Superata la sbarra ci dirigiamo subito a destra della baita-rifugio percorrendo il tratto in diagonale che si infila nel bosco di stupendi abeti.
Passiamo alcuni ponticelli in legno, che scavalcano prima un rio laterale, poi il torrente proveniente dalle cascate del Saut ed infine, dopo un ultimo tratto in discesa, arriviamo presso un ultimo ponte che lasciamo a destra per svoltare sulla mulattiera (indicazioni per Pis del Pesio) che a sinistra sale nel fitto bosco.

In cammino verso il gias Fontana © Cuneotrekking
Dopo aver percorso un buon tratto lasciamo a destra un sentiero che scende verso l’osservatorio faunistico, mentre brusche impennate ci conducono nei pressi del Gias Fontana (1218 m). Pochi metri dopo (segnalazioni) lasciamo proseguire il percorso che porta alla cascata del Pis del Pesio per imboccare quello che verso destra (sentiero H12 Colla del Vaccarile) scende fino al torrente dove facciamo una breve sosta per ammirare la bellissima cascata proveniente dalle sorgenti del Pesio.

La cascata alimentata dalle sorgenti del Pesio © Cuneotrekking
Oltrepassato il ponte in legno ha inizio un percorso a zig-zag nel fitto bosco. Dopo alcuni minuti di cammino lasciamo a sinistra (sud) un viottolo che porta ad ammirare dall’alto le sorgenti del Pesio mentre noi proseguiamo tra i faggi verso ovest incuneandoci nella Gorgia Furnaza.
Usciamo infine allo scoperto sulla radura che si protende sotto la Cima Baban (2102 m) per raggiungere in salita il bivio che porta al Passo di Baban, al gias dell’Ortica e al Passo del Duca (1989 m).

Tratto di sentiero che conduce al Passo di Baban © Cuneotrekking
Volgendo a destra (nord) tagliamo alcune scoscese pendici e, superata una spalla, verso sinistra andiamo a raggiungere il gias sottano del Vaccarile (1668 m).

Verso il gias sottano del Vaccarile © Cuneotrekking

Gias sottano del Vaccarile © Cuneotrekking
Proseguendo nel percorso a semicerchio, passiamo vicino ad alcuni vistosi roccioni; in particolare uno attira la nostra attenzione e lo battezzeremo “dente del gigante”.

Il gias sottano del Vaccarile già a distanza © Cuneotrekking

Il “dente del gigante” © Cuneotrekking
Aggirata la costa scendiamo in una gorgia per alcuni metri e, dopo aver ripreso la salita superando alcune roccette, ci portiamo sul pianoro erboso soprastante, spettacolare per bellezza e quantità di fiori. Un po’ spostato a sinistra è ubicato, in amena posizione, il gias soprano del Vaccarile (1911 m). Torneremo qui per pranzare.

Arrivo al gias soprano del Vaccarile © Cuneotrekking
Procediamo per prati seguendo alcuni paletti segnaletici che ci conducono verso nord-ovest in direzione della colla del Vaccarile, non più molto distante da qui.

Dal gias, in salita verso la colla del Vaccarile © Cuneotrekking

Negli ultimi metri prima della colla © Cuneotrekking
Avvicinandoci abbiamo l’impressione di vedere verso l’alto neve fresca, ma l’illusione è data dalla grande quantità di fiorellini bianchi disseminati dappertutto. Raggiungiamo infine la colla Vaccarile (2050 m), oltre la quale si è in valle Vermenagna.

Arrivo alla colla © Cuneotrekking

L’arrivo di Fulvio © Cuneotrekking
È tutto talmente bello che abbiamo l’impressione di trovarci in un paradiso terrestre (mosche a parte).

Dalla colla lo sguardo raggiunge il massiccio del Marguareis © Cuneotrekking
A poca distanza (nord) abbiamo la punta Mirauda (2157 m) e l’elevazione minore della punta Agugion (2132 m), che abbiamo intenzione di salire.

Il grande panettone che termina sulla Punta Mirauda © Cuneotrekking
Verso sud abbiamo di fronte il Marguareis, il passo del Duca (1989 m), la conca delle Carsene e la cima della Fascia (2495 m).

Sguardo verso la cima della Fascia © Cuneotrekking
Un ultimo sforzo ci conduce sulla loro sommità, dalle quali è visibile il Bric Costa Rossa (2404 m) e tutta la Besimauda (2231 m) mentre, nel versante opposto, il gias sottano Pittè (1628 m) e il gias sottano del Colle (1588 m).

Dalla cima Agugion veduta sulla Besimauda © Cuneotrekking
A malincuore lasciamo questo angolo di paradiso per scendere fino al gias Vaccarile soprano per il pranzo.

Ritorno al gias Vaccarile soprano © Cuneotrekking
A pochi metri dalla struttura, tra l’erba, fanno la loro comparsa due viperotti di qualche fresca nidiata che non faticano a mimetizzarsi tra l’erba bassa. Li fotografiamo e lasciamo andare al loro destino mentre noi, per non correre rischi, ci spostiamo poco più in là.
Più tardi abbandoniamo questo bel posto per riprendere la via del ritorno, prima verso il gias Vaccarile sottano, poi al gias Fontana facendo ritorno infine al pian delle Gorre.

Sentiero di discesa al gias sottano © Cuneotrekking

Nei pressi del “dente del gigante” (al centro del prato si noti il gias sottano) © Cuneotrekking
Claus72
09/06/2015 alle 11:25
Grazie Elio per l’itinerario,una delle pochissime cose che mi mancano della Valle Pesio,sfruttero’ la traccia gpx molto volentieri!:-)
…certo che son ben curioso della foto dei due viperotti!!!:-):-):-)
Elio Dutto
09/06/2015 alle 12:29
Non c’è che dire. La minuscola Valle Pesio offre un’infinità di magnifici itinerari e ne abbiamo in serbo altri per i prossimi giorni.
Privatamente ti invio la foto di un viperotto. Ciao
Ludi Supporter
09/06/2015 alle 16:21
Ho tentato tre volte di raggiungere la Mirauda, sempre passando dal Vallone Cravina. Una volta mi ha fermato la nebbia, una volta la neve ancora alta e la terza mi sono perso tra le roccette senza riuscire a giungere al colletto (segnaletica pessima). Ci avevo rinunciato, ma la via che avete proposto mi ha ridato la voglia di provarci Come sempre bravi!
P.S. I viperotti: deve essere una zona di ripopolamento, Da quelle parti non mancano mai.
Elio Dutto
09/06/2015 alle 20:27
Grazie Ludi. Questa volta non puoi più sbagliare. Buona gita!!!
Matteo
10/06/2015 alle 12:21
Bellissimo itinerario, assolutamente proverò! Ma quanto si impiega all’incirca a salire fino in cima dal Pian delle Gorre?
Grazie
Elio Dutto
10/06/2015 alle 12:42
Ciao Matteo. Calcola all’incirca dalle 2,30 alle 3 ore per la sola andata.
Ciao e buona gita!!!
Ludi Supporter
28/08/2015 alle 18:40
Ciao Elio, finalmente al quarto tentativo ce l’ho fatta! Però: a) tormento ossessivo di mosche e tafani; b) segnaletica nella parte fuori dal bosco molto carente; c) ci ho impiegato 4 ore! Tre ore servono per il ritorno! Lassù tutto stupendo.
Elio Dutto
28/08/2015 alle 20:38
Ciao Ludi. Sono molto contento della tua performance! Spero di esserti stato utile con la traccia e le spiegazioni.
Anche quando siamo saliti noi eravamo già tormentati dalle mosche. D’altronde, la parola Vaccarile sta anche a significare “luogo per mucche” che sono le padrone di quei posti. Sì, la segnaletica è un po’ carente nella parte alta, ma i bastoni infissi nel terreno servono a dare la giusta direzione. Il posto, comunque, ci era piaciuto moltissimo, anche per i tantissimi fiori presenti. Ciao e buone gite!!!
Paolo Gandino Supporter
03/11/2020 alle 14:53
Ciao Elio. Gran bella Escursione. Effettuata ieri, tempo e visibilità ottimi, panorami favolosi. I fiori non ci sono più e neanche le mosche. Appropiata la definizione data al “Dente del gigante”. Buon Pomeriggio.
Elio Dutto
03/11/2020 alle 20:09
Ciao Paolo. La conosco meglio in primavera che nell’autunno. Contento che ti sia piaciuta. Ciao e buone altre escursioni!