Per la quarta volta di quest’anno torno a far visita allo splendido vallone di Pontebernardo. Questa volta vogliamo salire una cima poco frequentata ma eccezionale per i panorami che offre sulle svariate montagne del Vallone del Piz e su quelle verso il Colle della Maddalena. In questi ultimi giorni è venuta giù, ed a quota attorno ai 2200 metri, la prima neve. Questa cima ha una bella esposizione, quindi non dovremmo pestarne molta. Mi accompagna Valerio che ha potuto prendersi una giornata per sé.
Raggiunto il vallone e posata l’auto (1712 m) attraversiamo la prima parte del pianoro puntando decisamente verso il rifugio della Lausa (2404 m). Non c’è ancora molta luce e il vallone è ancora in ombra. Dopo i primi tornanti, presa la deviazione a sinistra verso il rifugio, attraversiamo il boschetto di radi larici completamente tappezzato da piantine di mirtillo che stanno assumendo la splendida colorazione rossiccia autunnale.
Non appena sbordiamo nell’avvallamento pietroso superiore ritrovo, a sinistra, il sentiero che un mesetto fa mi aveva portato sul Becco Alto del Piz. Proseguiamo ora sul versante destro che sale a zig-zag verso il rifugio oramai molto vicino; in alto, sulla parte opposta del vallone, ci tiene compagnia il fragore della cascatella che scende ripida dal ghiacciaio dell’Ubac. Transitiamo ora vicini ad un’ottima sorgente che segniamo sul nostro GPS come punto d’interesse. Nei pressi del rifugio della Lausa tagliamo a sinistra e lo lasciamo per la visita al ritorno.

In vista del Rifugio della Lausa (2404 m) © Cuneotrekking
Ora ci tocca affrontare una bastionata rocciosa un po’ ripida ma il sentiero, ben fatto, ci accompagna con logici tornantini nella conca pietrosa superiore dove, dopo un po’, affianchiamo una torretta di pietre (2514 m) collocata alla memoria del giovane alpinista Cesarino Giusta. Un po’ più avanti il sentiero prosegue diritto verso il Colle della Lausa e la Testa dell’Ubac. Noi prendiamo la deviazione a destra (palina) verso il Passo di Vens. Dopo qualche tornante una seconda deviazione (segni gialli su una pietra) ci fa deviare a sinistra.

Verso la testata del vallone © Cuneotrekking
Ora risaliamo con altri tornanti gli sfasciumi pietrosi misti ad erba inferiori della Cima di Vens per andare a raggiungere, dopo un lungo traverso a sinistra, il ripido canalino che sale con sentiero, a tratti dirupato, al passo di Vens. Già prima di raggiungerlo individuiamo in alto la ex casermetta posta sul lato italiano del confine. Raggiunto il passo di Vens (2796 m) si apre un bel panorama nel versante transalpino con il Lac de la Montagnette (2606 m), mentre a sinistra si trova la Cima Borgonio che ci apprestiamo a raggiungere.

Panorama dal Passo di Vens (2796 m) verso il lac de la Montagnette © Cuneotrekking
Dal passo puntiamo nella direzione di una spaccatura innevata che risaliamo fino alla sommità. Lungo questa salita sorprendiamo un folto gruppo di pernici bianche che spiccano il volo spaventate.

Verso cima Borgonio; sullo sfondo il Becco alto del Piz © Cuneotrekking
Ancora un ultimo tratto verso destra su pietraia e anche questa cima è raggiunta.
Un incantevole panorama si presenta davanti a noi verso le cime: dal Becco Alto del Piz (2912 m), all’Ubac (2991 m) e poi via via fino al Tenibres (3031 m). Nel versante francese, più in lontananza, vediamo i Lacs de Tenibres e, più vicini a noi, i Lacs Marie. Alla nostra destra spicca maestoso il Claï Superiore (2982 m), sul quale già faccio un pensierino. Alle nostre spalle ci sono le Cime di Vens (2952 m) e il Monte Vallonetto (2951 m) e più lontana la Testa del Ferro (2769 m).

Sulla cima Borgonio; in fondo a sinistra il Claï superiore © Cuneotrekking

Panorami verso l’Ubac (2991 m) e il Tenibres (3031 m) e, al centro, il Passo della Lausa innevato © Cuneotrekking

All’estrema sinistra la Testa dell’Ubac; all’estrema destra il Tenibres © Cuneotrekking

Cime di Vens in primo piano © Cuneotrekking
Sulla cima tira un forte vento gelido ma rimaniamo ugualmente per una bella ora ad ammirare questi paesaggi. Appagati riprendiamo poi la strada del ritorno fermandoci al Passo di Vens per il pranzo al riparo dal vento che tira dal versante italiano.

Passo di Vens © Cuneotrekking
Tornando giù facciamo una breve sosta presso il Rifugio della Lausa. Scendiamo successivamente verso i Prati del Vallone facendo ancora una pausa presso le numerose piantine di mirtillo dagli splendidi colori autunnali.

In discesa verso i Prati del Vallone © Cuneotrekking

Pausa mangereccia di mirtilli © Cuneotrekking

Colori autunnali © Cuneotrekking
Michelangelo
15/10/2009 alle 11:26
Ciao, grazie per questo ennesimo bellissimo racconto di escursioni in valle Stura! Potete pubblicare anche il grafico dell’altimetria che si ricava da easy trail o non è possibile?
cuneotrekking
15/10/2009 alle 19:38
Ciao Michelangelo,
grazie per i complimenti. Ne abbiamo approfittato per aggiornare l’articolo aggiungendovi il profilo altimetrico da te richiesto. La traccia è stata catturata con EasyTrails GPS, esportata in GPX ed aperta con SportTracks, che poi abbiamo usato per tracciare il grafico.
Ciao,
Valerio.
Maurizio
23/08/2014 alle 17:06
Consiglio un bel giro ad anello che ho avuto occasione di fare ieri. Dopo essere arrivati al Passo di Vens, si scende al rifugio e laghi omonimi passando da altri due bei laghi. Risalita al Colle di Panieris passando dal Collette de Tortisse e Passo Morgon, poi si riscende ai prati del Vallone. Partenza verso le 8.15 arrivo alle ore 17.30, lunghezza circa 18 km, con passo tranquillo causa la molta neve in discesa dal Passo di Vens.
Elio Dutto
23/08/2014 alle 20:10
Ciao Maurizio. Quello che consigli tu è veramente un bell’anello, a cui ho già fatto più di un pensierino. E’ un posto dove si possono vedere molti mufloni. Lo inseriamo in agenda e un giorno o l’altro lo faremo. Ciao e grazie!
P.S. Non ci sono posti franati dal Passo ai laghi di Vens?
Maurizio
26/08/2014 alle 22:51
Ciao. Avevo già fatto una piccola visita l’anno scorso al Passo di Vens, giusto per regolarmi dei tempi di salita e programmare questo bell’anello, abbiamo incontrato un gruppo di 7 camosci di cui uno maschio adulto a cui ho scattato bellissime foto visto che era a due metri da noi. Mufloni non ne ho visti. La discesa dal passo ai laghi è difficoltosa nella prima parte fino al Lac de la Montagnette, ma da una parte ci è andata bene trovare quasi esclusivamente neve e quindi adagio siamo scesi senza far troppo caso ad eventuali frane sotto i nostri piedi.