Torniamo qualche decina di metri verso valle e oltrepassiamo il ponticello in legno che supera il rio. Svoltiamo a sinistra per percorrere la lunga sterrata che sale in direzione del lago Nero e della grangia della Valletta.

Salendo nel vallone della Valletta © Cuneotrekking

Ecco la nostra meta © Cuneotrekking
Costeggiamo le falde del monte Baret e, dopo aver superato un rio, affianchiamo alcune baite. Proseguiamo con alcuni tornanti lasciando, a sinistra, lo sterrato che porta alle grange Convento e alla Sousto de Cesi.
Proseguendo tra i larici nel vallone Valletta, il percorso si stringe un po’ tra la Rocca Balenera e il monte Baret innalzandosi sempre più con tornanti che diventano più ripidi man mano che ci avviciniamo al bivio per le grange della Valletta e il lago Nero.
Per accorciare un pochino il percorso lasciamo la strada che, a destra, prosegue al lago Nero preferendo passare dalle grange (2070 m) che raggiungiamo sul bel pianoro (tratto che si può evitare se si prosegue ancora sulla strada lasciando poco più avanti a destra il bivio per il lago Nero).

Arrivo alle grange della valletta © Cuneotrekking
Dopo la grangia scavalchiamo il rio sottostante per seguire un tratturo che, poco dopo a destra, si infila tra larici e mirtilli andando nuovamente a raggiungere la strada lasciata in precedenza.

Dalle grange ci ricongiungiamo alla strada © Cuneotrekking
Poco più avanti la strada termina nei pressi di un vecchio casolare (2160 m). Attraversata tutta la piana sottostante, al fondo del prato svoltiamo verso sinistra e, senza alcun sentiero (motivo per cui abbiamo valutato l’itinerario EE), risaliamo la valletta, sede dell’omonimo rio, su prati erbosi che si stanno ingiallendo.

Dal pianoro: Rocca la Meja © Cuneotrekking

Nel tratto privo di sentiero © Cuneotrekking
Poco più su, tenendoci leggermente a sinistra, approdiamo ad un piccolo pianoro, dove giacciono due minuscoli laghetti che d’estate fungono da abbeveratoio alle mandrie di mucche.

Laghetto con lo sfondo di Rocca la Meja © Cuneotrekking
Proseguendo ora con breve flessione verso destra, in costante salita andiamo a raggiungere il colletto (2531 m) posto a destra della sagoma del monte La Bianca.

Monte La Bianca dal colle © Cuneotrekking

Rocca la Meja dal colle © Cuneotrekking
Dal colletto possiamo notare, in basso, la lunga strada asfaltata che perviene da Marmora e sale al colle d’Esischie (2366 m).

La strada per il colle d’Esischie © Cuneotrekking
Svoltando ora verso sinistra (nord) ci apprestiamo a salire la ripida e lunga schiena erbosa che ci condurrà sull’anticima (2687 m).

Dal colle salita sulla china erbosa © Cuneotrekking
Il monte La Bianca si trova ora di fronte a noi.

Ultimo tratto per raggiungere il monte La Bianca © Cuneotrekking
Dopo una breve flessione lo risaliamo fino alla cima (è possibile salirlo su rocce oppure tenendosi leggermente sul lato sinistro).
Avremmo desiderato trovare una bella croce in vetta, ma al posto è stata sistemata una campanella appoggiata a una struttura in ferro che gli “amici della montagna” hanno posto nel 2005. C’è anche una targhetta che recita: “Ad ogni rintocco di campana un bel ricordo di voi”.

La campanella sulla cima © Cuneotrekking
Facciamo ancora una capatina sulla seconda punta, pochi metri oltre, dove è collocata una piccola croce in legno.

La seconda punta © Cuneotrekking
Il panorama è dominato a sud ovest dalla mole di Rocca la Meja (2840 m) e dal Becco Grande (2775 m) mentre a nord-est dalla Punta Tempesta (2679 m) e dal Tibert (2648 m), ma il panorama spazia anche sul pianoro della Gardetta e ben oltre fino a raggiungere le montagne della Valle d’Aosta.

Il pianoro della Gardetta © Cuneotrekking

Guardando in direzione della cima Tempesta e del Tibert © Cuneotrekking
Il bel tempo ci permette di fare una lunga sosta su questa cima ammirando tutte le vette e vallate conosciute prima di riprendere il sentiero di discesa al colle.

Monte La Bianca visto dalla seconda cima © Cuneotrekking
Lì possiamo concederci la pausa pranzo, di fronte ad una splendida Rocca la Meja.
Al termine riprendiamo la via del ritorno scendendo nuovamente ai due laghetti poi, con piccola flessione verso destra, ridiscendendo nell’avvallamento sottostante.

In discesa dal colle © Cuneotrekking

Scendendo al casolare nella piana © Cuneotrekking
Da lì possiamo riprendere a ritroso il percorso sulla sterrata scendendo alle grange Selvest.
pietro
10/10/2018 alle 19:15
complimenti per la stupenda descrizione dell’escursione di luoghi bellissimi. Emerge dalla visione delle inquadrature e di tutta la descrizione del tragitto la grande bravura dell’escursionista e redattore.
Elio Dutto
10/10/2018 alle 20:56
Grazie Pietro. Cerco di fare del mio meglio e se qualcuno, come te, apprezza mi fa felice. Ciao e ancora Grazie!