Dal ponticello in legno che attraversa il rio parte un sentiero diretto che si infila nel fitto bosco sulla destra idrografica. Poiché non conosciamo la zona, temendo non sia sufficientemente battuto e segnalato, preferiamo optare per l’altra via, meno diretta, che prosegue nel vallone verso la baisse de St-Véran (1836 m).
Dal parcheggio percorriamo i primi tornanti passando accanto ad alcune casette ancora abitate. I casolari più vecchi hanno caratteristiche coperture erbose, proprio come certe abitazioni del nord Europa. Il nostro cammino continua sulla bella strada sterrata per un lungo tratto (1 ora circa) finché non troviamo sulla sinistra la deviazione (palina per la baisse de St-Véran e col de Raus) che ci invita a inoltrarci in un fitto bosco (tacche gialle).

Attraversamento nel boschetto © Cuneotrekking

Verso la parte scoperta © Cuneotrekking
Usciti allo scoperto più avanti, lasciamo a destra la deviazione per il col de Raus. Poco oltre si passa sul greto di un ruscello asciutto. La pendenza si accentua maggiormente e il sentiero inizia una ripida salita su un costone.

Nel tratto di maggior salita © Cuneotrekking
Frequenti segni gialli ci guidano verso l’alto su terreno reso sconnesso dalla pioggia. Più sopra compare alla nostra vista la vacherie de Pamariasque che non raggiungiamo ma andiamo a superare con un traverso verso destra (nord-ovest).

La Vacherie de Pamariasque © Cuneotrekking
Rimanendo sul costone, saliamo le tracce di sentiero che conducono alla baisse de St. Véran (1836 m) dove abbiamo un’ottima vista sulla valle opposta.

La salita si attenua nei pressi della Baisse de St. Véran © Cuneotrekking

Panorama sull’opposto vallone © Cuneotrekking
Grossi nuvoloni si stanno addensando attorno alla nostra meta.
Dalla baisse, verso destra (nord-ovest), il sentiero porta al col de Raus e poi prosegue nella direzione del rifugio delle Meraviglie. A sinistra, poche decine di metri sopra di noi, è collocato un grosso bunker che raggiungiamo in un paio di minuti. Tutta la zona è un concentrato di grandiose postazioni belliche realizzate verso la fine dell’Ottocento a difesa del massicco dell’Authion e ampliate successivamente per rafforzare la linea Maginot.

Dal bunker, veduta sulla Baisse e sul Col de Raus (in ombra a destra) © Cuneotrekking

Parte della struttura del bunker © Cuneotrekking

Riprendiamo la salita che porta ad aggirare il costone © Cuneotrekking
Superato il bunker seguiamo il tratto di stradina più elevato che va ad aggirare un lungo costone.
Seguiamo poi un noioso traverso che proietta la nostra vista verso ciò che sembra un grande castello.

Ancora durante la salita © Cuneotrekking

Sulla stradina che va ad aggiarre il costone © Cuneotrekking

Arrivo su un punto panoramico © Cuneotrekking

Sguardo all’indietro sul tratto appena percorso © Cuneotrekking
La fortezza, costruita in pietra e cemento armato, è collocata sulla cime des Trois Communes. La raggiungiamo mentre grandi nuvoloni scuri si addensano intorno a noi. La gigantesca struttura è circondata da un fossato.

La fortezza sulla Cime del Trois Communes © Cuneotrekking
Il massiccio dell’Authion, di cui fa parte anche la pointe des Trois Communes, per la posizione strategica che occupa è divenuto nei secoli un importante punto di controllo dei confini. Appartenuto al Regno di Piemonte e Sardegna, nel 1793 fu teatro di pesanti combattimenti tra Piemontesi e Francesi.
Tra il 9 e 12 aprile 1945 l’intero complesso, posto più avanzato del fronte alpino in mano alle truppe tedesche, fu nuovamente teatro di intense battaglie, e venne riconquistato dall’esercito francese al prezzo di 274 morti e 644 feriti. Il tutto è descritto nell’interessante articolo Massif de l’Authion.

L’imponente fortezza sempre più vicina © Cuneotrekking

Aggirando la struttura © Cuneotrekking
Il posto è molto bello e panoramico. In giornate limpide si possono vedere il mare e la Corsica; avremmo ancora voglia di salire la vicina punta gemella dell’Authion, ma non siamo certi che il tempo tenga ancora per molto. Ridiscendiamo quindi di nuovo verso la baisse de St. Véran per uno spuntino nei pressi del bunker riprendendo, poco dopo, la via del ritorno ricalcando le orme dell’andata.
Osvaldo
19/05/2012 alle 21:52
Ciao amici, le descrizioni delle vostre escursioni in valle Roja sono molto preziose perchè sempre ben dettagliate. Per me appassionato di opere militari, grazie alle vostre indicazioni, l’Authion sarà una prossima meta anche se non so quanto prossima perchè le mie giornate libere si limitano alle domeniche le quali, ormai, pare che siano le uniche giornate piovose della settimana! Vabbè. Ciao, Osvy.
cuneotrekking
20/05/2012 alle 10:27
Ciao Osvaldo, ogni tanto anche noi “sconfiniamo” nei tuoi terreni di battaglia, così iniziamo ad apprezzare anche questa meravigliosa valle. Tutto sta nel trovare un tempo decente perchè, veramente, in queste ultime domeniche non è stato un granchè. Ciao, Elio