Lasciamo l’auto all’inizio della piccola borgata casali Astegiano (1181 m) e da lì seguiamo il percorso in faggeta, sempre evidente, che sale alla baita-rifugio di capanna Chiara.
Facciamo il pieno d’acqua alla fontana di capanna Chiara prima di dirigerci (breve tratto su sterrato) nell’ampio vallone del Cros. Abbandonata la sterrata nei pressi dello skilift iniziamo la salita verso destra seguendo inizialmente la stradina inerbita.
Quando questa si sposta verso sinistra la abbandoniamo e proseguiamo al centro del vallone. Poco più sopra ritroviamo il sentiero che si sposta leggermente a destra.
Ad un bivio (palina 82, cima Fascia) teniamo la sinistra seguendo la traccia che si innalza verso le brevi balze superiori.

Verso le balze superiori © Cuneotrekking
Il percorso si fa più ripido man mano che ci avviciniamo alle rocciose pareti del Bec Rosso (2154 m) poi, pian piano, inizia ad incunearsi nella strettoia del vallone di Cros. Ora tutto diventa più interessante: il paesaggio cambia radicalmente aspetto in meglio.
Dopo aver attraversato un lungo ghiaione e passato sul fianco di un ammasso roccioso superiamo un secondo ghiaione che conduce a una zona più remota e accidentata.

Inizio dello stretto vallone del Cros © Cuneotrekking
Non rimane che proseguire sul sentiero fino al termine del vallone.

Immagini della salita all’interno del vallone © Cuneotrekking
Sul fondo, con mezzo giro, ci spostiamo verso sinistra.

Nel vallone del Cros © Cuneotrekking
Qui le tracce si confondono con quelle lasciate dagli animali perdendosi un po’, ma occorre puntare verso l’alto a sinistra, verso il colletto sud del Cros (2295 m) dal quale comincia a trasparire un tratto della zona delle Càrsene con il Marguareis (2651 m) sullo sfondo.

Salendo al colletto sud del Cros © Cuneotrekking

Arrivo al colletto sud del Cros © Cuneotrekking

Il paesaggio che si presenta oltre il colletto © Cuneotrekking
Dopo un semicerchio su sentiero, ci troviamo a dover risalire faticosamente a zig-zag una ripida prateria verso destra priva di sentiero, puntellata da milioni di stelle alpine, al termine della quale raggiungiamo la piatta cima della Fascia sormontata da una croce in acciaio.

Milioni di stelle alpine sui prati contornanti la cima © Cuneotrekking

Cima della Fascia e veduta della Bisalta sul fondo © Cuneotrekking
Purtroppo la giornata non è delle più limpide, comunque abbiamo ugualmente un gran belvedere verso la valle Pesio e l’alta valle Vermenagna.
Per tornare alla base di partenza vogliamo ora compiere un anello che comprenda prima la discesa al rifugio speleologico capanna Morgantini (2237 m), poi al colle della Boaria per tornare infine dal vallone di San Giovanni.
Scendiamo un primo tratto in direzione sud (punta San Salvatore) poi, deviando quasi subito liberamente a sinistra, cerchiamo tra le Rocce della Fascia i punti più agevoli per una discesa a vista (fuori sentiero) verso il rifugio che dall’alto spicca tra le bianche rocce dolomitiche delle Càrsene. Questa discesa non è raccomandabile in caso di nebbia o maltempo.

Inizio della discesa da cima della Fascia © Cuneotrekking

Il rifugio adagiato nella conca delle Carsene © Cuneotrekking
Raggiunto il verde pianoro sottostante, ancora a vista puntiamo decisamente verso il bivacco che ci attende per la sosta del pranzo.

Arrivando a capanna Morgantini © Cuneotrekking

Capanna Morgantini © Cuneotrekking

Il caotico vallone delle Càrsene dalla capanna Morgantini © Cuneotrekking
Proprio in questi giorni ricorrono i 40 anni di inaugurazione della Capanna (24 luglio 1977) che ha permesso una sicura base d’appoggio agli speleologi per ispezionare gli abissi di questa grande zona carsica.
Terminata la sosta percorriamo poche decine di metri verso la colla piana di Malaberga sconfinando in territorio francese.
Svoltiamo subito a destra sulla evidente mulattiera che, alta rispetto alla strada di Limone-Monesi, percorre sotto la Testa Ciaudon (2386 m) un bel tratto quasi pianeggiante, e poi in leggera discesa, oltre un varco, verso il colle della Boaria (2102 m) dove sono posti diversi cartelli indicatori.

In salita dopo colla piana di Malaberga © Cuneotrekking

La mulattiera che porta al colle della Boaria © Cuneotrekking

Più in basso, la strada Limone-Monesi © Cuneotrekking

A pochi passi dal colle della Boaria. A destra il celebre tornante sospeso © Cuneotrekking
Scegliamo il sentiero L25 che ci indirizza a Limone Piemonte introducendoci nella sottostante valle della Boaria. È molto interessante la veduta che da qui abbiamo sul famoso omonimo tornante sospeso nel vuoto sorretto da un’ardita massicciata in pietra. La mulattiera, ripida nel suo percorso, va a confluire nel vallone San Giovanni e prosegue a nord-ovest scavalcando più a valle il rio.

Il vallone di San Giovanni © Cuneotrekking
Aggirando il Bec Valletta (via ferrata) raggiunge con una breve salita la maire Valletta (1529 m).

Un tratto del sentiero © Cuneotrekking
Poco dopo svoltiamo a destra (indicazioni per capanna Chiara) e attraverso un boschetto scendiamo fino ad un ponticello sul rio, oltre il quale procediamo trasversalmente con numerose salite e discese scavalcando anche alcuni brevi tratti in pietraia.

Tratto verso la maire Savoia © Cuneotrekking
Senza prendere altre deviazioni (una in particolare a sinistra che porta alla maire Rocca Rossa), dopo un lungo tratto raggiungiamo il bivio Marmorera (bivio per il Crest) e la vicina fontana.
Da lì, passando sotto la maire Savoia in discesa tra i faggi raggiungiamo, dopo un lungo percorso nel bosco, i casali Astegiano dove è parcheggiata la nostra auto.
Amos
27/06/2018 alle 23:57
Perché non tutto il percorso è possibile farlo con i cani?
Valerio Dutto
28/06/2018 alle 09:04
Ciao Amos, la seconda parte del percorso finisce nelle zone del parco naturale del Marguareis e il tratto tra cima della Fascia e Capanna Morgantini non è tra quelli consentiti per i cani (vedi mappa).
Federica Supporter
09/06/2020 alle 20:08
Perché questa gita è considerata EE? Per il passaggio fuori sentiero tra la cima della fascia e la capanna morgantini?
Elio Dutto
09/06/2020 alle 20:32
Ciao Federica. Anche per quello ma soprattutto per il passaggio dal colle sud del Cros alla cima perché in presenza di neve può rivelarsi pericoloso ed infine perché in tutto il percorso occorre avere senso d’orientamento.
Alessandro
23/08/2020 alle 11:48
Il sentiero fino al colletto è sempre ben visibile con tacche rosse e sporadici ometti. Per raggiungere la cima non c’è sentiero. un GPS è comunque sempre consigliabile. Si segnala di portare una bic in sostituzione a quella presente per scrivere sul quaderno della cima. Col sereno panorama mozzafiato!
Stefano
19/07/2020 alle 09:58
Ciao, per favore una domanda:
ho sentito dire che sconsigliano questa escursione perché nel tratto da Capanna Chiara al collettò del Cros il sentiero è in abbandono e non più tracciato …
Corrisponde al vero ?
L’utilizzo del GPS è dunque indispensabile ?
Grazie.
Sergio Supporter
21/06/2021 alle 09:01
Ciao staff di Cuneotrekking e lettori. Vi diamo alcuni aggiornamenti che possono essere utili in quanto io e mia moglie abbiamo percorso l’itinerario sabato 19.06.2021. Invece di partire da Casale Astegiano, siamo partiti da Casale Baral. Volevamo vedere com’era la strada che porta a Capanna Chiara dopo l’alluvione di ottobre. Dopo i primi 100 mt dall’auto vediamo subito che ci sono massi sul sentiero allora optiamo per “lou viasol” che si inerpica a dx nella faggeta ed arriviamo a Casale Astegiano. Si prosegue e si arriva a capanna Chiara in evidente stato di abbandono. Le vostre indicazioni dicono di salire per il vallone del Cros e così facciamo, seguendo qualche tacca rossa qua e là in quanto anche qui l’alluvione ha lasciato il suo segno portando via pezzi di sentiero. Arriviamo al colletto del Cros e la vista è molto bella. C’è ancora la presenza di nevai che attraversiamo e poi zigzagando per il versante erboso giungiamo alla croce di vetta. Bellissimo anche se il tempo non è limpido. Puntiamo anche noi verso capanna Morgantini per il pranzo.
Proseguiamo per il colle Boaria e scendiamo per il ripido sentiero. Quando dall’alto si vede la capanna del lago Perla, ci troviamo nuovamente con il sentiero franato per cui occorre fare molta attenzione a scendere. Percorriamo il vallone di San Giovanni in mezzo all’erba che sarà alta poco meno di un metro. Arriviamo ad un primo guado (ci sono le tacche gialle che ci indicano la direzione) e dobbiamo mettere i piedi a mollo in quanto se c’era qualcosa è stato portato via dall’alluvione. Giunti al bivio che a sx va verso Limone, occorre prendere a dx per Capanna Chiara e Cros e riprendere il boschetto. Anche qui c’è un guado, ma si vede solo più un appoggio dove c’era il ponte per passare e nuovamente i piedi a mollo. Si prosegue senza altri intoppi fino a casale Astegiano e da lì a casale Baral. Escursione impegnativa per i vari tratti della sentieristica rovinata dall’alluvione, ma stupenda per i panorami comunque visti e lo spettacolo dei fiori e dei rododendri fioriti. Abbiamo sempre frequentato Limone per lo sci ed è stata una piacevole sorpresa frequentarla anche d’estate. Alla prossima
Valerio Dutto
21/06/2021 alle 12:29
Grazie Sergio per l’aggiornamento! Peccato sia in queste condizioni, perché è un anello davvero bellissimo. Provvediamo ad aggiornare la descrizione con le vostre indicazioni!
Elisa
09/08/2021 alle 18:28
Ciao Cuneotrekking,
Oggi ho effettuato l’anello da voi proposto, nella stessa direzione da voi indicata. Non ho trovato particolari disagi.tratto iniziale lungo il cros molto bello, ci sono poche tacche ma più che sufficienti per seguire il percorso.prevalentemente ben segnalato.come da voi indicato, sulla cima della fascia non vi sono indicazioni, ma con un un po’ di buon senso si riesce a salire facilmente lungo l’erba e a ridiscendere Verso capanna Morgantini.da qui percorso in buono stato, ben segnalato.passaggio per colle della Boaria e vallone San Giovanni.non ho riscontrato alcun tipo di problema.dove era necessario attraversare il fiume, probabilmente anche grazie alla siccità di agosto, non ci sono stati problemi (piedi asciutti). Dove vi sono un paio di interruzioni per presenza massi, il percorso risulta facilitato e adeguatamente segnalato. Incontrato escursionista che effettuava il giro al contrario ed anche lui mi ha confermato che il percorso era a posto. Colgo l’occasione per ringraziarvi, siete un’ottima fonte di ispirazione e consiglio! Alla prossima!
Elio Dutto
09/08/2021 alle 20:47
Ciao Elisa, grazie che ci segui. Hai fatto una delle migliori escursioni della valle. Ce n’erano di stelle alpine?
Elisa
09/08/2021 alle 21:42
Si! Flora e soprattutto Fauna da soddisfare il cuore !!!