Sono passate da poco le otto. Seguiamo il tragitto che, oltre il ponte, si inoltra nello splendido bosco di faggi verso le ex palazzine reali. Al di là dei caseggiati, ora adibiti a colonie estive, proseguiamo ancora all’interno del bosco seguendo i tornanti che ci conducono prima nei pressi del Gias dell’Aiera ed in seguito al del Gias del Rasur immettendoci nell’ampio e panoramicissimo vallone di Monte Colomb. Qui abbiamo un bellissimo colpo d’occhio sul lunghissimo avvallamento, chiuso in testata dalle Cime Cossato (2887 m), Peirabroc (2940) e dal monte Clapier (3045 m). Si fanno ammirare i faggi in divisa autunnale che colonizzano la parte destra del vallone.

L’ingresso nel Vallone del Colomb © Cuneotrekking
La sterrata scende per qualche metro e prosegue per un lungo tratto fino a raggiungere il Gias sottano del Vej del Bouc (1430 m). Lasciato a destra il percorso per il rifugio Pagarì, seguiamo il sentiero che prosegue su un praticello alla nostra sinistra prima di entrare nuovamente in una faggeta.
Oltre, proseguiamo sul sentiero ben tracciato che si snoda a lunghi tornanti nel vallone del Vej del Bouc. Nella parte più alta del tragitto verso il lago, il sentiero è stato rifatto con un nuovo percorso che ora passa nelle vicinanze del rio e va ad evitare i vecchi tratti in frana.

Verso il lago del Vej del Bouc © Cuneotrekking

Quello che ci lasciamo alle spalle durante la salita al lago © Cuneotrekking
Più avanti approdiamo al lago del Vej del Bouc (2054 m), posto sempre fantastico in tutte le stagioni.

Arrivo al lago del Vej del Bouc © Cuneotrekking
Riprendiamo subito l’ascesa verso il colle omonimo, che è situato seicento metri più in alto, seguendo il primo tratto di sentiero che porta al Passo del Carbonè. Dopo alcuni tornanti si arriva al bivio. Durante la salita veniamo tratti in inganno dalla vista di un altro sentiero che più in basso costeggia il lago.
Avendo dimenticato le carte del luogo a casa, ed immaginando di star seguendo un percorso sbagliato, tagliamo le pendici erbose soprastanti il lago per portarci sul sentiero che prosegue in piano verso il fondo della conca. Grave errore perché il sentiero si perderà un po’ dopo il termine del lago.
Ormai è tardi ed avendo compreso l’errore non ci rimane che risalire le ripidissime pendici erbose in cerca del sentiero che molto più in alto taglia le pendici della Cima della Valletta Grande (2808 m).

Ci lasciamo alle nostre spalle il lago © Cuneotrekking

Un tratto della faticosa risalita alla ricerca del sentiero © Cuneotrekking
Questo errore ci ha fatto perdere un po’ di tempo ma, finalmente ritrovato il sentiero, proseguiamo con più tranquillità lungo il tratto che conduce, dopo aver superato pietraie e sedimenti rocciosi, verso il colle.

Finalmente sul sentiero © Cuneotrekking
Poco prima dell’arrivo la pendenza aumenta fino al raggiungimento della casermetta situata pochi metri sotto il colle del Vej del Bouc (2620 m).

Verso il colle del Vej del Bouc © Cuneotrekking
Al di là del medesimo si prospetta una vista infinita sul vallone del Sabbione, sugli omonimi colli est ed ovest, sul lago della Vacca e su innumerevoli laghetti nella parte francese.

Dal colle, sguardo verso i colli est ed ovest del Sabbione © Cuneotrekking

La visuale che ci lasciamo alle spalle dal colle, dominata dall’Argentera © Cuneotrekking
Per raggiungere il lago di Vernasca occorre ora riprendere per un tratto la discesa nel vallone del Sabbione.
Lasciato poco più in basso, a sinistra, il sentiero che conduce al lago della Vacca, teniamo invece il sentiero di destra che porta verso il ricovero di Vernasca e il Colle ovest del Sabbione.
Alcuni sali-scendi ci fanno approdare su una pietraia, dove rimane sempre visibile il sentiero. Nei pressi di due ometti posti ai due lati, puntiamo alla base della Cima Vernasca abbandonando il sentiero per salire in diagonale ascendente una zona di rocce montonate. Dopo qualche decina di metri scoviamo un primo laghetto, sul lato di una parete di roccia.

Il primo laghetto © Cuneotrekking
Risalendo verso destra un tratto ulteriore, approdiamo dopo un po’ alla base della cima di Vernasca dove è ubicato l’omonimo lago, preceduto da altri piccoli specchi d’acqua.

Arrivo al lago di Vernasca © Cuneotrekking
Il luogo è veramente incantevole e la sola vista vale la fatica fatta per raggiungerlo. Non possiamo lasciare questo posto se non prima di averlo fotografato nei minimi particolari.

Altre immagini del lago © Cuneotrekking

Altro piccolo specchio d’acqua © Cuneotrekking
Ripreso il sentiero del ritorno, risaliamo nuovamente al colle del Vej del Bouc per poi scendere lungo l’itinerario normale.

Ed ora ritorno al colle del Vej del Bouc © Cuneotrekking

Nuovamente in discesa © Cuneotrekking
La tappa successiva è al lago del Vej del Bouc dove gli amici Gelu e Riccardo ci raggiungono aspettandoci per il pranzo. Infine ritorniamo a San Giacomo.

Il colle (a sinistra) e la cima di Vernasca (a destra) © Cuneotrekking
Igor
05/08/2019 alle 11:25
Innanzitutto un grande grazie per il sito e le imperdibili recensioni. Ho una domanda riguardo al Colle.
Nelle prossime settimane con amici abbiamo intenzione di salire al lago della Vacca partendo da Trinità d’Entracque (o meglio dal gias che segue) , fermarci al bivacco per dormire ed il giorno dopo rientrare a San Giacomo passando per il colle del Vei del Buc ( in pratica il giorno dopo vorremmo percorrere la vostra gita).
Ho sentito che il sentiero dal colle del vei del buc al lago in alcuni punti è franato. Avete informazioni a riguardo ?
Grazie ancora per il vostro impagabile lavoro,
Igor
Elio Dutto
05/08/2019 alle 13:34
Ciao Igor. Grazie a te per i complimenti. Riguardo alla tua domanda, non ho informazioni al riguardo, purtroppo. Se fate il giro fateci sapere anche per avvisare chi vuol ripetere il percorso. Ciao
Igor
21/08/2019 alle 14:07
Ciao Elio! Come ti avevo annunciato abbiamo fatto il giro dormendo il bivacco. In merito al sentiero che dal Colle del Vei del Buc scende al lago effettivamente in alcuni punti richiede un pò più di attenzione in quanto risulta “consumato” dal tempo. Per me , per lo meno affrontato in discesa è classificabile più come EE che E.
Ciao
Elio Dutto
21/08/2019 alle 14:19
Grazie Igor per il feedback. Sicuramente, con il passare del tempo e per la poca frequentazione, le tracce si perdono un po’. Non avete comunque trovato tracce di frane, vero?
Igor
22/08/2019 alle 14:50
Subito dopo il Passo del vei del buc e più giù sulla sponda destra del vallone probabilmente la neve scivolando verso il basso ha “smussatto” un po’ il sentiero nei punti di maggior pendenza. Non ci sono difficolta basta posare bene il piede passo dopo passo ma vista la pendenza verso valle per chi soffre di vertigini potrebbe essere un problema. Sono solo impressioni personali. Se ti capita di ritornarci dimmi la tua. Ciao
Elio Dutto
23/08/2019 alle 20:48
Ok, grazie Igor.