Per approfittare di questo periodo di tempo bello e relativamente sicuro scelgo una cima di quelle che ho in mente e non ho mai salito. So che il tragitto per il Becco Alto del Piz, fatto dal vallone di Pontebernardo, è in posizione poco soleggiata la mattina; credo poi che troverò ancora qualche nevaio lassù. Il buon senso mi dice quindi di non partire troppo presto per non rischiare di trovare neve troppo dura. In ogni caso aggancio allo zaino piccozza e ramponi per tranquillità.

Il Becco Alto del Piz visto dal rifugio Zanotti (durante l’escursione alla forcella di Schiantalà) © Cuneotrekking

Veduta del Becco Alto del Piz durante la salita al Passo sottano delle Scolettas © Cuneotrekking
Alle 8:34, dopo aver fatto il pieno d’acqua alla fontana presso il rifugio Talarico (1712 m), inizio la mia camminata nel vallone di Pontebernardo.

In salita lungo il vallone di Pontebernardo © Cuneotrekking
Superati i primi tornanti che, con sentiero GTA, proseguono verso il colle di Stau (2500 m), prendo la deviazione a sinistra verso il rifugio Lausa (palina) risalendo i dolci pendii superiori tra larici e mirtilli.
Quando sono in vista del rifugio il panorama cambia aspetto: mi affaccio in una conca pietrosa dove, dopo poche decine di metri, un ometto di pietre ed alcune tacche mi indicano che il tragitto verso il Becco Alto del Piz taglia obliquamente verso sinistra.
Tenendomi sul bordo sinistro di un nevaio, vado a ritrovare più su la traccia che sale gradualmente a zig-zag la grande pietraia mista ad erba. Continuando la salita mi innalzo più in quota, passando nelle vicinanze di un canalone laterale che scende dalla forcella delle Scolettas. Alcuni stambecchi mi osservano con curiosità controllando la mia salita.
Più in alto costeggio sulla sinistra una formazione rocciosa che taglia in verticale il canalone centrale; c’è ora da superare un tratto di nevaio che affronto per una quindicina di metri, poi mi sposto sulle rocce di sinistra andando a raggiungere un secondo nevaio più in alto.

Tratto di nevaio che ho dovuto superare © Cuneotrekking
Dopo un ultimo tratto su rocce rotte raggiungo finalmente una parte piana con annesso anfiteatro che racchiude la parte terminale del vallone. Dalla questa conca nevosa punto a sinistra (tacche rosse sulle rocce), in direzione di un erto canalino, non tanto lungo, che risalgo su sfasciumi fino alla sommità.

Il canalino, a sinistra, che porta verso il Becco Alto del Piz © Cuneotrekking
Raggiunta una selletta superiore mi trovo davanti con la visuale completa della parte alta e rocciosa del Becco Alto del Piz. Ben più distanti tre escursionisti stanno risalendo la pietraia alla sua base. Li raggiungo e, oltrepassata la pietraia, mi porto a sinistra della base sommitale che poi affronto in libera tra rocce e cengette erbose facendo attenzione a non far cadere pietre.

Pietraia alla base del castello sommitale © Cuneotrekking
In poco tempo raggiungo la piccola croce lignea posta sulla cima. Sono le 10:44. Mi affaccio subito a guardare il vallone del Piz e le montagne che ho salito negli ultimi tempi (Cima nord di Schiantalà, 2931 m, Punta Zanotti, 2735 m, Tenibres, 3031 m, Becco Alto dell’Ischiator, 2996 m, Testa dell’Ubac, 2991 m, etc.) per vederle da un nuovo punto di vista.

Sulla cima © Cuneotrekking

Dalla cima: a sinistra il Tenibres (3031 m), a destra l’Ubac (2991 m) © Cuneotrekking
Poi mi sistemo ed inizio a mangiare qualcosa mentre, nel frattempo, mi raggiungono i tre. Dall’accento sono genovesi e mi comunicano che sono partiti, come me, dal Talarico e hanno intenzione di effettuare la loro discesa nel vallone del Piz per poi tornare verso Pietraporzio, dove hanno lasciato una macchina. Dopo una mezz’oretta di permanenza sulla cima cominciamo insieme la discesa, dividendoci poi sulla selletta dove i tre iniziano la calata nel Vallone del Piz (indicazione su masso per rifugio Zanotti).

Inizio tratto di discesa © Cuneotrekking

Le tre cime di Schiantalà viste dalla selletta © Cuneotrekking
Seguendo le mie tracce ridiscendo nel canalino che porta sul nevaio dell’anfiteatro superiore del vallone e poi, a ritroso, ripercorro l’itinerario dell’andata fino a raggiungere la mia auto.

Tratto da affrontare nella discesa del vallone © Cuneotrekking
Fabio Minetti
03/09/2013 alle 22:22
Salito oggi dal vallone di Pontebernardo, sceso da quello del Piz e ripassato di là dal Passo Scolettas… Così viene fuori un anello vario e interessante. Dalla cima, panorama spettacolare. Escursione in solitaria ispirata anche dal vostro sito!
Danilo
27/09/2015 alle 17:40
Giro corto ma impegnativo per metà della sua lunghezza, sviluppata su sfasciume detritico di vario pezzamento, anche il sentiero in alcuni tratti lo si percepisce solo vedendo sulle rocce le tacche rosse ben marcate. Attenzione (in periodi non priprio estivi) che tutta la parte in salita è all’ombra e in alcuni tratti al mattino la brina ricopre le rocce rendendole impraticabili.
Traccia GPS:
http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=10917492
Elio Dutto
27/09/2015 alle 21:17
Grazie Danilo per la traccia e per le precisazioni. Ciao
Paolo Gandino Supporter
15/09/2020 alle 15:31
Ciao Elio. Sono salito ieri sul Becco Alto del Piz; dal Talarico per i passi del Vallone e Scolettas. Anello veramente bello, con molte “pietre”. Ho notato il tuo tempo impiegato per la salita: davvero ottimo, complimenti. Ciao
Elio Dutto
15/09/2020 alle 21:39
Ciao Paolo, grazie!