Non ci siamo ancora mai stati ed è per questo che siamo curiosi di andarli a visitare.
Il percorso è quello abituale che porta al rifugio Livio Bianco, sulla strada che parte subito in salita tra le case della borgata e si inerpica, più avanti, su pietre lastricate. Entrati a contatto della faggeta ombrosa, più sopra lasciamo a destra la deviazione per i Tait (Lu Viol di Tait).

Percorso nella faggeta © Cuneotrekking
Proseguiamo alti sulla parte destra del torrente che, in questo periodo, è pieno d’acqua. L’avvicinamento al rifugio è lungo e il percorso iniziale taglia numerosi tratti nel bosco fino a raggiungere alla quota di 1529 metri il Gias del prato. Verso il termine del gias stacca una traccia che porta al Colle di Marchiana e al Monte Bourel.

Arrivo al Gias del Prato © Cuneotrekking
Davanti a noi, in fila indiana, si sta spostando una mandria di mucche verso l’avvallamento superiore. Sul ripiano successivo sono collocate alcune case Reali del Parco (1700 m).

La mandria di mucche in salita verso l’avvallamento superiore © Cuneotrekking

Dalle case Reali del Parco si nota la bastionata rocciosa terminale del vallone © Cuneotrekking
Proseguiamo tagliando verso destra alcune pendenze avvicinandoci gradualmente alla cascata copiosa che scende dal lago Sottano del Sella.

La cascata che precede il lago Sottano della Sella © Cuneotrekking
Passato un ponticello in legno contorniamo la riva est del lago e in pochi minuti raggiungiamo il Rifugio Livio Bianco (1890 m – km 7,68 dalla partenza)
Per salire nel vallone di Latous, dal rifugio occorre portarsi sul prato retrostante alle sue spalle e seguire una traccia che va a superare un dosso roccioso.

In salita alle spalle del rifugio verso il vallone di Latous © Cuneotrekking

Tratto di percorso per raggiungere il primo lago © Cuneotrekking
Più sopra il sentiero si sposta verso est e taglia con un tornante una pietraia dalla quale si ha una bella veduta dall’alto sul vallone della Meris, sul Colle di Marchiana (2276) e sul Monte Bourel(2468 m).

Al centro, l’intaglio del Colle di Marchiana e il Monte Bourel © Cuneotrekking
Una breve salita ci porta sul ripiano erboso dove compare alla nostra sinistra il primo dei laghetti incassato tra i larici.

Il primo dei laghetti di Latous incontrato © Cuneotrekking

Proseguendo oltre… © Cuneotrekking
Il sentiero prosegue tagliando una zona erbosa poi scavalca verso sinistra alcune rocce montonate e va a raggiungere un poggio roccioso dal quale appare alla vista il secondo laghetto (2054 m). Un breve tratto in diagonale di discesa ci porta sulla sua sponda.

Arrivo al secondo laghetto © Cuneotrekking

Sulle sue rive © Cuneotrekking
Proseguiamo, ormai senza sentiero, lungo il vallone in direzione sud-est alla ricerca di altri laghetti.

Verso il centro del vallone alla ricerca di altri laghetti © Cuneotrekking
Dopo aver superato una barriera di massi rotti pensiamo di essere in prossimità della conca lacustre ma così non è.
Svoltando verso sinistra in un avvallamento laterale ci portiamo in una successiva conca, e qui veniamo premiati trovando altri due piccoli laghetti vicini (2070 m – 9,6 km dalla partenza); su quello più in alto è appoggiato un nevaio.

Il terzo laghetto incontrato… © Cuneotrekking

…ed il quarto © Cuneotrekking
Soddisfatti per aver visitato questa zona, per noi nuova, dopo aver scattato alcune immagini del luogo torniamo sui nostri passi in direzione del rifugio.
A casa scoprirò, da una fotografia scattata in passato dalla cima est del Monte Matto, che se avessimo proseguito per un piccolo tratto nella piccola valletta opposta ai due ultimi laghetti, ne avremmo ancora potuto raggiungere uno.
Dal Livio Bianco, oggi raggiunto da parecchi escursionisti, ci permettiamo un buon piatto di polenta preparato per noi dal gestore del rifugio.

Ritorno al rifugio Livio Bianco e al lago Sottano della Sella © Cuneotrekking
Nel pomeriggio riprendiamo la strada del ritorno verso Sant’Anna di Valdieri.
Valerio79 Supporter
23/09/2013 alle 07:31
Bravi ragazzi, Penso siate i primi a recensire questa gita che a me era del tutto sconosciuta. La Val gesso offre una moltitudine di laghetti, alcuni sconosciuti come questi.
Per ora sono ancora preso con biberon e pannolini ma tra non molto riprenderò deciso anch’io. nonostante tutto un giro al Boerio e ai lagi di Sant’Anna non me li sono privati.
Ciao.
Cuneotrekking
23/09/2013 alle 20:12
Bentornato Valerio! Fa sempre piacere risentire i vecchi “aficionados” del nostro blog. Abbiamo altre escursioni di questo tipo in programma che sicuramente ti potranno interessare. Ciao, a presto!
donatella Biffignandi Supporter
24/09/2013 alle 08:37
qualcuno sa per favore se si può andare a fare queste escursioni in valle gesso (come quella ai laghi latous) con un cane, senza doverlo tenere al guinzaglio? Grazie, donatella B.
pepino elsa
31/05/2014 alle 22:23
Riguardo ai laghi del latous quanto distano in tempo dal Livio bianco ? Grazie. Elsa P.
pepino elsa
31/05/2014 alle 22:33
Le vostre foto sono sempre bellissime , mi fanno venir voglia di partire subito. Ho iniziato da poco tempo ad andare in montagna e quindi servo optare per percorsi non troppo impegnativi ma essendo già andatas al Livio bianco mi piacerebbe proseguire per il Latous. Grazie Elsas P
Elio Dutto
01/06/2014 alle 11:17
Grazie Elsa sei molto gentile. Per raggiungere i laghi Latous dal Livio Bianco occorre circa un’oretta di cammino. Ciao
Elena
24/09/2019 alle 17:02
Domenica 16 settembre siamo saliti al rifugio e poi ai laghetti Latous da voi descritti alla perfezione
Erano veramente deliziosi
Una meraviglia della natura
Complimenti per le vostre bellissime descrizioni che invitano a cercare questi posti nascosti da tutti
Elena
24/09/2019 alle 17:24
Domenica 16 settembre 2019 siamo saliti al rifugio e poi ai laghetti Latous da voi descritti alla perfezione complimenti
Era un posto veramente carino
Ecco la meraviglia della natura nascosta
Grazie per le bellissime gite che ci indicate e che scritte così bene invogliano a provarle
Elio Dutto
24/09/2019 alle 20:46
Grazie Elena per i complimenti. Siamo veramente contenti che li hai visitati. Sono veramente pochi che li conoscono. Ti salutiamo augurandoti tante belle escursioni.