Ci mettiamo in movimento verso le 8:10 andando, un chilometro e mezzo dopo, a superare una strettoia che precede ponte Chiappa (1624 m), dove esiste l’ultima possibilità di parcheggiare per chi è riuscito ad arrivare sin qui con l’auto. Da questo punto ha inizio un bel pianoro molto ampio denominato pian Marchisio. Al fondo spiccano le cime illuminate da un bel sole e poco alla volta compare anche la nostra meta, inizialmente un po’ nascosta dalla cima delle Masche (2392 m).

Dal pian Marchisio si inizia a vedere la Cima delle Saline (nella foto è la seconda da sinistra) © Cuneotrekking
Al termine del pianoro una breve salita ci introduce in un secondo ripiano. Transitiamo vicino all’indicazione che porta al visibile rifugio Havis de Giorgio – Mondovì, distante solamente qualche centinaio di metri e in posizione più rialzata rispetto a dove ci troviamo.
Al termine del secondo pianoro ci attendono alcuni brevi tornanti che provvediamo a tagliare per raggiungere, sul traverso, la scorciatoia (indicazione per passo delle Saline) che poco sopra ci introduce su un terzo pianoro. Ci troviamo poi a dover transitare nei pressi di due inghiottitoi (siamo in una zona carsica).
Il sentiero sembra perdersi un po’ ma alcune tacche rosse sulle rocce e, subito dopo, dei paletti in legno che sporgono da terra una settantina di centimetri posizionati a visibile distanza, ci consentono di seguire con facilità il sentiero che si innalza gradualmene verso sud dal ripiano pascolivo sede del gias Gruppetti inferiore.

Dal terzo ripiano diventa più evidente © Cuneotrekking

In salita dal gias Gruppetti inferiore (che si scorge al centro della foto) © Cuneotrekking

Ecco i paletti che ci indicano le tracce da seguire © Cuneotrekking
Cima delle Saline ora spicca, bianca, a sud-ovest. Proseguiamo la salita in direzione del passo tra rododendri e piante di mirtillo che stanno assumendo i caldi colori autunnali. Dopo un’ultima conca il sentiero si impenna per raggiungere il passo delle Saline (2174 m).

Al fondo, il passo delle Saline © Cuneotrekking
Raggiunti i confini con la valle Tanaro, il sentiero prosegue in discesa verso Carnino. Noi invece deviamo a destra, su tracce, per salire gli ultimi 440 metri sullo spallone che si sviluppa ad ovest.
Il percorso, ripidissimo, si mantiene a cavallo tra le valli Ellero e Tanaro fino alle rocce finali, dove un facile canalino ci permette di raggiungere velocemente la grande e panoramica cima.

La cima delle Saline e l’ultimo tratto di salita visti dal passo © Cuneotrekking

Il canalino che conduce alla cima © Cuneotrekking

Dall’alto, sguardo in direzione del passo (al fondo sta il Mongioie) © Cuneotrekking
Ci sono voluti trentacinque minuti di cammino dal colle per raggiungere una delle croci di vetta. Si, perchè una cinquantina di metri più ad est, sul declivio prospiciente il rifugio Mondovì, ne troviamo una seconda. Si gode un meraviglioso panorama che spazia dalle alpi Liguri al monte Rosa.
Vicinissimo a noi, ad est, sta il monte Mongioie (2630 m). Verso ovest scorgiamo il Marguareis da un’angolatura diversa, rispetto a come siamo abituati. Trascorriamo sulla cima una bella mezz’ora per gustare bene il grandioso panorama.

Sulla cima delle Saline © Cuneotrekking

Ecco la seconda croce di vetta © Cuneotrekking

Il rifugio Mondovì visto dal precipizio nei pressi della seconda croce © Cuneotrekking

Al centro, il Marguareis © Cuneotrekking
Poi dobbiamo pensare al ritorno. Volendo compiere un anello, abbiamo due possibilità. La prima, più semplice, quella di salire la cima Pian Ballaur (2603 m), poi ridiscendere verso il colle del Pas (2340 m), i laghi Ratavuloira (o Rataira, 2171 m) – che tradotto dal piemontese significa pipistrello – e Biecai (1967 m) e di lì raggiungere il sottostante rifugio Mondovì (vedi descrizione completa).
La seconda è di portarci al colletto antistante la base della cima Pian Ballaur, di lì imboccare la discesa (verso nord) per il lungo vallone delle Masche per poi raggiungere il Rifugio Mondovì. Questa seconda ipotesi è più impegnativa e per questo riservata a escursionisti esperti.

Iniziamo la discesa dalla cima © Cuneotrekking
Dalla cima delle Saline seguiamo per la discesa provvidenziali bastoni di legno conficcati nel terreno fino al colletto ad est della cima Pian Ballaur. Dal colletto ci infiliamo, verso destra, nel vallone delle Masche che geologicamente, stiamo scoprendo, è completamente diverso da come ce lo immaginavamo.
Seguendo le tacche rosse sulle rocce iniziamo la discesa che si mantiene prevalentemente sulla sinistra orografica del vallone; con infiniti sali-scendi andiamo a scavalcare innumerevoli dossi e avvallamenti dolomitici.
Essendo questa “zona carsica” ci imbattiamo, di tanto in tanto, in alcuni profondi inghiottitoi che possono diventare vere trappole, soprattutto in caso di nebbia. Il percorso è spettacolare e molto vario e si mantiene alla base delle Rocche Biecai. Ottimi sono gli scorci panoramici sulla cima delle Saline che costeggiamo alla sua sinistra e che, da questo punto di vista, la fanno apparire come inaccessibile.

Tratto iniziale dello sconnesso vallone delle Masche © Cuneotrekking

Dal vallone delle Masche ecco apparire, a destra, la cima delle Saline © Cuneotrekking
Verso la parte finale il vallone si restringe. Superata un’ultima strettoia iniziamo la discesa al rifugio, ma quest’ultimo tratto ci riserva una sgradita sorpresa. Ci troviamo a dover affrontare una discesa ripidissima su detriti mobili, che va a confluire in un canalino roccioso di cui non si intravede la fine. Esaminiamo i dintorni per trovare alternative che non vediamo (*).
Alla fine, con molta cautela decidiamo di calarci in quell’imbuto, sperando sia veramente la via d’uscita. Ne abbiamo la conferma quando a metà del canalino, nel tratto più impegnativo, è agganciata una catena che consente di scendere con più tranquillità il tratto roccioso.
Ripresa la discesa sulla pietraia sottostante tagliamo verso sinistra per raggiungere il bel rifugio che ci ospiterà per il pranzo.

Arrivo al rifugio Havis De Giorgio Mondovì © Cuneotrekking

Dal rifugio iniziamo la discesa verso Pian Marchisio © Cuneotrekking
Poi il ritorno alla macchina soddisfatti per questa spettacolare escursione.
(*) In realtà, esaminando ed ingrandendo alcune fotografie scattate sul luogo, una via più facile l’avremmo potuta trovare se ci fossimo tenuti più verso la nostra sinistra (ovest). Seguendo la base della fascia rocciosa di Punta Havis, avremmo trovato più avanti alcuni facili scivoli erbosi in direzione del rifugio.
Claus72
26/10/2011 alle 16:51
Ho fatto + o – lo stesso giro dell’andata facendo il “Giro del Marguareis” quest’estate…splendido!!!
cuneotrekking
26/10/2011 alle 20:00
Ciao Claus, se non fosse nevicato sarei tornato lassù nei prossimi giorni.
Alessandra
15/06/2022 alle 11:40
Mi piacerebbe provare a salire sulla cima delle saline, ma essendo la mia prima cima ho paura sia troppo difficile…. Cosa ne pensate? É fattibile? La mia idea sarebbe di salire e scendere dal “percorso normale” passando dal passo delle saline… Ho dei dubbi sul canalino che conduce alla vetta, é facile tenendosi Ale rocce?
lucio
20/07/2015 alle 17:30
siamo passati ieri di là, e non mi risultano altre vie di discesa che il canalino delle masche, contrariamente a quanto dici (di tenersi a sinistra scendendo)
Elio Dutto
20/07/2015 alle 18:46
Ciao Lucio. La possibilità esiste: prima di scendere nel canalino delle masche, ai piedi della parete devi obliquare a sinistra su una cengia erbosa inclinata. Poi scendi il pendio di erba e detriti fino verso il rifugio.
gianni
01/07/2017 alle 15:25
ottima gita anche se con nebbiolina
Davide
30/09/2019 alle 22:59
Ciao Elio e grazie intanto per la tua puntuale recensione che ci ha aiutato durante la discesa. Confermo che l’ultimo pezzo del vallone delle Masche, prima del rifugio, è davvero tosto soprattutto nella parte finale , ma anche divertente rispetto a altre discese più lunghe e monotone. Di certo però va affrontato con concentrazione e cautela. La gita nel complesso è meravigliosa e il panorama dalla cima uno dei più completi sulle Alpi Liguri (e non solo).
Elio Dutto
01/10/2019 alle 17:48
Ciao Davide. Non sono in tanti a completare la salita alle Saline con la discesa nel vallone delle masche. L’itinerario è molto bello e divertente, come dici tu, ma la parte finale riserva qualche problema, specialmente se il tempo dovesse peggiorare o in caso di nebbia. Bravo e complimenti per il giro. Ciao
enricos
31/10/2022 alle 08:16
fatto domenica 30/10, grazie per la descrizione bella gita!
In effetti la discesa del vallone con saliscendi, i paesaggi e canalino finale non e’ da annoiarsi 🙂
Io ho avuto qualche incertezza nel trovare l’imbocco della discesa nel vallone, risolto seguendo ometti di pietra. Da un certo punto in poi ho trovato tacche bianco rosse che sembrano molto recenti.
Il canalino in effetti necessita molta attenzione per possibile scarico di sassi se ci fosse qualche altro raro escursionista.