Risaliamo la sterrata che sale dolcemente in direzione ovest. Dopo circa seicento metri, quando inizia a scendere verso la baisse de Peïrefique, svoltiamo su quella a destra, chiusa da una sbarra, che sale sempre verso ovest con ampi e dolci tornanti. Riconosciamo molto bene la nostra meta: c’è un’ottima visibilità e le montagne attorno a noi appaiono limpide e chiare.

La nostra meta in lontananza © Elio Dutto

Rocca dell’Abisso ancora distante © Elio Dutto

Zoom sulla nostra meta © Elio Dutto
Proseguiamo per un lungo tratto in direzione del forte Pernante che aggiriamo lasciandolo in alto alla nostra sinistra. Appena oltre, abbandoniamo temporaneamente la militare per svoltare a sinistra sul versante francese compiendo un lungo e panoramico traverso in falsopiano che aggira la cima di Salauta (2176 m).

Sul traverso che aggira la cima di Salauta © Valerio Dutto

Alle spalle di Noemi su un poggio erboso si trova il forte Pernante © Valerio Dutto
Ritornati sulla militare la seguiamo per poco meno di un chilometro su un tratto balcone.

Il tratto balcone © Valerio Dutto
Quando questa inizia a risalire la bastionata rocciosa con ampi tornanti, oggi impercorribili a causa di numerose frane, la abbandoniamo per una malagevole mulattiera tra rocce rotte. In basso alla nostra destra possiamo scorgere un primo laghetto senza nome.
Proseguendo ora su sentiero più marcato raggiungiamo il piccolo laghetto dell’Abisso (2221 m), al centro dell’omonimo tetro vallone.

Laghetto dell’Abisso © Elio Dutto

Laghetto dell’Abisso © Elio Dutto

Monte Frisson al centro e Rocca Bastera a destra © Elio Dutto
Ripresa la salita a monte del lago questa volta verso sud est, ci ricongiungiamo alla militare abbandonata in precedenza entrando definitivamente in territorio francese. Seguiamo la stradina che percorre un traverso ai piedi di pareti rocciose strapiombanti superando un tratto con catena e altri in frana (prestare attenzione).

Il tratto con catena © Valerio Dutto
Dopo un lungo traverso raggiungiamo il grandioso forte Giaura (2253 m), di pianta pentagonale, circondato da un grande fossato e situato in ottima posizione panoramica.

Forte di Giaura © Elio Dutto

Incontro ravvicinato con uno stambecco © Elio Dutto
La nostra vetta da qui appare più vicina. Lasciato alle spalle il forte, risaliamo su tratturi la china erbosa denominata pra Giordan che con un semicerchio verso destra finisce per incontrarsi con le rocce del castello basale. Tacche gialle e ometti in pietra ci guidano in ambiente via via più severo lungo la caotica pietraia che ci porta ad affrontare il costone detritico posto alla destra della cima.

Tratto in pietraia © Elio Dutto

Poco oltre © Elio Dutto
Poco prima di arrivare in cresta effettuiamo un traverso verso sinistra, al termine del quale compare improvviso da una breccia il grandioso spettacolo delle montagne della valle Gesso e dei laghi di Peïrefique (2332 e 2358 m) situati alle falde dei torrioni Saragat.

Nell’ultimo tratto © Elio Dutto

I laghi di Peirafica © Elio Dutto
Ormai pochi metri ci separano dalla vetta, preceduta da una stazione metereologica. Dalla punta possiamo godere lo splendido panorama che ammiriamo da est ad ovest.

La croce sulla cima © Elio Dutto
La vera cima in realtà è appena oltre e la raggiungiamo superando una cresta un po’ esposta (difficoltà EE).

Arrivano altri escursionisti © Elio Dutto

Un po’ oltre sulla vera cima © Elio Dutto
Dopo una meritata pausa riprendiamo la lunga discesa sulle orme del mattino.

Ex caserma al forte di Giaura © Elio Dutto

Sulla via del ritorno © Elio Dutto
Gianni Macario
11/11/2008 alle 21:07
Grazie della bella giornata passata con te e Gelu…una camminata sulla prima neve e una vista magnifica arrivati in cima. Per il prossimo anno programmiamo delle escursioni sulle punte della val Mairo. A presto!!!
cuneotrekking
11/11/2008 alle 23:26
Ciao Gianni, accolgo volentieri la proposta della Val Maira; è una Valle meravigliosa e con te, profondo conoscitore di quei luoghi, e Gelu potremo sicuramente fare interessanti escursioni.
Ciao, Elio.
silvia
01/09/2009 alle 12:32
Bei posti noi stavamo andando alla rocca ma era gia pomeriggio quando abbiamo scoperto il posto e la nebbia già scendeva..ma ora a settembre ritorneremo..verrò con i miei genitori ..anche se mio papà si fermerà ogni 10 minuti per riposarsi…,no scherzo diciamo ogni 20..! ciao e buona montagna!
cuneotrekking
04/09/2009 alle 22:16
Grazie Silvia per il tuo commento. Buona gita sulla splendida Rocca dell’Abisso: facci poi sapere com’è andata!
Erika
10/08/2014 alle 13:58
Escursione fatta ieri… che spettacolo da lassù!! Grazie per le vostre recensioni..
Elio Dutto
11/08/2014 alle 10:41
Grazie a te, Erika!
Graziano Coppa
19/07/2015 alle 10:12
Sono andato ieri, ma la vera vetta non è quella con la croce, bensì, quella distante poche decine di metri che si raggiunge tramite la cresta un po’ esposta…
Elio Dutto
19/07/2015 alle 10:44
E’ vero, ma per convenzione la cima per tutti quanti rimane quella della croce…
paola
29/07/2015 alle 16:54
Grazie
giuliano
07/09/2017 alle 21:36
03/settembre/2017
sono stato al monte matto per la prima volta giro della giornata bellissimo!!! da s. anna un po lunga ma ne vale la pena. Consiglio a tutti gli escursionisti da fare almeno una volta e saluto i ragazzi di cervasca e dintorni che mi hanno accompagnato. ciao
Antonio
09/05/2021 alle 21:55
La lunghezza del percorso indicata in 14,9 km è comprensiva del ritorno?
Grazie
Elio Dutto
10/05/2021 alle 13:15
È sempre indicata la lunghezza rotale, cioè andata e ritorno.
Eleonora Sigismondo
23/08/2021 alle 07:49
Nei prossimi giorni visto che siamo di tappa a Vernante,volevamo andare alla rocca dell’abisso…ci chiedevamo solo se le condizioni dei sentieri,dopo gli eventi dello scorso anno che hanno interessato il col di tenda e la zona,fossero buone. Grazie mille!