Alle 7:00 spaccate sono al parcheggio delle Terme di Valdieri. L’inizio del percorso fino al pian del Valasco è lo stesso descritto nell’escursione del colle di Valmiana. Dopo averlo raggiunto continuo lungo la carreggiata che passa alla destra della Casa di caccia Reale fino a raggiungere la cascata superiore. Oltrepassato il ponticello in legno, dopo pochi passi un cartello indica a destra il sentiero verso il rifugio Questa e i laghi di Valscura, a sinistra verso la val Morta e il colletto del Valasco. Seguo quello per la val Morta incamminandomi sul prato in leggera salita in compagnia di camosci e marmotte.
Al termine il sentiero gira a sinistra e si fa più interessante perché entra in un bel boschetto costellato di pietre e larici e percorre una lunga serie di tornantini, prima più lunghi e poi sempre più stretti che in poco tempo fanno salire di quota e portano nella solitaria Val Morta. Durante la camminata incontro gruppi di camosci che, poco disturbati, sono intenti a giocherellare tra di loro o brucare erba.
Continuo a salire fin tanto che, nei pressi di un gias (2169 m), incrocio la strada militare (palina) che a sinistra porta in direzione del colletto del Valasco e, a destra, in direzione del rifugio Questa e della val Scura. Percorro per un centinaio di metri la strada militare che sale in direzione del Rifugio Questa fino ad incontrare alla mia sinistra il sentiero (ometti di pietra) che, zizagando tra larici e rododendri, sale la grande china vicina all’imponente Cima Prefouns.
Ad un tratto, per una frana, il sentiero sparisce nel nulla; lo vado a riprendere, scavalcando una cascata di pietre, qualche decina di metri più in alto. Ora, il sentiero diventato più pietroso, è di nuovo ben visibile, e continua con lunghe serpentine a costeggiare la base della Cima di Prefouns. Da qui ci sono parecchi scorci panoramici sulla Val Morta e sulla strada militare che, sempre più lontana, con alcuni tornanti sale verso il colletto del Valasco. Ora salendo sempre più mi porto in un grande anfiteatro chiuso a destra dalla grande base rocciosa del Tablasses e, a sinistra, dalla Testa di Bresses.

L’anfiteatro al cospetto della Testa di Tablasses © Cuneotrekking
Verso quota 2550 lascio alla mia sinistra una conca innevata, con un piccolo laghetto incastonato per continuare sul sentiero, sotto la bastionata del Tablasses, che però d’un tratto s’interrompe nel vuoto.

Laghetto nei pressi del valico di Tablasses © Cuneotrekking
Guardando con attenzione riesco a localizzare il ricovero ex militare che, a sud/est, è posto appena al di sotto del Colle di Tablasses. Ora scorgo anche qualche traccia di una mulattiera che partendo dal nevaio porta nella giusta direzione. Non mi resta che ritornare sui miei passi e ridiscendere per una ventina di metri di dislivello. Raggiunto il nevaio seguo con cautela la traccia parecchio franosa che mi conduce ad una selletta. Ora, a vista, mi dirigo in direzione della casermetta ormai non più tanto lontana.

Casermetta appena sotto il valico di Tablasses © Cuneotrekking

Ultimo tratto prima del colle di Tablasses © Cuneotrekking
Raggiunta, non mi rimane che scavalcare alla buona una pietraia di massi granitici e sbucare al passo di Tablasses (2738 m) situato sul crinale Gesso-Tinée Da qui raggiungo la Testa sud di Bresses (2820 m) in una decina di minuti di percorso tra grandi massi.

Panorama dalla Testa Sud di Bresses © Cuneotrekking

Testa Nord di Bresses vista dalla Sud © Cuneotrekking
Sono le 10:10. Il panorama che si gode da questo punto è splendido. Tutta la catena dell’Argentera e le sue cime sono ad est; a sud/est la Cima di Fremamorta; gran parte dei suoi laghi sono a picco sotto di me.

La balconata dei laghi di Fremamorta © Cuneotrekking
Più a destra, in territorio francese, i laghetti di Bresses e il lago Nègre. La cima di Tablasses col suo caratteristico “ciaperet” di pietra è lì a due passi, poi vedo la Cima Nord di Bresses che si può raggiungere con movimentato percorso su pietraia. Scatto un bel po’ di fotografie in tutte le direzioni e poi, notato un sentiero che taglia per un tratto la bastionata dei Tablasses per poi inerpicarsi decisamente in alto, decido di seguirlo ma, giunto in cresta, mi accorgo che non ha sbocchi. A questo punto ridiscendo fino a raggiungere il sentiero che di collegamento con il Colle di Prefouns sperando di trovare un passaggio giusto (avevo letto dell’esistenza di un diedro-canale) ma non lo trovo e ora però mi accorgo di essermi allontanato troppo, per cui desisto lasciando questa salita per una prossima volta (raggiungerò la Testa di Tablasses nel giugno 2008). Raggiunto il Colle di Prefouns (2620 m) mi fermo per il pranzo e poi m’incammino per la discesa nell’aspro vallone che, con percorso ad anello, mi riconduce in Val Morta e poi, pian piano, verso casa.

Il vallone del Prefouns © Cuneotrekking
Enrico Testa Supporter
07/04/2015 alle 19:12
Dalla testa sud è possibile passare alla testa nord o diventa troppo impegnativo?
Elio Dutto
07/04/2015 alle 19:49
Ciao Enrico. La testa nord di Bresses è molto vicina alla sud ma il tratto è molto roccioso e di difficile accesso per via della qualità della roccia. Invio una foto, sulla tua mail, che ho scattato alcuni anni fa dalla sud. Ciao