La meta di oggi avrebbe dovuto essere la Tête de l’Homme (3202 m), ma abbiamo dovuto scegliere un’alternativa perché nuvoloni scuri intorno alla sua cima e un forte vento non ci hanno mai mollato un istante per tutta la giornata. Già nel raggiungere Acceglio alcune gocce d’acqua ci danno il benvenuto. Ormai siamo lì e raggiungiamo ugualmente Chiappera.
Dal Campo base seguiamo, oltre il ponte, la strada che sale sotto le pendici della Rocca Provenzale. L’asfalto dopo un po’ cede allo sterrato.
Nei pressi della confluenza di un rio (1899 m), poco prima delle grange Ciarviera, parcheggiamo l’auto. Sono le 7:25 dell’otto agosto 2011. Seguiamo un tratto della sterrata e, poco dopo, una deviazione sulla destra ci libera di alcuni lunghi tornanti portandoci alla Grangia Collet.
Poco più avanti molliamo la strada che continua verso est (Colle di Bellino) per iniziare la marcia sul sentiero lastricato denominato “Roberto Cavallero” (T13) nella lunga e verdissima Valle del Maurin. Il sentiero, sempre ben marcato, sale superando in sequenza alcune balze nel verde.
Lo sguardo vigile della Rocca Castello e della Provenzale ci accompagnano alle spalle per lungo tratto.
Raggiungiamo e lasciamo subito alla nostra sinistra il laghetto La Sagna del Colle (2434 m), poi il sentiero si impenna e passa a destra di un incassato valloncello, mentre alla nostra sinistra si fa sempre più evidente la sagoma del Monte Ciaslaras, meta odierna.

In salita nella valle del Maurin © Cuneotrekking

Ci troviamo già nella parte alta della valle © Cuneotrekking
La salita prosegue e va a raggiungere il Colle Maurin (2641 m), dal quale si può ammirare la serie dei laghi di Roure (ben cinque) in territorio francese. Il vento forte non ci ha mai mollati un secondo. Dal Colle Maurin ci spostiamo con un tratto di buona salita verso il Col de Marinet (2784 m). Arrivo al colle del Maurin © Cuneotrekking

Monte Ciaslaras a sinistra © Cuneotrekking

In salita verso il Col del Marinet © Cuneotrekking

Il Ciaslaras è a sinistra ed il colle alla sua destra © Cuneotrekking
Prima del Colle, con una breve deviazione verso destra, andiamo a raggiungere la facile Tête du Vallonnet (2822 m). Bel panorama sul retro dell’Aiguille de Chambeyron.
Dal Col de Marinet ci inoltriamo ora nella pietraia (segnavia blu/rossi) che si tiene al di sotto di una bastionata rocciosa. Passati alcuni residui nevosi, ci portiamo all’inizio di un tratto ripido e franoso che, al termine, ci condurrà al Colle Ciaslaras (2973 m).
La salita è un po’ faticosa, ma la temperatura rigida e il vento freddo non ci permettono di prendercela comoda. Raggiunto il Colle, sbordiamo alti sul vallone dell’Infernet. Svoltando verso sinistra in pochi minuti raggiungiamo la cima su cui è collocato un grande cippo di pietre. Sono le 10:20. Ci guardiamo bene intorno, soprattutto verso la Tête de l’Homme che avrebbe dovuto essere la meta di oggi. Facciamo due foto ricordo poi torniamo sui nostri passi. La sagoma slanciata della Tête de l’Homme, vista dal Ciaslaras © Cuneotrekking

Il vallone dell’Infernet visto dal Ciaslaras © Cuneotrekking

Colle e cima del Ciaslaras fotografati qualche giorno dopo dalla Tête de la Frema (3142 m) © Cuneotrekking
Ridiscesi sul Colle Ciaslaras decidiamo la discesa dal vallone dell’Infernet con percorso ad anello. Il primo tratto lo percorriamo su sfasciumi; individuato il percorso Cavallero, lo seguiamo per un po’, anche perchè vogliamo renderci conto dove passa la traccia che sale al Passo Terre Nere per una prossima escursione alla Tête de l’Homme.
Poi ci lasciamo andare giù sulla pietraia a raggiungere il nevaio sottostante ed il bel laghetto nella conca (quota 2694 m) dal quale ricompaiono le tracce di discesa. Un ulteriore tratto ci porta ai laghetti dell’Infernetto (2638 m) poi, più in basso ne costeggiamo altri. Dal Colle del Ciaslaras discesa nel vallone dell’Infernetto © Cuneotrekking

Il primo dei laghetti dell’Infernetto che si incontra © Cuneotrekking
Aggirata sulla destra una collinetta, incrociamo il sentiero proveniente dal Colle dell’Infernetto. Ora la discesa si fa più ripida fino a raggiungere un ampio ripiano dove, al termine, è collocata una costruzione prefabbricata che serve da riparo ai margari. Ci fermiamo nelle vicinanze per il pranzo.
È straordinario quanto inaspettato quello che ci è successo durante la pausa pranzo. Due graziosi ermellini, attratti dal profumo dei nostri cibi, sono sbucati tra le pietre alla ricerca di qualche eventuale avanzo. Dopo averci girato intorno per una buona mezz’oretta, sicuri ormai che non avevamo brutte intenzioni nei loro confronti, hanno abbandonato ogni cautela avvicinandosi sempre più, al punto di venire a recuperare i nostri avanzi di prosciutto crudo a non più di un metro di distanza dai nostri piedi. Ermellino © Cuneotrekking

In punta di piedi si controlla meglio la situazione © Cuneotrekking

Abbandonato ogni indugio si avvicina ai nostri viveri © Cuneotrekking
Questo fortunoso quanto raro incontro, è valso, da solo, la gita odierna.
Con un ultimo tratto di discesa nel vallone torniamo alla nostra auto soddisfatti di questa bella giornata.
elio grande
15/09/2011 alle 18:32
Finalmente dopo mesi e mesi senza computer da oggi posso rientrare nel Vs bel sito.
buona serata e cordiali saluti da elio
Elio Grande
cuneotrekking
15/09/2011 alle 19:44
Ciao Elio, senza computer anch’io mi sentirei senza terra sotto i piedi. Ora che ti puoi di nuovo collegare, scoprirai le ultime escursioni da noi fatte quest’estate. Spero così di farti trascorrere qualche oretta a spasso, almeno con la fantasia, nelle nostre vallate.
Ciao dal tuo omonimo Elio.
Maurizio Morando
13/06/2019 alle 16:02
Salve, trovo interessantissimo il modo in cui illustra i percorsi, complimenti davvero, molto professionale.
Avrei due domande. La prima riguarda il tempo di percorrenza, quanto ci si mette a finire tutto il giro?
La seconda riguarda un eventuale sosta. Ovviamente con condizioni meteo favorevoli, è permesso piantare una tenda, magari nei pressi di uno dei due laghi per passare la notte?
Grazie.
Elio Dutto
13/06/2019 alle 21:04
Ciao Maurizio. A fare tutto il giro grossomodo ci vorranno circa 6 ore/6 ore e mezza. Non ti saprei dire per la tenda. Ho sentito che da poco sono state messe nuove regole ma non ti so dire di più.