Inaspettatamente splendida escursione su una cima nei dintorni di San Damiano.
Dal parcheggio situato sul lato sinistro della strada raggiungiamo, dopo una quindicina di metri, il ponte in curva che attraversa il rio di Pagliero. Sulla destra c’è una antica panetteria con forno a legna, ora rimodernata, che chiude il lunedì pomeriggio e il martedì e produce ottimi dolci e focacce.
L’escursione inizia proprio da questo forno percorrendo la strada asfaltata che si infila nel valloncello (direzione nord) e, poco più avanti, superando su un ponte il rio Pagliero raggiunge la piccola e graziosa borgata Rio (758 m).
L’itinerario prosegue oltre le case lungo la strada, ora sterrata, costeggiando estesi terrazzamenti erbosi. Al fondo di una leggera salita alcuni tornanti, svoltando a sinistra, ci conducono al bivio per la borgata Grangette (909 m) che lasciamo alla nostra destra.

Dopo il bivio per la borgata Grangette © Cuneotrekking
Dal curvone successivo si presenta subito una buona veduta sulla nostra meta finale, che da qui appare ancora lontana.
La strada passa vicino ad una casa poi, più avanti, si addentra in una pineta con prevalenza di pini silvestri e prosegue sul versante del vallone Droneretto.

Prima visuale sul monte Rubbio © Cuneotrekking
In questo periodo le larve della processionaria stanno scendendo in lunga fila indiana dai loro bozzoli bianchi, avvinghiati ai rami dei pini, per cercare un luogo dove interrarsi mutandosi in seguito in farfalle.
Lungo il cammino abbiamo l’opportunità di fare parecchi incontri con questi terribili bruchi che possono essere molto pericolosi per l’uomo (attenzione maggiore per i bambini, ma anche per gli animali).
Ricoperti da migliaia di microscopici peli uncinati e urticanti, questi vengono rilasciati nell’aria anche solo sfiorandoli. Il contatto diretto con i peli (o con quelli rilasciati nell’aria) può determinare reazioni cutanee, alle mucose, agli occhi e alle vie respiratorie, specialmente in soggetti sensibili o per inalazioni massicce.
Proseguendo sulla sterrata, poco oltre quota 1100 metri lasciamo a destra un sentiero che si infila nel bosco e scende nel vallone Droneretto (sarà la nostra via del ritorno) e, verso quota 1200 metri, la abbandoniamo per seguire un vecchio sentiero sulla sinistra che sale tra muretti in pietra e, tagliando alcuni tornanti, conduce direttamente alle belle baite della borgata Rubbio inferiore (1238 m).

Tra muretti di pietra, sul vecchio sentiero che sale a Rubbio inferiore © Cuneotrekking

Arrivo a Rubbio inferiore © Cuneotrekking
Dalle case, riprendiamo la stradina e la seguiamo ancora per qualche tornante poi, quando questa inizia la discesa finale verso la borgata di Rubbio Superiore (1295 m), svoltiamo a destra sulla radura (segni gialli su una pietra).

Nei tornanti che precedono la radura © Cuneotrekking
Pochi metri dopo abbandoniamo il sentiero che punta verso il bosco e il vallone Droneretto per svoltare invece a sinistra sulla mulattiera protetta da muretti di pietra che taglia obliquamente i prati e che si dirige alle ripide pendici del monte Rubbio.

Dalla radura procediamo in salita verso il monte Rubbio (in fondo a sinistra) © Cuneotrekking
Dopo aver superato una breve pietraia e, in seguito, un tratto roccioso, alcuni zig-zag ci trasferiscono su una sella.

Dopo la breve pietraia © Cuneotrekking

Nel tratto roccioso © Cuneotrekking
Sulla destra si può accedere ad un belvedere (ci andremo al ritorno). Svoltando invece a sinistra (ignorando poco dopo un sentiero che prosegue a destra) ci apprestiamo a risalire in faggeta i ripidissimi pendii finali che conducono sulla cresta tra le due cime.
Svoltiamo verso sinistra e in leggera discesa arriviamo a un grande cippo in pietra (1548 m). La croce di vetta è poco distante, ma per raggiungerla dobbiamo superare un tratto più impegnativo (difficoltà EE). Scendiamo per una decina di metri un ripido pendio, superiamo in discesa un saltino roccioso agevolato da uno scalino in ferro, poi risaliamo dalla parte opposta la breve cresta rocciosa (scalini in ferro e cavo in acciaio) arrivando alla panoramicissima croce di vetta.
È un vero peccato che, proprio al nostro arrivo, una velatura ci privi parzialmente di una visuale davvero notevole verso la bassa val Maira e le cime di cresta della val Grana.

Arrivo alla croce del monte Rubbio © Cuneotrekking

La croce © Cuneotrekking
Dopo le foto torniamo indietro un tratto per proseguire (nord-ovest) sul crinale verso la seconda punta, meno panoramica ma di una cinquantina di metri più elevata (1590 m) situata poco più avanti. La raggiungiamo dopo alcuni minuti di percorso tra i faggi.
Anche qui troviamo un grande cippo in pietre.

Dal cippo della seconda cima © Cuneotrekking
Infine torniamo indietro e ripercorso a ritroso il tratto ripido ci portiamo sul belvedere roccioso lasciato precedentemente in disparte.

Veduta dal belvedere © Cuneotrekking
Ridiscesi sulla radura ci fermiamo presso il nucleo di case della borgata Rubbio Superiore (1295 m) che ci colpisce per la bellezza.

Scendendo la radura… © Cuneotrekking

…facciamo una visita a Rubbio Superiore © Cuneotrekking

Arrivo alle case… © Cuneotrekking

…delimitate da muri di pietra © Cuneotrekking
Superato un pilone votivo del 1885 restaurato, una breve discesa tra muri di pietra ci conduce verso un’ottima fontana con una piccola vasca d’acqua adiacente.
Risalendo nuovamente il viottolo al primo bivio svoltiamo verso destra per compiere un bel percorso tra frassini e muretti in pietra finendo tra le case di Rubbio inferiore (1238 m).

Discesa a Rubbio inferiore © Cuneotrekking
Riprendendo la scorciatoia la ridiscendiamo fino a ricongiungerci con la sterrata.
La percorriamo in discesa fino a quota 1110 metri circa dove, a sinistra, troviamo un sentiero segnalato che taglia obliquamente il bosco scendendo infine sulla strada asfaltata nel vallone Droneretto.
Prendiamo poi una breve scorciatoia per vedere due splendidi ponti in pietra sul rio.

Vecchio ponte in pietra sul rio di Pagliero © Cuneotrekking
Proseguendo la discesa ci agganciamo poco dopo alla strada di Pagliero che scende verso San Damiano ed infine al parcheggio.
fabio
07/04/2017 alle 14:59
Ciao, gita molto interessante. È ciclabile in MTB il percorso?
Grazie
Fabio
Elio Dutto
07/04/2017 alle 17:36
Ciao Fabio. Fino un po’ dopo le borgate Rubbio è ciclabile. Oltre no perché c’è solamente una traccia molto molto ripida.
donatella biffignandi Supporter
20/05/2017 alle 14:44
Mi attira moltissimo questa gita ma ho letto con preoccupazione della messa in guardia contro le processionarie (ho un cane… molto curioso). C’é una stagionalità per questi insetti? Adesso (maggio inoltrato) il pericolo è lo stesso di quando siete andati voi? Si tratta di una zona particolarmente infestata?
grazie,
donatella
Elio Dutto
20/05/2017 alle 15:05
Ciao Donatella. In genere occorre prestare attenzione nel periodo primaverile che si protrae fino a fine maggio. Sicuramente quando siamo andati noi era nel pieno dello sviluppo. Ora dovrebbe decrescere. Ciao e buona escursione!
Lorenzo
22/05/2017 alle 06:36
L’ho fatto sabato con il cane e posso dirti di andare serena perché non ho visto tracce di processionaria!
Elio Dutto
22/05/2017 alle 11:32
Grazie Lorenzo. Dovrebbe quindi aver avuto termine questo procedimento della processionaria. Ciao.
Elsa pepino
28/11/2017 alle 20:57
Fatta oggi. ..veramente molto bella….e molto ripido l’ultio tratto. Torneremo x fare il giro delle 20 borgate. Grazie…come sempre!!!
Elio Dutto
29/11/2017 alle 08:59
Grazie a te Elsa!
Mattia Bertero Supporter
10/03/2019 alle 15:54
Ciao a tutti.
L’escursione di oggi è questo famoso Monte Rubbio, tra l’altro non ho mai avuto l’occasione di salirci.
In quota c’è vento forte quindi ho deciso fin da subito di andare qui, è perfetta come escursione nelle mezze stagioni.
Ma a differenza di altre volte, non sono da solo, con me oggi c’è mia madre, che vuole tornare a cimentarsi in montagna dopo anni e anni di “abbandono” dopo una giovinezza fatta di molte salite.
Alle 9:00 siamo a San Damiano Macra e prendiamo la stradina asfaltata che porta alla Borgata Rio, dopo diventa sterrata e s’innoltra nei boschi in direzione Nord-Ovest in direzione del Rubbio, non ancora visibile.
La giornata è stupenda: sereno, con raffiche di vento non troppo freddo ogni tanto, e temperature primaverili.
Non abbiamo fretta, anche perchè mia madre non è allenata a fare escursioni in montagna nonostante si mantenga in forma, per di più deve farsi 850 m di dislivello, però se la cava bene.
Lungo la sterrata i prati ancora secchi intorno a noi sono invasi dalle primule e delle viole, e sugli alberi tanti uccelli canterini.
La Primavera è sbocciata.
Il Rubbio ci compare dopo il bivio con la borgata Grangette, mia madre nutre dei dubbi vista l’altezza e le pareti rocciose che gli si presentano davanti, la tranquillizzo dicendo che lo si prende da Est per sentiero.
Saliamo con un buon passo, a volte sono costretto a controllare la mappa nei bivi che incontriamo perchè la via non è segnata se non più avanti con le palline del Percorso Occitano e del GTA.
Noto che sui larici c’è una bella infestazione della processionaria, quindi bisogna fare attenzione ai bambini ed a portare i cani.
Dopo un’ora e dieci, passando anche per un paio di scorciatoie, arriviamo a Rubbio Inferiore.
E’ bellissima, posizionata in una radura sotto il Rubbio con vista sul Chialmo e Cernauda.
Continuiamo e poco dopo arriviamo alla Borgata Superiore, molto bella e caratteristica anch’essa, qui il Rubbio si presenta in tutta la sua magnificenza.
Decido di fermarci qualche minuto per riprendere bene fiato in previsione del’ultimo ripido tratto su sentiero.
Il posto è davvero bello anche per la presenza di questi muretti che aggiungono quel tocco in più.
Il sentiero si presenta davvero ben tenuto, pulito di recente sale a tornanti aggirando a destra le pareti del Rubbio, le ultime due salite sono ripidissime e procediamo lentamente.
Ad ogni modo arriviamo sulla cresta tra le due cime.
Sono le 11:00 e siamo arrivati.
Procediamo ancora verso la croce e il panorama che si apre davanti a noi, solo la pianura è coperta da una cappa di smog molto pesante, il resto si vede tutto: la Bassa Valle Maira con più in alto le Alpi Liguri e Marittime sull’orizzonte, l’altro versante della Bassa Valle Maira, la zona del Birrone.
Avrei voluto proseguire verso la croce ma con una mamma apprensiva, quando vede un tratto di alpinismo elementare con una corda a strapiombo, non si discute giustamente.
Mangiamo pranzo all’arrivo del sentiero sulla cresta all’ombra degli alberi, nel frattempo arrivano una coppia di Verzuolo con cui scambiamo qualche minuto di conversazione generale.
Mia madre è un pò provata, alle 12:00 decidiamo di scendere.
Lungo la via troviamo parecchia gente che sta salendo, alcuni anche con bambini al seguito.
Decidiamo di non affrontare il tratto che ci avrebbe portato nella zona di Pagliero per completare un anello come in questa pagina di Cuneotrekking, meglio fare meno strada possibile.
Comunque senza nemmeno accorgersene arriviamo alla macchina alle 13:40.
Bella gita, in un posto che ci è piaciuto tantissimo come sentiero e panorama.
Il Rubbio mi ha molto soddisfatto, da rifare in futuro.
Un saluto da Mattia da Mondovì.
Elio Dutto
10/03/2019 alle 17:32
Ciao Mattia, faccio i complimenti a te per questa escursione ma specialmente a tua mamma che, seppure senza allenamento, è salita tranquillamente fino in cima. Bravi a tutti e due.
Luigi Ravera
27/05/2020 alle 09:15
bellissima gita scelta perchè essendo fatta di pomeriggio era meglio avere un pò di bosco , unica pecca ma non per colpa dei Dutto, a ieri il sentiero di ritorno verso il vallone droneretto si trova in brutte condizioni, forse anche perchè poco battuto, comunque mi è piaciuto. Grazie sempre per gli ottimi spunti che ci date sempre . Gigi.
Elio Dutto
27/05/2020 alle 17:11
In effetti quasi tutti tornano dalla strada, per cui il sentiero per il ritorno che hai fatto non viene battuto. Occorrerebbe un po’ di manutenzione. L’importante che tu sia tornato. Ciao e grazie per il feedback.