Dal parcheggio seguiamo per poche decine di metri la strada asfaltata verso Castello. Appena superato il ponte svoltiamo a destra (fontana) sull’ampia e frequentata sterrata dal fondo sabbioso che inizia a salire ripidissima nel vallone di Vallanta. Quasi subito superiamo una centralina idroelettrica.
Dopo qualche centinaio di metri, arrivati al bivio dove si stacca un sentierino che torna verso Castello, la mulattiera riduce la sua pendenza. Poco oltre ignoriamo una deviazione a destra che porta al rifugio Bagnour. Ci troviamo immersi in uno stupendo lariceto ai margini del bosco dell’Alevè.
Poco oltre il percorso si sdoppia: entrambe le diramazioni si ricongiungono duecento metri dopo, ma seguiamo quella di destra che è quasi in piano. Più avanti ignoriamo un ulteriore bivio che conduce verso il vallone delle Giargiatte (da cui faremo ritorno) e arriviamo a un bellissimo pianoro dove si apre la vista verso le Rocce di Viso e l’aguzza Guglia delle Forciolline.
Aggiriamo le rovine delle grange Soulieres, situate in posizione incantevole, e superiamo su una passerella il torrente.

Vallone di Vallanta. In cammino verso le grange del Rio © Cuneotrekking
La stradina riprende a salire e passa ai piedi delle grange del Rio. Superati i duemila metri di quota la abbandoniamo (palina) per svoltare a destra sul sentiero che entra in una incantevole cembreta.
Dopo duecento metri arriviamo a un bivio e svoltiamo a destra sul sentiero Ezio Nicoli, dedicato all’autore della storica monografia “Monviso re di pietra”, che si inoltra nel vallone delle Forciolline.
Man mano che proseguiamo nel caotico vallone i pini si diradano. Il sentiero si sviluppa tra pietraie, grandi massi ed erba fino all’imbocco dell’erto canalino visibile al fondo.

Vallone delle Forciolline. Al fondo si noti il canalino di salita tra la guglia delle Forciolline e la Rocca Meano © Cuneotrekking
Un cartello segna l’inizio dell’angusta gola delle Forciolline, stretta tra le ripide pareti rocciose della Guglia delle Forciolline da una parte e l’omonimo torrione dall’altra. Ci aspetta un tratto decisamente impervio su faticosi sfasciumi (consigliato indossare il casco).
Una catena aiuta a superare alcune rocce molto levigate sulle quali le suole fanno poca presa.

Sulle prime asperità iniziali © Cuneotrekking
Seguendo le numerose tacche gialle risaliamo il ripido canalino passando per un breve tratto anche sul versante opposto. Una seconda catena agevola il superamento di un saltino di roccia.

Immagini della salita nel couloir © Cuneotrekking

Salita nel couloir © Cuneotrekking

Nella parte terminale del canalino tra massi giganteschi © Cuneotrekking
Man mano che saliamo la gola si amplia e il percorso, sempre su faticosi sfasciumi, diventa più facile. Quando arriviamo ai piedi dell’impressionante colata detritica che fascia la base delle Rocce Meano ci raggiungono i primi raggi di sole.
Superiamo un susseguirsi di terrazzamenti naturali costituiti da rocce montonate spostandoci gradualmente verso sinistra. Appena prima di un laghetto pieghiamo ancora verso sinistra approdando sul magnifico altipiano nei pressi del bivacco Alessandra Boarelli (2.823 m).

Il primo lago. Cliccando sulla foto è possibile notare il bivacco appena sopra il lago nella zona d’ombra © Cuneotrekking
Il bivacco sorge in una spianata a dir poco sublime circondato dai numerosi laghetti delle Forciolline. C’è davvero da rimaner senza parole nel vedere così tanta bellezza racchiusa in questa conca.
La confortevole struttura è stata costruita nel punto in cui il ministro Quintino Sella e gli alpinisti della sua spedizione avevano posto le tende per affrontare il giorno seguente la prima salita italiana al Monviso. Alessandra Boarelli, appassionata alpinista, aveva tentato poco prima di raggiungerne la cima ma dovette desistere per il cattivo tempo. Correva l’anno 1863. La raggiunse comunque l’anno successivo con la damigella Cecilia Filia diventando le prime donne a toccarne la vetta.

La magnifica struttura del Boarelli © Cuneotrekking
Lo stupendo lago grande, alle spalle del bivacco, è sul percorso del bivacco Andreotti (3270 m) e del Monviso (3841 m).
Tornati dopo il giro dei vari laghetti al Boarelli riprendiamo la marcia in direzione del bivacco Berardo seguendo ancora l’indicazione e le tacche gialle.

I laghi gemelli © Cuneotrekking

Il lago grande © Cuneotrekking

Altro laghetto © Cuneotrekking
Costeggiando a monte i due laghetti gemelli saliamo una grande pietraia puntando in direzione ovest. Nel caotico percorso ci teniamo vicini a pareti rocciose lasciando a sinistra giganteschi massi grandi come case.

Salita in pietraia verso il bivacco Berardo © Cuneotrekking
Prima di scollinare volgiamo un ultimo sguardo a sud ammirando ancora volta i laghi dall’alto con la nebbia che sta salendo.

Scorcio dell’ultimo laghetto © Cuneotrekking

Ammirando dall’alto ancora una volta i laghi © Cuneotrekking

Ultimo sguardo prima di scollinare © Cuneotrekking
La traccia, più avanti dopo lo scollinamento, si divide. Svoltiamo a sinistra (scritta su masso “bivacco”) e proseguiamo seguendo sempre le tacche gialle.
Più avanti aggira verso destra alcuni roccioni (cavo in acciaio) proseguendo poi in leggera discesa.

…aggira verso destra alcuni blocchi di pietre © Cuneotrekking
Alla nostra sinistra possiamo notare verso sud la guglia delle Forciolline (2874 m). Dopo un tratto erboso ci avviciniamo sempre più al bivacco fratelli Berardo (2710 m) che improvvisamente compare al fondo di una pietraia dopo un rilievo. Posto sotto le Rocce di Viso (3067 m) la costruzione metallica è abbarbicata presso uno sperone roccioso.
Ci fermiamo una ventina di metri più in basso presso un torrione su un tappeto di fiori di ogni forma e colore per pranzare con un panorama d’eccezione.

Il bivacco Berardo… © Cuneotrekking

…abbarbicato su uno sperone roccioso © Cuneotrekking

Veduta dal basso © Cuneotrekking
Riprendiamo la discesa (questa volta tacche rosso/bianco) abbastanza lineare e in picchiata entrando a metà percorso nel folto bosco di pini cembri.
Tocchiamo il fondo della valle chiudendo l’anello iniziato al mattino. Svoltando a destra raggiungiamo la sterrata di discesa che ci riporta a Castello.

Ritorno a Castello © Cuneotrekking
Claudio Di Flumeri
29/08/2016 alle 16:29
Bellissima escursione, l’ho fatta esattamente un anno fa. Ho faticato il giusto sul canalino che sembrava davvero non finire mai, ma poi sono stato ripagato dal panorama intorno al bivacco Boarelli. Purtroppo quando sono ripartito per il bivacco Berardo è sceso un nebbione, la pietraia l’ho attraversata facendo riferimento al navigatore e il bivacco è “apparso” praticamente dal nulla quando sono arrivato a 50 metri di distanza. Diciamo che l’ambiente era molto suggestivo, anche se spero di tornarci in una giornata limpida. La discesa per tornare al punto di partenza dell’anello è davvero una picchiata! Buone gite 🙂
Elio Dutto
29/08/2016 alle 20:38
Ciao Claudio. Certo che se questo percorso lo fai in una giornata limpida è un’altra cosa. Trovarsi in mezzo a un nebbione non è da augurare a nessuno. Comunque, ambiente spettacolare che ripaga di tutti gli sforzi. Ciao.
Stefy Gheroppa IMontanari
30/08/2016 alle 16:40
Che bello deve essere vedere un Ermellino! Il primot ratto fino al Boarelli ben lo conosco per le ascese fatte al Viso, ma mai visto un Ermellino 🙁 la seconda parte credo proprio che meriti di essere fatta per la bellezza dei paesaggi….
Una nota…non avete individuato la “fonte” segnata sulle pietre quasi in cima al canalino? proprio sotto al punto stretto del canalino che porta poi alle rocce montonate….su alcuen relazioni è segnata su altre no, su OSM no…e mi scordo sempre di segnarmi le coordinate per farla mappare proprio su OSM uff…
Elio Dutto
30/08/2016 alle 18:17
Non ci abbiamo fatto caso. Probabilmente è nelle vicinanze della cascatella?
Davide
24/06/2019 alle 09:15
Ciao a tutti volevo sapere se il percorso presenta qualche difficoltà come pezzi esposti o piccole parti di roccia da arrampicare volevo andare con mio figlio di 9 anni .E già stato in parecchi posti ma prima mi accerto sempre delle condizioni del percorso prima di portarlo con me grazie e cordiali saluti