Alle 7:45 mi trovo al parcheggio del Pian della Regina (1472 m) di Pietraporzio. Ci sono altre macchine sul posto e diverse persone munite di binocolo venute ad assistere al fenomeno del bramito del cervo. Muovo i primi passi lungo la carrareccia che porta nel Vallone del Piz. Poco prima dei due tornanti che mi portano a sbucare nel vallone superiore, ho la fortuna di scorgere due cervi in mezzo ad una radura che mi osservano per un momento, prima di rifugiarsi tra i larici. Arrivato nei pressi del laghetto dell’Ausarel (1898 m) mi devo assolutamente fermare per scattare alcune foto sulle montagne che ho davanti: la giornata è veramente splendida.

Lo spettacolo mattutino di montagne dal laghetto dell’Ausarel © Cuneotrekking
Superato il “Merze gros” , magnifico vecchio esemplare di larice, proseguo sulla carrareccia fino al bivio per il Rifugio Zanotti (2200 m).
Abbandono, a destra, la strada che prosegue verso il Passo Scolettas e il Tenibres e mi inoltro nella mulattiera che sale (percorso GTA) verso il Passo Rostagno passando a sinistra del rifugio.

Il Passo Sottano di Scolettas (2223 m) e il Colle di Stau (2500 m) © Cuneotrekking
Verso le 9:00 sono all’altezza dello Zanotti che intravedo tra i larici e pochi minuti dopo raggiungo la Bassa di Schiantalà, magnifico ripiano erboso.

Panorama dalla Bassa verso il Passo Rostagno (2536 m) e la Comba di Schiantalà © Cuneotrekking

Dalla Bassa di Schiantalà verso la Costabella del Piz (2599 m) © Cuneotrekking
La mulattiera, in alcuni punti bordata di pietre, percorre tutto questo inaspettato pianoro scavalcando varie volte il rio proveniente dal soprastante laghetto di Laris e, con salita graduale, si porta al termine della conca inferiore sotto una bastionata rocciosa.
Poco prima, abbandonato il percorso GTA che conduce verso il Passo di Rostagno, seguo, a destra (indicazione su un masso per Ischiator – Punta Zanotti – Schiantalà), il sentiero che sale (tacche blu), con ampi tornanti, alla sinistra orografica della rampa rocciosa raggiungendo la conca soprastante dove è incastonato il Lago di Laris, che troverò completamente ghiacciato.

Panorama, alle mie spalle, salendo verso il lago di Laris © Cuneotrekking

Vista sul Becco Alto dell’Ischiator (2996 m) © Cuneotrekking

Il Passo di Rostagno (a sinistra, 2536 m) e il lago di Laris © Cuneotrekking
Da questo punto si dipartono vari percorsi: verso il Becco Alto dell’Ischiator (deviazione dal lago di Laris), oppure verso la Punta Zanotti e la Cima della Montagnetta (indicazione e tacche rosse a destra). Non seguo queste indicazioni perché continuo sul sentiero che prosegue con qualche saliscendi e che passa nei pressi di una pozza d’acqua; ora mi avvio a superare una seconda rampa detritica che sbuca nel caotico vallone superiore di Schiantalà dove ci sono i resti del cosiddetto ghiacciaio roccioso. Mi trovo ora sotto le pendici delle tre cime di Schiantalà.

Salendo verso la Cima nord di Schiantalà (2931 m) © Cuneotrekking
Alla mia sinistra c’è, invece, la parete del Becco Alto dell’Ischiator che incombe alta sul vallone, mentre sul fondo si intravede il Passo delle tres Puncias.

Il Passo delle tres Puncias © Cuneotrekking
Intorno alla quota 2700 m lascio, alla mia sinistra, la traccia di sentiero che scende al ghiacciaio roccioso nel centro del vallone. Seguo comunque le tacche che da blu diventano rosse e mi portano sotto la Punta Sud di Schiantalà e risalgo un canalino che dapprima si rivela franoso e poi si restringe sempre più e con alcuni massi incastrati da superare.

In salita verso il canalino alla sinistra della Cima sud di Schiantalà (2905 m) © Cuneotrekking
Quando mi trovo ormai all’intaglio della forcella vengo assalito dal dubbio di non essere nel posto giusto. Dalle informazioni che avevo, avrei infatti dovuto trovare non un canalino pietroso, ma erboso. Ridiscendo allora alla base e mi sposto sulla parte destra della piramide iniziando di nuovo la risalita; cerco qualche orma di scarponi che mi confermi che sono sulla via giusta, ma vedendo solamente unghiate di camosci, mi convinco che anche qui ho forse sbagliato qualcosa. Mi sposto allora in un terzo canalino più a nord, che però non porta da nessuna parte. A questo punto, dispiaciuto, desisto e scendo sul ghiacciaio roccioso proprio sotto le falde del Becco Alto dell’Ischiator dove è nascosto un laghetto.

Dall’alto verso il ghiacciaio roccioso © Cuneotrekking

Scendendo dalla Comba superiore © Cuneotrekking
Ridiscendo quindi alla pozza d’acqua per rifocillarmi e poi inizio il percorso di discesa. Nei pressi dello Zanotti mi fermo ad ammirare le tante macchie rosse delle piantine di mirtillo che stanno prendendo i colori dell’autunno, e i larici che stanno ingiallendo. L’autunno qui è già arrivato.

Piantine di mirtillo con i colori autunnali © Cuneotrekking

Il Becco alto del Piz (2912 m) © Cuneotrekking

Ultimo sguardo ai monti all’ombra del Merze gros © Cuneotrekking

Discesa verso il Pian della Regina visto dal Merze gros © Cuneotrekking
A casa, guardando le fotografie che avevo scattato verso questa zona dal Becco Alto dell’Ischiator, mi sono reso conto che probabilmente avrei dovuto insistere a salire il secondo canalino, che passa tra la punta sud e quella centrale. Passato il valico immagino che avrei dovuto seguire in leggera salita le pietraie della base delle punta centrale per portarmi ad attaccare la cima nord.
Aggiornamento: la punta è poi stata raggiunta venerdì 10 luglio 2009 ed è descritta nell’escursione alla Punta Nord di Schiantalà.
massimo66
10/07/2009 alle 19:31
Oggi il tratto mancante e’ stato completato….ciao ciao.
cuneotrekking
11/07/2009 alle 11:32
Ciao grande Massimo. Se non era per te non ci sarei ancora andato. Ciao.