Adatto nelle stagioni di primavera, estate e autunno, il percorso, molto piacevole, si sviluppa prevalentemente all’interno di una zona boschiva con l’unica accortezza di porre un po’ di attenzione, per la ripidezza, nel tratto finale dalla cresta alla Barma Granda: meglio evitare questa discesa se il terreno è bagnato.
Lasciamo l’auto sul piazzale del municipio e della chiesa (840 m) seguendo, a lato della chiesa, la strada asfaltata che, a tornanti, sale in direzione della cappella di Madonna degli Angeli.

Ci lasciamo Pradleves alle spalle © Cuneotrekking
Circa 400 metri prima della cappella lasciamo a destra il sentiero per la Barma Granda e colle della Piatta (cartello n. 8) che sarà la nostra via del ritorno ed arriviamo ad un piazzale sterrato, dove termina il tratto d’asfalto.

Vista sui monti Viribianc e Viridio di Castelmagno © Cuneotrekking
Un sentiero, a sinistra, in pochi minuti ci porta verso un luogo di culto dove è eretta, su un poggio panoramico, la graziosa cappella di Madonna degli Angeli (1132 m) del XVIII secolo.

Cappella della Madonna degli Angeli © Cuneotrekking
Tornati indietro, dal piazzale seguiamo la sterrata in direzione nord che, seguendo l’andamento sinuoso dei valloni laterali, tocca la vecchia borgata disabitata Cugn. Alla nostra sinistra, sul lato opposto della valle possiamo vedere, in basso, la borgata Grange che sta alla base della lunga valle di Cauri.

Proseguiamo verso le borgate Cugn e Gerbido © Cuneotrekking
In basso la borgata Grange e il vallone Cauri
Continuando il percorso nei boschi raggiungiamo la strada asfaltata provienente da Pradleves, nei pressi della borgata Presa (1084 m) e, dopo un tratto di breve salita, la borgata Gerbido (1240).

Arrivo alla borgata Gerbido © Cuneotrekking

In marcia verso il colle del Gerbido © Cuneotrekking
La strada prosegue verso destra e raggiunge in un quarto d’ora il colle omonimo (1326 m) dove si incrociano altre strade provenienti dalla val Maira o dirette alla Curnis Auta. Da lì si ha un po’ di visuale su alcune cime della valle Maira.

Segnalazioni al colle © Cuneotrekking

Sguardo sulle alture della val Maira © Cuneotrekking
Dalle paline si prende la direzione Barma Granda – colle della Piatta (sentiero R 33) e con un taglio nell’abetaia, prima in piano poi in leggera salita, si inizia un percorso ben tracciato e davvero molto bello. Il primo tratto ci porta in direzione sud-est e va a raggiungere il tratto di cresta posto sul divisorio tra la val Grana e la val Maira.

Percorso nell’abetaia © Cuneotrekking
Seguendo sempre le indicazione per la Grande Barma (cartello n. 32) passiamo il piano di Lombardone e, tagliando le pendici della rocca Seviana (1361 m), arriviamo al cartello n. 32.

Tratti nel bosco © Cuneotrekking

Nella faggeta © Cuneotrekking
Lì facciamo una breve deviazione (indicata) che porta ad un vicino punto panoramico verso i valloni che si sviluppano a sud dei Tetti di Dronero. Ritornati dai cartelli proseguiamo per un breve tratto fino a raggiungere il Pra di Quiot (cartello n. 31).
Proseguendo verso la Grande Barma entriamo poco dopo in una splendida faggeta che ci accompagnerà per un bel tratto. Al termine ci troviamo a passare in una zona accidentata e rocciosa. Lungo questo tratto, ma anche in precedenza, siamo rimasti sorpresi nel notare molti arbusti spontanei di bosso.
Il sentiero, sempre ben visibile, ci porta infine ad un valico (seguire cartello per colle della Piatta – Istiria) che ora affronteremo in discesa piuttosto ripida e impegnativa, che scende a sinistra di una grande zona di falesie calcaree, usate ai giorni nostri come palestra di roccia, dove scalatori si cimentano in vie impegnative.

Tratto di discesa verso la barma Grande © Cuneotrekking

Scendendo verso le falesie calcaree © Cuneotrekking

L’ingresso della barma Grande © Cuneotrekking
Ai piedi della falesia ci imbattiamo nella grande caverna naturale denominata Barma Grande, dove nei secoli passati, e perché anche non oggi, avranno trovato riparo uomini ed animali (balma, barma: riparo, antro naturale sotto roccia).
All’interno si possono ancora scorgere numerose stalattiti e stalagmiti.

Immagini della barma © Cuneotrekking

La barma © Cuneotrekking

La barma © Cuneotrekking
Il luogo, molto riparato, oggi ci ispira per fermarci a consumare lo spuntino.
Scendendo oltre, poco sotto raggiungiamo il bivio per colle della Piatta (a sinistra) e Madonna degli Angeli (a destra).

Veduta del fondovalle dal sentiero di discesa © Cuneotrekking
Virando a destra, in un quarto d’ora di cammino, tra abeti, querce e betulle, raggiungiamo la strada asfaltata concludendo l’anello poco sotto la cappella della Madonna degli Angeli, e da lì la seguiamo in discesa per raggiungere nuovamente Pradleves.
paolo
03/09/2019 alle 16:26
bel giro, soprattutto la seconda parte.
però volevo fare una correzione..non sono abeti ma pini..
Fabio Mascarello
09/03/2020 alle 20:35
Bellissimo percorso…
E bellissime vedute sulla valle e le vette circostanti.
Percorrere la cresta verso la grotta è stupendo anche se poi scendere mette un po di soggezione… Certo non è un passaggio semplice e ci va molta attenzione.
Ma ne vale la pena.
Il sentiero è ben segnato ed era ben visibile anche se lungo alcuni tratti era innevato.
Lo consiglio vivamente !
Elio Dutto
10/03/2020 alle 08:52
Grazie Fabio. Contenti che ti sia piaciuto.
Irene Quasso Supporter
14/02/2022 alle 11:12
Buongiornissimo,
ho memorizzato percorso per prossima settimana ed ho scaricato la traccia ma, mentre sul computer vedo le frecce di direzione e i nomi delle località (grange, colli etc) sul gps tracker no. Sono io che mi perdo qualcosa o no?
Posizionamento colle del Gerbido: se hai tempo controlli dove è indicato sulla cartina?
Ora che ho scoperto come usare il gps con le vostre tracce mi si è aperto un mondo 😄😄😄 .. a volte basta poco per essere contenti !!!!
Sempre super grazie per il vs lavoro !!
Ciao
Valerio Dutto
14/02/2022 alle 14:16
Ciao Irene, è proprio così: il GPS apre veramente un mondo 🙂 Per quanto riguarda la tua domanda dipende dall’app che hai installato: alcune mostrano le frecce, altre purtroppo no. Tu quale usi?
Irene Quasso Supporter
14/02/2022 alle 17:29
Uso A-GPS Tracker.
Ad esempio con “il sentiero delle leggende” che abbiamo fatto sabato la traccia è completa, non manca nulla! E’ utilissima perché (a parte le distanze in km) ci sono le altitudini tra un punto ed un altro, utilissimo davvero! Grazie, ciao