Verso le 9:30 iniziamo la salita sul lato sinistro orografico del vallone dell’Ischiator. Dopo alcune centinaia di metri di cammino, deviamo su scorciatoie che ci consentono di eliminare lunghi tornanti portandoci alla base della copiosa cascata Pisciai.

Sulle scorciatoie prima della cascata © Cuneotrekking

Tratto sulla strada © Cuneotrekking

La cascata Pisciai © Cuneotrekking
Evitato, ancora su scorciatoia, un ulteriore tornante, superiamo un ripido tratto per raggiungere l’ampio pianoro. Attraversato il ponte in cemento, il sentiero riprende in moderata salita sull’altro lato del vallone (sinistra), ai margini di un bel lariceto ed a fianco del rio che riandremo ad attraversare più avanti. Nel pianoro antistante il rifugio Migliorero © Cuneotrekking
Il rifugio Migliorero, che da qui è ancora distante, spicca in tutta la sua imponenza su un bel poggio davanti a noi al centro del vallone. Lo raggiungiamo al termine del pianoro, dopo un corto tratto più ripido, ad un’ora di cammino dalla macchina.

Arrivo nei pressi del rifugio © Cuneotrekking

Rifugio Migliorero © Cuneotrekking
Il cielo è meraviglioso, è ancora presto e rimanere qui mi sembra di sprecare parte della giornata. Su due piedi mi viene alla mente qualche itinerario veloce: il Passo di Rostagno o il lago Laroussa. Il lago, salendo al Passo di Laroussa, rimane nascosto in un vallone laterale ed è pochissimo frequentato; non ci sono mai stato e sono pure curioso di andarlo a scoprire.
Lascio momentaneamente Marina nei pressi del laghetto a godersi questa bella giornata e m’incammino. Pensando di trovare il sentiero di salita, dal lago inferiore dell’Ischiator (2064 m) taglio il pianoro e mi porto presso il Bunker situato a sud-est del rifugio. In salita libera supero alcune pietraie, alternate da piccoli arbusti di rododendro spostandomi verso il centro pietroso del vallone dell’Alpetto. Spingendomi poi verso destra, nella direzione del Vallone Laroussa, trovo finalmente il sentiero che dal lago sale al Passo.
Dopo qualche piccola giravolta, una deviazione sulla destra (tacche rosse) stacca dal sentiero principale puntando nella direzione del Vallone di Laroussa. Mano a mano che salgo, la rampa diventa sempre più ripida e, verso il culmine, si appiana sbordando su una grande conca pietrosa. Dopo trentacinque minuti di cammino dal rifugio, mi ritrovo sui bordi del lago che, in questo momento è sotto di due metri e mezzo d’acqua. Come si presenta a prima vista una parte del lago Laroussa © Cuneotrekking
Il posto, come immaginavo, è veramente aspro e solitario. Non ho avvistato nessun animale nei dintorni. Faccio il periplo del lago per ammirarlo con luce diversa e, alla fine, scorgo alcune troterelle vicino alla riva: unici esseri viventi.

Il lago visto da un’altra angolazione © Cuneotrekking

Visto da sud © Cuneotrekking

Veduta da sud-est © Cuneotrekking

Dalle rive del lago si scorge il Rifugio (al centro della foto) © Cuneotrekking
Sono molto soddisfatto per esserci venuto. Riprendo poi la discesa verso il sentiero principale che non ero riuscito ad individuare alla partenza, e che si snoda sulla sinistra orografica del vallone dell’Alpetto. Dopo numerosi zig-zag, scende sulla riva opposta (rispetto al rifugio) del lago inferiore dell’Ischiator. Inizio della discesa verso il Migliorero © Cuneotrekking
Marina è ancora lì ad aspettarmi ed ora possiamo pensare di estrarre dagli zaini qualche fetta di buona pizza da gustare in compagnia sulle rive del lago. Il ritorno, sulle orme del mattino, lo intraprendiamo dopo un sorso di buon caffè al rifugio.
Mattia Bertero Supporter
30/09/2018 alle 15:38
Ciao a tutti voi.
Questa mattina non avevo voglia di qualcosa d’impegnativo, dopo un Agosto ed un Settembre carico di belle ma impegnative escursioni, mi serviva un qualcosa di leggero.
Girando un po’ nel sito ecco che mi balza all’occhio questo piccolo Lago di Laroussa, accorgendomi di non esserci mai stato nemmeno una volta in vita mia.
Questa sarà la mia destinazione, scelta anche per una questione meteorologica, la zona della Valle Stura in questa Domenica con tempo variabile è una delle poche che mi segna un tempo bello per una buona parte della giornata.
E così eccomi alle 8:30 al Ponte del Medico pronto a partire verso il Rifugio Migliorero, non ricordandomi che potevo ancora proseguire più su con la macchina ma pazienza.
Il tempo è bello sereno ma la temperatura è davvero bassa, 6 gradi e il Vallone dell’Ischiator è ancora in ombra, infatti ho dovuto tirare fuori il vestiario autunnale.
La sterrata verso il rifugio è molto agevole, ogni tanto sfrutto le scorciatoie ma in realtà me la sto prendendo comoda.
Quando arrivo al pianoro che precede il rifugio, già visibile in lontananza, noto che qualche nuvola ha fatto la sua comparsa lungo il confine con la Francia.
Arrivo al Migliorero dopo un’ora e dieci minuti dalla partenza.
Visivamente vedo il vallone che porta al Passo Laroussa e la conca a destra dove presumibilmente ci dovrebbe essere il lago, il sentiero però non è molto intuitivo perchè non ci sono cartelli al Rifugio che indicano la via, c’è solamente un cartello che indica la zona dove si possono piantare le tende.
Ricordandomi le indicazioni di questa pagina di Cuneotrekking attraverso il lago ed ecco che finalmente trovo le indicazioni per il lago.
Qui incontro il Sole per la prima volta dall’inizio dell’escursione.
Intraprendo il sentiero GTA in direzione del Passo di Laroussa.
La salita è regolare ed in poco tempo arrivo ad una conca pietrosa dove incontro le indicazioni a destra verso il Lago, staccandomi dal sentiero principale.
La via per il lago inizialmente è ben segnata con ometti e tacche rosse ma salendo diventa più difficile individuarle, inoltre l’ultimo tratto di salita prima della conca del lago ma una ripidezza ragguardevole.
Un paio di volte perdo il sentiero per poi ritrovarlo quasi subito, un tratto da prestare attenzione in caso di nebbia, non ci si perde ma quando si attraversala pietraia prima del lago gli ometti e le tacche si mimetizzano un po’.
Improvvisamente si scollina ed il lago mi compare davanti a me.
Sono le 10:20, un’ora e quaranta minuti dalla partenza.
E’ nelle stesse condizione che ha trovato Elio in questa pagina: è sotto di due/tre metri rispetto al suo livello massimo, non ci sono animali nelle vicinanze, non ci sono altri escursionisti.
E’ ancora in ombra, il Monte Laroussa nasconde il Sole.
Il posto è davvero solitario e molto tranquillo, in una postazione panoramica sul sottostante Vallone dell’Ischiator e sul Sentiero Balcone Nord.
Non è affatto male.
Avrei aspettato che il Sole facesse capolino per fare foto migliori ma fa davvero freddo e ci ha messo pure il vento gelido a congelarmi, non riesco ad aspettare.
Faccio le foto che riesco a fare e torno giù verso il Rifugio Migliorero dove mi sarei fermato a mangiare pranzo.
Sulla discesa incontro il primo escursionista della giornata che vuole salire proprio al lago, mi chiede qualche informazione in merito prima di proseguire.
Sulle sponde del Lago Inferiore dell’Ischiator ci sono già alcune persone a fare il pic-nic, altre sono al rifugio ed altre ancora stanno arrivando.
Mangio pranzo e vorrei coricarmi un po’ ma il tempo è peggiorato e tempo l’arrivo della pioggia: nuvoloni neri stanno coprendo il cielo.
Alle 12:00 intraprendo la strada del ritorno incontrando tanta gente di tutte le età intenta a salire.
Sono dalla macchina alle 13:15.
Una bella escursione che mi ha fatto rivedere un rifugio che non vedevo più da anni e di scoprire un delizioso lago a me ancora sconosciuto, una mattinata tranquilla senza tirare, ogni tanto serve.
Un saluto da Mattia da Mondovì.
Elio Dutto
30/09/2018 alle 18:10
Bravo Mattia. Questa sì che è una bella escursione, in ambiente solitario. Io l’avevo trovata splendida, però l’avevo fatta in una bella giornata. Bravo e complimenti.
Fabio Minetti
05/07/2021 alle 22:17
Risalendo lo scivolo detritico che sovrasta il lago, fino a raggiungere la valletta, sovente nevosa, alle sue spalle e proseguendo poi per una serie di rampe rocciose sulla sinistra che conducono a un ampio terrazzo pietroso, da cui parte un evidente canalino facile da risalire sul lato destro orografico, mentre il fondo è cosparso di detriti mobili, si può sbucare sulla facile cresta erbosa del Monte Laroussa, scendendo poi per la normale e completando una traversata varia e interessante. Tutto l’itinerario di salita non è segnalato. Passaggi elementari, massimo I+ all’interno del canalino.
Elio Dutto
06/07/2021 alle 13:24
Grazie Fabio per l’informazione. Monto interessante e da provare assolutamente.