Gelu, Riccardo, Fulvio, Valerio, Luciano ed io, dopo aver lasciato l’auto presso la centrale nel parcheggio delle Mesches (1390 m) intorno alle 8:35, proseguiamo per alcuni tornanti sulla strada asfaltata che porta a Casterino fino a raggiungere la palina segnaletica indicante la Vallée des Merveilles (un nome già citato nel XVII secolo da Pietro Gioffredo nella sua “Storia delle Alpi Marittime”).

La Cime des Lacs © Cuneotrekking
Deviando a sinistra sulla stradina bitumata (jeppabile), ne percorriamo il tratto che, in breve, conduce tra gli insediamenti dell’antica miniera di piombo e argento di Valaura.
Dalla base degli edifici restaurati della miniera, attraversiamo il ponticello in legno per passare sul versante opposto e collegarci, svoltando a destra, alla sterrata carrozzabile utilizzata dagli addetti del Parco del Mercantour e dai mezzi abilitati a portare persone e viveri al rifugio delle Meraviglie.
Ci aspetta un lungo percorso nel Vallon de la Minière. Superato più avanti il lago della Miniera incrociamo e lasciamo poco dopo, ancora a destra, un sentiero che passa al di là del fiume e conduce alla Baisse de Vallaurette.
Proseguendo con pendenza regolare sulla sterrata, ci immergiamo in un estesissimo bosco di larici raggiungendo, qualche chilometro dopo, l’ingresso del Parco del Mercantour, segnalato da alcune grandi bacheche.

La sterrata nel bosco di larici © Cuneotrekking
Con la visuale frontale del Monte Bego, che fa capolino tra le fronde degli alberi, continuiamo per un buon tratto di cammino tra questi boschi dai colori autunnali, raggiungendo un casolare in pietra posto sul lato destro della strada. Un cartello, ai margini, segnala che possiamo salire alle Merveilles “par Sentier”.
Abbandonata la strada, seguiamo quindi la scorciatoia che prosegue dolcemente alle spalle del casolare. Dopo alcuni tornanti raggiungiamo il Vallon de l’Enfer. Il cammino si fa più impegnativo e prosegue sulla destra orografica del vallone.

Tratto di salita lungo il ripido sentiero © Cuneotrekking
Dopo un lungo tratto di salita raggiungiamo l’ampia conca aperta dove sono ubicati il Lac Saorgine (2097 m), il Lac Long Inferieur e, poco sopra, il Lac Long Superieure.

Arrivo nella conca dei laghi © Cuneotrekking
Sulle sponde del Lac Long Superieure troviamo il Rifugio delle Meraviglie costruito dal CAI negli anni 1930 ed ora proprietà del CAF, raggiunto dopo circa 8 km dalla partenza.

Il rifugio delle Meraviglie al cospetto della Cime des Lacs © Cuneotrekking
La conca si allarga e il panorama che possiamo ora ammirare è splendido e si estende fino alla cima del Grand Capelet (2935 m) che spicca a nord-ovest con la sua mole triangolare.
Dopo una breve pausa al rifugio seguiamo la mulattiera che, poco sopra e verso ovest, costeggia in leggera salita il lago Lungo trasferendoci in un’ampia zona prativa, presso le rive del Lac Mouton (2193 m), situato ai piedi della mole della Cime des Lacs.

Il Lac Mouton © Cuneotrekking
Contornando il lago, poco prima del bivio per il Pas de l’Arpette (2511 m) e la Baisse de Valmasque (2549 m), svoltiamo a sinistra sull’evidente sentiero che, a tornanti, risale il versante nord della cima. Nelle giornate precedenti le precipitazioni hanno scaricato a queste quote una spruzzata di neve, la prima di questo periodo che oggi troviamo soffice e farinosa.

La neve sul sentiero © Cuneotrekking
Durante il primo tratto di salita possiamo già ammirare una parte dei laghi che occupano la zona circostante.

Alle nostre spalle verso il Lac Long superieure (a sinistra) e il Lac Fourca (al centro) © Cuneotrekking
Proseguendo sul versante nord, ci spostiamo a zig-zag all’interno di una ripida gola, in direzione di alcuni torrioni di roccia e di un evidente colletto (2450 m). Un camoscio, dall’alto, ci tiene d’occhio vigilando i nostri passi.

Il sentiero nella ripida gola © Cuneotrekking
La temperatura rigida ha mantenuto lungo tutto il tratto alcuni centimetri di neve farinosa. In alto e sulla sinistra degli imponenti torrioni raggiungiamo il colletto dal quale possiamo vedere, nel versante opposto, il Lac de l’Huile (2292 m).

L’arrivo sul colletto © Cuneotrekking
Il sentiero si sposta poi verso levante con piccoli tornantini e prosegue più facilmente su un lungo traverso che conduce alla piattaforma erbosa dove, a poche decine di metri, si trova il grande cippo in pietre della cima (km 9,46 dalla partenza).

Il sentiero verso la cima si fa più agevole © Cuneotrekking
Il panorama che si gode dal punto più alto ci lascia veramente meravigliati (non a caso siamo nella Vallée des Merveilles). Oltre alla vista dei numerosi laghi, lo sguardo si posa sul mar Ligure che brilla verso sud e sulle alture della lontana Corsica.

Il Lac de la Muta visto dalla Cime des Lacs. Sullo sfondo il mare (a sinistra si può intravedere la Corsica). © Cuneotrekking

Lac Long Superieur e Inferieur (a sinistra), Lac Fourca (al centro in basso), Lac Saorgine (al centro in alto) e Lac Carbon (a destra) © Cuneotrekking

In basso al centro il Lac du Trem e alla sua destra una porzione del Lac de la Muta © Cuneotrekking
Intorno a noi possiamo ammirare la Cime Escandail (2454 m), la Cime du Diable (2685 m), il Mont du Grand Capelet (2935 m) e il Monte Bego (2872 m). La giornata è splendida e la temperatura gradevole.

La Cime du Diable a destra (ai suoi piedi si intravede il Lac du Diable) © Cuneotrekking

Grand Capelet (a sinistra) e Monte Bego (a destra) © Cuneotrekking
Dopo una buona mezz’ora di permanenza sulla cima riprendiamo il cammino di discesa fino al Rifugio delle Meraviglie dove possiamo finalmente fare la pausa pranzo.

Il Lac Fourca fotografato durante la discesa © Cuneotrekking
Più tardi, tornando sui nostri passi, iniziamo la discesa verso le Mesches. Superato il casolare in pietra, raggiungiamo un bivio. Questa volta abbandoniamo la strada per seguire con un percorso diverso, sulla sinistra orografica, il sentiero che scende nel Vallon de la Minière (palina) e che si snoda dolcemente nel bosco.
Poco prima del Lac de la Minière, attraversiamo un ponticello in legno per seguire nuovamente la sterrata fino al parcheggio.
Claus72
13/11/2013 alle 10:55
bello rivedere questi splendidi posti con una spruzzata di neve!bravi ragazzi…
Cuneotrekking
13/11/2013 alle 14:08
Hai proprio ragione, sono davvero posti splendidi.
Grazie per il tuo commento!
Valerio.
Danilo
26/10/2018 alle 19:19
Partiti con l’intento di fare questa escursione con Alice a seguito, una bellissima e dolce meticcia sui 15 Kg.
Meno male che abbiamo incontrato appena partiti alcuni locali con dei cavalli a seguito che ci hanno avvertiti che i cani non erano ammessi nemmeno al guinzaglio.
Siamo ritornati in macchina ed abbiamo proseguirto fino al paesino di Casterino.
Parcheggiato nella piazzola del paese siamo saliti sul monte di fronte, Mont Chajol 2293 m.
Ritornati poi indietro con l’auto proseguendo al Colle di tenda senza tornare indietro ma da Casterino proseguendo sempre dritto per l’unica strada esistente (10 Km in meno)
Elio Dutto
26/10/2018 alle 21:48
Ciao Danilo, devi sapere che è assolutamente vietato portare i cani all’interno del Parco Nazionale del Mercantour, nemmeno al guinzaglio e nemmeno se li portaste in braccio. (nelle note tecniche lo avevamo specificato)
Danilo
26/10/2018 alle 23:51
Vero…
Non l’avevo notato e volevo specificarlo per eventuali altri escursionisti.
Scusa dell’equivoco.