Lago Laroussa

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Il tuo commento


  1. Ciao a tutti voi.
    Questa mattina non avevo voglia di qualcosa d’impegnativo, dopo un Agosto ed un Settembre carico di belle ma impegnative escursioni, mi serviva un qualcosa di leggero.
    Girando un po’ nel sito ecco che mi balza all’occhio questo piccolo Lago di Laroussa, accorgendomi di non esserci mai stato nemmeno una volta in vita mia.
    Questa sarà la mia destinazione, scelta anche per una questione meteorologica, la zona della Valle Stura in questa Domenica con tempo variabile è una delle poche che mi segna un tempo bello per una buona parte della giornata.
    E così eccomi alle 8:30 al Ponte del Medico pronto a partire verso il Rifugio Migliorero, non ricordandomi che potevo ancora proseguire più su con la macchina ma pazienza.
    Il tempo è bello sereno ma la temperatura è davvero bassa, 6 gradi e il Vallone dell’Ischiator è ancora in ombra, infatti ho dovuto tirare fuori il vestiario autunnale.
    La sterrata verso il rifugio è molto agevole, ogni tanto sfrutto le scorciatoie ma in realtà me la sto prendendo comoda.
    Quando arrivo al pianoro che precede il rifugio, già visibile in lontananza, noto che qualche nuvola ha fatto la sua comparsa lungo il confine con la Francia.
    Arrivo al Migliorero dopo un’ora e dieci minuti dalla partenza.
    Visivamente vedo il vallone che porta al Passo Laroussa e la conca a destra dove presumibilmente ci dovrebbe essere il lago, il sentiero però non è molto intuitivo perchè non ci sono cartelli al Rifugio che indicano la via, c’è solamente un cartello che indica la zona dove si possono piantare le tende.
    Ricordandomi le indicazioni di questa pagina di Cuneotrekking attraverso il lago ed ecco che finalmente trovo le indicazioni per il lago.
    Qui incontro il Sole per la prima volta dall’inizio dell’escursione.
    Intraprendo il sentiero GTA in direzione del Passo di Laroussa.
    La salita è regolare ed in poco tempo arrivo ad una conca pietrosa dove incontro le indicazioni a destra verso il Lago, staccandomi dal sentiero principale.
    La via per il lago inizialmente è ben segnata con ometti e tacche rosse ma salendo diventa più difficile individuarle, inoltre l’ultimo tratto di salita prima della conca del lago ma una ripidezza ragguardevole.
    Un paio di volte perdo il sentiero per poi ritrovarlo quasi subito, un tratto da prestare attenzione in caso di nebbia, non ci si perde ma quando si attraversala pietraia prima del lago gli ometti e le tacche si mimetizzano un po’.
    Improvvisamente si scollina ed il lago mi compare davanti a me.
    Sono le 10:20, un’ora e quaranta minuti dalla partenza.
    E’ nelle stesse condizione che ha trovato Elio in questa pagina: è sotto di due/tre metri rispetto al suo livello massimo, non ci sono animali nelle vicinanze, non ci sono altri escursionisti.
    E’ ancora in ombra, il Monte Laroussa nasconde il Sole.
    Il posto è davvero solitario e molto tranquillo, in una postazione panoramica sul sottostante Vallone dell’Ischiator e sul Sentiero Balcone Nord.
    Non è affatto male.
    Avrei aspettato che il Sole facesse capolino per fare foto migliori ma fa davvero freddo e ci ha messo pure il vento gelido a congelarmi, non riesco ad aspettare.
    Faccio le foto che riesco a fare e torno giù verso il Rifugio Migliorero dove mi sarei fermato a mangiare pranzo.
    Sulla discesa incontro il primo escursionista della giornata che vuole salire proprio al lago, mi chiede qualche informazione in merito prima di proseguire.
    Sulle sponde del Lago Inferiore dell’Ischiator ci sono già alcune persone a fare il pic-nic, altre sono al rifugio ed altre ancora stanno arrivando.
    Mangio pranzo e vorrei coricarmi un po’ ma il tempo è peggiorato e tempo l’arrivo della pioggia: nuvoloni neri stanno coprendo il cielo.
    Alle 12:00 intraprendo la strada del ritorno incontrando tanta gente di tutte le età intenta a salire.
    Sono dalla macchina alle 13:15.
    Una bella escursione che mi ha fatto rivedere un rifugio che non vedevo più da anni e di scoprire un delizioso lago a me ancora sconosciuto, una mattinata tranquilla senza tirare, ogni tanto serve.
    Un saluto da Mattia da Mondovì.


    • Bravo Mattia. Questa sì che è una bella escursione, in ambiente solitario. Io l’avevo trovata splendida, però l’avevo fatta in una bella giornata. Bravo e complimenti.

  2. Fabio Minetti


    Risalendo lo scivolo detritico che sovrasta il lago, fino a raggiungere la valletta, sovente nevosa, alle sue spalle e proseguendo poi per una serie di rampe rocciose sulla sinistra che conducono a un ampio terrazzo pietroso, da cui parte un evidente canalino facile da risalire sul lato destro orografico, mentre il fondo è cosparso di detriti mobili, si può sbucare sulla facile cresta erbosa del Monte Laroussa, scendendo poi per la normale e completando una traversata varia e interessante. Tutto l’itinerario di salita non è segnalato. Passaggi elementari, massimo I+ all’interno del canalino.