Partiamo seguendo la sterrata che punta verso la Tête Dure, ma l’abbandoniamo subito imboccando una traccia delimitata da pietre che si stacca a destra. Il sentiero diventa presto una traccia di terra che inizia a salire con decisione tenendosi più alta del torrente Oronaye che scorre tortuoso più in basso.

Dalla piccola croce © Cuneotrekking
Il sentiero prosegue a serpentina sui declivi meridionali dello slanciato Bec du Lièvre passando poi vicino a una “cabane”, piccolo rifugio dei malgari.

Il sentiero prosegue oltre © Cuneotrekking
Salendo nel vallone compaiono al fondo le punte dentellate del massiccio dell’Oronaye e poi la sagoma dell’omonimo maestoso monte, un enorme ammasso roccioso circondato da colate detritiche.
Arrivati a un bivio (palina) il vallone dell’Oronaye svolta decisamente verso destra, dove in genere gli escursionisti proseguono in direzione dei blasonati laghi Roburent, mentre noi continuiamo sempre dritto tra grandi massi.

Escursionisti che si dirigono ai laghi Roburent © Cuneotrekking
Raggiunta la parte centrale del vallone, nei pressi di una palina svoltiamo a sinistra verso l’intaglio tra la cima delle Manse e il Bec du Lièvre. Passiamo sulla destra di una malga risalendo alcune lievi balze, raggiungendo in breve il col de la Gipière de l’Orrenaye (2482 m).

Salita dopo il bivio © Cuneotrekking

Ultimo tratto prima del colle © Cuneotrekking

Arrivo al col de la Gipière de l’Orrenaye © Cuneotrekking

Ciaperet al col de la Gipière de l’Orrenaye © Cuneotrekking
Ancor prima di sbucare compaiono già le ardite sagome della Meyna (3067 m), una delle montagne più eleganti, del Vallonasso (3034 m) e del Sautron (3166 m). Riconosciamo anche la Tête de Viraysse (2772 m), sulla cui cima a fine Ottocento è stato eretto un grandioso forte, uno dei più alti di Francia.

All’estrema sinistra è visibile il forte Viraysse, ai piedi della Meyna © Cuneotrekking
Con lo sguardo rivolto verso nord possiamo scorgere, in lontananza, il colle delle Munie.
Abbiamo ormai superato buona parte del dislivello. Non ci resta che imboccare la traccia a destra che si articola ancora per un paio di chilometri a semicerchio sotto le pendici della Tête de Platasse e la cima delle Manse.

Sulla traccia in direzione del lago già visibile © Cuneotrekking
Superando con saliscendi alcuni dolci rilievi arriviamo sul panoramicissimo colle delle Munie (2531 m), il valico meno elevato tra la valle Maira e la Francia.
I toponimi in queste zone di confine sono spesso molto diversi per italiani e francesi. Ogni nazione conserva con orgoglio i propri: quello che per noi è il colle della Maddalena per i francesi è il col de Larche, il monte Oronaye è la Tête de Moïse, il colle delle Munie è il col des Monges. Differenze che è importante conoscere per non confondersi leggendo carte e paline.
La vista si apre sulla superba conca che ospita il lago delle Munie, dominato dall’Auto Vallonasso e dall’Oronaye, separati dal severo colle d’Enchiausa.

Il lago delle Munie con, al fondo, Auto Vallonasso e Oronaye, separati dal colle d’Enchiausa © Cuneotrekking
Proseguiamo verso nord sull’affilata cresta di terra in direzione del monte Soubeyran, che potrebbe rappresentare una panoramica deviazione per chi avesse ancora voglia di proseguire.

La cresta del colle delle Munie verso il monte Soubeyran © Cuneotrekking
Arrivati alle sue pendici sul poco appariscente colle Aguya (2561 m), imbocchiamo il sentiero Roberto Cavallero (tacche rosso/blu) che scende a sinistra verso il lago Reculaye, una vera e propria gemma dal meraviglioso color smeraldo. Le sue sponde sono il posto ideale per una sosta rilassante.

Veduta da est del lago Reculaye. Al fondo, il monte Soubeyran © Cuneotrekking

Altra veduta del lago Reculaye © Cuneotrekking
Per il ritorno, per non risalire più al colle delle Munie ci teniamo su una labile traccia non segnalata che più avanti si ricongiunge con il sentiero fatto all’andata. Da lì torniamo a ritroso soddisfatti per aver raggiunto uno dei più bei laghi delle Alpi del Mediterraneo.

Tornando verso il col de la Gipière de l’Orrenaye © Cuneotrekking

Dal colle, veduta dell’Oronaye © Cuneotrekking

Inizio discesa nel vallone Oronaye. Al centro si nota il lago omonimo © Cuneotrekking
Mattia Bertero Supporter
10/08/2019 alle 17:48
Ciao a tutti voi.
Nell’escursione di oggi sarà accompagnato da Silvia che ha scelta anche la destinazione, scegliendo questo Lago Reculaye.
E’ un inedito anche per me, non ci sono mai stato.
Non resta che colmare anche questa lacuna, così alle 8:30 siamo pronti al parcheggio dopo il Colle della Maddalena.
Il tempo è sereno ma alcune nuvole si stanno accumulando qua e la, temperatura ottimale con un bel fresco anche al sole.
Intraprendiamo il sentiero ottimamente visibile imboccando il Vallone dell’Oronaye, sono presenti già tante macchine nel parcheggio e ci sono vari escursionisti lungo questa via, siamo sicuri che andranno per la maggiore verso i laghi di Roburent.
Ed infatti raggiunto il vallone trasversale dell’Oronaye, tutti i presenti svoltano verso destra mentre noi ora ci tocca svoltare a sinistra verso il Col de la Gipière d’Oronaye.
Da qui in poi ogni nuovo passo è una scoperta.
La salita sale costante con pendenze dolci, poi procediamo poi il panorama alle nostre spalle diventa più ampio.
Arrivati al colle il panorama che si apre davanti a noi è stupendo: i pascoli si estendono fino alla lontana La Meyna e la Tète de Viraysse, più vicino a destra si vede il Sautron e il Monte Vallonasso.
Alle nostre spalle il vallone verso il Colle di Roburent con il Lago Oronaye più in basso, bellissimo.
Tenendo conto che il lago si trova sotto il Soubeyran, che riconosco subito, non resta che puntare verso di lui, al colle troviamo la deviazione a destra (non segnata) che porta verso il Colle delle Munie, da li il lago dovrebbe vedersi.
Il tempo intanto inizia a guastarsi: il cielo diventa variabile e veniamo travolti da raffiche di vento da Nord fortissime e quasi fredde.
Proseguiamo per il sentiero.
Tra vari sali e scendi il colle si fa sempre più vicino, nel vedere il sentiero ben tracciato verso il Soubeyran ho avuto una tentazione fortissima di salirci in cima ma il vento forte mi ha ricordato che forse era meglio fare un’altra volta, considerato che in cima soffierà ancora più violento.
Nelle vicinanze del colle il Reculaye compare alla nostra sinistra, con uno sfavillante verde acqua.
Ci puntiamo diretti, seguendo alcuni sentieri tratteggiati dal bestiame.
Alle 10:30 siamo sulle sue sponde.
Davvero molto bello, anche se oggi con questo vento sembra un mare in tempesta in miniatura.
Che pace poi, oltre a noi, ci sono soltanto altre tre persone, tanta gente sta salendo sul Soubeyran lottando con il vento impetuoso di questa mattinata.
Ci fermiamo lungo la sua sponda per riposare e mangiare in seguito il pranzo.
Il vento va e viene ma quando è presente è bello forte, ed anche il sole oggi è ballerino.
Restiamo sulle sue sponde fino alle 12:00 dove Silvia decide di tornare indietro visto che il tempo non migliora.
Nel tornare decido ancora di passare un attimo al vicinissimo Colle delle Munie per gustarmi il panorama dal lato italiano.
Come prevedevo il vento in cresta è fortissimo ma minare l’equilibrio, però il panorama verso l’Oronaye è stupendo, al colle ci sono altri escursionisti che stanno lottando assieme a noi.
Torniamo subito verso la macchina con lo stesso percorso dell’andata.
Il vento si attenua solo nel Vallone trasversale dell’Oronaye ma sarà comunque una presenza costante fino alla macchina, dove arriviamo alle 14:30 circa.
Bella gita in un bellissimo posto che non conoscevamo, solo il vento ha guastato un po’ la giornata, ma siamo tornati a casa con un bel ricordo di un nuovo lago scoperto.
Un saluto da Mattia da Mondovì e Silvia da Fossano.
Elio Dutto
10/08/2019 alle 21:03
Ho sentito anche da altre persone del vento che arrivava da ovest. Peccato, perché i posti sono splendidi e dispiace non poterli godere appieno. Bravi comunque.
Eleonora Sigismondo
19/08/2021 alle 19:49
Fatto oggi con mio marito e la nostra giovane marmotta cinquenne…uno spettacolo senza parole. Marmotte a fiumi,silenzio e un numeroso gregge di pecore che ci ha aperto la strada con cani da pastore che volevano coccole in riva al lago….grazie per i consigli e le descrizioni delle escursioni sempre superbe!
Eleonora di Moncalieri (in vacanza a Vernante)
Elio Dutto
20/08/2021 alle 06:27
Ciao Eleonora. Che bello essere riusciti a portare la vostra bimba fino al lago, davvero posto incantevole. Da quelle parti è anche bellissimo il Lac des Hommes (anche lì tante marmotte) che trovi descritto sul sito. Grazie per il commento e… buone gite con la vostra bimba.