Dalla parte opposta del parcheggio, nei pressi della palina 371, seguiamo il sentiero che si dirige a destra verso i lacs de Peïrefique e il colle del Sabbione entrando, poco più avanti, in un incantevole lariceto che taglia le pendici della modesta cime de Gratin.

Sul sentiero nel primo tratto © Valerio Dutto

Nell’incantevole lariceto © Valerio Dutto
Al termine del boschetto raggiungiamo la baisse de Barchenzane, con belle visuali sulla Rocca dell’Abisso.

Arrivo alla baisse de Barchenzane © Valerio Dutto
Svoltiamo a destra in leggera discesa sulla mulattiera inerbita.

Sulla mulattiera inerbita © Valerio Dutto
Dopo un centinaio di metri la abbandoniamo per svoltare a sinistra sul sentierino che con numerosi e lunghi tornanti risale il costone tra larici e piante di mirtilli.

Gnam! © Valerio Dutto
Nei pressi del secondo tornante osserviamo l’Opera 268 del Vallo Alpino, una delle numerosissime testimonianze militari presenti in questa zona.

In basso la strada che abbiamo percorso in auto per arrivare alla baisse de Peïrefique © Valerio Dutto

Zoom all’indietro verso la baisse de Peïrefique © Valerio Dutto
All’incirca a 2.200 metri di quota approdiamo su una panoramica cresta che si affaccia sull’ampio vallone di Casterino a sud e su quello di Valmasque a ovest.

Panorama sul vallone di Casterino a sud © Valerio Dutto
Dopo poche decine di metri pieghiamo a destra seguendo in discesa un traverso leggermente aereo che taglia le ripide pendici della cime de Barchenzane facendoci perdere un’ottantina di metri di dislivello.

In discesa sul traverso © Valerio Dutto
Arriviamo così a un bivio dove confluiscono diversi sentieri tra cui quello in arrivo dal forte Giaura. Seguendo le indicazioni svoltiamo a sinistra e seguendo le tacche gialle riprendiamo a salire su un sentierino che attraversa un’incantevole zona appartata denominata les Chappes.

Il percorso è ben marcato con tacche gialle © Valerio Dutto
Risaliamo alcuni dossi erbosi con i larici che si fanno via via più radi. Verso quota 2.270 m il sentiero, dal fondo sempre più pietroso, piega verso nord per superare un ultimo ripido dosso. L’ambiente cambia totalmente diventando sempre più severo e in breve giungiamo alla conca che ospita il primo lac de Peïrefique (2.332 m).

Il primo lac de Peïrefique (foto di giugno 2017) © Elio Dutto

Ancora il primo lac de Peïrefique (foto di giugno 2017) © Elio Dutto
Per giungere al secondo seguiamo alla meglio qualche ometto sulla malagevole e faticosa pietraia. Il lago superiore (2.358 m) è ancora più grande e severo, stretto ai piedi dell’anfiteatro costituito da punta di Peïrefique, torrioni Saragat e Rocca dell’Abisso che domina dall’alto.

Il secondo lac de Peïrefique ai piedi della Rocca dell’Abisso (foto di giugno 2017) © Elio Dutto
Dopo una meritata pausa riprendiamo il ritorno sulle orme dell’andata.

Ritorno nel lariceto © Valerio Dutto
Roberta
03/09/2021 alle 11:08
Buongiorno…
Come mai non sono ammessi i cani?
Valerio Dutto
03/09/2021 alle 11:12
Ciao Roberta, il percorso tocca zone incluse nel parco nazionale del Mercantour in cui i cani non sono ammessi, neanche al guinzaglio.
Luciano Bagnasco Supporter
03/09/2021 alle 16:34
Ciao Valerio, un mese fa circa, volevo fare il bellissimo anello da Voi proposto (colle sabbione-colle vej del buc-lago vaccia-colle sabbione) salendo da Peyrafica. Ma mi è stato detto(nn da voi) che il sentiero era andato tutto distrutto dall’alluvione dello scorso anno. A te risulta vero, oppure è fattibile senza grossi problemi??
Grazie Luciano
Valerio Dutto
03/09/2021 alle 16:40
Ciao Luciano, è un giro bellissimo che abbiamo ripetuto l’8 agosto di quest’anno. È tutto perfettamente fattibile, c’è solo una piccola frana dalle parti del ricovero Vernasca ma che si supera agevolmente. Buona escursione!
Luciano Bagnasco Supporter
03/09/2021 alle 21:58
Grazie, allora lo farò prossimamente
Ciaooo