Al termine del parcheggio prendiamo a sinistra la carrozzabile che in leggera discesa attraversa il torrente Corborant (fontana qualche metro dopo il ponte sul lato destro). Qualche centinaio di metri oltre svoltiamo a destra sulla strada che in graduale salita conduce verso il lago di San Bernolfo. Passando in mezzo a una bella pineta ombrosa e evitando ogni scorciatoia in una quarantina di minuti arriviamo nei pressi del rifugio De Alexandris – Foches (1910 m, fontana).
Appena oltre, giunti al colletto del Laus, di fronte ad alcune costruzioni svoltiamo a destra (palina) per il bel sentiero che sale dolcemente con alcuni tornanti alle spalle del rifugio, tra rododendri e qualche larice.

In arrivo al colletto del Laus © Valerio Dutto

Il sentiero alle spalle del rifugio De Alexandris – Foches © Valerio Dutto
Superato un rio risaliamo ancora diversi tornantini per poi sbucare in una conca pietrosa soprastante.

Alle nostre spalle si intravede il lago di San Bernolfo da cui passeremo al ritorno © Valerio Dutto
Il sentiero, sempre evidente, ora segue la sinistra orografica del vallone e si prepara a superare alcuni ripiani.

La Rocca di San Bernolfo spunta in secondo piano a destra © Valerio Dutto
Verso la metà del percorso il sentiero passa nei pressi di una forcella dalla quale si apre un orrido profondo almeno 400 metri verso il vallone di San Bernolfo.

In prossimità del colletto. Lontane tra le guglie rocciose appaiono Rocca la Meja e il Becco Grande. © Valerio Dutto
Continuiamo sotto le pareti della Guglia di San Bernolfo e poi, gradatamente, svoltiamo a destra, con percorso franoso su ripidi tornanti, verso l’intaglio roccioso dove sorge il colletto senza nome (2555 m) che si affaccia sul vallone di Seccia.

La Rocca di San Bernolfo © Valerio Dutto
Abbandonato il sentiero che inizia a scendere verso destra, da cui passeremo più tardi, seguiamo la traccia verso levante, prima in leggera discesa poi in salita, per portarci su roccette e magra erba poco sotto il filo di cresta della Rocca di San Bernolfo.

Tratto sotto al filo di cresta © Valerio Dutto
Verso la cima il percorso si fa più dolce e si arriva alla croce di vetta posta sull’estremità della Rocca e, appena oltre, a un punto trigonometrico. Ci fermiamo per ammirare laghi e vette che circondano questo luogo incantevole.

Arrivo in vetta © Valerio Dutto

I tornanti che abbiamo percorso per arrivare al colletto senza nome © Valerio Dutto

Il lago di mezzo da cui passeremo al ritorno © Valerio Dutto

Il lago di San Bernolfo visto dall’alto © Valerio Dutto
Ritornati sui nostri passi al colletto di quota 2555 prendiamo la mulattiera che con lunghi tornanti perde quota gradatamente nel vallone di Seccia, dapprima sotto le pendici della Rocca di San Bernolfo, poi sotto le punte di Gavia.

Ritorno verso il colletto senza nome © Valerio Dutto
Superiamo rocce e nevai che qui, data la posizione ombrosa, perdurano fino a inizio estate e anche un breve tratto recentemente attrezzato con catena.

Breve tratto attrezzato © Valerio Dutto
Scesi a quota 2350 m ha inizio la risalita che ci conduce alla conca dell’appartato lago di Seccia (2493 m).

Pietraia prima di arrivare al lago di Seccia © Valerio Dutto

Il lago di Seccia © Valerio Dutto
Contornato il lago verso destra puntiamo in direzione di una costruzione in pietra posta alla destra del colle della Seccia (2562 m). Qui ci appaiono, in tutta la loro bellezza, i laghi di Colle Longue, curiosamente appartenenti alla Francia anche se geograficamente sul versante italiano.

I laghi di Colle Longue © Valerio Dutto

In discesa verso i laghi si nota bene la casermetta con il famoso pulpito a prua di nave © Valerio Dutto
Scendiamo nella loro direzione prendendo il sentiero diretto di sinistra. Dopo una meritata pausa proseguiamo in discesa verso la casermetta ex militare che ospita il caratteristico pulpito a prua di nave (di cui avevamo parlato raccontando l’escursione alla cima di Collalunga).

Sul pulpito a prua di nave © Noemi Ravera
Da questo punto ci abbandoniamo alla discesa lungo infiniti tornanti cercando di usufruire delle scorciatoie.

In discesa su una scorciatoia © Noemi Ravera

Lo spendido lago di Mezzo © Valerio Dutto

In discesa © Valerio Dutto
Giungiamo così prima al lago di San Bernolfo e infine all’auto.

Sulla mulattiera in vista del lago di San Bernolfo © Valerio Dutto

Il lago di San Bernolfo © Valerio Dutto
Alessandro
08/08/2010 alle 23:02
Fatto oggi. L’ho trovato molto impegnativo data la mia poca esperienza di escursionismo. Lo spettacolo da lassù però è davvero impagabile.
Non so se può servire ma in prossimità del colletto è meglio fare attenzione ad alcuni passaggi dove è facile scivolare sulle pietre più piccole.
cuneotrekking
09/08/2010 alle 09:55
Grazie Alessandro per la segnalazione di pericolo sul Colletto; sicuramente l’informazione servirà a chi è in procinto di fare questa escursione. Ciao e buone gite!!!
giovanni
05/11/2011 alle 16:03
alla Rocca ci sono stato questa estate, l’ultima setimana di luglio.
pur essendo un assiduo frequentatore delle marittime in valle stura c’ero stato solo di passaggio, stavolta invece mi sono fermato una settimana (all’albergo nasi ai bagni, ottimo vitto simpatici gestori).
la rocca è veramente una bella montagna, molto scenografica, uno sfondo perfetto per la vallata, la sua salita l’ho trovata facile e non faticosa, molti stambecchi e splendido panorama, ci tornerò senz’altro (a dio piacendo) perchè voglio fare il giro completo, come quello fatto da voi e non tornare dalla via di salita.
a completamento della gita mi sono fermato a mangiare san bernolfo, al rifugio “dahu de sabarnui”, molto bello.
ciao.
giovanni (lecco)
cuneotrekking
06/11/2011 alle 12:20
Ciao Giovanni di Lecco. Quel giro che vuoi fare oltre la Rocca di San Bernolfo te lo consiglio vivamente, perchè ti farà scoprire una zona bellissima cosparsa di tanti laghetti. In ogni caso la vallata dei Bagni offre numerose possibilità di escursioni in ambienti spettacolari.
Ciao, Elio
Claudio
07/08/2013 alle 07:54
Ho fatto praticamente lo stesso giro ieri, aggiungendo in più solo una digressione al passo di Collalunga dai laghi sottostanti. Percorso molto bello e panoramico, perfetto per chi ama i laghetti. Segnalo solo la scarsa segnaletica, in particolare al colletto a quota 2550mt, dove c’è il bivio (sinistra per Rocca di San Bernolfo, destra per lago Seccia e quindi continuare l’anello) che può indurre in errore chi non è interessato ad andare fino alla Rocca. Per il resto qualche piccola frana qua e là che però si supera facilmente. Per chiudere sottolineo la presenza di una fontana subito sotto la caserma con la prua della nave, che per me è stata accolta con grande gioia visto che ero quasi a secco d’acqua. Ciao!
Cuneotrekking
07/08/2013 alle 10:54
Grazie Claudio per le informazioni in tempo reale su quest’anello. Ciao e buone escursioni!!!
Erika
21/07/2014 alle 21:40
Ciao, il percorso è ben segnalato? Quanto è il tempo per percorrere l’anello?Per arrivare in cima alla Rocca ci sono particolari difficoltà?
Grazie
Erika
10/08/2014 alle 13:55
Ciao
ho fatto il percorso circa 2 settimana fa.
Bellissimi paesaggi.
Mattia Bertero Supporter
05/09/2020 alle 19:38
Ciao a tutti voi.
La gita di oggi si unisce con me Silvia.
Dopo un paio di giorni di ricerca decido di affrontare la Rocca di San Bernolfo, una montagna già fatta in passato, ma la mia ultima visita è stata di molti anni fa.
Così alle 8:35 siamo a San Bernolfo pronti a dirigerci verso il Lago di San Bernolfo, il tempo è semplicemente la perfezione con una temperatura di 11 gradi.
Decidiamo di prendercela con calma senza andare veloci o forzare il ritmo.
La strada militare che attraversa il bosco iniziale ci dona molta tranquillità e calma, ci sono già diversi escursionisti che stanno salendo assieme a noi, compresi tre ciclisti in E-bike.
Superato il rifugio De Alexander-Foches al Laus arriviamo al Colletto del Laus, qui troviamo la nostra via sulla destra.
Qui la salita si fa costante e si procede a tornanti, ci stupiamo che questo sentiero non sia per niente frequentato, almeno nella giornata di oggi.
Procediamo bene, entrami siamo in forma.
Arriviamo ad una conca pietrosa molto suggestiva e selvaggia, alla nostra sinistra compare la nostra destinazione; rimaniamo incantati dalla bellezza del luogo e continuano a stupirci di non trovare nessuno su questo sentiero di salita.
L’ultimo tratto prima del colletto senza nome mettono un po’ a dura prova le nostre gambe ma la fatica viene ripagata dal panorama che si apre verso il Passo di Barbacana.
Ci riposiamo e contempliamo il tutto, dopo qualche minuto sulla sinistra si apre il sentiero che ci avrebbe portato in poco tempo alla Rocca di San Bernolfo: bisogna fare un po’ di attenzione perchè il sentiero è stretto ed è esposto, in caso di terreno scivoloso può essere pericoloso.
Veniamo accolti da 4 stambecchi che si spostano al nostro passaggio, nello stesso tempo arriva una coppia di giovani avvezzi nella corsa in montagna che ci supera agevolmente fuori sentiero.
Ultimi strappi di salita ed alle 11:40 siamo arrivati in vetta alla Rocca di San Bernolfo.
La vista è stupenda: la zona circostante è ben visibile grazie all’ottimo tempo meteorologico, la vista dei vari laghi in basso rappresentano un valore aggiunto alla vista, c’è un vento un po’ freddino con alcune raffiche più forti.
Pranziamo dalla croce di vetta.
Alle ore 12:15 decidiamo di scendere per non fare troppo tardi al ritorno.
Ritornati al passo procediamo verso il Lago di Seccia, niente da segnalare e la via ha dei punti in cui è davvero ben tenuta.
Il lago ha perso molto del suo volume d’acqua.
Si procede verso il Passo di Seccia, li si apre il panorama verso i bellissimi Laghi di Collalunga.
Inizia la discesa verso la famosa caserma con la prua, da li puntiamo verso il Lago di San Bernolfo attraverso il Vallone di Collalunga.
La discesa si rivela un po’ monotona e siamo un po’ cotti dal calore della giornata, ci viene un po’ lunga arrivare alla macchina a San Bernolfo.
Ci arriviamo alle 15:30.
Bella gita in un ambiente molto selvaggio che ci è piaciuto molto, non troppa gente e giornata molto bella per fare Trekking.
Un saluto da Mattia da Mondovì e Silvia da Fossano.
Elio Dutto
05/09/2020 alle 21:40
Bravi, è sempre una bella escursione e il luogo è incantevole.
Cristina
09/10/2020 alle 09:13
Ciao e complimenti per le vostre recensioni!
Vorrei chiedere se secondo voi è ancora possibile sabato 10/10/2020 salire alla rocca di San Bernolfo in discreta sicurezza .
vorrei fare l’anello e mi chiedevo se avete riscontri sulla quota neve o su sentieri rovinati dall’alluvione recente o se semplicemente secondo voi è pericoloso il percorso visto il recente freddo e possibile ghiaccio.
grazie, cristina
Elio Dutto
09/10/2020 alle 15:30
Ciao Cristina, ti ho risposto su messenger