Fino al lago Niera (2.300 m) l’itinerario ricalca fedelmente questa descrizione.
Dopo il lago seguiamo il sentiero per qualche centinaio di metri lungo il Vallone di Stroppia ed al primo bivio (palina Colle della Portiola) prendiamo a sinistra addentrandoci nel lungo vallone laterale dove, al fondo, si inizia già ad intravedere la sagoma piramidale del Monte Sautron. Dopo un primo tratto in leggera salita il sentiero tende ad accentuare maggiormente la pendenza.
Più avanti dobbiamo scegliere tra alcune diramazioni. Prendiamo quella di sinistra (scopriremo che è meglio mantenersi su quelle più a destra) e ci inoltriamo in un vallone accidentato che ci porta a superare un tratto misto a rocce ed erba. Le diramazioni confluiranno poi in un’unico sentiero. Più avanti una mulattiera verso sinistra ed un colletto ci indicano che ci troviamo nelle vicinanze della Forcellina ma noi proseguiamo sul sentiero che ci fa superare una bella conca erbosa poi, su leggera salita a mezza costa, andiamo a raggiungere un poggio dove troviamo la segnalazione per il Colle della Portiola.

In salita nel vallone laterale © Cuneotrekking

L’ardita vetta della Rocca Blancia © Cuneotrekking

La conca erbosa © Cuneotrekking

A sinistra la vetta piramidale del Monte Sautron © Cuneotrekking
Ora il sentiero si perde definitivamente ma, tacche rosse sulle pietre aiutano a trovare la giusta direzione. Scavalcando alcune conformazioni rocciose puntiamo in direzione del Colle.
Attorno alla quota 2800 m, ai bordi di un nevaio, sentiamo scorrere acqua. Non avremmo mai creduto che un minuscolo rigagnolo d’acqua facesse tornare il sorriso e il buon umore a tutti noi; possiamo permetterci di riempire le borracce vuote e soddisfare, finalmente, Riccardo arso dalla sete. Da questo punto, mirando a sinistra, potremmo salire lungo il crinale fino alla Cima ma la conformazione franosa del terreno ci consiglia sia meglio raggiungere il Sautron dal Colle della Portiola (2899 m).
Qui, sotto il severo sguardo dell’imponente ed ardita Rocca Blancia (3193 m), possiamo finalmente lanciare lo sguardo dalla parte francese dove, in lontananza, scorgiamo la Tête de Viraysse.

Nel tratto privo di sentiero © Cuneotrekking

Sempre più su, mentre compaiono le prime nuvole © Cuneotrekking

Finalmente un po’ d’acqua da bere © Cuneotrekking

Arrivo al Colle della Portiola (2899 m) © Cuneotrekking
Dopo l’attraversamento di un ripido nevaio ghiacciato alla nostra sinistra, seguiamo il percorso di cresta, abbastanza erto, costituito da rocce rotte e malsicure e, con un balzo di 167 metri, ci portiamo sulla cima. Arriviamo intorno alle 10:50. Troviamo ad accoglierci un francese intento a curiosare il libro di vetta.
Finalmente ora potremo godere del panorama che da quassù spazia l’intero Vallone di Stroppia con, al fondo, le cime del Brec e dell’Aiguille de Chambeyron. E’ visibile pure il lago di Vallonasso di Stroppia (2809 m) dove è situato il Bivacco Barenghi (2815 m). Dalla parte opposta, spicca imponente l’Oronaye e, ai suoi piedi, il lago d’Apzoi. Rivediamo, in lontananza, l’Albrage ed il Cervet.

Sulla cima del Sautron © Cuneotrekking

Dalla cima sguardo verso Saretto © Cuneotrekking

Il vallone di Stroppia dalla cima © Cuneotrekking

La cima © Cuneotrekking
Il tempo sta variando velocemente e la temperatura è polare. Nella notte era scesa un po’ di neve. Indossiamo pile, giacche a vento e guanti per ripararci da un vento, molto forte, che a tratti sembra ci voglia scalzare dalla croce. Il panorama è troppo grandioso e non abbiamo alcuna intenzione di andarcene via, resistiamo quindi stoicamente alle raffiche per una quarantina di minuti.
Il ritorno lo facciamo senza tornare alla Portiola ma tagliando dalla cima in diagonale verso il nevaio che ci aveva fornito l’acqua da bere. Continuiamo la discesa fermandoci per il pranzo, riparati dal vento da alcune rocce, nella bella conca erbosa.

In discesa sulle pietraie nel tratto diagonale © Cuneotrekking

Rocca Castello e Provenzale in primo piano e, al fondo, l’Albrage e Cervet. © Cuneotrekking
Riprenderemo più tardi la discesa verso il lago Niera, quindi al sottostante Rifugio Stroppia per concludere la nostra escursione, in picchiata, verso la Piana di Stroppia.
Osvaldo
18/09/2010 alle 21:34
Il vallone di Stroppia è uno dei più bei valloni selvaggi delle nostre valli. Credo, ma non sono sicuro, che ogni anno si celebri una messa su quella cima! Io non ci salirò mai ma penso che il colle della Portiola sia alla portata delle mie…vertigini.
O no?
Saluti. Osvy.
cuneotrekking
19/09/2010 alle 12:38
Ora che mi dici questo, anche a me pare di aver sentito parlare della messa sulla cima. A meno che non ci confondiamo con quella che ogni anno celebrano alla lapide degli alpini periti sotto la valanga al Preit. Quanto al vallone di Stroppia hai pienamente ragione a dire che è uno dei più selvaggi in assoluto, ma è anche di grande pregio paesaggistico. Ciao, Elio
Klaus
19/09/2010 alle 18:26
La messa di cui parlate si celebra alla Forcellina (quasi sempre) in memoria di Roberto Cavallero a cui e’ anche intitolato il trekking dell’alta valle Maira, tutto segnalato in rosso e blu. Ciao e complimenti per le sempre belle foto.
cuneotrekking
20/09/2010 alle 11:10
Grazie Klaus per averci tolto ogni dubbio. I commenti servono proprio per questo. Grazie anche per i complimenti. Ciao.
Brun
09/10/2010 alle 00:43
A parte la messa che si celebra alla Forcellina, TUTTI gli anni e SEMPRE la seconda domenica di luglio, si celebra la messa sulla vetta del Sautron.
Pur essendo cattolico, avrei comunque preferito sul Sautron una croce meno “ingombrante”…
Ciao Elio!
cuneotrekking
09/10/2010 alle 13:11
Ciao Bruno, ti ringrazio per questa ulteriore e preziosa informazione. Anch’io la penso come te per le croci. Una più piccolina ti dà più senso di intimità. Che dire allora di quella gigantesca posta sul Chersogno?
Mi fa piacere sapere che un maestro di grande esperienza come te viene anche a vedere il nostro blog.
Sperando di incontrarti prossimamente su qualche cima ti saluto. Elio
massimo66
20/09/2010 alle 19:11
Grande Elio,vedo che davvero non ti fermi mai….non sai quanto mi mancano le gite fatte insieme a te e a Gelu…..il grande raccoglitore…..Salutoni e a presto.
cuneotrekking
21/09/2010 alle 12:48
Ciao Massimo, è davvero tanto che non ci troviamo più insieme per una gita, ma spero ancora per poco. Ciao, Elio
oracolo
29/06/2011 alle 22:09
Confermo che nella seconda domenica di luglio del 2009 si celebrò una messa. Noi arrivammo in ritardo, e neppure raggiungemmo la vetta, a causa del terreno franoso della cresta. Mancavano i segnavia nel tratto finale
Danilo
10/08/2016 alle 15:20
Ieri Martedì 09 Agosto, siamo saliti sul Sautron nonostante le previsioni non fossero buone e quindi con l’animo non eccellente.
Per tutto il percorso ogni tanto due gocce “grosse” ci hanno fatto decidere di coprire gli zaini anche se non è mai stato necessario (la prudenza ci ha insegnato che è meglio anticipare piuttosto di trovarsi in un improvviso nubifragio che non da tempo di riparare).
In cima abbiamo visto anche due (2 e non 4) fiocchi di neve.
Siamo partiti forniti d’acqua, per un bevitore come me, sono serviti 3750 g. di liquidi.
500 g. di CocaCola salendo, 750 g. di sali minerali in cima e gli altri due litri e mezzo tra salita e discesa.
Bello il percorso aspro con bei panorami, grande respiro in cima.
le foto: http://bit.ly/2biFuWE
Il percorso: http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=14306904
Agostino Angeli
30/07/2017 alle 17:44
Visto che si parla di Messe voglio segnalare che tutti gli anni la prima domenica di agosto viene celebrata una Messa proprio sotto il Sautron al bivacco Danilo Sartore in memoria di questo ragazzo che ha perso la vita su una parete di roccia in Valle d’Aosta. Si sale da Saretto – sorgenti Maira.
Elio Dutto
30/07/2017 alle 18:03
Grazie Agostino per la segnalazione.
Pier Paolo Pastore
10/07/2020 alle 19:37
Grazie per la bellissima descrizione e per le foto davvero stupende, sembra di essere lì. Curiosamente anche io mi avventurai da quelle parti, dirigendomi però verso il bivacco Barenghi e il lago dei Nove Colori, con pochissima acqua e con la convinzione di trovarne sul posto. Non ne trovai affatto e il ritorno fu davvero pesante, la giornata era caldissima e arrivato a valle avevo già qualche linea di febbre. Anche questo serve, da allora l’acqua non mi manca mai.
Bruno Rosano
13/07/2020 alle 22:10
Nel Vallone di Stroppia vi sono 3 sorgenti.
(Qui non è possibile allegare immagini, quindi non posso inserire stralcio mappa).
– Salendo al Sautron, poco dopo bivio per Rocca Blancia (attiva solo a inizio stagione)
– Bivio Sentiero Icardi – Sentiero Cavallero (salendo ai laghi Nubiera, non attiva a fine stagione)
– Raccordo S18-S19 (sotto Guglia Bonacossa) – SEMPRE TROVATA ATTIVA.
P.S.: Sulle mie mappe sono riportate…
Paolo Gandino Supporter
17/07/2020 alle 14:54
Ciao Elio. Ho ancora attinto dal vostro sito. Sono stato ieri sul Sautron, bel percorso con ancora abbastanza neve in prossimità del colle dell’Ortiga. Il vallone è stupendo, dalla vetta il panorama è spettacolare. Grazie. Buon Fine Settimana.
Elio Dutto
17/07/2020 alle 15:17
Ciao Paolo, è da qualche anno che non ritorno lassù, dove ci sono panorami mozzafiato verso l’Aiguille de Chambeyron. Buon fine settimana anche a te. Ciao
Mattia Bertero Supporter
02/08/2021 alle 17:57
Ciao a tutti.
Dopo la gita di ieri ai laghi di Riofreddo con Silvia, oggi mi concedo una solitaria che avevo in mente da tempo.
Il Monte Sautron.
E’ una gita anche esplorativa perchè non ricordo di averlo mai fatto, di sicuro non negli ultimi anni, inoltre un paio di amici mi hanno chiesto di fargli da guida sul Sautron prima dell’inverno e quindi devo studiarmi bene il percorso.
Mi sveglio presto per essere alle 7:00 in partenza dal parcheggio a monte del Campo Base di Chiappera.
Qui vedo che le previsioni di cielo sereno sono state disattese, ho trovato un cielo estremamente variabile per lo più nuvoloso, temperatura sui 12 gradi.
Vedendo che c’è il vento in quota che sposta le nuvole decido ugualmente di andare al Sautron, fiducioso di un miglioramento.
Dopo un tratto di sterrata, imbocco il sentiero Dino Icardi verso il Vallone sospeso di Stroppia.
Le cascate di Stroppia, come di consueto in questo periodo, sono inattive.
La salita verso il Rifugio Stroppia mi è sempre piaciuta perchè è molto panoramica con tratti più esposti con l’accompagnamento sonoro e visivo dei torrenti che scendono impetuosi verso valle, ha il difetto che le rampe di salite sono sempre abbastanza ripide.
Infatti questa parte la percorro con molta calma, conscio del fatto che le fatiche non finiscono qui.
Arrivo al Rifugio Stroppia senza fermarmi e, dopo un paio di rampe arrivo al Passo dell’Asino ed entro nel Vallone sospeso di Stroppia.
Il Lago Niera è completamente asciutto.
Le nuvole inizialmente alte iniziano ad abbassarsi un po’ e coprono le vette circostanti.
Proseguendo su sentiero in falso piano arrivo al bivio per il Colle della Portiola dove incontro un ragazzo intento a farsi uno spuntino.
Sarà l’unico essere umano che incontrerò lungo l’andata.
Qui bisogna prestare un po’ di attenzione: per arrivare la colle si deve aggirare la Rocca Bianca su sentiero segnato con tacche ma che a volte si perde un po’ tra le rocce, specialmente quando si comincia a salire in direzione del Sautron.
La sconsiglio in caso di nebbia.
La mia destinazione compare alla mia vista ma la cima è completamente avvolta nella nebbia.
Non demordo, c’è il vento in quota…
Questa parte trovo che sia uno degli ambienti più selvaggi della provincia: poca vegetazione, nessun animale incontrato, una flebile sorgente d’acqua all’incrocio con la via per la Rocca Bianca.
C’è un silenzio di tomba, sento solo i miei passi ed il mio respiro…
Le nuvole incominciano ad alzarsi e la vetta si libera finalmente, le mie fatiche sono ricompensate.
Aiutandomi tre le rocce con la traccia GPX scaricata in questa pagina del sito arrivo nei pressi del Colle della Portiola e trovo la via sbarrata da un nevaio con forti pendenze.
Il Sautron è alla mia sinistra e non mi resta di provare una salita più diretta rispetto a quella dal colle, c’è ne una che è segnata con degli ometti di pietra non sempre evidenti che fa una salita a tornanti verso il filo della cresta e poi punta verso la croce.
Dopo 15 minuti perdo la traccia e decido di salire a caso.
Questa parte è molto dura: ha una pendenza abbastanza ripida ma il problema è il terreno fatto di pietre e ghiaia dove il pericolo di scivolare è costante.
Le gambe iniziano a diventare un po’ pesanti, continuo sempre a scivolare anche per il terreno oggi molto umido.
Ad ogni modo, un passo alla volta, arrivo alla croce di vetta alle 10:15, 3 ore e 15 minuti dalla partenza.
Il panorama è ancora disturbato dalle nuvole ma ampie zone sono già libere come il Vallone sospeso di Stroppia fino alla Aiguille de Chambeyron, la cresta spartiacque con la Francia è libera, la Valle Maira in basso è libera, la zona del Monte Oronaye è libera come buona parte del lato francese.
Fa freddo per via del vento e del sole che va e viene.
Però riesco a mangiare pranzo ed a restare per un’ora lassù a scattare fotografie ed a gustarmi il tutto in silenzio da solo.
Ho faticato tanto per salire e ci voglio rimanere finchè riesco…
Il freddo alla lunga inizia a farsi sentiero sul serio ed alle 11:15 inizio la discesa, incontrerò quel ragazzo visto più in basso al bivio intento a salire.
Incontrerò altra gente che salirà sotto la Rocca Bianca e una famiglia di tedeschi al Rifugio Stroppia.
Niente da segnalare nella discesa, solamente il meteo che continua a migliorare, quando arrivo alla macchina alle 14:30 la zona dell’Alta Valle Maira è completamente sgombra e c’è un bel sereno.
Bellissima gita che volevo fare da tempo, meteo non ottimale ma che non mi ha fermato, tanta fatica nella salita questa volta, le gambe sono un po’ distrutte. Qualche problema nell’individuare subito il sentiero di salita alla base della Rocca Bianca e verso il Colle della Portiola ma con l’aiuto della traccia GPX non ho avuto problemi a ritrovarlo
Un saluto da Mattia.