Sono tre giorni che il tempo tiene. Riccardo, che ha fatto con noi l’ultima gita questa primavera al Monte San Bernardo (1625 m), si è ricordato che la montagna è bella e offre degli spettacoli stupendi anche in questi periodi; mi telefona dicendo che a tutti i costi vuole fare una camminata. Ed allora… presto accontentato! Normalmente il Monte Scaletta lo si raggiunge dal Vallone di Unerzio in Valle Maira (vedi salita e tour del Monte Scaletta). Noi ci mettiamo d’accordo per salirlo l’indomani da Argentera. Il tempo è perfetto ed avremo la fortuna di trovare una di quelle rare giornate da manuale.
Alle 8:40 ci troviamo ad Argentera (1684 m). Prendiamo immediatamente la stradina che dalla piazzetta sale sulla destra (cartelli) inerpicandoci a monte delle case; il sentiero si fa fin da subito ripido ma offre il vantaggio di far superare, in poco tempo, un buon dislivello. Passando tra sorbi, pini e qualche larice si arriva, dopo 350 metri di salita, ad un poggio erboso denominato “Tinetta” (2026 m).

Veduta del Monte Scaletta (al centro) dalla Tinetta (2026 m) © Cuneotrekking
Dalla Tinetta, abbandonato definitivamente il vallone di Argentera, sul sentierino che digrada dolcemente entriamo in un lungo appartato valloncello che più avanti risaliamo tra erba e pietre fino a raggiungere una piccola conca verde con una malga.
Al termine il sentiero continua compiendo un semicerchio verso destra, poi supera un dosso scendendo a costeggiare i bordi di un macereto, quindi scavalca un rio e le sorgenti Roburent ed infine, svoltando con decisione verso sinistra, sale una rampa che termina in una strettoia oltre la quale appare la conca che contiene il bellissimo lago inferiore di Roburent (2330 m). Il sentiero lo costeggia a sinistra e poi si inerpica, con qualche tornante, in un successivo avvallamento dove, dietro una conformazione rocciosa, si mostra il suggestivo lago mediano di Roburent (2360 m).

Il lago inferiore di Roburent (2330 m) © Cuneotrekking

Il lago mediano di Roburent (2360 m) © Cuneotrekking
Oltrepassato il secondo lago si prosegue in leggera salita fino a raggiungere le trune e il pianoro che ospita lo spettacolare lago superiore di Roburent (2426 m). Dal colore dei prati, che paiono appena rasati, notiamo che l’autunno qui è già arrivato.

Il lago superiore di Roburent (2426 m) © Cuneotrekking
Sono circa due ore che camminiamo. Senza digradare fino alle sponde del lago, seguiamo una lieve traccia a mezza costa sulla destra che sale leggermente e va a congiungersi ad una seconda traccia proveniente dal Colle di Roburent. A metà percorso imbocchiamo il sentiero che sale ripido nel valloncello di destra e che ci porterà, transitando vicino ad una casermetta abbarbicata sotto le rocce, al Colle Scaletta oramai molto vicino.

Veduta del Monte Scaletta poco prima di raggiungere il colle © Cuneotrekking

Colle della Scaletta (2614 m) © Cuneotrekking
Il panorama muta immediatamente aspetto diventando roccioso e selvaggio. Raggiungiamo così il Colle della Scaletta (2614 m) dal quale, sulla destra, alcune tacche rosse/blu (sentiero Roberto Cavallero, SRC) ci indicano la strada da seguire per la salita alla cima.
Ci inerpichiamo su terreno roccioso e franoso che sale ripido con qualche zig-zag in direzione di quella che sembra una parete inospitale, ma ecco che, di fronte ad una muraglia ripida, ci troviamo davanti all’ingresso di una galleria.
Previdenti, abbiamo con noi una pila che illumina il percorso di questo tunnel a gomito che ci conduce sul lato Val Maira. Oltrepassiamo ora, su terreno precario, un ripido canale e ci portiamo su uno scosceso costone laterale che risaliamo; al termine pieghiamo a destra e ci innalziamo passando attraverso una corta trincea.

Arrivo di Riccardo presso l’entrata del tunnel © Cuneotrekking

Un tratto del tunnel © Cuneotrekking

Ultimi passi prima della cima © Cuneotrekking
Ora il percorso si fa meno ripido fino al raggiungimento della croce di vetta. Sono le 11:40. Godiamo di un superbo panorama verso l’Oronaye (3100 m) ed il Vanclava (2874 m) vicinissimi a noi, su tutti i laghi Roburent, sul Passo della Gardetta (2437 m) con al fondo Rocca la Meja (2831 m) e il sottostante vallone di Unerzio.
È curioso e interessante vedere su questa cima le opere realizzate in tempo di guerra. Sono rimasti sul posto i resti ferruginosi di una teleferica e un bunker vicino alla croce di vetta. Ammiriamo lo spettacolo che con un cielo così terso è veramente stupendo. Sappiamo che il sentiero Roberto Cavallero dalla punta proseguirebbe, con un giro ad anello, tra le guglie della Scaletta, ma ce lo riserviamo per una prossima volta.

Arrivo in punta © Cuneotrekking

Dalla cima verso l’Oronaye © Cuneotrekking

Veduta verso il Passo della Gardetta e Rocca la Meja © Cuneotrekking

Dalla Cima: in alto a sinistra si intravede la Tinetta e i laghi inferiore e mediano di Roburent © Cuneotrekking

Lago superiore di Roburent visto dalla cima © Cuneotrekking
Dopo una discreta permanenza sulla cima riprendiamo la via del ritorno per fare pranzo al lago superiore di Roburent. Purtroppo mentre già pregustavo con l’acquolina in bocca l’imminente pasto, mi accorgo di non avere indosso gli occhiali da sole. Facendo mente locale ricordo di averli deposti per terra all’interno della galleria dello Scaletta per scattare alcune foto.
Cosa fare? Un saggio detto piemontese dice: “chi l’ha nen testa, büte gambe” (chi non ha testa metta in azione le proprie gambe). Dopo essermi dato del cretino e dello smemorato, per non lasciare nel tunnel a disposizione di qualcun altro un centinaio d’euro, ho mollato lo zaino a Riccardo ripartendo alla loro ricerca. Giacevano proprio lì dove sapevo di averli posati; questa dimenticanza mi è costata la risalita di altri 250 metri di dislivello.
Dopo essere tornato sulle sponde del lago ed aver rincontrato Riccardo, finalmente abbiamo avuto il tempo per rilassarci un po’. Riprenderemo, poco dopo, la strada del ritorno ripercorrendo l’itinerario inverso.

Pausa pranzo al Roburent © Cuneotrekking

Il lago © Cuneotrekking
Luca
20/10/2009 alle 19:43
Che giornata e che foto meravigliose! Complimenti! E meno male che poi hai ritrovato gli occhiali 😉
cuneotrekking
20/10/2009 alle 20:58
Ciao Luca, meno male che me ne sono accorto ancora in tempo utile. Fossi già arrivato alla macchina non sarei, di sicuro, più risalito.
ernesto
23/10/2009 alle 12:22
ciao:
ho visto da vicino il monte scaletta,dalla cima del monte vanclava,e naturalmente m’è venuta voglia di salirlo solamente ho paura che ormai ci sia troppa neve. Puoi darmi qualche informazione in merito?
Ancora complimenti per il vostro sito.
ernesto
cuneotrekking
23/10/2009 alle 16:40
Per Ernesto. Vedendo la quantità di neve scesa così bassa, posso solamente immaginare che a quella quota ce ne sia molta di più. Le difficoltà le potresti incontrare nell’ultimo tratto, dopo il Colle della Scaletta dove, con la neve, può diventare molto difficile riuscire a localizzare il sentiero di salita, che in alcuni punti presenta tratti franosi e in forte pendenza. Aspetterei sicuramente momenti migliori.
Ciao, Elio
ernesto
23/10/2009 alle 19:58
Grazie mille per le vostre preziose informazioni,siete per me,”abitante della liguria” un’ottima fonte per le mie escursioni e, come in questo caso anche prezioso punto di riferimento.
Mi scuso per il disturbo e ancora grazie.
ciao.
Ernesto.
massimo66
25/10/2009 alle 23:02
Elio,per fare un po’ piu’ di dislivello non sai piu’ casa inventarti……come sempre complimenti,ci vediamo presto.ciao
cuneotrekking
26/10/2009 alle 20:20
In effetti, dopo aver controllato su easy trails il dislivello percorso, non ero troppo soddisfatto, così, con quella scusa, ho rimediato 🙂
Ciao, Elio.
Matteo 89
05/11/2009 alle 12:10
Complimenti come sempre per le splendide escursioni…Vi consiglio, se avete voglia e tempo ovviamente, di provare a salire il monte scaletta dalla valle maira e poi scendere da dal vallone dell’escalon…
Ciao
Matteo
cuneotrekking
05/11/2009 alle 12:39
E’ un’escursione che ho in programma per il prossimo futuro. Sappiamo che ci sono vari itinerari di discesa dal Monte Scaletta. Ora l’abbiamo conosciuto ed apprezzato, ma ci ritorneremo da altre strade. Grazie e ciao.
Vallegesso79
05/11/2009 alle 23:31
Complimenti, questa escursione vorrei proprio farla. A vedere le foto mi fate già sentire la mancanza dell’estate appena trascorsa. Se vi capita in questa parte dell’anno vi consiglio la Val Tanaro, le giornate sono terse e permettono di vedere fino alla Corsica. Sono escursioni in genere più brevi basta un ora e mezza per arrivare in vetta al Monte Armetta oppure al Galero ma ne vale di certo la pena. Un Saluto
cuneotrekking
06/11/2009 alle 13:00
Terremo presente questa segnalazione e la mettiamo lì nelle cose da fare. Intanto abbiamo fatto anche il Frisson che ci avevi consigliato e che pubblicheremo fra qualche giorno. Ciao e grazie.
Gheroppa
18/06/2012 alle 12:35
Attenzione ai naviganti 🙂
In data 17 Giugno salire allo scaletta, causa nevai, non è cosa per tutti, arrivare dal SRC dal passo Perono è impossibile senza ramponi+picca, si deve scavallare il colle e tagliare scendendo un nevaio con neve dura e compatta per quasi 100mt! Noi che volevamo salire a tutti i costi siamo passati da una traccia fuori sentiero che unisce S11 dopo Colletto Vittorio al SRC agganciandolo fra rocca Peroni e lo Scaletta, ma si deve attraversare 5 6 nevai alcuni rischiosi, poi inerbicarsi sulla traccia anche qui tagliando nevai su pendenze del 40 45°, suicidio….cmq arrivati sul SRC abbiamo scoperto di essere i primi ad esserci arrivati in questa stagione, a parte i nevai qui e la poco simpatici da passare in certi tratti del SRC 🙁 abbiamo trovato un muro di neve alta 3mt nell’ultimo tratto quando si sta per fare la depressione che porta alla base del punto di salita per cime Scaletta, abbiamo dovuto scavarela neve, tirare una corda sulla punta di un pietrone tirarci su uno alla volta, scivolare nella crepa fra neve e roccia passandoci zaino…cane…ragazze per poi scendere dall’altro lato usando come appiglio una meravigliosa crepa nelal roccia poi saltare giu..non fosse bastato nello scendere dallo Scaletta verso passo Scaletta si devono passare dei nevai nella zona delle trincee simpaticissimi per posizione, ma la neve morbida aiuta a creare incastri e scalini :), il problema è stato che non si trovavano piu ne tacche SRC ne il tunnel!!!!!!!, ringrazio qui Sal Silvestro, un signore di TO con cui abbiamo poi fatto amicizia che si era fatto per primo in stagione la salita da cime Scaletta e aveva, lui scavato la neve in entrata e in uscita del tunnel e poi fatto le tracce sui nevai per uscire, senza di lui non sapevamo piu da che parte andare e che accidenti fare 🙁 in pratica il tunnel è TOTALMENTE coperto da neve, anche la scritta SRC con freccia blu in alto, si deve tagliare il nevaio che lo copre, perdendo qualche metro di quota, poi calarsi senza zaino nella fessura fra roccia e imbocco tunnel….ma a vederlo il tunnel 🙁 in uscita molto meglio, si deve solo passare a 4 zampe per 4 5 mt sulla neve che ha riempito parte del tunnel, poi uscire e tagliare l’ultimo nevaio, ma quest’ultimo poco andrenalico ;).
Ghero,Sciappa, Cippa, Mauri e San Silvestro 🙂
cuneotrekking
19/06/2012 alle 13:07
Grazie per il precisissimo aggiornamento, che potrà essere utile a tutti i lettori che vorranno ripetere l’escursione in questo periodo.
A presto,
Valerio.
Gheroppa
19/06/2012 alle 14:55
Grazie a Voi per il meraviglioso lavoro svolto su questo sito, grazie al quale almeno una decina di giringiripermonti me li son fatti 🙂