Ci dev’essere qualcosa di speciale in questa montagna se anche Leonardo da Vinci si è scomodato a scriverne più di cinquecento anni fa.
Anche noi, che nel nostro piccolo la stiamo scoprendo solo ora, dopo averla frequentata abbiamo notato un qualcosa di speciale. Innanzitutto la posizione di questo monte, a metà strada tra la pianura e la montagna, impressiona per i colpi d’occhio verso la catena del Monviso e quelli che abbracciano tutta la piana del Piemonte fino alle lontane montagne della Valle d’Aosta. In secondo luogo siamo rimasti stupiti dalla grande quantità di percorsi rurali che nel passato le popolazioni di queste vallate hanno tracciato. Infine, trovarci a vagare in questo ambiente roccioso inaspettato, costituito da gneiss scistosi che rendono il paesaggio particolarmente affascinante e spettacolare.
La vegetazione presente è molto varia e muta a seconda dell’altezza. In basso la fanno da padrone i castagni, mentre più si sale più si nota una notevole presenza di noccioli, per finire con le betulle che riempiono la parte più alta del monte.
Non per altro i comuni limitrofi (Sanfront, Revello ed Envie), quasi per prenderne possesso e voler escludere definitivamente ogni altro pretendente, hanno voluto significare la loro appartenenza a questo monte issando ognuno la propria croce.
Dal parcheggio del rifugio Miravidi seguiamo le indicazioni per meire Motetto imboccando una stradina in discesa. Dopo qualche centinaio di metri una seconda indicazione ci fa svoltare a sinistra e seguire una stradina lastricata nel bosco tra castagni e betulle raggiungendo dapprima le case Occelli (700 m) poi la fonte Motetto e infine la meire omonima (750 m).

Case Occelli © Cuneotrekking
Dopo l’ultima casa della borgata le indicazioni per la croce di Rifreddo ci fanno svoltare a sinistra. Ora ci attende una salita impegnativa che non dà tregua, che va a seguire un costone di terreno misto a rocce lisce e foglie secche.
In tutto questo tratto le betulle e qualche alberello di sorbo ci fanno da contorno abbellendo la visuale e il paesaggio verso l’onnipresente Monviso oggi splendente più che mai.

Il Monviso nel primo tratto di salita © Cuneotrekking
Interessanti anche le vedute retrostanti sulla pianura. A quota 930 metri lasciamo a sinistra un percorso che conduce alla fonte dell’Orso e al rifugio Mulatero.
Proseguendo a destra in direzione della soprastante Rocca Piston il percorso diventa più vario quando, appena oltre, inizia ad intrufolarsi tra gli strati rocciosi (dotati in alcuni punti di catene) che rendono questo tratto molto particolare.

Slalom tra i massi della Rocca Piston © Cuneotrekking

Le catene vengono in aiuto © Cuneotrekking

Monviso e sorbo © Cuneotrekking

Salendo tra grandi massi © Cuneotrekking

Sguardo sul tratto appena percorso © Cuneotrekking
Ogni tanto compare a nord, e ancora distante, il luccichio della croce di Rifreddo che ci indica la direzione da seguire. Dopo un sinuoso percorso e dopo aver superato altri strati di rocce accatastate, raggiungiamo finalmente il nostro primo obiettivo: la croce di Rifreddo.

Arrivo alla croce di Rifreddo © Cuneotrekking

Dalla croce di Rifreddo panorama verso la pianura © Cuneotrekking
Dopo una breve pausa riprendiamo la marcia salendo ancora qualche metro verso la parte rocciosa soprastante. Da questo pulpito il panorama si amplia verso la pianura. Poi il sentiero riprende con una svolta verso sinistra e un attraversamento laterale (direzione ovest) con leggere salite e discese all’interno di un noccioleto.
Il tratto si interseca infine su una sterrata dove lasciamo, a sinistra, un breve segmento che porta nella direzione del rifugio Mulatero (ci torneremo dopo).

Il costone su cui è adagiato il rifugio Mulatero © Cuneotrekking
Svoltando invece a destra seguiamo la direzione croce di Envie trovando, più avanti, una segnalazione che lo colloca ad una ventina di minuti. Ci troviamo ora su una splendida balconata panoramica.
Proseguendo oltre abbandoniamo la strada nei pressi di una palina segnaletica, tra le betulle, che ci indirizza su un sentiero diretto alla croce di Envie.
Il tratto è breve ma piacevole perché man mano che ci avviciniamo alla meta offre degli scorci fotografici sorprendenti verso il poggio stratificato di rocce che sorreggono la croce. In breve il sentiero ci porta a raggiungere il rifugio Mombracco e, a destra, la grande croce di Envie dove possiamo finalmente godere un panorama grandioso verso i paesini della pianura, estendendosi poi fino alle cime della valle d’Aosta.

Ultimo tratto verso la croce di Envie © Cuneotrekking

Arrivo alla croce di Envie © Cuneotrekking

Parziale panorama dalla croce di Envie © Cuneotrekking
Dopo una prolungata sosta ci rimettiamo in cammino tornando sul sentiero seguito in precedenza per poi prolungare il tragitto al rifugio Stefano Mulatero (1204 m, fontana). Lì ci fermiamo per la sosta del pranzo.

Fontana presso il rifugio Mulatero © Cuneotrekking
La terza croce, quella di Sanfront, eretta nel luglio del 1966 a ricordo del vicario don Bruera, la andiamo a raggiungere poche centinaia di metri più a sud-ovest dopo un breve percorso tra le rocce.

Verso la croce di Sanfront © Cuneotrekking
Da qui il panorama è tutto rivolto a Sanfront.
Tornando in seguito verso il rifugio Mulatero iniziamo la discesa seguendo poco prima le indicazioni che ci ricondurranno al rifugio Miravidi attraverso il combale Tofu.
Nel vallone, seguendo le numerose e preziose indicazioni, passeremo presso alcune pareti rocciose dette “I Pilastrini” dove i climber si dilettano a scalare e, più in basso, dalla “placconata dei Serpenti”, quindi dal “torrione del Pissai” prima di immergerci nuovamente tra i castagni del fondovalle che sovrastano il rifugio Miravidi. La lunga discesa infine ci riporta presso il parcheggio del rifugio.

Scendendo dalla croce di Sanfront © Cuneotrekking

I Pilastrini © Cuneotrekking

Placconata dei Serpenti © Cuneotrekking

Ritorno al rifugio Miravidi © Cuneotrekking
Albino
26/12/2018 alle 18:32
Bella escursione! Bravi per darci sempre nuove idee!
Elio Dutto
26/12/2018 alle 19:06
Grazie Albino.
Enrico Supporter
14/10/2019 alle 09:09
Complimenti bella gita, bellissimo sito!!!
Elio Dutto
14/10/2019 alle 13:39
Ciao Enrico, grazie!
Piero Bertoglio Supporter
14/11/2019 alle 21:49
Ciao,
come ormai abitudine mia e dei miei compagni di gita infrasettimanale, abbiamo seguito uno dei vostri itinerari con grande soddisfazione. Va a vostro merito il fatto di proporre percorsi che, almeno per quanto ci riguarda, spesso non intraprenderemmo da soli: e questo significa scoprire e apprezzare.
L’itinerario delle croci del Monbracco, che noi abbiamo fatto al contrario rispetto alle vostre indicazioni (mi sono sbagliato, ma avevo scaricato per fortuna la traccia sul Garmin ed è andata benissimo lo stesso) è molto panoramico e ricco di passaggi appaganti su sentieri oggi ben segnati, al contrario di qualche anno fa. Mi permetto solo un consiglio: vista la presenza di catene e passaggi in cui occorre prestare attenzione, lo vedrei meglio classificato come EE. Ma è solo una mia opinione.
Grazie di tutto!
Elio Dutto
15/11/2019 alle 19:15
Ciao Piero.Quel giro del monte Bracco era piaciuto tanto anche a noi. Non ho ben capito, siete partiti dallo stesso punto ma l’avete preso al contrario? Essendo così ben segnalato mi è sembrato che classificarlo con E fosse più che sufficiente. In effetti potrebbe anche essere classificato come EE anche a seconda del periodo in cui uno lo effettua. Noi l’abbiamo fatto con un tempo ottimale senza riscontrare problemi ma se si trova nebbia o bagnato le cose possono variare di molto. Allora ascolto anche la tua opinione.
Ti ringrazio che apprezzi le escursioni che pubblichiamo. Ciao, e se hai consigli siamo sempre pronti a valutarli. Buone escursioni!!!
Fabio Mascarello
01/03/2020 alle 17:38
Ciao Elio
Volevo ringraziare te e i tuoi collaboratori.
Mi sono avvicinato al trekking solo l’anno scorso e non conoscendo nessuno che lo praticasse mi sono dovuto affidare al web.
Per mia fortuna ho trovato Cuneo trekking.
I vostri consigli mi sono stati molto utili.
Questo è stato l’ultimo di diversi itinerari provati da quelli consigliati da voi.
Dato che spesso mi ritrovo solo i primi itinerari li ho fatti con un po di apprensione ma ora parto con più tranquillità… I livelli di difficoltà che indicate sono molto utili e non mi sono mai trovato a rinunciare o ad avere problemi.
Sul monbracco oggi mi sono divertito molto, Grazie per tutto quello che fate !!!
Elio Dutto
01/03/2020 alle 20:58
Ciao Fabio, grazie per averci scritto. Le tue parole ci servono per migliorare e anche per constatare che veniamo apprezzati.
Una curiosità: il tuo cognome mi pare provenga dalla Langa. Se è così fra qualche giorno pubblicheremo qualche escursione da quelle parti. Ciao, a presto!