Pochi metri a valle dell’area attrezzata una stradina scende verso il torrente Grana attraversando un ponte in cemento. Seguendo poi il percorso che a serpentina si innalza dolcemente tra i prati poco dopo trascuriamo una diramazione a destra.

I verdissimi prati iniziali © Cuneotrekking
Proseguendo sulla sterrata ci addentriamo nella parte più incassata del vallone abbellito da due copiose cascatelle alimentate dal rio Lombarda e da un secondo rio proveniente dalla punta dell’Omo.
Dopo un tornante la strada svolta in direzione nord accentuando maggiormente la pendenza. Durante la salita si hanno belle visuali sul resto della valle Grana, dal santuario di San magno al monte Tibert.

Veduta sulla borgata Chiotti, sul Santuario di Castelmagno e sul Tibert © Cuneotrekking
Oltre una curva che piega a sinistra lasciamo in basso alcuni casolari. Più avanti raggiungiamo la grangia Cucuja e subito dopo la grangia di Pinet (1735 m).

Verso la grangia Salin © Cuneotrekking
La strada termina qui. Appena prima della grangia di Pinet un’indicazione ci fa svoltare a destra e risalire i prati erbosi sovrastanti (qualche paletto e bollo rosso). Il sentiero non è molto frequentato, per cui conviene evitare di percorrerlo quando l’erba è troppo alta.

Cespo di anemoni © Cuneotrekking

Dalla grangia Salin veduta sulla Rocca Cucuja © Cuneotrekking
Più su il sentiero piega verso destra e, in diagonale ascendente, risale una ripida china tra arbusti vari per approdare, più sopra, a un varco panoramico.

Piccoli nevai sul sentiero © Cuneotrekking

Arrivo al dosso panoramico © Cuneotrekking
L’erta Rocca Cucuja ora è lì davanti a noi e, per raggiungerla, seguiamo alcuni tratturi verso destra che ne tagliano le pendici più ripide.

Sulla rampa finale © Cuneotrekking

Violette del pensiero © Cuneotrekking
Raggiunta la costa svoltiamo a sinistra salendo liberamente la lunga e ripida rampa erbosa fino alle rocce finali. I bolli tendono a perdersi, ma la destinazione è sempre evidente.
La Rocca Cucuja è personalizzata da una croce in metallo messa recentemente. Bellissimo il panorama che dal vicino monte Bram (2357 m) prosegue al Viribianc (2470 m), al Viridio (2478 m) fino a raggiungere il monte Tibert (2648 m). Ad est la parete precipita ripidamente sotto la rocca verso il vallone di rio Grande, mentre a nord lo sguardo si spinge al lontano Colletto e alle piccole frazioni di Valliera e Santa Margherita.

Veduta verso Valliera e Batuira © Cuneotrekking

A sinistra il Monte Gram, a destra la Punta dell’Omo © Cuneotrekking

Veduta verso il fondo della Valle Grana © Cuneotrekking

Rocca Cucuja e il Monviso © Cuneotrekking

Dalla rocca sguardo verso il vallone di Rio Grande © Cuneotrekking
Dalla cima ci spostiamo per un tratto verso la Punta dell’Omo, ammirando alcune creste di neve sporgenti e il paesaggio intorno a noi.
Più tardi riprendiamo la discesa tornando dapprima al dosso poi scendendo verso destra un ulteriore tratto per raggiungere la grangia di Pinet (fontana) per il pranzo.

Ritorno tra i crocus del dosso panoramico © Cuneotrekking
Infine la discesa ci riporta al ponte del torrente Grana (1470 m), quindi verso l’ultimo breve tratto di salita fino all’auto.

Ritorno al ponte sul Grana © Cuneotrekking

Torrente Grana © Cuneotrekking

Mucche al pascolo © Cuneotrekking
Albino
23/05/2014 alle 20:34
Bravi, come sempre!
Elio Dutto
24/05/2014 alle 17:27
Grazie Albino!
Erika
02/06/2014 alle 12:58
Ci sarà ancora neve o mi consigliate di aspettare?
Grazie
Elio Dutto
02/06/2014 alle 13:15
Ciao Erika, vai pure tranquilla che non ce n’è più. Buona gita!
Albino
08/06/2014 alle 16:22
Ho effettuato l’escursione oggi, in compagnia di 2 amici. Fino alla Grangia Salin tutto bene (d’altra parte è una strada carrozzabile). I problemi iniziano qui perchè, mentre a valle c’era una nuova palina con le indicazioni di direzione e tempo, alla grangia Salin, dove finisce la strada non c’è traccia di sentiero. Visto che era sopraggiunta un’auto con 2 persone a bordo abbiamo chiesto loro e subito ci hanno detto di salire sul retro della Grangia. Errore! Siamo saliti “sul dritto” attraversando boschetti di ontani fino a raggiungere in quota il sentiero corretto. Sarebbe stato sufficiente mettere una palina alla Grangia Salin perchè, dietro di noi, altri gruppi di persone sopraggiunte hanno preso la nostra via uccidendosi le gambe come noi. L’escursione sarebbe bella per le vedute in quota ma la mancanza di segnalazione hanno inficiato la buona riuscita dell’escursione. Ma poi, pensandoci, noi potevamo anche sbagliare…ma abbiamo visto sbagliare altre 8 persone e 2 cani….
Al ritorno….incontro con vipera (molto grossa) che sulla strada, beatamente l’attraversava. Cosa strana, eravamo passati in 2 e altri 2 ci seguivano a 3 metri. La vipera ha atteso il passaggio dei primi 2 per attraversare la strada, per nulla intimorita dalle nostre presenze.
2 escursioni e 2 incontri con vipera. Chissà se la prossima volta…..
Per Erika. Non c’è più assolutamente neve. Se vuoi puoi andare tranquilla ma…non sbagliare strada!
Per Elio. Ho fatto un’osservazione la scorsa settimana a proposito del rif. Barbero dichiarando quante persone vi seguivano. Alla Grangia Salin quando non trovavamo il sentiero una delle persone che ci seguivano (una signora) tira fuori un tablet e comincia a leggere la vostra recensione…..incredibile vero? Però anche loro, come noi, hanno sbagliato strada…..
Elio Dutto
08/06/2014 alle 17:16
Ciao Albino. Pensavo di essermi spiegato bene, dicendo che al termine della strada occorreva svoltare a destra sul prato ed al suo termine piegare nuovamente verso destra con un diagonale ascendente fino a raggiungere il sentiero visibile più in alto. Forse noi abbiamo trovato meno difficoltà perché siamo passati sui nevai. Comunque hai ragione, basterebbe una palina in più per dissipare ogni dubbio sul percorso. In ogni caso, Albino, come avresti descritto la prosecuzione dalla grangia Salin? Magari mi dai una mano per farmi capire meglio. Sicuramente chi ha la possibilità di scaricare la traccia del percorso è avvantaggiato.
Quest’anno pare proprio l’anno delle vipere. Anche altri escursionisti mi hanno segnalato la presenza. E’ sicuramente dovuto alla variabilità del tempo di questi mesi.
Ciao e grazie ancora per l’aiuto.
Albino
08/06/2014 alle 17:40
Salve Elio,
collaboro volentieri a dare una mano per fugare dubbi o altro. Dopo la Grangia Salin, e dopo aver ammazzato le gambe con la traversata del boschetto di ontani abbiamo raggiunto il sentiero ascendente e ci siamo portati su un pendio erboso (probabilmente teatro di allevamenti di pecore, visti i residui di anni precedenti) e, vedendo il traguardo ci siamo diretti sulla destra (guardando la Cucuia) per salire con una pendenza accettabile. Però la sfacchinata a raggiungere il sentiero ci ha resi muti e con il desiderio di raggiungere la mèta, senza scambiarci impressioni. Anzi il mio amico Armando mi confidava che se volesse del male a qualcuno gli indicherebbe di raggiungere la vetta con il nostro percorso, non con quello che avete descritto e che comunque abbiamo fatto al ritorno. Vedendo poi la mia traccia GPS appena scaricata ho scoperto che avevo “doppiato” il sentiero senza notarlo. Il tappeto erboso e gli anemoni ne avevano nascosto l’ubicazione. Se solo fossi salito di altri 4-5 metri l’avrei notato! Comunque è andata così.
Per fugare ogni dubbio suggerirei, a chi arriva al termine della strada alla Grangia Salin di svoltare a destra e di salire in verticale lungo il bordo del dirupo che si troverà a sinistra. Si noteranno degli attraversamenti dei tubi che dalla captazione portano alla Grangia l’acqua. Bisogna attraversare il filo che il pastore ha teso per il bestiame, scavalcandolo, e proseguire in verticale. Il sentiero sicuramente apparirà. Guardando sotto la Rocca Cucuia, un pò sulla destra lo si scorge.
E’ probabile che tra qualche tempo ci saranno le pecore perchè, scendendo, abbiamo trovato il pastore che salendo stava trasportando dei rami per le recinzioni.
Elio Dutto
09/06/2014 alle 10:56
Grazie ancora Albino. Qualcuno leggerà e farà tesoro.
Maggio Marcello Supporter
18/06/2018 alle 11:49
caro Elio, ti ringrazio per il tuo sito dal quale prendo spesso spunto per le mie uscite.
Ieri, 17 giugno, sono salito per la prima volta alla Rocca Cucuja, gita interessante purtroppo guastata dalla nebbia che ne limitava il panorama.
Segnalo, rispetto alla tua descrizione, che ora a partire dalla grangia isolata dopo le grange Salin, sono state posizionate paline che indicano il bivio e la direzione da prendere e il sentiero è segnalato con tacche e paletti verniciati bianco rossi. Quindi ora il sentiero è ben segnalato fino in cima sulla quale è stata posizionata una croce metallica. Purtroppo il libro di vetta, nascosto in una scatola metallica sotto una pietra alla base della croce, è completamente marcio e quindi inutilizzabile, bisognerebbe trovare una soluzione che non lo esponga troppo alle intemperie.
un caro saluto
Valerio Dutto
19/06/2018 alle 09:06
Ciao Marcello, grazie mille per l’aggiornamento che tornerà sicuramente utile a chi vorrà ripetere l’escursione!
Angelo
27/05/2021 alle 21:20
Un ringraziamento ad Elio che ci da sempre degli spunti interessanti per delle bellissime escursioni, vorrei segnalare un aneddoto molto curioso, cioé che la mia compagna, che è di origine rumena, salendo mi ha raccontato che nella sua lingua il bernoccolo si chiama cucui e guardando la forma della cima ho pensato che forse potrebbe esserci attinenza, chissà se l’origine del nome ha radice romanica che ha influenzato diverse lingue europee…nel frattempo buona montagna a tutti!
Elio Dutto
28/05/2021 alle 16:06
Grazie a te Angelo che hai pazienza di ripetere le nostre escursioni. Per quanto riguarda il nome Cucuja, che conserva il radicale prelatino cuc, è traducibile in: “guglia a sommità arrotondata” quindi, come dice bene la tua compagna, può avere attinenza al bernoccolo. Ciao e buona montagna anche a voi.