Lasciata l’auto nel parcheggio sterrato di Le Pont e superato il torrente Savara sul ponte in legno, proseguo sulla strada sterrata che sale molto gradualmente tra distese di violacei Epilobium nel vallone della Seyva.

Nel tratto iniziale del percorso © Cuneotrekking
Lo sterrato termina nei pressi del rifugio Tetras Lyre (1991 m), accogliente rifugio alpino organizzato per ospitare alpinisti, escursionisti oppure solo per una cena o un pranzo in amicizia. Immediatamente dopo, verso sinistra, la marcia prosegue su una stupenda lastricata mulattiera tra i larici che poco dopo supera un rio laterale su passerella per poi procedere con lunghi e ampi tornanti nel lariceto verso est.

Stradina lastricata tra i larici © Cuneotrekking

Un po’ più avanti © Cuneotrekking
Più sopra si affianca una bella cascata che scende ripida a sinistra, poi si procede con altri tornanti verso destra dove si raggiunge un breve pianoro sede di una vecchia baita in rovina.

Cascata a sinistra della mulattiera © Cuneotrekking

Spostamento verso la zona soleggiata © Cuneotrekking

Baita in rovina © Cuneotrekking
La mulattiera riprende quota alla sua sinistra e salendo il panorama si amplia regalando un gran colpo d’occhio sul Ciarforon (3640 m) e il sottostante ghiacciaio di Montcorvé, sulla Becca de Monciair (3554 m), sui Denti del Broglio (3419 m) e sulle cime del versante occidentale del vallone della Seyva. Qui che incontro un mulo carico di zaini col suo conducente che torna a valle.

Poco oltre © Cuneotrekking

Il conducente col mulo tornano a valle © Cuneotrekking
Durante la salita si affianca ancora una cascata sul torrente Chanté, quindi si procede con un lungo traverso che conduce a un tratto roccioso, superato agevolmente su scalini.

Altra cascata © Cuneotrekking

Bella veduta del Ciarforon © Cuneotrekking
Dopo questo, il rifugio non è più così lontano e, dopo il bivio per il rifugio Chabod (2710 m, palina indicatrice), lo si vede comparire all’improvviso, spostato leggermente a sinistra, sotto la Becca di Montcorvé (3621 m). Lo raggiungo dopo un’ora e mezza di cammino (2719 m). Il rifugio è dotato di 120 posti letto in camere da 4/5 posti o dormitori.

Il rifugio Vittorio Emanuele © Cuneotrekking
All’esterno, inaspettato è il laghetto Montcorvé, adiacente alla sua destra, che regala un tocco in più al panorama già stupendo per conto proprio. Lo si può aggirare ammirando un paesaggio importante.

Dal laghetto Montcorvé veduta sul Ciarforon e Becca de Monciair © Cuneotrekking

Laghetto Montcorvé © Cuneotrekking
Dal rifugio parte la via normale per la vetta del Gran Paradiso che aggira a sinistra la Becca di Montcorvè e poi prosegue su ghiacciaio fino alla cima. Sinceramente mi aspettavo di trovare più persone, ma è ancora presto e poi arriveranno. Rimango almeno un’ora a girovagare nei dintorni prima di riprendere il cammino a valle.

Altra veduta © Cuneotrekking
Durante la discesa incontrerò centinaia di escursionisti diretti al rifugio. Ripassato nelle vicinanze del rifugio Tetras Lyre ritorno, tra splendidi prati di “epilobium”, al parcheggio.
Romina
29/09/2018 alle 11:39
Sicuramente un escursione da fare…..la montagna é sempre molto affascinante…
Silvia
01/10/2018 alle 08:52
Escursione fatta con le ciastre nell’aprile 2017. Percorso molto. Prestare attenzione alle condizioni della neve. Un po’ lunga la strada per arrivare a Pont, visto che partivamo da Saluzzo. Autostrada molto costosa!!!!
Elio Dutto
01/10/2018 alle 15:45
Ciao Silvia. Riguardo all’autostrada, è carissima davvero e dopo esserci fatti fregare una volta abbiamo deciso all’andata di uscire a Nus e poi proseguire in valle su strada normale, che è bellissima. Il tratto costoso è se prosegui oltre Aosta verso Courmayeur. Ciao