Lasciamo l’auto una ventina di metri dopo il ponte delle Combe (1884 m). Dopo pochi metri di percorso abbandoniamo la sterrata per un sentiero che sale verso destra e che si va a ricongiungere nuovamente ad essa presso le grange Collet (2006 m).
Proseguendo, al bivio per il colle Greguri si tiene la sinistra e poco dopo, nei pressi della grangia Rabet (2014 m – sentiero T16), la destra. Il sentiero piegando verso est passa alcuni ruderi poi scavalca il rio su un ponticello raggiungendo e superando la grangia Turré (2089 m).
Mantenendosi sul lato destro del rio prosegue incuneandosi nella bella e lunga valle verdeggiante. Seguendo l’andamento del sentiero più avanti ci spostiamo verso destra poi, risalendo alcuni tratti erbosi, raggiungiamo un primo bivio (ometto, sarà la nostra strada del ritorno).
Proseguendo ancora un tratto, dopo circa 0,5 km di cammino raggiungiamo un secondo bivio (quota 2425 m circa, 4,2 km dalla partenza). Ignorando il sentiero che prosegue al colle di Bellino (palina) svoltiamo a sinistra per il monte Maniglia con un tratto di salita a serpentina che si innalza a lato di una parete rocciosa.
Più sopra si distende tra erba e massi, supera alcuni specchi d’acqua e prosegue lasciando sul lato sinistro la valle di Ciabriera.

Tratto di salita con, al fondo, la valle di Ciabriera © Cuneotrekking
Da qui è possibile ora scorgere in lontananza, alto verso sinistra, la sagoma arrotondata del Maniglia. Scavalcati alcuni brevi punti rocciosi il sentiero volge verso destra e risale una breve pendice tra lastre di pietra ed erba.

Sulla pendice erbosa © Cuneotrekking
Al termine (ometti), svoltando a sinistra con bella visuali sui monti Albrage (2999 m), Freide (2967 m) e Bellino (2942 m), prosegue lungo una dorsale e si porta lentamente a sinistra di un grande panettone detritico.

Veduta del monte Maniglia (a sinistra) © Cuneotrekking

Il sentiero si tiene a sinistra del panettone detritico © Cuneotrekking
Il sentiero taglia il lato sinistro su pietrame e va a sbucare nei pressi della bassa di Terrarossa (2832 m). Il nome è appropriato e stacca decisamente dal cielo blu e dalle rocce attornianti.

La bassa di Terrarossa © Cuneotrekking
Dopo una breve discesa si inizia l’ultimo tratto di salita puntando con decisione alla cima.
Dopo aver superato poco più avanti un tratto roccioso il percorso si sposta a destra dell’anticima (grande cippo in pietra) e prosegue su tracce di pietrisco e lastre in pietra fino alla vetta del Maniglia (3177 m) che raggiungiamo intorno alle 11:10.

Verso l’anticima © Cuneotrekking

L’ultimo tratto di salita © Cuneotrekking
Poco prima dell’ultimo strappo lasciamo a destra, a breve distanza da noi, una nutrita colonia di stambecchi maschi (almeno una trentina) nel loro momento di riposo.

Folto gruppo di stambecchi maschi © Cuneotrekking
Dalla cima est proseguiamo qualche metro oltre fino a toccare la cima nord-ovest poco più alta (3183 m).

La cima nord-ovest © Cuneotrekking

Beppe raggiunge la cima sud-est © Cuneotrekking

Altra veduta della cima sud-est © Cuneotrekking
Paesaggio incantevole quello che guarda a sud-ovest. Riconosciamo le note cime del Brec e dell’Aiguille de Chambeyron, della Tête de l’Homme (3202 m), della Frema (3143 m), della Tête de Cialancion (3014 m), del Sautron (3165 m), mentre verso nord-est riconosciamo la Tête de l’Autaret (3014 m), il Pelvo di Ciabrera (3151 m) e in lontananza il Monviso (3841 m).

Panorama dal Brec (a sinistra) all’Aiguille (a destra) de Chambeyon © Cuneotrekking

Sguardo verso i laghi di Roure © Cuneotrekking

In primo piano la Tête de l’Autaret © Cuneotrekking

In primo piano, verso sinistra, la Tête de Cialancion © Cuneotrekking

Dalla cima, veduta verso Rocca Casello © Cuneotrekking
Nel frattempo raggiungono la cima anche altri escursionisti cui cediamo il posto. Svolgiamo un primo tratto di discesa sul tracciato fatto in mattinata.

Ritorno alla bassa di Terrarossa © Cuneotrekking
Per pranzare scendiamo a quota 2500 metri in vicinanza di alcuni laghetti privi d’acqua.

Alla ricerca di un posto dove pranzare © Cuneotrekking

Nuovamente in discesa per il ritorno © Cuneotrekking

Laghi poco sopra le grange Collet © Cuneotrekking
Poche decine di metri sotto ritroviamo il bivio che a destra scende verso le grange Collet. Cinquecento metri dopo lasciamo a sinistra il sentiero percorso al mattino con una deviazione che ci porterà nel vallone del Maurin, poi in discesa sulla strada sterrata alle grange Collet ed infine al parcheggio sottostante.

Tornando alle grange Collet © Cuneotrekking
Ines Armando
10/08/2017 alle 23:04
Ciao Elio ho letto il commento della salita e relative fotografie al monte maniglia bellissimo posto ????
Elio Dutto
11/08/2017 alle 07:23
Ciao Ines, è un posto davvero incantevole. Prima o poi dovrai andarci anche tu. Ciao
Alessandra Supporter
16/08/2021 alle 18:02
Ciao, ci sono fonti d’acqua lungo il percorso?
Grazie!
Elio Dutto
16/08/2021 alle 21:14
Ciao Alessandra, non ricordo ci siano punti di rifornimento d’acqua. Conviene portarne almeno 1,5 litri. Ciao
Alessandra Supporter
29/08/2021 alle 12:20
Ciao Elio,
Grazie per la risposta, confermo che non c’è acqua ma ne avevamo abbastanza! Bellissimo percorso, la traccia gpx è stata utilissima!
Elio Dutto
29/08/2021 alle 19:50
Grazie Alessandra per il feedback, bella escursione vero?
vanini francesco
12/08/2017 alle 21:33
Maniglia è una cima meravigliosa, la scorsa settimana l’ho salito da S. Anna di Bellino.
Spero il prossimo anno di fare questo itinerario che ha un avvicinamento più breve
Vanini
Elio Dutto
13/08/2017 alle 08:55
Ciao Francesco. Guarda che il dislivello per la salita al Maniglia è praticamente uguale. Qualche anno fa lo avevamo salito anche noi da Sant’Anna di Bellino https://cuneotrekking.com/escursione/monte-maniglia-3177-m-valle-varaita/
Ciao.
Roberto
15/08/2017 alle 17:20
Grazie per l’itinerario proposto vado a farlo anch’io non sapevo niente di questo monte meno male che ci siete voi che pubblicate belle gite!!!!
Saluti
Ouendag, Jeroen
18/08/2017 alle 12:37
Ciao Elio, grazie per questo percorso mozzafiato. Lo abbiamo fatto il sabato scorso con un bel tempo. Dovrei consigliarvi anche un nuovo sentiero nel vallone di Marmora: il sentiero Dino Andreis. Inizio a Grange Ischia ( 1 km. dopo Tolosano alla strada verso Colle Esischie e va a Pian Preit. Una salita abbastanza ripida e una discesa parzialmente nel bosco. Sono 4 ore. Saluti, Jeroen Ouendag (Olanda).
Valerio Dutto
19/08/2017 alle 18:51
Ciao Jeroen, grazie a te per la dritta 😉
Elio Dutto
23/08/2017 alle 11:38
Ciao Jeroen. Scusa per il ritardo nella risposta, ero in ferie. Grazie anche per il consiglio dell’escursione che certamente faremo appena possibile. Ciao, a presto!
Giovanni
21/08/2017 alle 12:13
Quella del Maniglia è una bellissima escursione ! Fatta due anni fa con grande soddisfazione e nonostante la splendida giornata estiva incontrai non più di un paio di escursionisti.
gabriele
13/10/2017 alle 16:48
bellissima gita, ma haime non giunto in vetta causa nebbia.giuro quanto prima ci riproverò.
Sergio Supporter
12/08/2019 alle 11:17
Ciao a tutto Cuneotrekking. Grande itinerario. Io, mia moglie e due nostri amici siamo stati sabato in cima al Maniglia. Siamo partiti con il bel tempo, a circa metà percorso alcuni nuvoloni hanno cominciato a farsi vedere. Diversi siti consultati per il meteo erano concordi sul bel tempo e quindi abbiamo proseguito. Nell’ultimo tratto di salita è uscito anche un vento freddo, ma le nuvole erano alte. Siamo arrivati in cima e dopo le foto di rito e lo sguardo tutto intorno, abbiamo preso la via della discesa. Ci siamo fermati per pranzo in un posto riparato prima di arrivare alla Bassa di Terrarossa e d’incanto è tornato il sole. Stupendo.
Semplicemente grazie per come mi fate conoscere ed amare la montagna. Meritata la pagina de “La Stampa”. Avanti tutta!!!
Elio Dutto
12/08/2019 alle 11:59
Grazie Sergio. Non bisogna mai disperare e tante volte si è premiati. Certamente consultando il meteo per non rischiare di essere sopraffatti da un temporale. Avete fatto una gran bella escursione. Ciao e ancora grazie!
Laura Bruno
29/09/2019 alle 11:02
Grazie!!! Ieri sono salita sul Maniglia, ho letto la vostra descrizione e usato la vostra traccia gps (che piú volte mi ha aiutata a non sbagliare il percorso) É stata una bellissima escursione. Da due anni le escursioni che faccio le scelgo in base alle vostre descrizioni e utilizzando le vostre tracce gps…sono eccezionali, ben fatte, attendibili, molto utili…ripeto: grazie!!!! E aggiungo complimenti!!
Unico neo: al ritorno a 200 mt dall’auto c’era un gregge che occupava strada, sentiero, rive… Tre enormi cani da pastore mi hanno “accolta” malamente. Terribile esperienza. Me la sono cavata usando un fischietto che ha attirato il margaro (era parecchio distante) il quale ê sbucato da sopra un cucuzzolo e ha urlato ai cani.. Si sono tranquillizzati e sono riuscita ad arrivare sana e salva all’auto.
Chissà se sul vostro sito non sia possibile dedicare uno spazio su come comportarsi in questi casi! Se il gregge é poco lontano, i cani arrivano e abbaiano, ma se non li guardi, non corri, ti allontani piano piano…se ne vanno (successo tre giorni fa dopo grange Pausa sopra Saretto) ma quando ti ritrovi in mezzo al gregge e non hai sentieri alternativi…é un problema!!
Elio Dutto
29/09/2019 alle 17:53
Ciao Laura. Benissimo per l’escursione al Maniglia, luogo incantevole se trovi il tempo bello. Peri cani maremmani, come dici tu, non bisogna fare movimenti strani, non bisogna guardarli perché sembra li voglia sfidare, occorre fare movimenti lenti e tornare lentamente sui tuoi passi. Bella idea quella del fischietto, può rivelarsi utile. E’ vero, possiamo provare a scrivere un comportamento da seguire nel caso ci si imbatta in un gregge con quei cani.
Grazie che ci segui così assiduamente. Ciao e buone escursioni!
Manuela Giorgis Supporter
25/08/2021 alle 10:24
Da quanto ho letto sulle vostre escursioni al Monte Maniglia deduco che è praticamente uguale come difficoltà farla da valle Varaita o valle Maira. Puoi darmi un consiglio Elio. Grazie Manuela
Elio Dutto
25/08/2021 alle 11:12
Ciao Manuela. Le difficoltà, come dici tu, sono uguali. Per la preferenza direi che dalla valle Maira è più bello il percorso e più maestoso il paesaggio. Considerando anche l’esposizione rispetto al sole sceglierei quindi il percorso dalla valle Maira. Ciao e buona escursione.