Dal parcheggio (1140 m) seguiamo la strada asfaltata che conduce verso la diga di Riofreddo per qualche centinaio di metri, svoltando poi a sinistra (indicazione) sulla sterrata per il forte Piroat. Entriamo ora in un’ombrosa faggeta seguendo un lungo percorso che taglia un boscoso versante ovest. Salendo abbiamo alcune belle visuali sul monte Malinvern (2939 m).

Il Malinvern salendo al forte Piroat © Cuneotrekking
Più su una lieve discesa ci conduce al forte Piroat.

Forte Piroat © Cuneotrekking
Se non si vuol proseguire sulla strada si può prendere un sentiero (palina) che accorcia un pochino con il taglio di un tornante. Dopo un po’ raggiungiamo il forte Serziera abbandonato tra le erbacce. La strada prosegue ancora un po’ fino a alcune postazioni militari.
Da lì seguiamo un sentiero che, a zig-zag, continua in salita nel bosco di faggi. Molto più avanti, deviando qualche metro dal sentiero, abbiamo la possibilità di avere una splendida visuale dall’alto di Vinadio.
Proseguendo ancora oltre il bosco inizia a diradare mentre si fanno più vicine la punta Ciarnier (2573 m) e il monte Ciastella (2313 m).

La punta Ciarnier © Cuneotrekking

Nel tratto che precede la punta Crosa © Cuneotrekking

Al fondo compaiono il Becco Alto dell’Ischiator e le cime di Schiantalà © Cuneotrekking
Quando il pendio si attenua raggiungiamo il magnifico pianoro di punta Crosa (1905 m) con la sua croce di vetta.

Arrivando alla punta Crosa © Cuneotrekking

Croce sulla punta Crosa © Cuneotrekking
Qui vale la pena fare una pausa per gustare appieno il paesaggio. Di fronte, una splendida visuale su Vinadio (1100 metri più in basso) e alle sue spalle spiccano il Nebiùs (2600 m), il monte Savi (2615 m) e il monte Salè (2630 m). Interessante anche la visuale su gran parte della bassa valle Stura.

Splendida visione di Vinadio dalla punta Crosa © Cuneotrekking

Panorama sulla bassa valle Stura © Cuneotrekking
Alle spalle di punta Crosa proseguiamo nella radura (direzione sud-est) che viene ravvivata da genzianelle, rododendri e alcuni larici fino a raggiungere un numeroso gruppo di trune abbandonate poste sul versante est della cima Trent.

Da punta Crosa verso la cima Trent © Cuneotrekking

Alcune trune sulle pendici a est della cima Trent © Cuneotrekking
Raggiungiamo il cippo della cima appena al di sopra delle trune. Oggi volevamo arrivare fin qua, ma la curiosità ci spinge a fare qualche passo in più.
Dalla cima Trent parte un percorso ben tracciato che si allunga verso sud lungo la cresta erbosa in direzione della Testa Rimà. È un tracciato molto bello e invitante che taglia le pendici sul lato Riofreddo.

In cammino sulla costa di Palla © Cuneotrekking
Dopo un lungo tratto arriviamo a un belvedere dal quale possiamo scorgere nel vallone laterale sinistro il poco conosciuto e poco visitato lago di Palla, incastonato tra le rocce e qualche larice tra la costa di Palla e il monte Gias Vej (monte Alivé).

Lago di Palla © Cuneotrekking

Testa Rimà innevata © Cuneotrekking

Qui ci fermiamo © Cuneotrekking
La Testa Rimà (2508 m) è un po’ più distante e ancora piena di neve e noi oggi non abbiamo l’attrezzatura per salirla. Sarà per un’altra volta.
Da questo balcone panoramico riprendiamo la discesa verso la cima Trent. Qui incontriamo altri due escursionisti con i quali scambiamo alcune informazioni prima di riprendere la discesa verso la punta Crosa che avviene ripercorrendo a ritroso il sentiero di salita.

Asfodeli lungo il cammino © Cuneotrekking
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