Escursione molto bella, da effettuare preferibilmente in primavera o in autunno per via dei colori che in questo periodo rendono splendida questa valletta secondaria.
Mi dirigo con Fulvio tra le case in cerca dello sterrato che scende in direzione del rio di Ferrere. Percorso un tratto di strada, un ponticello lo scavalca ed un bel sentiero prosegue risalendo, verso sinistra, il verdissimo lariceto che contorna la Serra del Bal.

È sempre piacevole fotografare il piccolo borgo di Ferrere © Cuneotrekking
Al termine del bosco di larici raggiungiamo il poggio ed un roccione, con un minuscola croce metallica, che segna l’entrata nell’ampio vallone Forneris.

All’inizio del vallone Forneris © Cuneotrekking
Il sentiero, ora in leggera discesa, conduce dopo circa 200 metri al bivio che porta al Colle di Stau (2500 m), al Becco Rosso (2261 m) e alla borgata di Murenz. Proseguendo dritti tagliamo invece a metà costa la sinistra idrografica e ci dirigiamo verso una costruzione in metallo (2130 m) appena visibile al centro dell’ampio vallone. Lì, una provvidenziale fontana ci consente di rifare la scorta d’acqua.

Più su verso la costruzione in metallo © Cuneotrekking

Arrivo alla costruzione © Cuneotrekking
Poco sopra, scavalcato il rio proveniente dal lago di Gorgion Lungo (2563 m), lasciamo il sentiero che prosegue per il Colle del Ferro e deviamo a destra verso un grande prato con al centro un grosso masso.

Agli inizi del grande prato © Cuneotrekking

Il valloncello che dobbiamo risalire © Cuneotrekking

Caratteristico “ometto” sul percorso © Cuneotrekking

Sguardo all’indietro © Cuneotrekking
Alcune tracce, appena visibili, risalgono un evidente vallonetto sulla destra di una pietraia. Più sopra alcuni ometti ci confermano la giusta direzione. Terminato il vallonetto seguiamo gli ometti che ci conducono un po’ verso sinistra sui bordi di una zona morenica che si estende in direzione del Colle del Ferro. Di fronte a noi c’è il contrafforte roccioso che scende dalla Cima del Bal. La direzione da prendere è la base del contrafforte per poi piegare subito dopo verso destra (nord-ovest).

A destra della foto, al fondo, si nota il contrafforte che scende dalla cima del Bal © Cuneotrekking
Ora risaliamo obliquamente alcune estese pietraie che gradualmente ci conducono verso il centro di una conca; una volta superate e scavalcati i bordi prativi ci troviamo di fronte al lago che si estende da ovest a est al centro di un catino erboso.

Ora su per pietraie © Cuneotrekking
Il lago, molto suggestivo, ha il bordo inferiore proiettato verso il Vallone Forneris.

Il lago del Gorgion lungo compare alla nostra vista © Cuneotrekking

Visto da un’altra angolatura © Cuneotrekking

Altra immagine del lago © Cuneotrekking
Dalle sue rive è ben visibile il Becco Rosso (2261 m) ma anche il Colle di Stau, delimitato tra la Rocca Verde (2694 m) a nord-est e il Monte Peiron (2796 m) a sud-ovest.

Tra la Rocca Verde e il Monte Peiron si può intravedere il Colle di Stau © Cuneotrekking

Il Colle di Stau ripreso col teleobiettivo © Cuneotrekking
Il panorama si estende poi verso la Testa del Ferro (2769 m) e il colle omonimo (2586 m). La giornata, che le previsioni davano bella, sta lentamente peggiorando. Non ci sono rischi di pioggia ma con un tempo migliore avremmo anche potuto salire la Cima del Bal. In ogni caso, per oggi ci accontentiamo della veduta appagante di questo laghetto fermandoci per più di un’ora sul posto.

Al centro della foto è visibile il Monte Peiron © Cuneotrekking
Più tardi riprendiamo la discesa verso il vallone Forneris per cercare un posto riparato dal vento per il pranzo. Infine, torniamo a Ferrere.

Durante la discesa il tempo migliora © Cuneotrekking

Sguardo di commiato al vallone Forneris © Cuneotrekking
Lodovico
01/11/2014 alle 20:40
Ci sono stato quest’oggi. Giornata stupenda con il giallo ocra dei larici che riempiva gli occhi. Devo dire che senza la traccia gps resta diffcile individuare il percorso per il lago quando si stacca dal quello per il colle del Ferro. Come riferimento si deve prendere un tondino in ferro con punta gialla che è conficcato nel suolo. Li c’è la deviazione in corrispondenza di un ometto poco visibile.
Preciso ancora che l’ultima ora di cammino è tutta su una faticosa pietraia.
Il lago è stupendo, così come la vista da lassù.
Grazie per il vostro impagabile lavoro!
Elio Dutto
01/11/2014 alle 21:27
Sì, Ludovico, è un po’ difficile trovarlo per via delle pietraie estese più in alto. Grazie, comunque, delle precisazioni che hai aggiunto e che potranno servire per gli altri escursionisti. Ciao e buone gite!!!
Eleonora
03/09/2021 alle 20:17
È un percorso fattibile con i cani?
Grazie per il vostro lavoro, è la nostra prima vacanza in Valle Stura e ci stiamo affidando totalmente a voi per i percorsi! 🙂
Elio Dutto
04/09/2021 alle 07:55
Ciao Eleonora. Grazie che ci seguite. E’ un bel percorso ma c’è un tratto di pietraia da affrontare. Non so se i cani sono abituati anche a questo. Il percorso finale non è tanto segnato ma se avete il GPS potete scaricare la traccia. Buona escursione.