Varcato il ponticello ci dirigiamo nel vallone avendo la Rocca Senghi di fronte. Qualche centinaio di metri dopo la partenza lasciamo sulla destra la stradina che dalle grange Cruset conduce verso il Mongioia (3340 m) e il Fiutrusa (3103 m) e proseguiamo sulla sterrata fino al Pian Ceiol. Dal pianoro, dove termina la sterrata, con un semicerchio verso sinistra andiamo a scavalcare il rio Autaret che proviene dalle ripidi pendici dell’omonima cima e ci immettiamo nel canalino infossato delle Barricate.

Arrivo al Pian Ceiol © Cuneotrekking
La mulattiera sale sulla sinistra del rio con numerose giravolte affacciandosi, al termine, su un grande pianoro erboso nei pressi di un grazioso casolare. Nel vallone di sinistra possiamo scorgere al fondo il Monte Faraut (3046 m).

Arrivo al casolare. Al fondo si vede il Monte Faraut. © Cuneotrekking

Sguardo all’indietro © Cuneotrekking
Proseguendo sul sentiero che si allunga verso destra continuiamo salendo a zig-zag sotto le pendici ghiaiose del Buc Faraut (2914 m).

Il sentiero riprende e passa ai margini del Buc Faraut (che si vede a sinistra) © Cuneotrekking
Il tratto successivo ci vede proiettati su un secondo pianoro erboso tagliato al centro dal rio a sinistra delle belle grange dell’Autaret (2540 m).

Nei pressi delle grange Autaret © Cuneotrekking
Poco più avanti, alla palina segnaletica (sentiero U-28, Colle di Bellino) si segue il sentiero verso sinistra risalendo un tratto su erba e terreno detritico. Una ventina di minuti dopo lasciamo a sinistra (palina) il sentiero che porta alla Colletta e alla capanna sociale Carmagnola.

Al fondo è visibile il Colle di Bellino © Cuneotrekking

In salita verso il Colle © Cuneotrekking
Deviando invece a destra risaliamo gli ultimi pendii in vista dell’evidente Colle di Bellino che raggiungiamo dopo una mezz’oretta dalle grange dell’Autaret.

Ultimi metri prima del Colle © Cuneotrekking

Colle di Bellino © Cuneotrekking
Il vallone opposto scende verso Chiappera lasciando più in basso verso destra la Valle del Maurin. Dal colle, una buona traccia sale a sinistra e va ad aggirare gli ultimi ghiaioni portandosi in vista dell’ampio vallone di Traversiera, poi piegando ulteriormente verso sinistra raggiunge in breve la croce di vetta.

In salita verso il Monte Bellino. Al fondo fa capolino il Monviso. © Cuneotrekking

In cima. Dietro Riccardo si noti il Monte Albrage. © Cuneotrekking

Dalla cima sguardo sul Colle di Bellino (in basso) e sul Monte Maniglia (ultimo a destra) © Cuneotrekking
Molto bello il panorama a sud-est con il vicinissimo Monte Albrage (2999 m) e il Cervet (2984 m) un po’ più distante. Spostato verso sinistra vediamo il Monte Faraut (3046 m) e la capanna sociale Carmagnola in basso a sinistra; più a destra, il Pelvo d’Elva (3064 m), al fondo fa capolino il Monviso mentre a sud-ovest domina l’importante cerchia di montagne che racchiude l’alta Valle Maira, con l’Aiguille e il Brec de Chambeyron in primo piano, la Tête de l’Homme (3202 m), la Tête de la Frema (3142 m) e il Ciaslaras (3005 m). Verso nord-ovest si distende il Monte Maniglia (3177 m).

Inizio della discesa © Cuneotrekking
Dopo una mezz’oretta trascorsa a contemplare ogni cima, ridiscendiamo al Colle di Bellino per recarci all’ingresso delle due evidenti gallerie, opere militari conficcate nel grande roccione a nord-ovest del Colle. Nel frattempo altri escursionisti provenienti dalla Valle Maira ci raggiungono.

In discesa dal Colle di Bellino © Cuneotrekking

Le grange Autaret sotto lo sguardo del Monte Maniglia © Cuneotrekking

Particolare della grangia © Cuneotrekking
Ricominciamo la discesa che ci porterà alla sosta del pranzo presso le grange Autaret. Poi le condizioni del tempo mutano rapidamente, inducendoci ad iniziare subito la discesa durante la quale ci beccheremo anche un po’ di pioggia nel tratto tra le Barricate e Sant’Anna di Bellino.
Maurizio Famoso
08/08/2012 alle 12:18
Bellissimo ! Certo che la scelta non manca !
Maurizio
cuneotrekking
08/08/2012 alle 12:42
Ciao Maurizio, grazie!!!
roberto
08/08/2012 alle 22:26
Bravissimi , siete sempre molto bravi nel descrivere le gite che fate. é un vero piacere leggervi. grazie. Roberto
cuneotrekking
09/08/2012 alle 09:27
Ciao Roberto, grazie anche a te!!!
Claus72
11/08/2012 alle 23:09
La Val di Bellino mi piace molto,un paio di anni fa’ ho fatto una ciaspolata notturna partendo dal Rifugio Meleze e facendo un giro ad anello siamo arrivati su un bel pianoro,vin brule’ e cielo stellato hanno reso la serata indimenticabile…
cuneotrekking
12/08/2012 alle 08:43
Ciao Claus. Oltretutto offre innumerevoli possibilità di escursioni, tra cui moltissimi tremila, in ambiente montano di prim’ordine…
gabriella
21/06/2017 alle 10:51
Chiedo scusa mi hanno parlato del colle /passo del riasseto…. dalle parti di bellino…qualcuno da dirmi il sentieri per raggiungerlo????? Grazie in anticipo
Elena
28/06/2018 alle 14:46
Ciao! Vorrei fare questa escursione questo finesettimana, qualcuno sa dirmi se c’è ancora neve o se è facilmente fattibile? Grazie 🙂
Mattia Bertero Supporter
29/07/2018 alle 17:03
Ciao a tutti voi.
Nell’escursione di oggi sono presenti due miei colleghi di lavoro (Claudio e Simonetta) ansiosi di portarli in un bel posto dopo diversi rinvii e dopo tre escursioni già fatte insieme nel 2017.
Sono persone allenate quindi decido di partire subito in quarta con loro, portandoli al Monte Bellino, ambiente in quota ma non difficile da raggiungere.
Così eccoci a Sant’Anna di Bellino alle 8:05 dove partiamo per il sentiero U 27 verso il Colle di Bellino.
Il tempo è sereno e il sole è già in procinto di picchiare duro sulle nostre teste.
La prima parte fino all’entrata delle Barricate la si svolge tranquillamente, i miei due compagni di salita riescono a seguire il mio passo abituale.
Lungo il sentiero che passa per la gola delle Barricate troviamo tanta gente intenta a salire, saranno stato quasi 15 persone che superiamo agevolmente essendo più lenti di noi.
C’è ancora un po’ di neve sopra il Rio Autaret in quel punto ma il sentiero è perfettamente sgombro.
Arriviamo nei pascoli del Vallone dell’Autaret dove il panorama si apre verso il Faraut e in fondo il Monte Maniglia, dietro di noi fa capolino il Monte Salza e più avanti la sagoma piramidale del Monviso ancora con tanta neve sulla via normale di salita.
Si procede davvero bene e non ci fermiamo fino al bivio al Grange Autaret, dove sostiamo per riprenderci qualche minuto e mangiare uno snack energetico, qui incontriamo due escursionisti diretti verso il Faraut.
Poi si riprende anche se a velocità più bassa di prima, le gambe iniziano ad essere affaticate.
Il Sole martella come pochi ma almeno ha fatto capolino un bel vento fresco che ci ristora.
La meta ormai è bella che visibile.
Arriviamo in poco tempo al Colle di Bellino dove il panorama viene impreziosito dalle vette della Alta Valle Maira.
Qui notiamo dei resti di un vecchio fortino militare, sparsi per i due versanti, la cosa c’incuriosisce un po’ visto che tutti gli indizi sembrano portare al fatto che il fortino è stato fatto saltare in aria o bombardato, troviamo anche l’entrata che sprofonda nelle profondità della terra.
Ormai non ci resta che seguire l’evidente sentiero che passa tra sfasciumi di roccia fino alla vetta.
Ci arriviamo alle 10:20.
Siamo saliti come un treno ad alta velocità rispetto ai cartelli! E siamo saliti tranquillamente con i nostri passi.
Il panorama è semplicemente stupendo: le montagne intorno si vedono tutte, inoltre la visuale verso le Alpi Marittime è sgombra, solo qualche nuvola nella zona del Monviso.
Restiamo in cima per 40 minuti prima di scendere verso il Grange Autaret dove avremmo fatto pranzo, nel frattempo in vetta sono arrivati due ciclisti e due donne.
Nella discesa ritroviamo prima del Colle di Bellino gli escursionisti che avevamo superato alle Barricate, intenti a salire, nel percorso dal cole fino ai grange incontriamo due ragazze che stanno salendo al Bellino di corsa.
Dopo mezz’ora siamo nei pascoli del grange, restiamo li per mezz’ora per pranzare prima di prendere la via del ritorno.
Alle 13:50 siamo dalla macchina a Sant’Anna di Bellino.
Una giornata davvero stupenda, un caldo e un sole che ci ha bruciati, ma ci ha permesso di godere di un bellissimo panorama sulla vetta del Bellin, inoltre oggi ho avuto una bella compagnia.
Un saluto da Mattia da Mondovì.
Elio Dutto
30/07/2018 alle 08:33
Bella escursione in ambienti spettacolari. Bravo Mattia. Dovrò tornarci molto presto. C’erano tanti fiori sul percorso?
Mattia Bertero Supporter
31/07/2018 alle 07:57
Ciao Elio.
Si, c’è ancora una bella fioritura di varie specie appena usciti dalla Gola delle Barricate fino agli ultimi tornati sotto il Buc Faraut verso Grange Autaret.
Una cosa strana. Abbiamo sentito e visto pochissime marmotte e nessun stambecco e camosci, mi ricordo che in quella zona era sempre pieno di questi animali.
Elio Dutto
31/07/2018 alle 20:54
Grazie Mattia, mi interessava sapere della fioritura perché quest’anno è un po’ anomalo. Ciao
Mattia Bertero Supporter
12/07/2021 alle 10:17
Ciao a tutti.
E’ da un po’ di tempo che frequento Alberto Marchisio che su YouTube ha un bellissimo canale di montagna dal nome Mountainlover87, questa gita al Monte Bellino l’ho fatta assieme a lui.
Alle 8:15 arriviamo a Sant’Anna di Bellino e partiamo per la via normale di vetta.
Inizialmente la vetta iniziale era il Pelvo di Ciabrera ma abbiamo deciso di optare per qualcosa di più semplice per poter essere in forma nella serata per tifare la nostra nazionale alla finale degli Europei.
La giornata è stupenda come tempo ma il Sole martella già di prima mattina, e lo farà per tutta la gita.
Arriviamo in fretta al Pian Ceiol.
Da qui in poi iniziano le riprese di Alberto per il suo video della gita con la sua GoPro, che continueranno per tutta l’escursione, mentre io mi occupo e mi occuperò delle fotografie.
Molta gente già ad inizio salita.
Fate attenzione sull’attraversamento del sentiero sul Rio Autaret perchè manca una passerella, in caso di acqua alta può risultare difficoltoso.
Con nostro piacere il sentiero che passa dalle Barricate è stato sistemato a dovere ed è sicuro.
Oltre le barricate si aprono verdeggianti pascoli che ci porteranno verso le Grange Autaret, le fioriture sono in ritardo ed infatti una moltitudine di fiori ci regalano splendidi colori.
Il sentiero risulta sempre ben segnato e di facile individuazione, con pendenze regolari e mai con strappi duri.
Li io ed Alberto abbiamo discusso se sia stato il caso di salire al Monte Maniglia, la via è perfettamente sgombra dalla neve ma, alla fine, decidiamo di mantenere il nostro piano originario.
Qui incontriamo un gruppetto di tre escursionisti che per tutto il resto dell’escursione incroceremo e qui Alberto alza il suo drone e procede con la sua prima dronata.
La salita verso il Colle di Bellino la prendiamo molto tranquillamente.
Arrivati sul colle il panorama si apre in direzione della Valle Maira ed è bellissimo.
Seconda dronata sul colle.
Il sentiero qui prosegue sul versante Maira del Bellino su pietraia.
Arriviamo in vetta pochi minuti dopo, sono le 11:30 circa.
Restiamo in vetta a goderci il panorama che spiazza fino alle Alpi Marittime e ci permette di osservare la bellissima zona e le sue conosciute montagne, qui a disturbarci un po’ è la presenza costante del vento freddo.
Bellissima giornata…
Dopo aver mangiato pranzo decidiamo un concatenamento, andiamo a salire il Buc Faraut, il “falso Faraut”.
Scendiamo verso la Colletta.
Notiamo che il vecchio Rifugio Carmagnola è stato ristrutturato nel 2019 ed è diventato un grazioso bivacco aperto a tutti.
Dopo la vecchia caserma militare inizia la piccola salita al Buc.
Ci restiamo per poco tempo per poi iniziare la discesa verso Sant’Anna di Bellino per una via diretta verso Grange Autaret, da li discesa sulla via normale.
Da prestare attenzione al filo spinato che è disteso per terra lungo tutto il Versante Nord del Bellino dove noi scendiamo, è un po’ nascosto a prima vista.
A metà strada ci fermiamo ancora per un’ultima dronata della zona e le ultime riprese video.
Nel frattempo il tempo inizia a guastarsi un po’ verso il Monviso e successivamente nel Vallone di Rui.
Alle 15 siamo dalla macchina a Sant’Anna di Bellino.
Gita davvero piacevolissima in un territorio frequentato ma che conserva la sua natura selvaggia, abbiamo incontrato molte belle persone e la compagnia di Alberto è molto bella.
Un saluto da Mattia da Mondovì.
Elio Dutto
12/07/2021 alle 13:31
Bravo Mattia. E’ da un po’ di tempo che non torno da quelle parti ma penso che presto ritornerò. Sono posti troppo belli.