Imbocchiamo la mulattiera verso est che si inoltra nella valle laterale dell’Argentera e, come una vera e propria scalinata, sale con decisione nella fitta foresta di abeti bianchi.

La mulattiera © Elio Dutto
Più in alto si aprono interessanti scorci all’indietro sul monte Matto.
Dopo duecentocinquanta metri di dislivello uscendo dal bosco ci troviamo nella radura denominata gias del Saut (1.847 m).

Arrivo al gias del Saut © Elio Dutto
Il vallone tende a restringersi, ma dopo una curva lo sguardo si apre improvvisamente sull’anfiteatro di cime che ci sovrastano.

La strettoia del vallone © Elio Dutto
La mulattiera prende quota verso sinistra tagliando alcune ripide pendici per raggiungere una spalla rocciosa. Dopo un tranquillo traverso arriviamo al gias della Mesa (2.070 m), oltre il quale numerosi tornanti tra pini mughi e qualche larice ci fanno guadagnare ancora quota.

Sguardo alle nostre spalle © Elio Dutto

Arrivo al gias della Mesa. Al centro della foto il Corno Stella. © Elio Dutto
Più avanti ignoriamo a sinistra un sentiero diretto verso il vallone del Souffi e il bivacco Varrone (palina a terra).
La mulattiera prosegue verso il rifugio attraversando una pietraia e raggiunge alcuni larici isolati.

Sguardo verso la balconata dei laghi di Fremamorta © Elio Dutto

Verso le cime della Madre di Dio © Elio Dutto
Poi, a sinistra, lunghi traversi in pietraia risalgono le ripide pendici della cima del Souffi portando verso destra in direzione di un enorme roccione scuro che si intravede guardando la base dell’impressionante Corno Stella.
Il rifugio poco alla volta compare appena al di là del roccione.

Il rifugio Bozano visto dal retro © Elio Dutto

Nei pressi del rifugio Bozano © Elio Dutto

Nei pressi del rifugio Bozano © Elio Dutto

Dalla fontana del rifugio © Elio Dutto
Dopo una meritata pausa al rifugio contemplando le montagne intorno iniziamo il ritorno sulle orme dell’andata.

In discesa © Elio Dutto

Ancora uno sguardo verso i monti © Elio Dutto
Albino
18/08/2014 alle 17:05
Bravo, come sempre; mi incuriosisce però, nel tracciato GPS, a circa metà, quell’andamento strano. Forse rimbalzo del segnale sulle pareti rocciose?
Elio Dutto
18/08/2014 alle 19:26
Esatto Albino, il motivo è proprio quello. Purtroppo in certi ambienti ristretti il segnale rimbalza da una parete all’altra.
Giorgio Supporter
27/08/2020 alle 18:28
Ciao! Una curiosità, siete andati sulla cima del Souffi? Hi visto che il.sentiero parte poco sotto il Bozano, ed è una bella punta panoramica, grazie!
Elio Dutto
28/08/2020 alle 14:04
Non siamo ancora andati. Si può fare un bel giro che scende al bivacco Varrone
silvio
15/09/2020 alle 19:56
Domenica 13/09 giornata spettacolare per un posto unico.
Scusate, non sono riuscito a trovare la deviazione per la cima del Souffi avete un’idea a che altezza del tragitto si trova, ma non mi pare che sia molto segnata.
Invece indicato c’è un “sentiaro dei pastori” se non ricordo male, che salendo è alla destra sapete dove porta?
grazie
Elio Dutto
15/09/2020 alle 21:32
Ciao Silvio. Poco prima di arrivare al rifugio Bozano c’è, sulla sinistra, la deviazione per il vallone del Souffi (quota circa 2300 m). Da questo punto si può salire direttamente alla cima del Souffi. Non so dirti se il percorso è segnato o no. Invece, continuando verso il Bozano, puoi trovare sulla destra il sentiero che collega il Bozano al rif. Remondino (sentiero per Escursionisti Esperti)
silvio
16/09/2020 alle 21:03
Ciao Elio, scusa ancora una domanda.
Quando tu indichi il sentiero “per escursionisti esperti” in questo caso, che cosa lo caratterizza:
la lunghezza
la difficoltà nel seguire le tracce
la pericolosità
grazie
Elio Dutto
17/09/2020 alle 11:21
Ciao Silvio
EE = per escursionisti esperti
Itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minor impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della piccozza e la conoscenza delle relative manovre di assicurazione). Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguati.