Dai cartelli indicatori situati vicino al bar dal lago della Rovina (1535 m) due percorsi portano al bacino del Chiotas, prima meta dell’escursione. Quello di sinistra è più lungo e facile, ma con qualche tratto in frana. Seguiamo invece quello diretto che sale vertiginosamente a zig-zag (attenzione se bagnato) e, dopo circa quattrocento metri di ripido dislivello, intervallato da un incontro fortuito e ravvicinato con un magnifico stambecco, raggiungiamo la sterrata che porta al bacino del Chiotas.

Incontro con lo stambecco © Cuneotrekking
Svoltato a destra, e lasciato più avanti a sinistra la sterrata che conduce al rifugio Genova, seguiamo il nastro d’asfalto che prosegue (indicazioni) verso il colle del Chiapous e il rifugio Morelli Buzzi.
Dopo un breve passaggio in un tunnel proseguiamo un tratto sulla diga. Al termine suo giungiamo alla vera partenza che è su sentiero molto bello rimesso a posto recentemente. Dopo un tratto in piano, nei pressi di un grande roccione prendiamo a salire con numerosi e comodi tornanti verso destra (nord-ovest) nel lungo e ampio vallone del Chiapous.
Sono molto belli gli scorci panoramici alle nostre spalle verso il grande bacino del Chiotas.

Sguardo sul lago del Chiotas © Cuneotrekking
La salita prosegue su tornanti erbosi per un lungo tratto e, intorno a quota 2500 metri, raggiungiamo, lasciandola alla nostra sinistra, la traccia per escursionisti esperti che sale al passo del Porco (2580 m), alla nord dell’Argentera (3286 m) e al bivacco del Baus (2688 m).
Proseguendo sempre sull’ottimo sentiero ci apprestiamo a raggiungere il colle del Chiapous (2525 m). Nell’avvicinamento al colle possiamo già farci un’idea del percorso di salita alla Rocca Barbis che spicca alla nostra destra al termine di un lungo tratto in pietraia.

Nel tratto che precede il colle del Chiapous © Cuneotrekking

Rocca Barbis a destra © Cuneotrekking

Cima Chiapous al centro e Barbis a destra © Cuneotrekking
Finito il tratto facile, dal colle, saliti al vicino rudere, seguiamo un tragitto (EE) in leggero diagonale verso destra che ci porta a scavalcare una grande quantità di massi accatastati, lasciando, più avanti a destra in una conca, un piccolo laghetto.

Salendo dal laghetto © Cuneotrekking
Il percorso prosegue diritto verso alcune balze erbose tra rari ometti. Quando questi spariscono, lasciamo a sinistra la ripida balza erbosa diretta alla cima Chiapous (2805 m) e deviamo verso destra sulla china pietrosa in direzione della Rocca Barbis.
Zigzagando faticosamente tra le numerose pietre raggiungiamo infine l’ometto della prima punta.

Cippo sulla Rocca Barbis © Cuneotrekking
Proseguendo poi sul tratto di cresta perveniamo anche alla seconda, posta una quarantina di metri oltre.

Verso la seconda punta © Cuneotrekking

Sulla seconda cima © Cuneotrekking
Il panorama dalle due cime è splendido verso il Baus (3072 m), la Nasta (3108 m) e il massiccio dell’Argentera (3297 m), anche se un po’ di nebbia avvolge le due cime (nord e sud). Ma non finisce qui perché, senza spingere lo sguardo troppo lontano, alla nostra sinistra sono ben visibili le punte Ciamberline (2792 m) e Fenestrelle (2701 m) e più a destra la cima dell’Agnel (2927 m).
Bella anche la visuale sul sottostante lago della Rovina situato 1200 metri a picco a est.

Da sinistra cima del Baus, Nasta e Paganini © Cuneotrekking

Dalla Rocca veduta sul lago della Rovina © Cuneotrekking
Tornati al colle del Chiapous ci spingiamo ancora alcune centinaia di metri nel vallone di Lourousa fermandoci a pranzare con la magnifica visuale del rifugio Morelli.

Il laghetto scendendo dalla Rocca © Cuneotrekking

Ancora il laghetto © Cuneotrekking

Tornando al colle Chiapous © Cuneotrekking

Veduta nel vallone Lourousa e rifugio Morelli Buzzi © Cuneotrekking
Il ritorno avviene con la discesa al lago del Chiotas e infine sul sentiero dell’andata che torna al lago della Rovina.
Stefano
27/09/2019 alle 13:12
Grazie! Splendide foto e servizio.
Le informazioni che servono e “impaginate” dove servono
S.
Elio Dutto
27/09/2019 alle 14:27
Grazie Stefano!
Alessandro
11/10/2019 alle 16:09
Per questa escursione serve qualche attrezzatura (corda, ramponi…) o si può fare senza?
E più o meno quanto dura l’escursione?
Elio Dutto
11/10/2019 alle 18:37
Ciao Alessandro. Non serve alcun materiale, solo gambe buone. Puoi calcolare circa 3 ore – 3 ore e mezza per la sola salita e un po’ meno per la discesa.
Ciao e buona escursione.