Percorriamo la strada asfaltata verso monte e dopo poche decine di metri la abbandoniamo per un sentierino che scende sulle rive del torrente Gesso. Attraversiamo il ponte della Vagliotta (1.091 m) e sul versante opposto seguiamo la bella mulattiera che entra nel bosco.

Sul ponte della Vagliotta © Valerio Dutto

La mulattiera nel bosco © Valerio Dutto
Quasi subito trascuriamo a destra la deviazione per il bivacco Gandolfo e con percorso tranquillo e regolare risaliamo la bellissima faggeta.

Giorgia mentre sale © Valerio Dutto

Nella faggeta © Valerio Dutto
Numerosi tornanti ci conducono verso una strettoia del vallone della Vagliotta, dove improvvisamente la faggeta finisce e la vegetazione si fa più rada. Più in basso il torrente scorre impetuoso.
Prima in leggera discesa e poi nuovamente in salita percorriamo un tratto balcone che ci porta proprio accanto al torrente.

Sul tratto balcone © Valerio Dutto
Continuiamo a salire su un tratto lastricato e poco più in alto passiamo sul versante destro orografico oltrepassando una passerella in legno.

La passerella in legno © Valerio Dutto
Ulteriori panoramici tornanti a fianco di belle cascatelle ci fanno guadagnare rapidamente quota.

Una delle cascatelle © Valerio Dutto
Superiamo un breve tratto attrezzato che in realtà non presenta particolari difficoltà, poi per qualche decina di metri il fondo peggiora diventando più smosso.

Il facile tratto attrezzato © Valerio Dutto

Ultimi tornanti prima di arrivare al gias Vagliotta inferiore © Valerio Dutto
Superati gli ultimi tornanti arriviamo al ripiano dove è posizionato il gias Vagliotta inferiore (1.581 m, fontana).

Il gias Vagliotta inferiore © Valerio Dutto

Dal gias Vagliotta inferiore verso la capanna sociale Barbero © Valerio Dutto
Lasciato a sinistra il sentiero che conduce al bivacco Costi Falchero e al passo Barra della Vagliotta, superiamo un breve tratto acquitrinoso e poi una seconda passerella in legno.

La seconda passerella © Valerio Dutto
Invertiamo direzione di marcia e destreggiandoci tra alcuni massi ci portiamo verso l’ultima faticosa rampa di salita.

Il poggio della capanna sociale Barbero © Valerio Dutto
Il vecchio sentiero raggiungeva direttamente il bivacco, mentre quello nuovo compie due lunghi traversi (attenzione nella parte superiore dove la traccia è un po’ labile).
La capanna sociale Barbero (1.670 m, fontana) ci attende su un panoramico poggio ai piedi della severa parete nord dell’Asta Sottana. Inaugurato nel 1965 è dedicato alla memoria di Roberto Barbero, giovane alpinista scomparso nel 1963.

La capanna sociale Barbero ai piedi della severa parete nord dell’Asta Sottana © Valerio Dutto

Un momento di relax © Valerio Dutto
Il bivacco è posto in buona posizione sia verso i valloni della Vagliotta e della Miniera, sia verso la sottostante valle Gesso della Valletta (notevole il colpo d’occhio verso Sant’Anna di Valdieri e verso il monte Matto).

Zoom sul gias Vagliotta inferiore © Valerio Dutto

Zoom su Sant’Anna di Valdieri © Valerio Dutto
Dal poggio è chiaramente visibile il percorso che conduce al passo Barra della Vagliotta e alla cima del Lausetto.
Dopo una meritata pausa riprendiamo la via del ritorno sullo stesso tragitto dell’andata.

Ritorno nella faggeta © Valerio Dutto
Albino
31/05/2014 alle 18:49
Brr. che grossa quella vipera! L’escursione mi sembra bella. Effettuata tanti anni fa…..E’ ora di ripeterla! Grazie per i vostri contributi.
pepino elsa
31/05/2014 alle 22:14
Interessante proposta. Mi chiedo…..di fronte ad un incontro cosi poco gradevole non esistendo più il siero anticiperà nella malaugurata ipotesi di un morso, che si fa? Grazie!!
Elio Dutto
01/06/2014 alle 11:11
Ciao Elsa. Il siero antivipera non esiste più anche perché considerato quasi più pericoloso del morso in caso di allergia. Noi portiamo sempre nello zaino il succhiaveleno che può dare una mano in questi casi. Un consiglio che ti do è di indossare un buon paio di scarponi e dei calzettoni, che bastano per scongiurare un eventuale morso e poi non mettere le mani nell’erba o tra le rocce senza prima aver verificato l’assenza di pericolo. In ogni caso sono incontri molto fortuiti anche perché le vipere, animali molto timidi, scappano sempre prima del nostro arrivo. Ciao
Albino
01/06/2014 alle 18:08
Il link postato da Alberto non riesco ad aprirlo. Comunque ho effettuato l’escursione in data odierna non tanto convinto dal tempo. Invece, dopo Borgo San Dalmazzo…sole, sole, sole! Dopo la partenza mi sono accompagnato con 2 ragazzi Marco di Alba e Katya di Castagnole Lanze, che saluto cordialmente. Anche loro, dopo aver letto ilo vostro resoconto, hanno deciso per quest’escursione. Ma vi rendete conto di quante persone vi seguono e che condizionate piacevolmente nelle scelte? Abbiamo visto camosci saltellanti nei nevai, marmotte fuggenti e, al ritorno, la vipera! Posizionata sul sentiero pieno d’acqua (andava forse a bere?) di un colore marrone molto intenso (più di quello delle vostre foto…) che, molto lentamente, si è spostata dal sentiero raggiungendo una macchia di felci rinsecchite; era di un mimetismo eccezionale! Se non si muoveva era impossibile localizzarla. Comunque, tutto bene! Bella giornata e bellissima escursione! Grazie per il vostro impegno costante.
Una nota: io già nutrivo dubbi sui vostri tempi…e anche i ragazzi con cui ci siamo accompagnati, di fronte alla lettura di un tempo di 1,30 ore quando noi, senza fermarci se non per 2 foto e guardare i camosci, ne abbiamo impiegate 2 abbondanti. Capisco che siete dei treni ma….gli altri sono umani!
Grazie, siete dei Grandi!
Elio Dutto
01/06/2014 alle 20:10
Ciao Albino, grazie veramente per il tuo gentile e incoraggiante commento. Incoraggiante perché le tue parole sono il premio per il nostro impegno costante, non retribuito, nel voler promulgare i posti incantevoli che ci circondano. Ci rendiamo conto, giorno dopo giorno, che moltissime persone contattano il nostro blog per avere qualche spunto su nuovi percorsi. Anzi, mese dopo mese aumentano sempre. Per darti un’idea, nei mesi da gennaio a maggio 2014 abbiamo avuto sul blog 273.920 visite di cui 58.206 solo in quest’ultimo mese di maggio.
A parte questo sono molto contento della tua escursione odierna, specialmente dell’incontro fortuito che hai avuto con la vipera. Per ciò che riguarda i tempi di percorrenza, sono sempre stato restio ad indicarli, anche perché ognuno ha il proprio passo…
Ti ringraziamo ancora per l’impegno costante che dimostri nel continuare a seguirci. Speriamo di non deluderti mai. Se hai qualcosa da proporre o da migliorare contattaci pure.
Grazie ancora di tutto.
Alberto
31/05/2014 alle 22:35
Anche io in una mia recente gita ho avuto un incontro plurirettiliano. Invio il link a un sito della sanità della regione Puglia che a mio parere é molto ben fatto su cosa fare e cosa non fare. http://www.sanita.puglia.it/…/Morso%20di%20vipera%20e%20norme%20compo...
In ogni caso il veleno ha più azioni per cui é meglio non pasticciare e recarsi prima possibile in ospedale per essere tenuti sotto controllo.
Alberto
Elio Dutto
01/06/2014 alle 18:51
Ciao Alberto, come altri lettori anche noi non siamo risciti ad aprire il link che ci hai proposto, probabilmente per qualche errore di digitazione.
grazianatalamonti@gmail.com
02/08/2020 alle 16:33
Ciao ?. Fatta questa escursione il 31/07/2020. Bellissimo giro, con le cascate e il torrentello! Abbiamo incontrato anche noi una vipera…ma niente altro.
Alberto
02/06/2014 alle 09:44
Caro Elio
ciao invio nuovamente il link.
http://www.sanita.puglia.it/portal/page/portal/SAUSSC/Organismi%20e%20centri%20regionali/Centro%20Antiveleni%20Foggia/Prevenzione/Allerta/Morso%20di%20vipera%20e%20norme%20comportamentali.pdf
Speriamo in bene, fatemi sapere se si legge. Mi permetto di sconsigliare il succhiaveleno che non è ritenuto utile. Consigliavo di rivolgersi all’Ospedale non perché ci siano pericoli, ma per tenere sotto controllo la persona che ha subito il morso.
Ciao a tutti
Alberto
Elio Dutto
02/06/2014 alle 10:34
O.K. Alberto, ora si legge bene.
Sicuramente come dici tu appena puoi devi andare all’ospedale, ma quando ti trovi a duemila metri e sei distante da tutto cerchi un primo rimedio. Ciao e grazie.
Erika
02/06/2014 alle 12:53
Scusate.. ma quindi la partenza del percorso esattamente dove è?
Supero S.Anna di Valdieri Tetti Gaina e poi?
Grazie
Elio Dutto
02/06/2014 alle 13:40
Erika, probabilmente non hai letto il seguito del testo: ottocento metri dopo la sbarra (rialzata) dei Tetti Gaina. Ciao
Marco
04/06/2014 alle 20:08
Buona sera.
Vorrei farvi i complimenti per il vostro splendido sito. E già da molto che vi seguo e prendo spunto per le mie sgambettate nelle nostre splendide montagne.
Domenica mattina abbiamo (io e la morosa) effettuato questa escursione, molto bella.
Approfitto per ringraziare per la compagnia Albino e la moglie, due splendide persone.
Per fortuna non abbiamo avuto lo stesso incontro (vipera) nel ritorno a valle.
Grazie e continuate cosi.
Elio Dutto
04/06/2014 alle 20:43
Ciao Marco, grazie mille per gli apprezzamenti. Dalla lettura del commento di Albino avevo pensato che c’eravate anche voi all’incontro con la vipera. Meglio, comunque, stare lontani. Ciao e buone escursioni!!!
Marco
05/06/2014 alle 20:13
Noi ci siamo scesi più tardi…
Spero di stargli il più lontano possibile, anche se so che prima o poi capiterà di vederla…
Buone escursioni…
Lodovico Supporter
05/07/2014 alle 21:57
Ciao, la gita l’ho replicata quest’oggi. Niente vipera, ma in compenso segnalo che i due ponticelli usciti malconci dall’inverno sono stati perfettamente sistemati. Vorrei chiederti come mai la traccia gps sul mio Dakota 20 era piena di “freccette” e di “montagnole” che rendevano molto difficile la lettura.
Elio Dutto
06/07/2014 alle 14:55
Ciao Lodovico e grazie per le utili informazioni. Per quanto riguarda la traccia hai perfettamente ragione. Purtroppo i GPS hanno qualche limite: in vicinanza di strette gole o rocce strapiombanti, non riescono a captare bene il segnale satellitare, che in questi casi va a rimbalzare da una parete all’altra della montagna scombussolando letteralmente il percorso. Il risultato lo puoi vedere chiaramente anche dalla nostra registrazione su Google Earth. Pur avendo registrato la traccia con due GPS diversi, per il motivo detto in precedenza abbiamo avuto lo stesso esito. Ciao.
LINO
13/10/2019 alle 13:36
Ciao complimenti per il vostro splendido sito che guardo sempre per prendere spunto a nuove
escursioni.
Volevo chiederti i km di marcia che inserite sono intesi andata e ritorno ?
Grazie mille e complimenti
Lino.
Elio Dutto
13/10/2019 alle 14:04
Ciao Lino. Certamente, comprendono l’andata e il ritorno. Grazie che ci segui. Ciao
Alessandro
04/01/2021 alle 11:29
Salve, la stessa traccia è percorribile anche d’inverno con la neve?
Elio Dutto
04/01/2021 alle 11:36
Ciao Alessandro. Credo di no perché la passerella situata nella parte medio alta del percorso normalmente viene portata via dalla slavina.