Dal parcheggio (1991 m) ci dirigiamo sulla sterrata a sinistra del rifugio della Pace.
Poco più avanti, per non passare un gregge sorvegliato da tre cani, attraversiamo il prato con una deviazione verso sinistra, ricongiungendoci alla sterrata che prosegue il suo cammino verso sud e che, molto più avanti si arresta nei pressi di un gias (2132 m).

Sfondo con punta Incianao e cima delle Lose © Cuneotrekking

La Meyna © Cuneotrekking
Volgendo lo sguardo verso destra (ovest) ci dirigiamo ora in direzione di un unico larice posto poco in alto e, seguendo in seguito alcuni tratturi, proseguiamo la marcia sui piccoli dossi e avvallamenti presenti. In questo tratto, intravediamo alla nostra sinistra un minuscolo laghetto.

Il minuscolo laghetto © Cuneotrekking
Non essendoci un vero e proprio sentiero continuiamo la marcia in direzione della lontana cresta superando, di volta in volta, i dossi e i varchi che si interpongono tra noi e la cresta.

Salendo dopo il laghetto © Cuneotrekking
Arriviamo infine su una parte piatta del percorso con il Ventasuso leggermente spostato alla nostra sinistra, racchiuso tra il Bric del Pui (2508 m) a sinistra e la punta Vallonetto (2502 m) a destra.
Tra il Ventasuso e il Vallonetto ci sono due colli: il più evidente è il colle Ventasuso (2474 m) a sinistra della Punta Vallonetto.

Il colle Ventasuso e la cima Vallonetto © Cuneotrekking

La cresta © Cuneotrekking

Verso il passo di Rouit © Cuneotrekking
Poi c’è il passo di Rouit (2540 m), meno evidente, spostato di qualche centinaio di metri più a sinistra. È verso quest’ultimo passo che ora ci dirigiamo superando una ripida rampa erbosa.

In cresta © Cuneotrekking
La salita ci conduce al passo, sul displuvio che guarda nell’ampio vallon Lauzanier. Svoltando a sinistra percorriamo la costa accidentata. Superato uno spuntone di roccia risaliamo facilmente il pendio fino alla croce di vetta (2712 m). Durante questo tratto conosciamo Mara G., simpaticissima ragazza che ci conosce attraverso il sito. Insieme saliremo fino alla cima.

Salendo con un magnifico panorama alle spalle © Cuneotrekking

Cima Ventasuso dalla cresta © Cuneotrekking

Ultimi metri © Cuneotrekking

Quasi in cima © Cuneotrekking

Arrivo alla croce © Cuneotrekking

Croce di vetta © Cuneotrekking
Un po’ di neve è presente sulle cime più alte dell’Enciastraia (2955 m) e sulla cima delle Lose (2813 m). Bellissimo è il panorama che guarda verso le più distanti e limpide cime della Meyna (3067m), del Brec de Chambeyron (3389 m), del Bec de Lièvre (2770 m) e dell’Oronaye (3100 m).

Al fondo, il Brec de Chambeyron e il Parias Coupà © Cuneotrekking

Zoom sull’Oronaye © Cuneotrekking
La bella e limpida giornata ci invoglia a rimanere più tempo sulla cima, poi però viene il momento di rientrare.
Ripercorriamo con Mara un tratto della cresta accidentata, poi deviamo a destra sulla ripida china erbosa fino al pianoro sottostante.
Ammirando lo strepitoso paesaggio attorno a noi pranziamo su alcuni massi affioranti.

Il laghetto al ritorno © Cuneotrekking
Prima di concludere degnamente questa facile escursione ci concediamo una piccola deviazione per ammirare dall’alto il lago della Maddalena.

Lago della Maddalena © Cuneotrekking
carla
29/09/2019 alle 12:28
ciao,
due settimane fa ci siamo incamminati per arrivare sul Ventasuso.
Conosciamo molto bene questi luoghi e sappiamo che questi sono dei grandi pascoli
Poco prima di quella parte del percorso che voi descrivete come ” parte piatta del percorso con il Ventasuso leggermente spostato alla nostra sinistra” ci hanno attaccato quattro cani pastori coadiuvati poi da un’altro (arrivato da un gregge più in basso)
sotto gli occhi dei pastori .
Questi non hanno assolutamente richiamato i cani
Fortunatamente non ci hanno morso,ma ci siamo presi un bello spavento
Abbiamo dovuto tornare indietro non ci sarebbe stato possibile continuare la gita
E’ bello andare in montagna e vedere che questa è viva anche grazie a questi pastori che portano le mandrie al pascolo però…
Ai pastori non costava niente fare un fischio e richiamarli
Ci dispiace che succedano queste cose
Faremo sicuramente questa gita quando le mandrie andranno via
Elio Dutto
29/09/2019 alle 17:59
Ciao Carla. Il comportamento di questi pastori è davvero inqualificabile. Bastava un richiamo da parte loro e voi avreste potuto continuare liberamente l’escursione. Sappiamo che non è facile, ma quando si incontrano cani maremmani non bisogna fare movimenti strani, non bisogna guardarli negli occhi perché sembra un atteggiamento di sfida, ma fare movimenti calmi e allontanarsi piano piano.