Torniamo in valle Varaita per un’escursione tranquilla, che richiede poco più di una mezza giornata, per salire al monte Ricordone, già visitato in precedenza nella stagione invernale, con le ciastre, raggiungendolo dal vallone di Gilba (vedi).
La giornata è stupenda: limpida e fresca. Da Rore percorriamo ancora in auto su asfalto il tratto che ci porta nella soleggiata borgata del Puy Superiore (1090 m) e lì lasciamo l’auto.
Come già era avvenuto all’escursione della Montagnetta, un bel cane (crediamo di razza spinone) è lì in attesa per percorrere in nostra compagnia tutto il tratto fino alla cima.

L’ingresso della borgata Puy Superiore © Cuneotrekking
Entrando nella borgata, ben ristrutturata con un bel selciato in pietra, notiamo i tetti in losa che la rendono gradevole.
Verso il termine, lasciando proseguire la strada per Meiretta e Becetto, svoltiamo a destra poco prima di una vasca con fontana seguendo le indicazioni per il monte Ricordone.

Ci lasciamo alle spalle la borgata Puy Superiore © Cuneotrekking
Il percorso prosegue su selciato, sostenuto a sinistra da alcuni muretti in pietra, sviluppandosi tra frassini, betulle e qualche faggio.

In salita sulla mulattiera © Cuneotrekking
Poco più avanti lasciamo a sinistra un sentiero che si dirige nel vallone di Rore e verso la Meira Paula.
Seguendo la mulattiera, in un tornante che svolta a sinistra, affianchiamo un bel pilone votivo dedicato alla Madonna.

Il pilone votivo © Cuneotrekking
Proseguiamo nel bosco fitto affacciandoci, dopo un ultimo tornante tra le betulle, ad una radura, preceduta da un secondo pilone votivo ed una fontana con doppia vasca. Subito dopo ci portiamo verso un bel gruppo di grange, in posizione stupenda, denominate “il Colletto”.

Arrivo alle grange Colletto © Cuneotrekking

Al fondo, a destra, la cima del monte Ricordone © Cuneotrekking
Siamo a circa 1400 metri di quota. Il luogo, bello e molto ospitale, ci ospiterà al nostro ritorno per il pranzo.
Poco più in là due cavalli merens ci fanno compagnia brucando l’erba e abbeverandosi nella vasca della fontana.
Proseguendo la nostra marcia tra le grange, le superiamo riprendendo nuovamente la mulattiera che procede zigzagando tra frassini, larici e betulle.

In salita dalle grange Colletto… © Cuneotrekking

…verso la cima arrotondata del Ricordone © Cuneotrekking
Alle nostre spalle si evidenzia la cima di Crosa, che abbiamo raggiunto pochi giorni fa, ed il Monviso che fa capolino dietro i fortini di Crosa.
Più avanti anche il bosco termina e non rimane che seguire le tracce che portano sull’evidente costone divisorio tra il passo di Malaura (1647 m) e il monte Ricordone (1763 m).

Veduta della cima di Crosa (la seconda da sinistra) © Cuneotrekking

Nelle ultime centinaia di metri © Cuneotrekking
Su terreno diventato più ripido, con un’ultima deviazione verso destra raggiungiamo a vista l’arrotondata cima, sulla quale è posta una stazione meteorologica.

Arrivo sulla cima © Cuneotrekking
Bellissimo il panorama che dal bric la Piata (1741 m) e colle di Gilba (1525 m) sale alla testa di Garitta Nuova (2385 m) e via via verso le alte cime della valle Varaita.

Sulla cima del Ricordone © Cuneotrekking

Veduta del Monviso e di Testa della Garitta Nuova (a destra) © Cuneotrekking

A fianco del bric la Piata il monte Rosa © Cuneotrekking
Un centinaio di metri più avanti, e in posizione leggermente più abbassata, raggiungiamo la grande croce in ferro smaltato di bianco che guarda verso i paesi della bassa val Varaita.

La croce di vetta © Cuneotrekking
Qualche foto ricordo, un tè caldo, poi iniziamo la discesa tagliando la china erbosa per raggiungere nuovamente il sentiero dell’andata.

In discesa © Cuneotrekking
Le grange del Colletto, poste sul sentiero di discesa, sono lì ad aspettarci per concludere la nostra escursione con un degno spuntino.

Grange Colletto © Cuneotrekking

Veduta laterale delle grange © Cuneotrekking
Sullo stesso tracciato dell’andata concludiamo, più tardi, l’escursione tornando tra le belle case di Puy Superiore.

Ritorno tra le case di Puy © Cuneotrekking
Claudio Tartaglino
05/06/2020 alle 19:25
Lo stesso cane ha accompagnato noi, purtroppo troppa nebbia in cima, ma bella -e faticosa- gita. Da accompagnare con un supplemento verso la panchina gigante con vista sull’abitato di Rore.