Ecco la croce di vetta

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  1. Giovedì 12 giugno 2014 , si parte per la val Po. Al pian del RE solo altre due auto ,nessuna riscossione di parcheggio. Salita agevole fino al lago Fiorenza e poi al Chiaretto , ove inizia la neve. Il traverso è insidioso ,utili i ramponi , che sono a casa all’asciutto in garage… Decido di salire a dx per pietraia al dritto in direzione del Canalone Coolidge. Arrivato su devio a sud in direzione del colle di Viso in falsopiano e lo raggiungo dopo lungo avvicinamento.. Penso che data la consistente neve dovrò rinunciare e invece al centro del versante che dovrei salire una ‘striscia’ di rocce asciutte, che come una spina dorsale, raggiunge quasi la vetta. La risalgo con fatica ed attenzione e raggiungo la cima del Mozzo. Ove trovavo tracce del percorso segnalato ho ricostruito parecchi ometti. Ottimo panorama ,peccato per le nebbie che nascondono il Viso . Bella gita al cospetto di Sua Maestà il Re di Pietra.


  2. Complimenti come al solito per la bella descrizione! Vorrei fare questa escursione in settimana se il tempo sarà clemente almeno per un giorno. Avrei una domanda: non mi ritengo un “Escursionista Esperto” ma nel corso degli ultimi due anni ho raggiunto il Monte Losetta, la cima di Fremamorta, il Monte Meidassa e la Tete de la Frema. Pensate che questa cima sia alla mia portata? Grazie!


    • Ciao Claudio, grazie per l’apprezzamento! Non c’è nulla di difficile in questa escursione. La mancanza di un vero e proprio sentiero dal Colle del Viso alla cima (troverai però delle tracce) e la possibilità di trovare nebbia sul percorso ci ha indotti a mettere l’escursione adatta ad escursionisti esperti. Buona gita!


  3. Salita oggi sul Viso Mozzo.. splendido panorma ed ottima temperatura se pensiamo che è il 19 ottobre!!


  4. Ciao a tutti voi.
    Oggi la nostra giornata all’insegna della montagna ci ha portato nuovamente in Valle Po’, una vallata che a me ed a Silvia ci sta piacendo sempre di più.
    La nostra destinazione è appunto il Viso Mozzo.
    Arriviamo al Pian del Re alle 8:00, la giornata si presenta davvero splendida a parte un caldo davvero inusuale per l’altitudine ed il periodo.
    C’è già molta gente.
    Subito dopo aver lasciato alle spalle le sorgenti del Po’ il sentiero inizia a salire con una serie di tornanti, il percorso è molto ben segnato.
    Arriviamo agevolmente al Lago Fiorenza, in quel punto la mole del Monviso e delle vicine montagne si presenta a noi con la sua imponenza, così come la nostra destinazione.
    Proseguiamo attraverso la salita che ci avrebbe portato al Lago Chiaretto, qui iniziamo a sentiero un po’ il caldo ma almeno ci sono diverse zone d’ombra.
    Il sentiero continua ad essere ben tenuto ed attraversa stupendi paesaggi.
    Arriviamo al Lago Chiaretto con la sua inconfondibile forma ed il suo incredibile colore turchese (di cui non so spiegarmi l’origine).
    La mole del Monviso si presenta sempre più possente assieme al vicino Visolotto e Punta Gastaldi, in un piccolo momento di sosta ne approfitto per osservarlo meglio: noto la piccola eppure così appariscente struttura rossa del bivacco Falchi Villata di fianco al Ghiacciaio Coolidge, accesso Nord per la vetta del Re di Pietra.
    Lungo la nostra via moltissimi escursionisti di tutte le età, compresi bambini davvero piccoli, hanno deciso di affrontare lo stesso percorso, d’altronde lo sapevamo che il sentiero verso il Quintino Sella è tra i più conosciuti della Provincia e non.
    Ed eccoci affrontare la pietraia che ci avrebbe portato al canalone per il Colle di Viso e qui incontriamo la neve in moltissimi punti ma il suo attraversamento viene affrontato in sicurezza: ormai si è ampiamente compattata dal passaggio degli escursionisti precedenti.
    Il panorama del canalone è lunare, una sterminata insenatura di rocce franate che sembra rendere inospitale una qualsiasi forma di vita ed invece no.
    Proprio in quel punto compaiono gli stambecchi: per la precisione due branchi di una decina di esemplari, di cui uno ci attraversa davanti a pochi metri di corsa dai pendii del Viso Mozzo in direzione di quelli del Monviso, uno spettacolo incredibile degno di un documentario naturalistico.
    E poi sentiamo “la voce della montagna”: continue piccole frane di roccia si staccano dalla Parete Est del Re di Pietra ed il loro suono riecheggiano per il vallone.
    Nel canalone il tempo inizia a peggiorare: dove prima c’era una giornata perfettamente serena ora le prime nuvole iniziano ad addensarsi.
    Iniziamo a patire un po’ il calore della giornata, specialmente Silvia che non riesce mai a digerire bene le temperature odierne, la cosa inusuale è che manca anche il vento se non in sporadiche soffiate fresche ogni tanto.
    Così dopo quasi 3 ore dalla partenza (si, c’è la siamo presa un po’ comoda) arriviamo al Passo di Viso e ci compare davanti a noi il grande Lago Grande di Viso ancora un po’ congelato e, alla sua sinistra in alto il Quintino Sella.
    Decidiamo se procedere o meno verso il Viso Mozzo ma alla fine decidiamo di non andarci perché il tempo continua a peggiorare e le nuvole iniziano a scendere dalle vette, troppo rischioso su un sentiero che Silvia non ha mai affrontato.
    Sarà per un’altra volta, da li non scappa…
    Così puntiamo al rifugio, dove ci fermiamo per un po’ per mangiare pranzo e riposare.
    Ci commuove un po’ questa visita al Quintino Sella: per me erano quasi 20 anni che non ci mettevo piede, l’ultima volta quando ero piccolo con mio nonno alpinista, mentre per Silvia il Quintino Sella è stato il primo rifugio a cui era andata in vita sua.
    Quando i bei ricordi vengono a galla fanno brutti scherzi…
    Il tempo però peggiora: oramai siamo circondati dalla nebbia ed inizia a fare freddo.
    Decidiamo di entrare nel rifugio a prendere qualcosa di bere prima di iniziare il percorso di discesa verso il Pian del Re.
    Durante la discesa ancora tanti escursionisti in salita, forse molti si fermeranno al rifugio per la notte.
    Arriviamo dalla macchina dopo poco più di due ore dalla partenza dal Quintino Sella.
    Bella escursione, famosa in tutto il Piemonte Occidentale con la conseguenza del tanto traffico di persone sul sentiero, che attraversa bellissimi posti e ci mostra il lato più duro della montagna fatto di pareti verticali e rocce sporgenti e poi il Re di Pietra è sempre un piacere vederlo così da vicino
    Ci torneremo ancora, il Viso Mozzo ci aspetta ancora li.
    Un saluto da Mattia e Silvia.


    • Ciao Mattia. Spiace non aver potuto completare l’escursione che avevate scelto ma, come dici tu, il Viso Mozzo da lì non scappa. Avrei detto che la giornata si sarebbe mantenuta splendida per tutto il tempo, ma in montagna bisogna sempre aspettarsi di tutto. Quando leggerai la nostra prossima escursione ne avrai conferma.
      Ciao a te e Silvia.


      • Non mancherò di leggerla come sempre.
        Infatti le previsioni mi davano un bel Sole tutto il giorno e speravo nella tenuta del tempo, ma già intorno al Monviso si fomano sovente dopo una certa ora le nuvole basse che avvolgono la zona…
        Ah, ho aperto un piccolo canale Youtube dopo posto dei video corti della visuale a 360° della destinazione in occasione di uno smartphone nuovo che ho comprato di recente, senza montaggi o musica in sottofondo, solamente il silenzio della montagna senza interruzioni.
        Il nome del canale è come il nome che uso qui: Mattia Bertero.
        Niente di che ma è una cosa carina.


        • Visto. Bravo Mattia, continua a farne altri! Non ho presente però dove sia la Cima le Conce. Ciao


          • Grazie Elio.
            La Cima Le Conce (2429 m) si trova tra la Serre della Para e la Costa Savaresch, sulla via per andare alla Punte Tre Chiosis, in Valle Varaita.
            Guarda la cartina n°106 che hai consigliato qui, a Nord di Castello.
            Ci si può arrivare sia con la seggiovia che parte da Pontechianale che porta al Rifugio Helios, sia dal Rifugio Savigliano dove si prosegue a piedi sulla sterrata che porta all’arrivo della seggiovia, passando per i molto belli ed esposti Pascoli della Grangia, sul versante Nord-Est della Valle di Chianale.
            Dall’arrivo della seggiovia li ci vuole un quarto d’ora su un sentiero in direzione Est molto ben visibile ma non segnato (la cima l’ho trovata grazie al cippo di pietra sulla cima quando sono arrivato sullo spartiacque del Vallone di Vallanta).
            Dalla cima, come hai visto, si ha una bella visuale del Monviso e del Vallone di Vallanta.
            Ti scrivo il link della pagina Facebook del profilo di Silvia della gita che mi ha portato in questa cima così ti fai un’idea del percorso a piedi dal Rifugio Savigliano.

            https://www.facebook.com/silvia.gastaldi/media_set?set=a.10210245830208523.1073741887.1423365907&type=3

            Un saluto.


          • Tutto chiaro. Grazie Mattia.


  5. Buona sera.
    Tempo permettendo,questo mese vorrei fare un escursione in questa zona Occidentale della Alpi.

    Arrivo da fuori,non conoscendo la zona,vorrei sapere: Per giungere a Pian del Re,in auto,e’ agevole la strada? E’ vero che e’ disponibile un servizio navetta? O parcheggio a pagamento?

    Ci sono ancora consistenti nevai,sui sentieri per il Colle del Viso? O eventualmente Viso Mozzo e Rifugio Quintino Sella?.

    Grazie! Zone stupende che vorrei visitare.
    Alessandro


    • Ciao Ale, Il pian del Re, base di partenza delle escursioni che vuoi fare, si raggiunge da Saluzzo svoltando a ovest nella Valle Po. Superati i paesi di Revello, Rifreddo, Sanfront e Paesana si perviene infine a Crissolo dove, a centro paese, si segue a destra la stradina asfaltata che agevolmente sale al Pian del Re. Lì si trova parcheggio (costo 5,00 € per la macchina). Esiste anche la possibilità della navetta, ma non so darti gli orari. Non dovresti più trovare neve nelle zone che mi hai indicato. Se hai pazienza, tra qualche giorno pubblicheremo due escursioni in quei luoghi stupendi. Ciao e buone camminate!

  6. Elsa pepino


    Ciao…. A metà luglio vorremmo fare escursione al Viso Mozzo e dintorni fermandosi a dormire in rifugio. Leggo x il viso mozzo EE. Presenta difficoltà o tratti esposti?.Al Quintino Sella sono già stata….anche se molti anni fa. Grazie mille per le vostre pubblicazioni sempre ottimi spunti. Buon proseguimento!!!!


    • Ciao Elsa. Quando siamo saliti noi c’era un po’ di nebbia che andava e veniva che ha creato qualche difficoltà, ecco il motivo dell’EE (forse ho esagerato un po’). Per il resto non ci sono pericoli o tratti esposti. Ciao e buona escursione.


  7. Ciao a tutti voi.
    L’escursione di oggi è capitata di Lunedì mattina a causa di due fattori: il primo è che il weekend meteorologicamente parlando è stato un disastro, il secondo è il fatto che questa settimana ho il turno notturno in fabbrica quindi il Lunedì è ancora ben sfruttabile per fare quello che mi piace.
    Ed il tempo per oggi è ottimo…
    Voglio puntare su un 3000 non troppo difficile per non affaticarmi troppo visto il lavoro di stanotte e il Viso Mozzo mi è parsa una meta quasi obbligata.
    Ma siccome ci sono 91 Km da fare da Mondovì al Pian del Re decido di fare levataccia.
    Ed infatti alle 6:30 sono al Pian del Re, l’alba è appena avvenuta ed il tempo è stupendo, zero nuvole. Ci sono 12 gradi, fa freddino.
    10 Euro per un parcheggio li trovo sempre eccessivi…
    Intraprendo il sentiero V13 in direzione del Rifugio Quintino Sella.
    Ah, un avviso appeso sulla bacheca li al parcheggio: fino a fine di Agosto 2019 il sentiero V26 dal Lago Fiorenza che porta al Lago Superiore E’ CHIUSO per interventi di manutenzione.
    Chi vuole fare il giro dei laghi deve andare fino al Chiaretto e prendere la deviazione V14 in direzione del Giacoletti.
    La salita al Fiorenza è come sempre agevole e ci arrivo in fretta, non c’è nessuno ed il silenzio è totale.
    Il Monviso ed il Visolotto sono illuminati dalla luce gialla del primo mattino mentre io sono ancora in ombra.
    Proseguo verso il Chiaretto, all’altezza dell’aggiramento della rocca prima del lago incontro il Sole e batte già forte.
    Il Chiaretto mi compare in basso ed è sempre uno spettacolo che lascia basiti dalle colorazioni che l’acqua può assumere a seconda della luce che la colpisce.
    Il sentiero come sempre è ottimamente tenuto, non ho particolari cose da raccontare.
    Sono in forma ed infatti sto procedendo abbastanza speditamente senza nemmeno accorgermene, la temperatura gradevole aiuta molto.
    Oltrepassata la zona rocciosa sotto la Rocca Truna arrivo alla insenatura che sta tra la Parete Est del Monviso ed il Viso Mozzo, un panorama totalmente selvaggio fatto di massi e pietre.
    Alla mia destra il Monviso è imponente e dalle sue pendici piccole frane continuano a distaccarsi creando un eco di pietre che colpiscono le pareti, una peculiarità di questa montagna, io la chiamo sempre “la voce del Viso”.
    In questo punto incontro i primi escursionisti della giornata, sono tutti stranieri per lo più francesi e tedeschi che scendono dal Quintino Sella, avranno dormito li.
    Al Colle di Viso mi compare davanti a me il Lago Grande di Viso ed il Quintino Sella a sinistra in una posizione sopraelevata.
    Spettacolare.
    Alla mia sinistra eccola il versante Sud-Ovest del Viso Mozzo, la mia via per accedere alla vetta.
    Inizio la salita.
    Devo dire che la traccia di sentiero, abbastanza labile alla partenza, successivamente diventa più visibile e più avanti sono state aggiunte delle tacche bianco rosse a distanza ravvicinata che non ti fa perdere mai la traccia, non mi ricordo com’era il sentiero prima ma ora sembra davvero ben segnato.
    Inizialmente la pendenza non è eccessiva ma a metà salita diventa sostenuta e bisogna un po’ fare attenzione a non scivolare, il terreno è bagnato dall’umidità.
    In alto vedo che la nebbia sta iniziando a valicare la montagna.
    Speriamo di riuscire a vedere ancora qualcosa…
    Verso la cima la pendenza si addolcisce sensibilmente e compare la croce di vetta dal disegno particolare.
    Ci arrivo alle 9:00, due ore e mezza di salita.
    I miei timori sono rimasti infondati: le nubi basse sono presenti solo nelle vallate sottostanti più in basso della vetta e la vista è semplicemente MAGNIFICA!
    Il Monviso, perfettamente visibile, spicca fiero verso il cielo azzurro, imponente e sovrasta le cime attorno, il suo gruppo perfettamente visibile, verso Nord le montagne della provincia di Torino in cui spicca il Rocciamelone, più avanti il Monte Rosa.
    Verso Est la pianura ha una leggera cappa di calore ma è abbastanza visibile, andando verso Sud le Alpi Liguri e Marittime sono visibili, riconosco molte montagne.
    Davvero stupendo!!
    Non c’è un filo di vento ma si sta bene al Sole a 3015 m.
    Dopo 40 minuti in cui sono in vetta la nebbia risale dalla vallata e copre tutto.
    Devo scendere…
    Durante la discesa incontro tre escursionisti che domandano ma non gli posso regalare illusioni: la nebbia non accenna a diradarsi.
    La discesa verso il Pian del Re è costellata da decine d’incontri di escursionisti di ogni età e di diverse nazioni che vanno in direzione opposta alla mia, sono il primo che sta scendendo e la maggior parte mi chiedono del tempo.
    La nebbia sparisce all’arrivo del Lago Chiaretto: è una cappa continua che si estende ad un’altezza maggiore rispetto al lago, più a valle verso Crissolo c’è il sole.
    Arrivo al Pian del Re a mezzogiorno, dove mangio pranzo nel parcheggio.
    Ultimo appunto: all’entrata del parcheggio è stata messa una colonnina automatica per il pagamento del parcheggio, quindi se non c’è nessuno al gabbiotto si deve pagare li, lo scontrino viene controllato all’uscita.
    E’ situata a 20/30 metri dopo il solito gabbiotto dei parcheggiatori, sulla destra, occhio che non si nota subito. NON DA RESTO!!!
    Il parcheggio è a pagamento dalle 00:00 alle 18:00 tutti i giorni in cui il Pian del Re è aperto al traffico.
    E’ stata una gita che ho adorato, ho avuto fortuna con la nebbia da riuscire a gustarmi il panorama dalla vetta, mi sono sentito in forma.
    Meglio di così.
    Un saluto da Mattia da Mondovì.