Partiamo seguendo la sterrata che punta verso la Tête Dure, ma l’abbandoniamo subito imboccando un ampio e comodo sentiero delimitato da pietre che si stacca a destra.

In partenza sguardo verso il colle della Maddalena © Valerio Dutto

Sull’ampio e comodo sentiero © Valerio Dutto
Iniziamo a salire tenendoci più alti del torrente Oronaye che scorre tortuoso più in basso.

Il torrente Oronaye scorre tortuoso più in basso © Valerio Dutto
Il sentiero prosegue a serpentina sui declivi meridionali dello slanciato Bec du Lièvre (2.770 m) superando una piccola croce in legno e passando vicino a una “cabane”, piccolo rifugio dei malgari.

Salendo © Valerio Dutto
Salendo nel vallone compaiono al fondo le punte dentellate del massiccio dell’Oronaye e poi la sagoma dell’omonimo maestoso monte, un enorme ammasso roccioso circondato da colate detritiche.

L’imponente monte Oronaye (foto scattata durante il ritorno) © Valerio Dutto
Superata una spalla il sentiero perde qualche metro e scende in una conca. Giunti a un bivio (palina) svoltiamo a destra per poi piegare quasi subito verso destra su un costone che si tiene alle pendici della crête des Blaves.
Raggiunto un bellissimo prato verde attraversiamo il torrente Oronaye. Poco dopo il sentiero si sdoppia: entrambe le varianti si ricongiungono poco sopra, ma noi teniamo quella di sinistra, più dolce, che confluisce su un sentiero che compie un giro più ampio. Imperdibile la vista all’indietro verso lo scenografico Bec du Lièvre e la Meyna.

Dietro Noemi lo scenografico Bec du Lièvre © Valerio Dutto
Proseguiamo per un buon tratto raggiungendo l’incantevole lac de Oronaye (2.411 m), situato ai piedi delle colate detritiche che scendono dal monte della Signora.

Il lac de Oronaye © Valerio Dutto
Il percorso si sdoppia nuovamente. Senza scendere sulle sponde del lago lo lasciamo a destra, per poi passarvi al ritorno, e con un traverso diagonale deviamo leggermente a sinistra. Più avanti trascuriamo la deviazione per il colle Feuillas e il monte Vanclava e procediamo su verdi prati dove le marmotte regnano sovrane.

Ancora il lac de Oronaye © Valerio Dutto

Il monte Oronaye. Tra questi prati le marmotte regnano sovrane. © Valerio Dutto

Salendo verso il colle di Roburent © Noemi Ravera
Dopo un tratto pianeggiante raggiungiamo il colle di Roburent (2.496 m), oltre il quale torniamo in territorio italiano.

Il colle di Roburent © Valerio Dutto
Anche qua il percorso si sdoppia: per avere una visuale migliore ignoriamo il sentiero a sinistra e proseguiamo dritti (direzione sud). Improvvisamente si presentano davanti a noi grandiosi panorami sul versante opposto della valle Stura, ancora parte delle Alpi Marittime. Ma a catalizzare l’attenzione è il lago superiore di Roburent (2.428 m), adagiato in una conca settanta metri più in basso, dalla caratteristica forma a ferro di cavallo con un promontorio che si incunea al suo interno, costellato di antiche trune in pietra disposte in modo geometrico. Al fondo è contornato da imponenti guglie rocciose che lo rendono particolarmente scenografico: non a caso è considerato uno dei laghi più belli delle Alpi cuneesi.

Arrivo al lago superiore di Roburent © Valerio Dutto
I laghi di Roburent sono tre: inferiore, mediano e superiore, di cui solo l’ultimo, il maggiore, toccato da questo itinerario. Chi se la sente può raggiungere anche gli altri due scendendo in direzione Argentera.
Scendiamo sulle sponde del lago superiore e lo costeggiamo alla ricerca di un posto dove fermarci.

Simpatico incontro sulle sponde del lago © Valerio Dutto
Per godere di una vista ancora migliore, dopo una meritata pausa saliamo sulla cima rocciosa che lo delimita a sud (2.521 m).

A destra di Noemi la cima rocciosa © Valerio Dutto
Dal basso potrebbe sembrare inaccessibile, in realtà, a parte la faticosa salita su sfasciumi, non ci sono particolari difficoltà (per questa variante aggiungere ulteriori ottanta metri di dislivello). Il panorama che si gode da questa modesta sommità, con il lago superiore sovrastato dall’Oronaye, è veramente eccellente e inusuale rispetto a quello ben più fotografato del versante opposto.

Il lago superiore di Roburent sovrastato dall’Oronaye © Valerio Dutto
Senza contare la vista d’infilata sugli altri due specchi d’acqua sovrastati a est dal monte Scaletta.

A sinistra il lago mediano di Roburent, a destra quello inferiore © Valerio Dutto
Per il rientro torniamo sui nostri passi prendendo volutamente delle varianti così da includere nella traccia GPS alcune valide alternative.

Sulla riva ovest del lago di Roburent © Valerio Dutto

Tornando al lac de Oronaye © Valerio Dutto

A sinistra di Noemi il Bec du Lièvre, a destra la Meyna © Valerio Dutto
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