Iniziamo la salita che ci porterà dapprima al rifugio della Gardetta seguendo il tratto di sterrata che dal colle sale verso destra (ovest). Poco più avanti abbandoniamo la strada per entrare sul sentiero (tacche gialle) che si discosta leggermente e che ha il pregio di snodarsi tra i prati resi più verdeggianti dalle recenti piogge. Il Cassorso visto dal Colle del Preit © Cuneotrekking
Ritornati sullo sterrato affianchiamo, poco oltre, una mandria di mucche al pascolo che ci lasciamo alle spalle sullo sfondo di Rocca la Meja. Sul pianoro della Gardetta © Cuneotrekking
Raggiungiamo in breve tempo il pianoro dove è collocato il rifugio della Gardetta (2336 m). Non ci fermiamo, ma proseguiamo oltre, alternando qualche tratto con scorciatoie, per raggiungere il passo della Gardetta (2437 m). In salita dal Passo della Gardetta © Cuneotrekking
Dopo aver posato lo sguardo al vallone di Unerzio e alla cerchia di montagne sullo sfondo, con lo Scaletta (2840 m), il Vanclava (2874 m) e l’Oronaye (3100 m) in primo piano, svoltiamo sulla destra (nord-est); superate alcune doline il tratto diventa più ripido.
Lasciata a sinistra la deviazione per il vicino Bric Cassin (2625 m), iniziamo sul crestone un percorso ondulato che tende man mano a spostarsi sul lato della Gardetta.

Verso il Cassorso © Cuneotrekking

Sguardo sul Monviso imbiancato © Cuneotrekking

Qualch residuo di neve fresca © Cuneotrekking

Sempre più su © Cuneotrekking
Oggi troviamo il terreno ancora umido di pioggia ed è un bene perché, nel caso di giornate asciutte, è necessario porre attenzione in prossimità di alcuni canaloni molto scoscesi, poiché il tipo di roccia friabile può creare qualche difficoltà nel procedere.
Superati con precauzione alcuni passaggi si arriva a un corto tratto in discesa, attrezzato con una catena in acciaio. In alcuni punti troviamo ancora tracce di neve fresca, scesa nei giorni precedenti.

Nel tratto attrezzato con catena © Cuneotrekking
Ancora un po’ di attenzione più avanti, poi le difficoltà terminano nei pressi dello spallone che precede la cima (questo è un punto di arrivo molto ambito da chi pratica lo scialpinismo perchè, nel periodo innevato, permette una lunga discesa con gli sci nel canalone che scende direttamente al vallone del Preit all’altezza delle grange Servino).

Dallo spallone, verso la cima © Cuneotrekking
Ora la vetta è vicina e la raggiungiamo in pochi minuti. Sono le 10,15. Siamo su un precipizio spettacolare che propende verso Viviere e Pratorotondo. Appena oltre, separata da un dirupo, c’è la cima nord-est del Cassorso, di pochi metri più alta ma difficile da raggiungere per il tipo di roccia poco sicura. In basso a sinistra (nord) scorgiamo il Bric Boscasso (2589 m), il Piutàs (2431 m) e il colle Soleglio Bue (2337 m).

In cima © Cuneotrekking

Il precipizio che ci divide dalla cima nord-est © Cuneotrekking

Autoscatto sulla cima © Cuneotrekking

La cima nord-est del Cassorso © Cuneotrekking

Vista sul Monte Oserot (a sinistra) © Cuneotrekking
In lontananza fa bella mostra di sé un Monviso completamente imbiancato dalle recenti nevicate. Grandioso il panorama sull’altipiano della Gardetta, sulla Meja, sul Bodoira, fino al Monte Oserot. Osserviamo con curiosità alcuni laghetti sul pianoro, che di solito non si scorgono, rimpinguati ora dalle recenti piogge.

In discesa. Notare alcuni specchi d’acqua dopo le recenti piogge © Cuneotrekking
Più tardi ritorniamo sui nostri passi ripercorrendo a ritroso il sentiero fino al rifugio della Gardetta, dove sostiamo per uno spuntino a fianco di numerosi escursionisti tedeschi.

Foto sul tratto di discesa © Cuneotrekking
Poi un tratto tranquillo di discesa ci porta a ripassare tra le mucche sul pianoro della Gardetta e infine al colle del Preit.

Verso il Colle del Preit con lo sfondo di Rocca la Meja © Cuneotrekking
klaus
23/09/2012 alle 18:52
Sempre complimenti per le spiegazioni perfette e…lasciatevelo dire : l’ultima foto con la Meja e le mucche è spettacolare. Ve l’ho “rubacchiata” per metterla nella mia piccola collezione, spero di non aver commesso un reato !
Ciao.
Cuneotrekking
23/09/2012 alle 19:34
Ciao Klaus, visto che ci fai i complimenti così non ti possiamo certo denunciare 🙂
Serena
28/09/2012 alle 07:15
Ciao. Io sono stata sul Cassorso circa una settimana dopo (sabato 15/9).Posso confermare che quel tipo di terreno da asciutto è molto molto scivoloso e che occorre prestare molta attenzione per non scivolare. Bella montagna, poco faticosa e meteo veramente ottimo.
Cuneotrekking
28/09/2012 alle 11:09
Ciao Serena, ti ringrazio per la conferma che potrà essere utile a chi vorrà salirlo prossimamente.
luigi
09/08/2013 alle 10:27
Ciao,
sono salito sul Cassorso la scorsa settimana. E’ comunque da rimarcare ( come avete fatto giustamente con EE ) che non è una escursione per chi patisce tracciati esposti.
Complimenti per il sito.
Cuneotrekking
09/08/2013 alle 19:37
Ciao Luigi, grazie.