Partiamo dalla parrocchiale di san Massimo, dal campanile gotico e più volte rimaneggiata nel corso dei secoli, in magnifica posizione dominante sull’intero vallone di Marmora.
Seguiamo la stradina asfaltata che sale pigramente in direzione nord-est compiendo ampie curve. Arrivati alla radura delle grange Cros ignoriamo la strada privata che si stacca nella loro direzione e proseguiamo su asfalto superando alcuni tornanti. Poco dopo il quarto abbandoniamo l’asfalto per seguire un’ampia sterrata a sinistra (indicazioni assenti) che entra nel cuore di un magnifico bosco di larici.

Sulla sterrata nel bosco di larici © Valerio Dutto
Dopo cinquecento metri, all’altezza di una curva, facciamo una breve deviazione a sinistra (indicazioni anche qua assenti) per scendere alla piccola e isolata cappella di san Teodoro (1.825 m).

Scendendo alla piccola e isolata cappella di san Teodoro © Valerio Dutto

Saggezza popolare sui muri della cappella © Valerio Dutto

Dalla cappella ritorno sulla sterrata © Valerio Dutto
Tornati sui nostri passi riprendiamo a salire dolcemente verso nord. Lungo il percorso troviamo grandi impronte di cervo, molto presenti in questa zona soprattutto all’inizio dell’autunno nel periodo del bramito.

Le impronte di cervo sono più grandi della mano di Giorgia! © Valerio Dutto

La resina ha sempre il suo fascino © Valerio Dutto
Molto più avanti usciamo allo scoperto nei pressi della grangia Gorgia, dove la sterrata termina.
Proseguiamo un po’ oltre, pieghiamo verso sinistra (indicazioni assenti), superiamo l’impluvio e imbocchiamo tra i tanti tratturi creati dal passaggio del bestiame quello che si tiene più alto, una ventina di metri sopra una linea di larici.

Alle nostre spalle giochi di linee, luci e ombre © Valerio Dutto
Il sentierino compie un semicerchio e poi svolta verso nord arrivando sull’ampia radura dove si trova l’incantevole grangia Murlone (o Mourion), costruita magistralmente anche se ormai purtroppo in rovina.

La grangia Murlone © Valerio Dutto

Giorgia e Noemi stanno arrivando alla grangia © Valerio Dutto

Meritato riposo © Valerio Dutto

La perfezione dei muri in pietra di una volta © Valerio Dutto

Sbirciando all’interno… © Valerio Dutto
La grangia è situata in eccezionale posizione panoramica verso il vallone di Marmora, sovrastato dal Becco Grande e Rocca la Meja, verso il vallone del Preit e l’alta valle Maira, separati dal colle di San Giovanni ai piedi delle due cime della Rocca Corna.
Proseguiamo ancora verso un cippo panoramico che raggiungiamo dopo una breve discesa a vista.

Panorama verso l’alta valle Maira dal cippo in pietre © Valerio Dutto
Da questo punto le pendici del monte Buch precipitano assai più ripide verso il fondovalle.
Dopo una meritata pausa riprendiamo il ritorno sulle tracce dell’andata. Sotto alla grangia Cros imbocchiamo una scorciatoia che offre ottime visuali sulle bellissime borgate Sagna Rotonda e Reinero.

Sulla scorciatoia © Valerio Dutto

L’autunno sta arrivando © Valerio Dutto

Zoom sulla borgata Sagna Rotonda © Valerio Dutto

Zoom sulla borgata Reinero © Valerio Dutto

Il campanile gotico della parrocchiale di san Massimo © Valerio Dutto
Maurizio
18/10/2021 alle 09:16
Molto avvincente. Posso arrivare li con jeep o li vicino avendo probemi di deambulazione?
Valerio Dutto
18/10/2021 alle 10:37
Ciao Maurizio, fino alla grangia Gorgia la strada è teoricamente percorribile con un fuoristrada, ma ammetto di non aver fatto caso a eventuali cartelli di divieto.