Incamminandoci arriviamo dopo alcuni minuti nella bella borgata Sant’Anna. Poco oltre, alzando lo sguardo verso destra compare ai nostri occhi la Rocca Senghi. Quante volte, nelle nostre escursioni, l’abbiamo osservata passandole accanto per poi lasciarla sfuggire alle nostre spalle con il desiderio di salirci almeno una volta. Oggi veniamo apposta per colmare questa lacuna. La giornata odierna è bella come tutte le precedenti di questi mesi invernali, ma sarà funestata dal vento.
Dopo Sant’Anna seguiamo la strada a tratti innevata e parecchio ghiacciata che porta verso il vallone Vallanta di Rui lasciando, poco dopo a sinistra (1940 m circa), la sterrata che sale al Pian Ceiol e all’Autaret. Ora la stradina lastricata comincia a salire dolcemente puntando dritta verso le graziose grange Cruset (2000 m circa).

Rocca Senghi in una foto scattata nel mese di gennaio © Cuneotrekking

Grange Cruset © Cuneotrekking
Qui abbandoniamo il sentiero che prosegue verso il vallone del Rui e, seguendo l’indicazione via ferrata, deviamo a destra sulla traccia che conduce verso le falde iniziali della rocca.
Aggirata a sinistra una rete metallica paramassi procediamo sul sentiero che incide i ripidissimi prati sotto la massa rocciosa.

Il sentiero oltre le grange © Cuneotrekking

Su una balza rocciosa © Cuneotrekking
Le grange Cruset si allontanano dalla nostra visuale rimpicciolendosi sempre di più, mentre a sud iniziano a emergere le alte cime confinanti con la valle Maira.

Veduta dall’alto delle grange Cruset © Cuneotrekking
Dopo i primi tornanti perveniamo su una balza di massi accatastati poi, da lì, la salita riprende verso una seconda balza rocciosa. In seguito, con una deviazione diagonale, ci spostiamo lateralmente verso destra affrontando una zona più ripida con tornanti più ravvicinati.

Dalla seconda balza © Cuneotrekking

Rocca la Marchisa © Cuneotrekking
Alla quota di 2300 metri circa ci troviamo faccia faccia con la nuda roccia e, lasciato a pochi metri da noi l’inizio della via ferrata, ci spostiamo leggermente a destra.
Lo zig-zag procede per un buon pezzo concedendoci un punto di sosta presso uno sperone laterale molto panoramico.

Nei pressi dello spuntone © Cuneotrekking
Siamo agli ultimi tornanti e non manca più molto a raggiungere la casermetta semi diroccata divenuta ora ricovero permanente di stambecchi che al nostro arrivo si spostano sotto le alture del Buc des Sparviers (2650 m).

Ultimi tornanti © Cuneotrekking

Panorama alle nostre spalle © Cuneotrekking

Arrivo alla casermetta © Cuneotrekking
Notevole la galleria che sbuca dalla roccia: risale a prima dell’ultimo conflitto mondiale e oggi è utilizzata come via di discesa della ferrata. Ora ci preme raggiungere la vetta e per questo saliamo ancora un tratto aggirando la rocca sul lato nord. Il panorama si apre verso l’alto vallone di Rui.
Dal colletto troviamo tratti di neve ghiacciata su terreno gelato. Dobbiamo calzare i ramponi per non precipitare. Ci separano solo una trentina di metri dalla vetta, ma la prudenza è d’obbligo.

Sul colletto alle spalle della Rocca © Cuneotrekking

Ultimo tratto prima della cima © Cuneotrekking
Finalmente raggiungiamo la croce di vetta. Il panorama è superlativo verso sud-ovest dove abbraccia il monte Bellino (2937 m) e il Buc Faraut (2912 m), mentre a ovest brillano le vette della Tête de l’Autaret (3015 m) e del Pelvo di Chiabrera (3151 m).

Veduta del Pelvo di Chiabrera (3152 m) © Cuneotrekking

Panorama verso il vallone dell’Autaret © Cuneotrekking

Rocca Gialeo (sinistra) e Pic delle Sagneres (2999 m) © Cuneotrekking
Più a destra, in cima al vallone Baisa del Colle, ecco la Testa di Malacosta (3212 m).
Il ritorno lo eseguiamo ricalcando le orme dell’andata, fermandoci per il pranzo presso le grange Cruset.

Scendendo a valle © Cuneotrekking

Scendendo a Sant’Anna © Cuneotrekking
Alessandro Righetti
05/04/2019 alle 14:17
Molto bello anche il sentiero che avete fatto, ma andare alla Rocca Senghi e non fare la ferrata è un vero peccato!
Elio Dutto
05/04/2019 alle 17:19
Ciao Alessandro. Oggi avevamo in programma l’escursione, la ferrata la rimandiamo a più avanti. Ciao
Alice
18/04/2019 alle 14:03
Buongiorno Elio,
che belle fotografie, complimenti!
Secondo te la neve di questi ultimi giorni l’ha resa nuovamente impraticabile senza ciaspole o si può salire?
Vorrei farla sabato (20 aprile) ma senza ciaspole.
Grazie!
Alice
Elio Dutto
18/04/2019 alle 15:39
Ciao Alice, grazie per gli apprezzamenti. A giudicare dalla quota neve posso pensare sia meglio aspettare un po’ più in là. Considerata poi la pendenza, con le ciaspole può essere pericoloso. Ciao
Mattia Bertero Supporter
02/06/2020 alle 14:25
Ciao a tutti voi.
Per questa giornata non sapevo proprio dove andare per via delle previsioni meteo al quanto discordanti, così decido di optare per escursioni che non arrivino troppo in quota e non troppo esposte per via delle nuvole.
All’improvviso mi appare in testa la famosa Rocca Senghi, è perfetta per giornate così.
Parto presto da casa per scongiurare al massimo il prendere il peggioramento del tempo previsto dalle 12 in poi.
Così alle 8:00 arrivo all’ultimo spiazzo sterrato a Sant’Anna di Bellino, dove iniziano i sentieri per i Valloni di Rui e Autaret.
Il cielo presenta già alcune velature ma niente nuvole, fa freddino come temperatura ma non c’è vento.
La Senghi è li maestosa come sempre, molto invitante.
Prendo il sentiero U26 in direzione della rocca, prima di Grange Cruset vedo una casa ristrutturata e rimango un paio di minuti a fissarla perchè è stato eseguito un ottimo lavoro ed ha il secondo piano sembra avere un open space, una cosa che mi piacerebbe molto avere.
Fino a Grange Cruset tutto su sterrata, in quel luogo prendo la via a destra con le indicazioni della Senghi.
L’ora mattiniera lo si nota anche dall’umidità presente sul terreno e sulla vegetazione, rende un po’ scivoloso il sentiero di salita, in alcuni punti sparsi qua e la ha ceduto un pò.
Quest’ultimo non darà mai tregua fino alla caserma di fianco alla rocca, sale costantemente ed ogni tanto ha punti ripidi, sono 400 metri di dislivello che salgono in fretta ma in compenso la via è ben tracciata.
A quota 2300 metri arrivo a costeggiare sulla destra la rocca e rimango stupito ed affascinato dalla famosa via ferrata che sale diretta verso la cima per un percorso quasi verticale.
Arrivo alla caserma e faccio scappare via due camosci, un giovane stambecco e due marmotte.
Creo involontariamente un putiferio…
Come prima idea pensavo di entrare nella galleria per salire in vetta tramite essa.
Ho la torcia frontale e tento questa cosa.
Entrando nel buio mi ci vogliono un paio di minuti per abituarmi all’oscurità, arrivo alla parte finale con la scala di ferro e decido di non intraprendere questa via per salire: i gradini sono scivolosi e non ho un’attrezzatura adeguata nel caso d’emergenza, ho paura di scivolare.
Torno indietro uscendo dalla galleria e prendendo il sentiero di salita normale.
Non c’è più neve e lo si affronta in sicurezza.
Alle 9:15 arrivo in vetta.
Che spettacolo lassù: tutta la zona terminale del Vallone di Bellino mi si palesa, c’è ancora neve nel Vallone di Autaret dalle Barricate in su, nel Vallone di Rui dai 2500 in su direi, il Piano di Traversagn completamente sgombro ma oltre ancora neve.
Bellissimi i vicino 3000 metri.
Da ogni direzioni ho strapiombi verso valle, sembra di stare sospeso sopra la vallata.
Bellissimo…
Resto lassù a contemplare il tutto fino alle 10:30 quando il tempo inizia a guastarsi un pò.
Torno giù su percorso d’andata, qui incontro diversi escursionisti, molti di loro mi hanno visto dalla vetta quando erano nella parte bassa dell’itinerario.
In effetti indossavo una maglietta arancione bello acceso che crea un po’ di contrasto con i colori dell’ambiente circostante.
Alle 11:30 sono dalla macchina, il cielo è diventato nuvoloso.
Ho fatto bene a scendere.
Un’altra gita veloce ma mi ha appagato molto, erano più di 10 anni che non salivo più alla Senghi, mi fa sempre impressione quel enorme masso scagliato da Dio secondo la leggenda.
Un saluto da Mattia da Mondovì.
Angela
08/07/2021 alle 11:29
bellissima gita!
Per me che soffro di vertigini è fattibile? Ci sono punti esposti?
Elio Dutto
08/07/2021 alle 11:44
La salita è ripida, ma direi che punti di esposizione non ce ne siano.