Monte Eighier

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Risposte a Mattia Bertero

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  1. Ma quanto siete fantastici? Già sono appassionato di montagna, ma a ricevere le vostre news sono una volta di più invogliato a fare escursioni


  2. Bella escursione. Bravi!


  3. Altra interessante escursione,bravi ragazzi!!!:-)


  4. che ambienti!

    nonostante la quota modesta si respira già aria di alta montagna…bellissima

    Emanuela


  5. Ciao a tutti voi.
    Dopo essere tornati in zona gialla posso lasciare le vallate più vicine a casa mia ed andare più lontano.
    Decido di tornare in una delle mie vallate preferite, la Valle Maira, e decido di andare verso questa montagna, incuriosito da questo strano nome molto somigliante ad una montagna in Svizzera ben più famosa.
    Decido di partire presto per impegni nel secondo pomeriggio.
    Di conseguenza alle 8:00 sono già in partenza dal parcheggio sotto la Provenzale in direzione del Colle Greguri, la zona è ancora in ombra e fa davvero freddo, 2 gradi.
    Questo sentiero parte a razzo con pendenze sostenute, infatti le mie gambe inizialmente faticano ad ingranare, più avanti la pendenza si fa decisamente più gradevole.
    Salendo la maestosa parete Est della Rocca Provenzale si fa sempre più grande, mi toglie sempre il fiato.
    Il Sole sta per mostrarsi oltre le creste del Monte Cevert, a mano a mano illumina la rocca dalla cima scendendo sempre più.
    Salgo agevolmente arrivando al bivio con il Colle di Rui, prendo questa direzione.
    Salendo sempre più le possibilità di avere panorami grandiosi si amplia: le pareti della Provenzale e della Castello sono magnifiche ma ora si vedono anche le montagne circostanti, dall’Oronaye fino al Sautron.
    Il sentiero non è molto segnato ma è molto ben visibile, impossibile perdersi.
    Dopo mezz’ora dal bivio mi compare la caserma militare posta sotto la vetta del Eighier e rimango senza parole: a brucare nei pascoli avrò contato almeno 50 stambecchi sparsi in gruppetti qua e la ed alcuni camosci.
    Procedo verso la caserma dove noto una decina di maschi adulti, non sono spaventati dalla mia presenza e rimangono dove sono.
    Ne approfitto per scattare bellissime fotografie di questi animali.
    In quel momento volgo lo sguardo verso il vicino Cevert, notando che dal Colle di Rui fino alla sua vetta c’è ancora neve continua, con me ho dei ramponi da ghiaccio e la voglia di provarci è tanta. Invece no: le temperature sono alte e la zona da salire è esposta al sole dalla prima mattinata, ed è abbastanza ripida in molti punti. Non fidandomi della consistenza della neve che potrei trovare, desisto.
    Non disturbo ulteriormente gli esemplari presenti alla caserma e procedo dritto fuori sentiero verso la vetta, qui inevitabilmente passo in mezzo a questo branco e qualche soffiata da parte di alcuni stambecchi devo prendermela.
    Infine dopo 2 ore dalla partenza arrivo in vetta.
    Il panorama è stupendo: si vede tutta l’Alta Valle Maira e le sue famose vette ancora innevate, in basso la Rocca Provenzale e Castello spuntano appena dietro i pascoli, la zona dell’Oronaye con la valle sotto, ben visibile Chiappera.
    Bellissimo…
    Rimando in vetta per 40 minuti facendo fotografie, mangiando già il pranzo, poi decido di fare come i membri di Cuneotrekking hanno fatto nell’escursione di questa pagina: per non disturbare il branco riunitosi intorno alla caserma nel frattempo, decido di puntare al Colle Greguri direttamente e fuori sentiero prendendo come riferimento la Rocca Castello.
    La discesa è bella ripida.
    Arrivo in fretta al Colle Greguri, qui un esemplare di stambecco adulto solitario mi osserva curioso ed attento ai miei movimenti.
    La discesa dal Greguri fino alla Grande Collet non è semplice: subito sotto il colle trovo il primo nevaio abbastanza compatto in cui il rischio di scivolare è alto, indosso i ramponcini.
    Più avanti incontrerò altri tre nevai sparsi lungo tutta la discesa con una neve più molle, facili da superare.
    Arrivo sul pianoro della Grange Collet, un posto che adoro.
    Rimango un po’ in quel luogo disteso su un prato, qui si sta davvero bene.
    Incontro anche i primi esseri umani della giornata.
    Il resto della discesa non devo fare altro che seguire la strada un po’ asfalta, un po’ sterrata che passata sotto la Castello e la Provenzale.
    Alle 14 sono dalla macchina.
    Una gita davvero bella verso una montagna che non avevo ancora visitato in vita mia, come sempre le due rocche sono maestose, tanti incontri con gli abitanti animali del posto, ottimi paesaggio.
    La consiglio davvero caldamente.
    Un saluto da Mattia da Mondovì.