Cominciamo, dopo il ponticello, con il dirigerci sul sentiero U9 (rifugio Vallanta). Il primo tratto, sulla destra orografica del torrente Vallanta, inizia subito in forte salita. Più avanti, nei pressi di una zona rocciosa, il sentiero si ripiana per poi riprendere a tornanti.
Quando la stradina si biforca, teniamo la destra (le due stradine si ricongiungono poco oltre) e proseguiamo nel vallone lasciando, più avanti a destra su passerella, il sentiero per il bivacco Bertoglio e il passo di San Chiaffredo (palina).
Proseguiamo ancora per un po’ nel vallone che si allarga ripianandosi nei pressi delle grange Soulieres.

Vallone di Vallanta. In cammino verso le grange del Rio © Cuneotrekking
Superate anche le grange del Rio (1988 m) svoltiamo su un viottolo a destra (indicazioni bivacco Berardo e sentiero Nicoli) per entrare nel vallone delle Forciolline tracurando alla nostra sinistra, dopo pochi minuti, il bivio per il bivacco fratelli Berardo (sarà la nostra via del ritorno).
Seguendo le tacche gialle proseguiamo diritti verso il bivacco Boarelli all’interno del caotico vallone delle Forciolline seguendo un percorso centrale che si sviluppa tra pietraie, grandi massi ed erba, fino a che non raggiungiamo l’imbocco dell’erto canalino visibile al fondo, inserito tra la guglia delle Forciolline a sinistra (2874 m) e la Rocca Meano (3060 m)

Vallone delle Forciolline. Al fondo si noti il canalino di salita tra la guglia delle Forciolline e la Rocca Meano © Cuneotrekking
Giunti nei pressi (cartello consigliato ad escursionisti esperti) ci inoltriamo all’interno, superando le asperità iniziali attrezzate con catene e cavi in acciaio.

Sulle prime asperità iniziali © Cuneotrekking
Proseguendo sempre più all’interno tra i massi superiamo alcune volte il rio. Verso la fine del lunghissimo e faticoso couloir, prima di entrare nella strettoia finale, affianchiamo una cascatella approdando infine su una distesa pietraia dove abbiamo la fortuna di scorgere un ermellino.

Immagini della salita nel couloir © Cuneotrekking

Salita nel couloir © Cuneotrekking

Nella parte terminale del canalino tra massi giganteschi © Cuneotrekking
Spostandoci gradualmente verso sinistra raggiungiamo, dopo aver superato alcuni pianori di rocce montonate e la salita di un canalino, il primo laghetto dal quale è già possibile vedere a distanza ravvicinata il bivacco Alessandra Boarelli.

Il primo lago. Cliccando sulla foto è possibile notare il bivacco appena sopra il lago nella zona d’ombra © Cuneotrekking
Posto nel centro di una spianata rocciosa, nei pressi del lago grande delle Forciolline, la confortevole struttura è stata costruita nel 2004, sorgendo nel punto in cui Quintino Sella con le guide aveva posto le tende per affrontare il giorno seguente la prima salita italiana al Monviso.
Alessandra Boarelli, appassionata alpinista, aveva tentato, poco prima di Quintino Sella, di raggiungerne la cima ma dovette desistere per il cattivo tempo. Correva l’anno 1863. Lo raggiunse ugualmente, comunque, l’anno dopo.

La magnifica struttura del Boarelli © Cuneotrekking
Il bivacco è bellissimo e sorge, circondato da numerosi laghetti, in una spianata a dir poco sublime. C’è davvero da rimaner senza parole nel vedere così tanta bellezza racchiusa in questa amena conca.
Lo stupendo lago grande, alle spalle del bivacco, è sul percorso del bivacco Andreotti (3270 m) e del Monviso (3841 m).
Tornati dopo il giro dei vari laghetti al Boarelli riprendiamo la marcia in direzione del bivacco Berardo seguendo ancora l’indicazione e le tacche gialle.

I laghi gemelli © Cuneotrekking

Il lago grande © Cuneotrekking

Altro laghetto © Cuneotrekking
Costeggiando a monte i due laghetti gemelli saliamo una grande pietraia puntando in direzione ovest. Nel caotico percorso ci teniamo vicini a pareti rocciose lasciando a sinistra giganteschi massi grandi come case.

Salita in pietraia verso il bivacco Berardo © Cuneotrekking
Prima di scollinare volgiamo un ultimo sguardo a sud ammirando ancora volta i laghi dall’alto con la nebbia che sta salendo.

Scorcio dell’ultimo laghetto © Cuneotrekking

Ammirando dall’alto ancora una volta i laghi © Cuneotrekking

Ultimo sguardo prima di scollinare © Cuneotrekking
La traccia, più avanti dopo lo scollinamento, si divide. Svoltiamo a sinistra (scritta su masso “bivacco”) e proseguiamo seguendo sempre le tacche gialle.
Più avanti aggira verso destra alcuni roccioni (cavo in acciaio) proseguendo poi in leggera discesa.

…aggira verso destra alcuni blocchi di pietre © Cuneotrekking
Alla nostra sinistra possiamo notare verso sud la guglia delle Forciolline (2874 m). Dopo un tratto erboso ci avviciniamo sempre più al bivacco fratelli Berardo (2710 m) che improvvisamente compare al fondo di una pietraia dopo un rilievo. Posto sotto le Rocce di Viso (3067 m) la costruzione metallica è abbarbicata presso uno sperone roccioso.
Ci fermiamo una ventina di metri più in basso presso un torrione su un tappeto di fiori di ogni forma e colore per pranzare con un panorama d’eccezione.

Il bivacco Berardo… © Cuneotrekking

…abbarbicato su uno sperone roccioso © Cuneotrekking

Veduta dal basso © Cuneotrekking
Riprendiamo la discesa (questa volta tacche rosso/bianco) abbastanza lineare e in picchiata entrando a metà percorso nel folto bosco di pini cembri.
Tocchiamo il fondo della valle chiudendo l’anello iniziato al mattino. Svoltando a destra raggiungiamo le grange del Rio e la sterrata di discesa che ci riporterà a Castello.

Ritorno a Castello © Cuneotrekking
Claudio Di Flumeri
29/08/2016 alle 16:29
Bellissima escursione, l’ho fatta esattamente un anno fa. Ho faticato il giusto sul canalino che sembrava davvero non finire mai, ma poi sono stato ripagato dal panorama intorno al bivacco Boarelli. Purtroppo quando sono ripartito per il bivacco Berardo è sceso un nebbione, la pietraia l’ho attraversata facendo riferimento al navigatore e il bivacco è “apparso” praticamente dal nulla quando sono arrivato a 50 metri di distanza. Diciamo che l’ambiente era molto suggestivo, anche se spero di tornarci in una giornata limpida. La discesa per tornare al punto di partenza dell’anello è davvero una picchiata! Buone gite 🙂
Elio Dutto
29/08/2016 alle 20:38
Ciao Claudio. Certo che se questo percorso lo fai in una giornata limpida è un’altra cosa. Trovarsi in mezzo a un nebbione non è da augurare a nessuno. Comunque, ambiente spettacolare che ripaga di tutti gli sforzi. Ciao.
Stefy Gheroppa IMontanari
30/08/2016 alle 16:40
Che bello deve essere vedere un Ermellino! Il primot ratto fino al Boarelli ben lo conosco per le ascese fatte al Viso, ma mai visto un Ermellino 🙁 la seconda parte credo proprio che meriti di essere fatta per la bellezza dei paesaggi….
Una nota…non avete individuato la “fonte” segnata sulle pietre quasi in cima al canalino? proprio sotto al punto stretto del canalino che porta poi alle rocce montonate….su alcuen relazioni è segnata su altre no, su OSM no…e mi scordo sempre di segnarmi le coordinate per farla mappare proprio su OSM uff…
Elio Dutto
30/08/2016 alle 18:17
Non ci abbiamo fatto caso. Probabilmente è nelle vicinanze della cascatella?
Davide
24/06/2019 alle 09:15
Ciao a tutti volevo sapere se il percorso presenta qualche difficoltà come pezzi esposti o piccole parti di roccia da arrampicare volevo andare con mio figlio di 9 anni .E già stato in parecchi posti ma prima mi accerto sempre delle condizioni del percorso prima di portarlo con me grazie e cordiali saluti