Sono stato moltissime volte, per escursioni, nel Vallone dell’Arma ma non avevo ancora messo piede su quel tris di cime: Nebius, Salè e Savi che dominano dall’alto la Val Cavera e la Valle Stura.

Salendo tra i fiori nel vallone del Serour © Cuneotrekking
Il primo tratto percorso, in leggera discesa sul lato opposto della strada, è sullo sterrato che contorna ad est la base del Monte Omo e porta alla vera partenza situata nelle vicinanze del Gias Serour (1813 m).
Giunti al Gias, osservando questo magnifico vallone, decidiamo sul momento di compiere un fuori programma, ovvero di risalire tutta la valle fino al colletto situato appena a destra di due guglie aguzze che paiono due gendarmi; questo per farci un’idea generale della zona che non conosciamo ancora bene.
Dalla palina di partenza ci inoltriamo, per tratturi sulla sinistra orografica, puntando ad un piccolo caseggiato in legno che intravediamo a metà vallone. Il verde dell’erba nuova trapuntato di fiori di ogni colore ed il cielo blu sullo sfondo, ci accompagnano per lungo tratto, lasciando man mano spazio a roccette e sfasciumi più ci avviciniamo alla meta. Sempre più in alto © Cuneotrekking

Ecco i due gendarmi, il colletto (alla sua destra) e la nostra prima punta da raggiungere © Cuneotrekking
Verso metà percorso incrociamo la stradina sterrata (denominata “il Sentiero dei fiori”, lou viol des fiour in occitano ) che parte dal Colle di Valcavera, contorna a mezza costa il Monte Omo, e attraversa tutto il vallone di Serour per salire al Colle Moura delle Vinche (2434 m).
Superata una lunga rampa erbosa ci portiamo sulla sinistra della spalla che scende da un monte innominato quotato 2500 m. Gli ultimi metri prima del colletto sono su terreno ripido e franoso.
Raggiunto il displuvio ci troviamo di fronte alla Val Chiaffrea e con una buona visuale sull’altipiano della Gardetta. Rocca la Meja è lì davanti a noi. Dal colletto veduta verso la Val Chiaffrea © Cuneotrekking

Riccardo in salita e la Rocca Salè alle sue spalle © Cuneotrekking

Monte Salè a sinistra e Rocca Salè a destra visti dalla cima appena raggiunta © Cuneotrekking
Dal colletto non ci facciamo pregare per salire ancora qualche decina di metri sulla punta del monte che ci affianca, in compagnia di due stambecchi. Possiamo ora ammirare dall’alto tutto il percorso fatto in salita, la vicina Rocca Salè e, un po’ più distante diviso da un vallone laterale, il Monte Salè che dovremo ora raggiungere.
Ridiscesi al colletto, ripercorriamo in discesa il tratto ripido e franoso per spostarci lateralmente sotto la vertiginosa parete calcarea della Rocca Salè, ai bordi di una lingua di neve.
Riprendiamo ora a salire per cengette il tratto di accesso al vallone laterale. Superiamo quindi tratti innevati alternati ad altri erbosi fino a raggiungere il nuovo colle (2480 m) che divide la Rocca dal Monte Salè disturbando un branco di 17 stambecchi che, senza troppi riguardi, si spostano sul versante ovest del Monte Salè facendo precipitare una gran quantità di pietre. Qui, di fronte al Monte Nebius (2600 m), rivedo più spostato a destra il Monte Bersaio (2386 m). La nuova valle da raggiungere per salire sul Monte Salè © Cuneotrekking

Attraversamento su nevaio idurante la salita al nuovo colletto © Cuneotrekking

Un folto gruppo di stambecchi ci attende in prossimità del colle © Cuneotrekking

Dal colletto veduta verso Rocca Salè (a destra) © Cuneotrekking

Pendici iniziali del Monte Salè © Cuneotrekking
Dal Colle passiamo sulla parte ovest del Monte Salè trovando qualche ometto di segnalazione. In corrispondenza di un ampio e poco accentuato canale ascendente, svoltiamo a sinistra risalendolo fino a portarci a pochi metri dalla Cima. Nell’ultimo tratto ci spostiamo ancora un po’ a sinistra dove è ubicata la croce di vetta. Il paesaggio che si ammira da questo punto è notevole. Peccato che dal basso stia salendo la nebbia che ci obbliga a scattare velocemente alcune foto. Dopo esserci guardati bene intorno riprendiamo la discesa ponendo attenzione sul primo tratto ripido. Raggiunto il termine del canale viriamo a sinistra e ci portiamo verso il non lontano Colle del Seruor (2432 m). Piacerebbe fermarci qui per pranzare ma le nubi continuano ad addensarsi e crediamo non ci sia niente di meglio che scendere più in basso. Arrivo in vetta © Cuneotrekking

Veduta dalla vetta verso Rocca Salè e, più a destra, la punta raggiunta in precedenza © Cuneotrekking

In posa dalla croce © Cuneotrekking
Dal Colle ritroviamo il sentiero ben marcato (“il sentiero dei fiori”) che ci porta a richiudere l’anello dal caseggiato in legno. Possiamo finalmente mangiare e poi riprendere la discesa fino alla nostra macchina appena in tempo prima dello scatenarsi di un bel temporale. In discesa verso il Colle del Serour © Cuneotrekking
Michelangelo
16/07/2010 alle 09:04
Ciao, aggiungerò anche questa alla già lunga lista di gite che farò ad agosto in valle stura. Come mai niente mappa gps in questo itinerario? Mi piacerebbe vederla! Grazie
cuneotrekking
16/07/2010 alle 17:13
Ciao Michelangelo. Purtroppo né la gita al Salè né quella alla Cima Tempesta ed al Faraut, già di prossima uscita, saranno corredate di traccia GPS per il semplice fatto che Valerio se l’è portato in ferie con sé ed in famiglia ne abbiamo uno solo. Mi è dispiaciuto non averlo dietro perché mi avrebbe fornito una gran quantità di dati che purtroppo non ho. Ciao, Elio.