Chissà perché questo nome mi ha sempre affascinato. Da tempo, pensando che fosse una punta, mi chiedevo: ma che tipo di montagna è questa? E poi, cosa vorrà dire questo nome? Allora mi sono documentato curiosando sul Web e leggendo tutto quello che mi capitava tra le mani. Mi sono reso conto quindi che non è nient’altro che un grosso masso situato oltre il percorso che porta alla via normale del Gelas e che serviva anticamente come postazione di caccia. Alla base di questo masso si dovrebbero ancora intravedere dei resti di ripari e delle vecchie porte, che probabilmente erano utilizzati come nascondiglio alla postazione per la caccia dei camosci.
Ora che la mia curiosità era appagata non mi restava altro che andare a verificare di persona. Cosicché venerdì 24 agosto 2007 sono partito, solo, verso le 7:00 di mattina dal parcheggio di San Giacomo di Entracque e mi sono incamminato in direzione del Vallone Gesso della Barra, percorrendo la strada sterrata che porta verso il rifugio Soria. Dopo un’ora e venti ero nei suoi pressi e stavo incominciando un percorso del tutto nuovo per me. Andando dal piano del Praiet in direzione del Colle Madonna delle Finestre, qualche centinaio di metri dopo, ho incrociato il sentiero che volge a sinistra (posto a quota 1913 m) in direzione della via normale del Gelas e del Lago della Maura. Seguendolo sono salito sempre più in alto superando numerosi tornanti, prima su terreno erboso e, poi, su magra erba e roccette. Più su, intorno ai 2340 metri di altitudine, ho lasciato a sinistra il sentiero che conduce al lago della Maura ed ho proseguito il cammino verso la mia meta. Qualche centinaio di metri dopo ho trovato la deviazione per la Forcella Roccati e, quindi, per il Gelas.
La Forcella Roccati
Lì nei pressi c’è una lapide che ricorda il dott. Nanni Ugliengo, morto il 16 settembre 2003 andando a soccorrere un alpinista in difficoltà.
Lapide che ricorda il dott. Nanni
Proseguendo oltre e salendo sempre più sul sentiero pietroso, ho notato, molto più in alto, un grande roccione che poteva somigliare alla mia meta. Faticosamente sono arrivato nei suoi pressi, ma mi son chiesto: “come faccio ad essere sicuro che sia proprio questa la famosa Pera?”. Girandole intorno ho notato che c’era su di essa la targhetta di conferma.
La Pera de Fener
Finalmente potevo ritenermi soddisfatto. Guardandomi bene intorno ho ammirato tutta la parete del Gelas e la balconata dove è situato il Passaggio dei ghiacciai, che, una volta sorpassato, conduce al bivacco Moncalieri (a cui ero salito solamente un mese prima).
Il passaggio dei Ghiacciai
Essendo solo, non mi fidavo a completare il percorso ad anello temendo di trovarmi in difficoltà e dopo un po’ ho deciso di scendere per pranzare al lago della Maura. Scendendo ho scattato un po’ di foto verso la Forcella Roccati, nonostante la giornata non fosse così bella, e poi ho proseguito in direzione del lago. Trovata la deviazione, dopo qualche centinaio di metri di percorso segnalato con ometti, ho visto più in basso questo bel laghetto di colore verde.
Il lago della Maura
Nei pressi del lago c’era uno stambecco che, continuando a brucare, mi ha fatto compagnia mentre mi sistemavo per il pranzo.
Lo stambecco che mi ha fatto compagnia durante il pranzo
È stata una bella escursione, fatta in ambiente severo di alta montagna. Peccato il tempo non fosse dei migliori, altrimenti me la sarei goduta di più.
Bartolo
07/10/2013 alle 10:25
Ottimo