Colle di Guia

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Il tuo commento


  1. ciao Angelo, complimenti per il sito, sopratutto per le escursioni belle nel racconto e nel contenuto fotografico. ciao un saluto hai tuoi amici Angelo.-


  2. Bravo Elio, è una bella zona, il vento è abbastanza presente: l’anno scorso nei pressi del gias sollevava la neve, gran spettacola e gran fatica.


  3. ciao; come sempre complimenti per il vostro sito, e come altre volte mi servono un pò di dritte.La salita al colle di Guia è fattibile con le ciastre? IL percorso è segnato o è comunque visibile? ci sono difficoltà? E, molto importante si arriva con l’auto fino a Moriglione San Lorenzo?
    grazie molte ciao ernesto

    • cuneotrekking


      Ciao Ernesto, per salire al Colle di Guia basta seguire la strada che sale da Moriglione e non ti puoi sbagliare (in ogni caso trovi tutte le segnalzioni). Quello che non so è se il tratto di strada che sale da Pietraporzio viene aperto. In ogni caso puoi telefonare al Comune di Pietraporzio (0171/964929 – 0171/96631).
      E’ fattibile con le ciastre perchè sei in mezzo ad una pineta. Occorre valutare la situazione della neve nel tratto scoperto, più in alto, che precede il pilone.
      Ciao, Elio


  4. Ciao a tutti voi.
    In realtà l’escursione di oggi aveva in programma la Cima del Gias ma non ci sono arrivato per la neve presente sulla via e per la sua natura attuale.
    Avevo questa vetta in mente da tempo ed era anche l’occasione per osservare la neve attualmente presente in quota, così per non portare le ciaspole che sarebbero state inutili, decido di portare i ramponcini ed i ramponi.
    Alle 8:00 sono a Pietraporzio e sto per imboccare la strada verso Moriglione San Lorenzo quando leggo il cartello che la strada è chiusa fino al 30 aprile.
    Va bene, parcheggio in un piccolo spiazzo a fianco della vecchia caserma.
    Dovrò aggiungere 200 metri circa di dislivello da fare in più.
    Pazienza.
    Il tempo è stupendo ma come temperatura siamo già sui 10 gradi, neve sul versante che devo risalire non c’è ne.
    Intraprendo così la strada asfaltata verso Moriglione, in realtà scoprirò che, nonostante il divieto, la strada si poteva benissimo percorrere, non c’è neve, non ci sono massi che ostacolano le macchine.
    In poco tempo arrivo alla piccola frazione che trovo davvero bella, con molte case ristrutturate, noto che non ci sono molti posteggi, per escursione future dovrò tenerne conto.
    Li non resta che imboccare la sterrata che si dirige verso il Gias Vallonetto.
    Più avanti incontro la prima scorciatoia che passa attraverso i larici, ogni tanto trovo piccole traccie di neve da superare.
    Noto che in molti punti gli alberi sono bruciati, segno di un passato incendio.
    Più avanti il sentiero si ricongiunge di nuovo con la sterrata per poi staccarsi subito dopo per la seconda scorciatoia.
    Quest’ultima si presenta davvero ripida in alcuni tratti, verso la sua fine il terreno è piuttosto cedevole e la via è esposta, bisogna prestare una certa attenzione.
    Bello in panorama che piano a piano di apre: una costante presenza è il Monte Bersaio con la sua mole imponente verso Est, alla mia destra ed in basso si presenta la Valle Stura della zona di Sambuco, e le montagne dell’altro versante.
    La scorciatoia finisce dal pilone a quota 1913 m, posizionato a strapiombo sulla valle sottostante, qui si rincontra la sterrata che fa una virata secca verso Nord ed entra nella gola scavata dal torrente Vallonetto.
    Qui, essendo un versante rivolto a Est trovo la prima neve che ricopre la strada fin quasi al Gias Vallonetto.
    Indosso i ramponcini che si riveleranno molto utili in questo attraversamento.
    La neve è molle ma tiene abbastanza, non ci sono segni di passaggi recenti di escursionisti.
    Alle 10:00 arrivo al Gias Vallonetto e la via di salita alla Cima del Gias si presenta davanti ai miei occhi, il vallone di risalita come pensavo é ricoperto dalla neve nel versante della mia destinazione, mentre l’altro versante del Monte Bodoira è quasi sgombro.
    Inizio la salita, la mia intenzione e di puntare verso il Colle di Vallonetto cercando di usare le poche macchie di terreno libero, ma fin da subito mi accorgo che la salita si rivela semplicemente impossibile.
    S’affonda fino al ginocchio e ogni tanto si scivola, la neve non è assolutamente portante.
    Sono un po’ sfiancato dallo sforzo e mi fermo al Gias per studiarmi un’altra possibile destinazione, ed ecco che il Colle di Guia mi balza in testa, consulto la mappa per esserne sicuro.
    Alle 10:40 riprendo la salita attraverso la sterrata, in 30 minuti arrivo al Colle, sono le 11:10.
    Il panorama è stupendo da quel punto: il Bodoira e il Bersaio dominano la scena, bello vedere un pezzo della Gardetta con il Becco Grande e la Rocca La Meja sullo sfondo.
    Non riesco però a stare che pochi minuti perchè quel punto è sferzato da un vento fortissimo che almeno non è così freddo ma riesce a minare il tuo equilibrio.
    Penso che per fortuna non ho raggiunto la cima che avevo in testa di fare, in un’ambiente ulteriormente più esposto non oso immaginare la forza del vento…
    Scendo subito e decido di fare pranzo dal pilone.
    Ci arrivo alle 12:10.
    Per il ritorno decido di prenderla con molta calma, per non affaticare le gambe dopo lo sforzo sulla neve molle che hanno dovuto fare, così decido di seguire la sterrata senza fare le scorciatoie.
    Arriverò dalla macchina alle 14:10.
    Bella escursione nonostante la mia meta non sia stata raggiunta ma oggi era davvero impossibile, se la neve fosse stata più ghiacciata forse i semplici ramponcini bastavano, però non ha proprio fondo, per le ciaspole la vedo dura forse per gli sciatori può ancora andare bene.
    Mi ha fatto ricordare un posto che non rivedevo da anni e poi ho aggiunto alla mia lista mentale nuove escursioni da fare in futuro.
    Un saluto da Mattia da Mondovì.