Il sentiero (T12) si inerpica verso la base sud della rocca Provenzale e inizialmente ricalca il giro del gruppo Provenzale/Castello.

Pochi metri dopo la partenza, sguardo verso il vallone dell’Infernetto © Cuneotrekking
Dopo un piccolo tratto iniziale si abbandona quello a sinistra diretto alla rocca; proseguendo verso destra andiamo a ricongiungerci un po’ dopo su quello proveniente da Chiappera. Svoltando verso sinistra (nord) lo seguiamo inoltrandoci nel vivo dell’avvallamento a levante delle rocche Provenzale e Castello.
La salita a tornanti offre, alle nostre spalle, grandiosi scenari che guardano verso sud la cima dell’Oronaye imbiancata di fresco. Stupendo lo sguardo nel verde fondovalle e sull’abitato di Chiappera che si distanzia sempre più.

Salendo, Chiappera adagiata nel verde © Cuneotrekking

Sui tornanti di salita © Cuneotrekking

Salendo dopo il bivio per il colle Greguri © Cuneotrekking
Dopo un buon tratto raggiungiamo il bivio per il colle Greguri (2319 m), che lasciamo a sinistra. Proseguendo verso destra ci innalziamo invece sempre più sul sentiero T17 – colle del Rui che ci conduce a tornanti verso una caserma posta sulle pendici del monte Eighier e in seguito alla Colletta (2556 m).

A lato della Rocca Castello, il Colle Greguri © Cuneotrekking

Ancora in salita verso la Colletta © Cuneotrekking
Possiamo godere di ottime panoramiche a poca distanza sulle due rocche.

Rocca Provenzale (sinistra) e Castello con lo sfondo della rocca Bianca (3021 m) © Cuneotrekking

Salendo verso la casermetta © Cuneotrekking

In alto, curioso fenomeno naturale © Cuneotrekking
Arriviamo alla casermetta proprio nel momento in cui si sta svolgendo un grande raduno di stambecchi. Intere famiglie composte dai più piccini ai papà, dalle mamme fino ai nonni si sono dati appuntamento presso la grande struttura ricettiva di questa ex caserma.
Ne contiamo almeno una quarantina, ma sicuramente il numero è sottostimato.
Alcuni, probabilmente i meno interessati alla discussione, si distraggono osservandoci dalle finestre, dando nel frattempo un’occhiata ai più piccini che non litighino mentre giocano a rincorrersi sui prati.

Parziale veduta della casermetta… © Cuneotrekking

…con alcuni capi branco © Cuneotrekking
Per non disturbare l’importante riunione ci teniamo a distanza proseguendo verso destra in direzione della Colletta (2556 m).
Un centinaio di metri più avanti abbandoniamo il sentiero per la Colletta e il colle di Rui (l’etimologia del nome sta a significare “rocce rossastre o pietrame rotto”) per tagliare obliquamente verso sinistra le chine erbose del monte Eighier che ci apprestiamo a raggiungere.
Un ultimo tratto su pietrame ci conduce sulla vetta.

Salendo all’Eighier con lo sfondo del monte Cervet (2984 m) © Cuneotrekking
Dall’arrotondata cima appena raggiunta lo sguardo si posa immediatamente al di là, sull’ampio vallone del Maurin e sulle tante cime poste ai suoi lati a noi note e già salite in altre occasioni: tête de la Frema (3142 m), tête de l’Homme (3202 m), Ciaslaras (3006 m), tête du Vallonet (2822 m), tête de Cialancion (3019 m), il monte Maniglia (3177 m) e, verso destra, l’Albrage (2999 m), il monte Freide (2967 m), il monte Cervet (2984 m), etc.

L’ampio vallone del Maurin visto dalla cima © Cuneotrekking
Spostandoci una trentina di metri in leggera discesa verso un rudere possiamo osservare, questa volta dall’alto, le rocche Provenzale e Castello.

Veduta dal rudere © Cuneotrekking

Zoom sulla Provenzale (sinistra) e Castello © Cuneotrekking
Il posto è splendido e non andremmo più via da questo belvedere però, dopo un buon momento di permanenza, dobbiamo anche pensare alla discesa.
Pensiamo di percorrerla facendo un tour attorno alle due rocche, e per far ciò dobbiamo prima scendere al colle Greguri (2319 m).
Non ci va di tornare alla casermetta dove esiste un sentiero di collegamento al colle essendo ancora in corso la riunione degli ungulati. Scendiamo quindi ad un cippo situato sul declivio prospiciente il colle Greguri.

Discesa dal monte Eighier con lo sfondo di rocca Blancia (3193 m) © Cuneotrekking

Zoom sulle cime di rocca Castello © Cuneotrekking
Da qui deviamo verso sinistra e poi nuovamente a destra per raggiungere il colle dopo una ripida discesa.
Arriviamo giusto in tempo per scorgere un altro branco di una ventina di stambecchi di guardia al bunker. Nel frattempo stanno anche raggiungendo il colle due escursionisti tedeschi coi quali scambiamo qualche parola.

In discesa nell’opposto vallone © Cuneotrekking

In discesa dal Colle Greguri © Cuneotrekking
Scendiamo nel vallone opposto alla ricerca di un posto per pranzare. Lo troviamo poco più a valle in una pietraia.
Più tardi riprendiamo la discesa proseguendo nell’ampia zona prativa che scende nel verde in direzione di alcune grange poste all’imbocco dell’ampio vallone del Maurin.

Altro sparuto gruppo di stambecchi in siesta pomeridiana © Cuneotrekking
Raggiunta la sterrata scendiamo a sinistra verso le grange Collet (2006 m) e da lì proseguiamo sotto gli sguardi delle Rocche a ponente per raggiungere l’auto.

Verso le grange Collet © Cuneotrekking
SERGIO BOLLA Supporter
27/05/2016 alle 09:38
Ma quanto siete fantastici? Già sono appassionato di montagna, ma a ricevere le vostre news sono una volta di più invogliato a fare escursioni
Elio Dutto
27/05/2016 alle 13:09
Grazie Sergio!
Albino
27/05/2016 alle 10:06
Bella escursione. Bravi!
Elio Dutto
27/05/2016 alle 13:09
Grazie Albino!
Claus72
27/05/2016 alle 13:21
Altra interessante escursione,bravi ragazzi!!!:-)
Elio Dutto
27/05/2016 alle 13:23
Grazie Claus!
Emanuela
31/05/2016 alle 13:56
che ambienti!
nonostante la quota modesta si respira già aria di alta montagna…bellissima
Emanuela
Elio Dutto
31/05/2016 alle 15:18
Ciao Emanuela, sono posti incantevoli!
Mattia Bertero Supporter
08/05/2021 alle 15:57
Ciao a tutti voi.
Dopo essere tornati in zona gialla posso lasciare le vallate più vicine a casa mia ed andare più lontano.
Decido di tornare in una delle mie vallate preferite, la Valle Maira, e decido di andare verso questa montagna, incuriosito da questo strano nome molto somigliante ad una montagna in Svizzera ben più famosa.
Decido di partire presto per impegni nel secondo pomeriggio.
Di conseguenza alle 8:00 sono già in partenza dal parcheggio sotto la Provenzale in direzione del Colle Greguri, la zona è ancora in ombra e fa davvero freddo, 2 gradi.
Questo sentiero parte a razzo con pendenze sostenute, infatti le mie gambe inizialmente faticano ad ingranare, più avanti la pendenza si fa decisamente più gradevole.
Salendo la maestosa parete Est della Rocca Provenzale si fa sempre più grande, mi toglie sempre il fiato.
Il Sole sta per mostrarsi oltre le creste del Monte Cevert, a mano a mano illumina la rocca dalla cima scendendo sempre più.
Salgo agevolmente arrivando al bivio con il Colle di Rui, prendo questa direzione.
Salendo sempre più le possibilità di avere panorami grandiosi si amplia: le pareti della Provenzale e della Castello sono magnifiche ma ora si vedono anche le montagne circostanti, dall’Oronaye fino al Sautron.
Il sentiero non è molto segnato ma è molto ben visibile, impossibile perdersi.
Dopo mezz’ora dal bivio mi compare la caserma militare posta sotto la vetta del Eighier e rimango senza parole: a brucare nei pascoli avrò contato almeno 50 stambecchi sparsi in gruppetti qua e la ed alcuni camosci.
Procedo verso la caserma dove noto una decina di maschi adulti, non sono spaventati dalla mia presenza e rimangono dove sono.
Ne approfitto per scattare bellissime fotografie di questi animali.
In quel momento volgo lo sguardo verso il vicino Cevert, notando che dal Colle di Rui fino alla sua vetta c’è ancora neve continua, con me ho dei ramponi da ghiaccio e la voglia di provarci è tanta. Invece no: le temperature sono alte e la zona da salire è esposta al sole dalla prima mattinata, ed è abbastanza ripida in molti punti. Non fidandomi della consistenza della neve che potrei trovare, desisto.
Non disturbo ulteriormente gli esemplari presenti alla caserma e procedo dritto fuori sentiero verso la vetta, qui inevitabilmente passo in mezzo a questo branco e qualche soffiata da parte di alcuni stambecchi devo prendermela.
Infine dopo 2 ore dalla partenza arrivo in vetta.
Il panorama è stupendo: si vede tutta l’Alta Valle Maira e le sue famose vette ancora innevate, in basso la Rocca Provenzale e Castello spuntano appena dietro i pascoli, la zona dell’Oronaye con la valle sotto, ben visibile Chiappera.
Bellissimo…
Rimando in vetta per 40 minuti facendo fotografie, mangiando già il pranzo, poi decido di fare come i membri di Cuneotrekking hanno fatto nell’escursione di questa pagina: per non disturbare il branco riunitosi intorno alla caserma nel frattempo, decido di puntare al Colle Greguri direttamente e fuori sentiero prendendo come riferimento la Rocca Castello.
La discesa è bella ripida.
Arrivo in fretta al Colle Greguri, qui un esemplare di stambecco adulto solitario mi osserva curioso ed attento ai miei movimenti.
La discesa dal Greguri fino alla Grande Collet non è semplice: subito sotto il colle trovo il primo nevaio abbastanza compatto in cui il rischio di scivolare è alto, indosso i ramponcini.
Più avanti incontrerò altri tre nevai sparsi lungo tutta la discesa con una neve più molle, facili da superare.
Arrivo sul pianoro della Grange Collet, un posto che adoro.
Rimango un po’ in quel luogo disteso su un prato, qui si sta davvero bene.
Incontro anche i primi esseri umani della giornata.
Il resto della discesa non devo fare altro che seguire la strada un po’ asfalta, un po’ sterrata che passata sotto la Castello e la Provenzale.
Alle 14 sono dalla macchina.
Una gita davvero bella verso una montagna che non avevo ancora visitato in vita mia, come sempre le due rocche sono maestose, tanti incontri con gli abitanti animali del posto, ottimi paesaggio.
La consiglio davvero caldamente.
Un saluto da Mattia da Mondovì.