Dal parcheggio imbocchiamo il sentiero, antica mulattiera di caccia dei re, che si dirige verso est. Quasi subito superiamo un rio grazie a una stretta e alta passerella in legno.
La mulattiera risale con infiniti e monotoni tornanti il vallone di Lourousa tra fitte faggete e qualche maggiociondolo.

Sulla mulattiera sotto cascate di maggiociondoli (laburnum anagyroides) © Elio Dutto
Di tanto in tanto si aprono fugaci visuali sul dirimpettaio vallone del Valasco.

Il vallone del Valasco, purtroppo tra le nuvole © Elio Dutto
Qua e là, tra l’erba, fa la sua comparsa anche il giglio di san Giovanni.

Giglio di san Giovanni (lilium bulbiferum) © Elio Dutto
Intorno ai 1.700 m di quota i faggi cominciano a lasciare il posto a pini e larici e il sentiero si distende verso sud-est. Improvvisamente appaiono davanti a noi il canalone di Lourousa e la sagoma del Corno Stella.

Verso il Lagarot (al fondo a destra si può notare il canalino di Lourousa) © Elio Dutto
Superiamo la radura del gias Lagarot (1.917 m). I larici si fanno sempre più radi e in breve passiamo nei pressi del Lagarot di Lourousa (1.971 m), conca erbosa nella quale è adagiato un piccolo specchio d’acqua che lasciamo nascosto appena più in basso a destra.

Il Lagarot di Lourousa © Elio Dutto
Alle nostre spalle riconosciamo il monte Matto, mentre a sud è ben visibile la sagoma arancione del bivacco Varrone.

Alle spalle di Valerio si intravede il monte Matto © Elio Dutto

Al centro, tra le nuvole, la sagoma del Corno Stella e all’estrema destra il bivacco Varrone © Elio Dutto
Poco dopo il sentiero transita nei pressi di un grande masso di gneiss costellato da numerose lapidi a ricordo di tante giovani vite lasciate per lo più lungo il canalino di Lourousa o sul Corno Stella.
Proseguiamo sul fianco sinistro del pianoro con a fianco il rio andando a superare una pietraia che ci immette su un secondo pianoro. Continuiamo la salita sulla destra orografica del vallone superando un ultimo sbarramento pietroso che ci porta in vista del rifugio.

Ultimo tratto verso il rifugio Morelli Buzzi © Elio Dutto
È un rifugio che rivedo sempre con molto piacere (proprio qui avevo avuto il primo incontro con quella che poi è diventata mia moglie).

Arrivo al rifugio Morelli Buzzi. Sulla destra del tetto il Sigaro. © Elio Dutto

Piccolo di stambecco © Elio Dutto
Salutati i gestori, ripartiamo per il colletto di Lourousa seguendo la mulattiera che svolta dietro al rifugio stesso. Verso sinistra, in lontananza, si evidenzia il cosidetto Sigaro (o torre Vittorina), torrione in pietra con quella forma e, più a destra, la cima Mondini.
Seguendo alcuni ometti in pietra ci dirigiamo verso est e, tra le pietraie, saliamo per raggiungere una conca che racchiude un minuscolo specchio d’acqua.

Il laghetto che si contorna salendo al colletto di Lourousa © Elio Dutto
La mulattiera lo contorna e, aggirandolo a sinistra, volge in direzione del colletto. Qui ci imbattiamo in un gruppo di stambecchi maschi dalle corna possenti, intenti a brucare tra i rododendri.

Fioritura tardiva di rododendri © Elio Dutto

Al centro il colletto di Lourousa © Elio Dutto
Senza disturbarli li lasciamo intenti al loro lavoro raggiungendo, tra erba e massi, un ripido nevaio posto prima del colle. Superato il nevaio siamo al colletto di Lourousa (2.551 m). Purtroppo oggi non c’è una gran vista dalla parte opposta, ma ci consoliamo vedendo almeno trasparire, alla nostra sinistra, l’Oriol tra le nuvole.

Arrivo al colletto © Valerio Dutto

Valerio al colletto. Sullo sfondo la parete del monte Stella © Elio Dutto

Tra le nuvole la cima dell’Oriol © Elio Dutto
Dopo le consuete foto ridiscendiamo al rifugio e infine all’auto.

Tornando verso il rifugio Morelli Buzzi © Elio Dutto
Albino
20/07/2013 alle 16:33
Magari faccio lo stesso percorso lunedi, sperando in una bella giornata!
Bravi e, come sempre, grazie!
Claus72
22/07/2013 alle 15:11
Anche questo mi manca ma se tutto viene confermato giovedi vado nella stessa zona…Rifugio Bozano !…prima o poi saranno tutti miei!!!:-)…grazie.
Cuneotrekking
22/07/2013 alle 20:48
Ciao Claus, dal rifugio Bozano c’è una bella traversata che vorrei fare prossimamente…
Buona gita!!!
Claus72
26/07/2013 alle 12:24
Escursione bella e nemmeno tanto faticosa,ho visto che volendo si puo’ fare la traversata per andare al Rifugio Remondino ma c’era scritto ore 3,30 e la mia tempistica sforava un po’,cmq il tipo del rifugio mi ha detto che in questo istante si puo’ fare e c’e’ solo qualche lingua di neve non pericolosa!
Cuneotrekking
26/07/2013 alle 13:20
O.K. grazie per le informazioni sul rifugio Bozano.
SERGIO BOLLA Supporter
10/08/2016 alle 16:14
Ciao, è da qualche anno che vi seguo e siete veramente veramente bravi. Sovente prendo spunto dalle vostre escursioni per andare in montagna con mia moglie. Vorrei fare il giro dell’Argentera andando a dormire al Morelli e poi salendo al passo dei detriti e scendere al Remondino. Non è che per caso avete una traccia gps per il Garmin?
Grazie ancora.
Elio Dutto
10/08/2016 alle 17:32
Ciao Sergio, grazie per i complimenti e soprattutto perché ci segui. Purtroppo ci dispiace ma non abbiamo la traccia della parte centrale del percorso che volete fare, cioè dal Morelli al passo dei Detriti. Abbiamo quella che dalle Terme porta al Morelli e quella che dal Pian della casa sale alla cima Sud dell’Argentera, passando per i Detriti. Sicuramente passerai dal Passo del Porco per portarti fino al bivacco del Baus e da lì ai Detriti. Dovrebbe comunque essere tutto segnalato. A questo punto ti converrebbe chiedere informazioni al gestore del Morelli per quel tratto centrale. Ciao
SERGIO Supporter
10/08/2016 alle 17:39
Grazie per la celerità. Dovremmo andare nei prox giorni. Se tutto procede bene vi inoltro la traccia a “futura memoria”.
A presto,
sergio
Elio Dutto
10/08/2016 alle 20:24
Grazie Sergio, ci faresti un enorme piacere. Buona camminata con tua moglie!
SERGIO Supporter
18/08/2016 alle 09:21
Ciao. Venerdì 12 e sabato 13 abbiamo effettuato la traversata dalle Terme di Valdieri, rifugio Morelli, colletto del Chiapous, passaggio del porco, altopiano del Baus, passo dei detriti e scesi al rifugio Remondino.
Ho tracciato tutto con il mio garmin fenix 3. Come faccio a trasmettervi le tracce? Sicuramente sono da “sistemare”. Se mi rispondi via mail provvedo al più presto a trasmettervele e a commentare il giro.
Grazie, sergio
Valerio Dutto
18/08/2016 alle 23:24
Grande Sergio! Scrivici su info@cuneotrekking.com così poi lo mettiamo a disposizione di tutti. Grazie!
Mattia Bertero Supporter
28/08/2016 alle 13:24
Ciao a tutti voi.
L’escursione di ieri con Silvia ci ha portati in uno dei rifugi più famosi della provincia.
La mia morosa ha scelto la destinazione osservando vari siti tra cui l’articoli di Cuneotrekking “15 splendidi rifugi e bivacchi” e la sua scelta è caduta sul Morelli-Buzzi.
Ha voglia di mangiarsi una polenta, idea non affatto malvagia 🙂
Così alle 7:35 siamo alle Terme di Valdieri (parcheggio a pagamento) ed intraprendiamo il sentiero N8 GTA per il Colle del Chiapous.
Inizialmente il sentiero molto ben tenuto sale con infiniti tornanti in un bosco di faggi che si sostituiscono più in alto con boschi di larici.
La pendenza è regolare e non molto marcata ma si presenta davvero lunga…
All’altezza del Gias Lagorot il panorama si apre nel Vallone di Lourousa, il Massiccio dell’Argentera si mostra in tutta la sua imponenza, sotto di lui il Canale di Lourousa con il ben visibile BIvacco Varrone.
Alcuni escursionisti percorrono la stessa via, alcuni camosci pascolano nelle nostre zone.
Il paesaggio diventa sempre più selvaggio fino a che all’altezza del Gias Rosa il canalone diventa tutto pietroso, il sentiero si presenta come una strada militare lastricata in molti punti.
Il tempo è sereno ed il Sole picchia e non c’è un filo di vento.
La fatica si fa sentire, il cammino è lungo.
Il Morelli-Buzzi si presenta in alto a sinistra, lo raggiungiamo alle 11:03.
Che salita ragazzi…
Qui facciamo amicizia con due tizi di Alessandria e con una famiglia di Torino, insieme decidiamo di proseguire fino al Colle del Chiapous lasciando le nostre donne ed i nostri zaini al rifugio.
La via verso il colle sale a tornanti con punti anche ripidi, sempre su un terreno pietroso.
Dopo 40 minuti siamo al colle: davanti a noi il Colle delle Finestrelle ed oltre il Gelas svetta sulle cime vicine.
I due di Alessandria scendono verso il Rifugio Genova e il Bacino del Chiotas mentre io scendo con il padre ed il figlio della famiglia di Torino verso il Morelli-Buzzi a riunirci con le nostre donne.
Al rifugio le donne hanno prenotato un tavolo dentro per il pranzo a base di polenta.
Qui una famiglia di stambecchi, con adulti e piccoli nati da poco, pascolano nei dintorni del rifugio a pochi metri da noi e non sono affatto spaventati.
Qui ho una piacevolissima sorpresa: il gestore del rifugio è un mio vecchio amico delle scuole dell’obbligo erano anni che non l’ho rivedevo!!
Mai avrei creduto di trovarlo qui…
La polenta è abbondante e ottima, l’acqua scarseggia un po’.
Il mio amico gestore mi spiega che, se non piove abbondantemente entro breve, devono chiudere anzitempo il rifugio perché rischia di rimanere senz’acqua (l’acqua la prendono dal laghetto sovrastante che i ragazzi di Cuneotrekking hanno fotografato, è praticamente quasi secco…).
Alle 13:55 riprendiamo la via del ritorno con la famiglia di Torino.
La polenta si fa sentire, personalmente ho faticato un po’ a scendere, lo stomaco aveva da lavorare…
Alle 16:50 ritorniamo al parcheggio alle Terme di Valdieri.
Una bella escursione, l’avevo già fatta in passato ma non mi ricordavo che era così lunga, il pranzo è stato ottimo ed abbiamo passato la giornata con delle bellissime persone, ed ho rivisto un mio vecchio amico.
Un saluto da Mattia e Silvia.
Elio Dutto
28/08/2016 alle 21:17
Bravi Mattia e Silvia. Il rifugio Morelli è uno dei primi rifugi costruiti in Valle Gesso ed è sempre un piacere ritornarci. Se poi ci metti in mezzo una buona polenta preparata da un amico ex compagno di scuola, anche la fatica si attenua un pochino. Bravi ancora!