da angolature diverse, ottimi scorci panoramici sul paesino.
Arrivati nuovamente sulla provinciale svoltiamo a sinistra seguendola un buon tratto fino al bivio per la borgata Contà (1427 m).
Immettendoci ora sulla mulattiera di discesa superiamo poco dopo anche la borgata Ciamin (1333 m) che conserva una bella cappella dedicata a san Michele.

Borgata Ciamin, la cappella di san Michele © Cuneotrekking
Scendendo oltre avremo la fortuna di avere altri begli scorci fotografici sul campanile di san Peyre prima che la nebbia, a poco a poco, lo inghiotta del tutto.

Il campanile di san Peyre spunta dalla nebbia © Cuneotrekking
L’ulteriore discesa ci ricongiunge alla mulattiera già percorsa al mattino proveniente dagli Arneodi che ci riporterà in basso al tornante inferiore di Paschero. Il piccolo tratto di salita seguente ci riconduce al parcheggio, nei pressi della chiesa di san Giovanni.
Claus72
19/01/2016 alle 13:43
Un destino preoccupante e meraviglioso…giusto ieri sera mi stavo dilettanto con il pc a creare un percorso in quella zona e leggendo e analizzando la traccia gpx mi son reso conto che e’ praticamente uguale!!!:-):-):-)….grazie!
Elio Dutto
19/01/2016 alle 14:08
Ciao Claus, questione di telepatia…
Massimo66
19/01/2016 alle 21:22
Bravo Elio bella gita davvero….ne terrò conto in futuro….come sempre salutoni x tutti.Ciao
Elio Dutto
20/01/2016 alle 08:32
Ciao Massimo, sono luoghi che tu conosci benissimo, ma sempre molto invitanti. Dovremmo far qualcosa insieme…
Ciao.
Mattia Bertero Supporter
20/01/2016 alle 11:07
Ciao Elio.
Bellissimo itinerario che volevo fare da tempo, grazie a voi so esattamente dove passare :-).
Il Bettone è impressionante nel suo taglio netto del suo versante sul Vallone, mi da sempre una certa inquietudine.
Se non ricordo male la mulattiera era l’unica via per arrivare ad Elva prima della costruzione della Strada del Vallone nel primi decenni del Novecento.
Sono luoghi davvero incantevoli, la zona di Elva è tra le mie zone preferite della provincia.
Molte volte, quando io e Silvia non vogliamo fare escursioni ma solamente godere della montagna diciamo “turistica”, prendiamo la macchina ed andiamo sempre ad Elva.
Sarebbe un ottimo posto per viverci…
Un saluto da Mattia.
Elio Dutto
20/01/2016 alle 12:09
Se lo percorri adesso, con un po’ di neve, è perfino più bella. Come dici tu, la mulattiera era l’unica strada che collegava Elva alla valle, prima che costruissero la strada nel ‘900.
Buona gita!
massimo66
20/01/2016 alle 20:19
Io ci sono, lavoro e famiglia permettendo….se combini qualche gita fammelo sapere…buone camminate.
piero bertoglio Supporter
26/01/2016 alle 16:20
Ciao Elio: io e i miei amici, appassionati di escursionismo, seguiamo da tempo i vostri preziosi suggerimenti e vi ringrazio per quanto ci proponete ogni settimana ed anche per l’accuratezza delle descrizioni, nonchè delle tracce gps. Continuate così, noi continueremo a seguirvi con passione.
Elio Dutto
26/01/2016 alle 18:08
Ciao Piero, ti ringrazio per il bel commento. Siamo sempre alla ricerca di nuovi itinerari perché, come voi, siamo appassionati delle nostre belle vallate. Se avete qualche buon suggerimento da proporci, qualcosa che voi conoscete e che non abbiamo ancora descritto, ne prenderemo atto. Un grazie a te e ai tuoi amici e… buone escursioni!!!
piero bertoglio Supporter
26/01/2016 alle 18:38
Se mi viene in mente qualche itinerario interessante, verificato personalmente, sarà un piacere comunicartelo
Elio Dutto
26/01/2016 alle 20:05
Grazie Piero, a presto allora!
Guido Supporter
28/03/2019 alle 11:56
Gentilissimi,
prima di tutto un sincero grazie per l’immenso lavoro di pubblicazione di percorsi che avete fatto.
Poi due domande:
– guardando la traccia sulla mappa, la deviazione dal percorso non sembra arrivare in cima al M. Bettone. C’è qualche errore?
– avete idea delle condizioi di innevamento della zona in questo periodo?
Grazie mille!
Un saluto.
Valerio Dutto
28/03/2019 alle 17:34
Ciao Guido, sì sì, siamo arrivati sulla cima del monte Bettone (è la deviazione a sinistra del colle Bettone), ma ora che me lo fai notare è la mappa sottostante (basata sulle OpenStreetMap) a essere errata (quello che indicano come monte Bettone in realtà è il Betunet). Grazie per la segnalazione, provvedo a correggerlo!