Lasciamo l’auto prima del ponte delle Combe (1884 m) nello spiazzo a sinistra della strada e ci incamminiamo sulla sterrata.

Veduta del vallone dell’Infernetto al nostro arrivo a Chiappera. Il monte Pertusà è quello verdeggiante a destra © Cuneotrekking
Dopo un lungo tornante, al bivio che indirizza verso il colle dell’Infernetto e il passo di Terre Nere (sentiero Icardi), lasciamo proseguire la strada per le grange Collet e svoltiamo a sinistra. La mulattiera prende subito a salire e, appena più in alto, supera un gias inoltrandosi nel lungo vallone dell’Infernetto.
Tra fiori multicolori e numerose piante di genziana superiamo alcune balze verdeggianti incontrando lungo il cammino mandrie di mucche, greggi al pascolo e un nutrito gruppo di asinelli che si avvicinano a noi con curiosità.

Salendo sulle balze del vallone dell’Infernetto © Cuneotrekking
Nella notte precedente, nonostante sia luglio inoltrato, sono scesi alcuni centimetri di neve che hanno imbiancato dai 2500 metri di quota in poi rendendo spettacolare il panorama nei valloni occidentale e orientale dell’Infernetto verso la Tête de l’Homme (3202 m), la punta Sigismondi (2979 m) e il monte Ciaslaras (3005 m).

Ciaslaras imbiancato e punta Sigismondi alla sua sinistra. © Cuneotrekking
Bello anche quello che si lasciamo alle nostre spalle, cioè la visuale sulla Rocca Provenzale (2402 m) e Rocca Castello (2462 m).
Raggiunta quota 2410 metri circa, un centinaio di metri prima della svolta a sinistra della mulattiera che a ovest prosegue verso il colle dell’Infernetto, la abbandoniamo superando verso destra dossi prativi e pietraia per portarci a destra di una protuberanza rocciosa.

Passando a destra di una protuberanza rocciosa © Cuneotrekking

Altra veduta del fondovalle © Cuneotrekking
Da lì, senza punti di riferimento, proseguiamo il cammino con una faticosa salita cercando di seguire la linea più logica a zig-zag tra sfasciumi ed erba fino al culmine tenendoci in alto a sinistra poco prima delle ultime rocce.

Nel tratto senza sentiero © Cuneotrekking
Al termine di questa lunga salita ci affacciamo su una zona ampia che a sinistra digrada dolcemente mentre a destra prosegue verso l’anticima (2730 m) del monte Pertusà (2738 m). Il “përtus”, che in piemontese significa appunto buco, è spostato in una breccia della roccia leggermente a sinistra, sulla cresta confinante con il vallone del Maurin, e lo andremo a visitare dopo.

Alle spalle di Beppe si nota la breccia. Lì c’è la finestra. © Cuneotrekking
Svoltando quindi a destra proseguiamo il breve tratto che ci separa dall’anticima.

Salendo all’anticima. Sul fondo veduta del vallone Maurin e della Tête de Cialancion © Cuneotrekking
Per la vetta occorre scendere qualche metro sulle rocce e risalire un ultimo tratto fino all’ometto della cima Pertusà. Il panorama è incantevole e da lì abbiamo ampia visibilità a sud sulla vetta del monte Sautron (3166 m).

L’anticima del monte Pertusà © Cuneotrekking

A destra il monte Sautron visto dal monte Pertusà © Cuneotrekking

Beppe verso la cima © Cuneotrekking

Sulla cima del monte Pertusà © Cuneotrekking

Verso il passo di Terre Nere © Cuneotrekking
Il panorama è spettacolare su Chiappera, la Rocca Provenzale e sulle innevate cime Boulliagna (2905 m), Cervet (2984 m) e Albrage (2999 m). Verso nord sulla Tête de Cialancion (3019 m).
Ora è tempo di scendere lungo la cresta fino alla breccia dove nella roccia, come per incanto, si apre una enorme finestra ovoidale che converge il nostro sguardo in direzione del vallone del Maurin.

In discesa verso la “finestra” © Cuneotrekking

La finestra del monte Pertusà © Cuneotrekking
È sempre un’emozione poter ammirare queste fantastiche creazioni costruite dalla natura.
Per il ritorno nel vallone dell’Infernetto scegliamo ora un diverso itinerario. Dalla breccia e dalla finestra ovoidale scendiamo nell’avvallamento sottostante, quindi piegando verso destra (qualche ometto) con diagonale discendente ci avviciniamo alla ripida china di detriti mobili evitando alla nostra sinistra un grande salto roccioso.
Con un po’ di attenzione eseguiamo il taglio trasversale sui detriti mobili della china raggiungendo più in basso una zona di rocce cotiche più grandi fino a portarci sul terreno erboso del vallone orientale dell’Infernetto.

Ultimo tratto di discesa tra i massi verso l’Infernetto © Cuneotrekking
Qui troviamo una traccia che ci accompagna in basso verso il sentiero di salita al colle dell’Infernetto. Piegando a sinistra ripercorriamo ora, a ritroso, tutta la mulattiera fino alla nostra auto.

Il monte Pertusà visto al nostro ritorno. Saliti sul pendio erboso scosceso, scesi tagliando la pietraia a sinistra. © Cuneotrekking

Ritorno al parcheggio con veduta verso Rocca Castello e Provenzale © Cuneotrekking
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