Dal colletto di Canosio (1651 m), lasciate le stradine che divallano nel vallone di Prazzo, iniziamo il percorso sul lato sinistro di una fontana. Saliamo dritti sul fianco di alcuni larici mentre, sulla sinistra e un po’ a lato, è in fase di realizzazione una nuova coltivazione di artemisia genepy.

Nuovo impianto di coltivazione di artemisia genepy a fianco del sentiero © Elio Dutto
I primi metri di salita sul prato portano verso un boschetto di larici dove iniziamo a scorgere una traccia del percorso, evidenziata da alcune tacche rosse sugli alberi.
Nel primo tratto saliamo la cresta che divide il versante di Prazzo dal vallone di Marmora per poi affacciarci a meridione (quota 1807 m) nei pressi di un piccolo ricovero in pietra per animali.

Arrivo nei pressi del ricovero animali © Elio Dutto
Spostandoci pochi metri sul lato sinistro possiamo godere di un panorama fantastico che dà sui verdissimi prati del colle di San Giovanni e sul più distante vallone di Marmora.

Dal punto panoramico si vede la chiesa di San Giovanni © Elio Dutto
In salita moderata attraversiamo una radura puntellata da qualche larice. Dopo aver affiancato un rudere, riprendiamo a salire dirigendosi verso i boschi colonizzati da larici infilandoci sotto le ripidissime pendici rocciose della Rocca Corna est.

Tratto del sentiero © Elio Dutto
Iniziamo a percepire che questo sarà un percorso diverso da tanti altri. La traccia, ora senza tacche, taglia con un lungo traverso il versante est del monte con vedute spettacolari su Canosio e sui valloni di Marmora e Preit. Procediamo spediti con numerosi sali-scendi contornando aspri valloni e insenature sulle scoscese pendici che digradano sulla piana di Canosio.

Uno sguardo dall’alto © Elio Dutto
Più avanti svoltiamo con decisione verso destra sul versante di ponente di Rocca Corna est affacciandoci sulla solitaria e profonda comba del Vali.
Con salita molto ripida affrontiamo una pietraia (ometti) e, dopo aver affiancato alcune pareti di roccia, raggiungiamo un buon punto panoramico che guarda in direzione della più elevata cima ovest e, più distante, dell’imbiancata Rocca la Meja (2840 m).

Ometto in pietraia © Elio Dutto

In uno dei tratti di maggior ripidezza © Elio Dutto

La mole di Rocca Corna ovest © Elio Dutto
Più sopra la salita si attenua un pochino per poi tornare ripidissima nel tratto finale, prima di pervenire alla grande croce lignea di vetta.

Compare all’improvviso la croce di vetta su Rocca Corna est © Elio Dutto

Ultimi metri per la Rocca Corna est © Elio Dutto

Croce di vetta © Elio Dutto
Dalla punta arrotondata di Rocca Corna est (2317 m) abbiamo finalmente un punto panoramico strepitoso che abbraccia ogni singolo borgo del fondovalle compreso tra Prazzo e Acceglio e tutta la catena di montagne innevate dell’alta valle Maira.
Dopo esserci goduti il panorama riprendiamo il cammino per salire anche la seconda cima.

Dalla cima est veduta sulla ovest © Elio Dutto

Il Monviso fa capolino tra le rocce © Elio Dutto
Scendendo lungo il crinale ovest aggiriamo in discesa una prominenza rocciosa, scendendo senza particolari problemi al colletto (2208 m) divisorio tra le due cime. Ora, in ripida salita, percorriamo una larga cengia che ripropone salite alternate a brevi discese spostandosi nel finale sul versante ovest.

Sul sentiero di salita © Elio Dutto
Scomparse definitivamente le tracce, dobbiamo salire al meglio il ripidissimo tratto finale zigzagando tra erba e guglie rocciose fino a che non compare il grande ometto in pietra di Rocca Corna ovest (2375 m).

Nel ripido tratto finale di Rocca Corna ovest © Elio Dutto
Qui il panorama supera quello visto in precedenza, abbracciando tutte le vette dell’alta valle Maira e ogni singolo paesino nascosto tra le sue pieghe.

Elio in cima a Rocca Corna ovest © Elio Dutto

Dalla cima il panorama spazia sul fondovalle verso Prazzo e San Michele © Elio Dutto

Il Becco Grande © Elio Dutto
Dopo una sosta riprendiamo la discesa con cautela per la mancanza di tracce. Raggiunto il colletto tra le due cime, a quota 2208 m, risaliamo ancora il pendio fin quasi alla croce della cima est, poi giù sulle orme del percorso dell’andata fino al colletto di Canosio, intervallato da una pausa pranzo su un poggio panoramico.

Ritorno al colle di Canosio © Elio Dutto
Paolo Gandino Supporter
14/06/2021 alle 20:57
Ciao Elio. Ho effettuato oggi (14 Giugno) l’escursione descritta. La mia scelta è principalmente dovuta alla “Favolosa Terminologia” che hai utilizzato. In particolare quando scrivi “Posti selvaggi è luoghi solitari” non potevi scegliere parole con significato migliore. Non posso che complimentarmi. Grazie davvero per tutto.
Ciao Buona Serata.
Elio Dutto
14/06/2021 alle 21:48
Ciao Paolo, sono contento ti sia piaciuta. In genere è un luogo in cui non ci va mai nessuno, per quello che mi piace. Grazie del feedback.
Paolo Petrarca
30/07/2021 alle 08:27
Grazie infinite Elio, ho seguito ieri il percorso che hai descritto benissimo. In alcuni tratti del traverso la vegetazione ha quasi nascosto il sentiero ma ancora se ne intuisce la traccia. È la prima volta che vengo in Val Maira e me ne sto innamorando anche grazie alle tue indicazioni.
Ancora complimenti
Paolo
Elio Dutto
30/07/2021 alle 20:39
Ciao Paolo, grazie per il feedback. Per la prima volta che vieni in valle Maira hai scelto uno dei sentieri meno frequentati. Sono contento che ti piaccia questa valle. Ciao e buone escursioni!