Erano anni che avevo il desiderio di recarmi a questo lago, fin da quando dalla cima del Lausetto l’avevo notato, a nord, nascosto 900 metri più in basso, stretto tra le rocche Balour e il monte Ray. Oggi, finalmente, in compagnia di Valerio, Fulvio e Beppe posso dedicarmi a questa escursione.
Il sentiero per il lago è parzialmente segnato da tacche rosse su pietre o alberi nei punti strategici, alle volte anche con la sigla PS1. Il percorso si svolge per due terzi in una cupa faggeta e, nell’ultimo terzo, all’aperto.
Lasciata l’auto nel parcheggio della sede del parco, ci incamminiamo sulla sterrata a sinistra di una abitazione privata. Duecento metri più avanti, ad un bivio svoltiamo a destra e dopo poco proseguiamo dritti ad un secondo incrocio.

Nel tratto iniziale © Cuneotrekking
Più avanti incrociamo una strada forestale (partita anch’essa nei pressi della sede del parco, ma a valle) che seguiamo in salita a sinistra.
Trecento metri dopo, in un tornante, lasciamo proseguire la strada a sinistra e, mantenendo la destra (indicazione rossa PS1), arriviamo in una zona dove sono installati diversi ripetitori telefonici. Proseguendo verso ovest raggiungiamo i tetti Chiotti (1080 m, palina), ormai in rovina.
Seguendo sempre la carrareccia all’interno del bosco, dopo un’ansa ci infiliamo nell’ombrosa e cupa faggeta che non ci abbandonerà più per un buon tratto. Qualche rara tacca rossa ci indica le deviazioni da seguire.
In un tratto la vegetazione sembra essersi presa possesso della stradina, ma dopo poche decine di metri, fortunatamente, le cose migliorano, pur rimanendo qua e là rami spezzati.
Dopo parecchio cammino sulla stradina, che pian piano si restringe fino a diventare sentiero, raggiungiamo un colletto e poi una crestina rocciosa che aggiriamo sulla sinistra, fino ad arrivare all’uscita della faggeta.
Di qua proseguiamo dritti e dopo una breve discesa ci troviamo a superare uno scolo franoso in cui scorre un rigagnolo d’acqua.

Al di là del canalino © Cuneotrekking
Riprendiamo quindi a salire subito rapidamente per poi scollinare e raggiungere il gias d’Alpetto (1600 m), ormai ridotto ad un cumulo di pietre.

Il gias dell’Alpetto © Cuneotrekking
Più avanti dobbiamo attraversare una gola in frana, poi risalire sul lato opposto il canalino per una quindicina di metri, piegando infine a destra per affrontare una salita tra alberi in splendida tenuta autunnale che conduce verso il vallone del Lausetto.

Tratto di salita nel bosco © Cuneotrekking

Nello stesso tratto, foto scattata durante il ritorno © Cuneotrekking
Ora si presenta un bel panorama su tutta la costa dell’Arp fino alla cima Cialancia (1885 m) e, più a sinistra, la costa Creus con il monte Merqua (2148 m) e il Bourel (2468 m). Verso nord-est spicca la cima Saben (1670 m).

Panorama verso la costa dell’Arp © Cuneotrekking
Il sentiero prosegue seguendo le conformazioni del terreno e, aggirati alcuni tratti rocciosi del monte Ray, si incunea con numerosi saliscendi nel vallone di Lausetto.
Questo tratto si rivela il più bello del percorso, un magnifico e panoramico sentiero balcone.

Tratto del sentiero balcone © Cuneotrekking
Dopo un poggio appare ancora lontano il ricovero privato posto sulla destra e più in alto rispetto al lago, mentre questo, nascosto in una conca, lo si vede solamente quando si è in dirittura d’arrivo.

Si può ora notare in lontananza il ricovero privato © Cuneotrekking
È un piccolo specchio d’acqua verdissimo che viene alimentato dai corsi d’acqua provenienti dalla cima del Lausetto.

La cima del Lausetto © Cuneotrekking
Purtroppo la cascatella che si vede al fondo in questo momento è in secca.

Come appare al nostro arrivo il lago Lausetto © Cuneotrekking
Anche qui utilizziamo il drone per fare alcune riprese del lago dall’alto.

Immagini dall’alto con il drone © Cuneotrekking

Lago Lausetto visto dall’alto © Cuneotrekking

Lago Lausetto © Cuneotrekking
Dal ricovero privato, dove ci fermiamo per pranzare, si può notare l’abitato di Valdieri adagiato al fondo della valle.

Salendo al ricovero privato per il pranzo © Cuneotrekking

Zoom su Valdieri e la cima Saben (a sinistra) © Cuneotrekking

La cima Saben in lontananza © Cuneotrekking
Al termine del pranzo riprendiamo la strada del ritorno ripercorrendo a ritroso il tratto fino al parcheggio.

Tornando verso valle © Cuneotrekking

A sinistra, veduta sulla spoglia costa dell’Arp © Cuneotrekking
Claudia Mattiauda
13/10/2017 alle 11:44
Non conoscevo l’esistenza di questo laghetto, non è menzionato in nessuno dei libri che ho. Grazie mille per avermi dato l’idea, mi sembra davvero una bellissima escursione! La val Gesso poi è tra le mie valli preferite, proprio domenica scorsa sono salita alla cima di Fremamorta, davvero fantastica!! Ciao e buone escursioni.
Valerio Dutto
13/10/2017 alle 12:38
Grazie Claudia! Il giro è bellissimo, solo un po’ noioso e cupo nel primo tratto in cui bisogna sapersi orientare (motivo per cui il percorso è classificato EE). Ma l’ultimo tratto di sentiero balcone ripaga da ogni fatica fatta 🙂
Albino
13/10/2017 alle 12:07
Grazie per le continue novità. Neanch’io conoscevo l’esistenza di questo lago. Complimenti per le foto con il drone. Sono veramente magnifiche ed offrono una visuale “impensabile” fino a poco tempo fa. Mi auguro che anche le prossime escursioni siano fornite di vedute e immagini dall’alto.
Bravi!
Valerio Dutto
13/10/2017 alle 12:35
Ciao Albino, hai colto nel segno. Il drone offre l’opportunità di fare foto davvero uniche 🙂
Lanfranco Marilena
15/10/2017 alle 21:46
Grazie per la segnalazione di questo incantevole luogo in Valle Gesso.
Sono 30 anni che la frequento ma non lo conoscevo.
Elio Dutto
16/10/2017 alle 08:12
Ciao Marilena, abbiamo un sacco di posti bellissimi e poco o per nulla conosciuti nelle nostre valli. Cerchiamo in qualche modo di farli conoscere ed apprezzare a tutti. Ciao
Piumatto Gilbero
31/10/2017 alle 09:37
Seguendo le tue indicazioni (molto precise tra l’altro) sono salito lunedì 30 ottobre, un pochino faticosa la salita nel bosco, ma un’escursione alternativa e affascinante, grazie per l’idea .
Elio Dutto
31/10/2017 alle 18:48
Ciao Gibi, il tratto nel bosco è davvero lungo e anche un po’ noioso, ma ciò che si vede dopo ripaga ampiamente gli sforzi fatti. Ciao e grazie per averci scritto.
Irene
21/11/2017 alle 09:04
Che bella escursione! Una volta fuori dal bosco il panorama deve essere veramente appagante ed unico. Aspettiamo (penso di parlare a nome di tutti) nuove mete poco conosciute (o non conosciute ai più) per andare alla scoperta delle ns bellissime montagne … magari anche qualcosina da fare con le ciaspole per chi non è troppo esperto …
GRAZIE per il vs continuo supporto
Ciao
Elio Dutto
21/11/2017 alle 13:36
Ciao Irene. Proprio domani vogliamo provare un’escursione con le ciaspole che penso ti piacerà. Ciao e grazie per il commento.