Il primo tratto ce lo dobbiamo inventare perché, dopo la costruzione dei paravalanghe, il sentiero non è più stato ripristinato a dovere. Appena al di sopra del parcheggio (palina con cartello a terra), seguiamo la stradina erbosa che sale in direzione est. Poche decine di metri più avanti, la stessa termina nei pressi di alcuni paravalanghe. Percorrendo la loro base ne andiamo a superare altri in sequenza scavalcando infine una riva pietrosa che precede un lungo colatoio.

Tracciato iniziale © Cuneotrekking
Lo risaliamo per una cinquantina di metri sulla sinistra, poi lo attraversiamo per raggiungere una visibile traccia (ometti) sul lato opposto, che punta alla base del lariceto (vedi foto sopra). Ora il sentiero, divenuto marcato, prosegue all’interno del boschetto.

All’interno del lariceto © Cuneotrekking
Non lo abbandoneremo più fino al passo di Pra di Bals. Durante la salita, alle nostre spalle, abbiamo l’opportunità di avere molte visuali sul lontano Puriac e sui sinuosi tornanti della statale che da Argentera conduce al colle della Maddalena.

Veduta dei tornanti che conducono al colle della Maddalena © Cuneotrekking
Salendo sempre all’interno del lariceto, i numerosi zig-zag si mantengono costantemente alla destra del lungo colatoio portandoci gradualmente verso la cresta. L’ultimo tratto, su un bel prato allo scoperto, ci separa dal vicino passo di Pra di Bals (2258 m).
Bellissima la visuale che si presenta dal passo in direzione dell’erto e spigoloso Bric della Sabbiera (2606 m) e delle più distanti cime che scendono diagonalmente dal monte Scaletta (2840 m) al passo Peroni (2584 m).

Passo di Pra di Bals. Di fronte, il Bric della Sabbiera © Cuneotrekking
Raggiunto un ometto in cresta, divalliamo con una lieve discesa verso destra all’interno di una inaspettata culla chiusa tra le rocce.
Nei pressi di un intaglio roccioso della conca parte una traccia in discesa che conduce nella verde valle sottostante per raggiungere una malga (se non si trova questo sentiero basta seguire ancora un po’ il percorso in leggera salita fino alla fine della conca, e scendere a vista alla malga sottostante con dei traversi).

Dal passo, discesa alla malga © Cuneotrekking
Qui, nei pressi della malga, il sentiero si raccorda con quello proveniente dalla Tinetta (Argentera).
Svoltando ora a sinistra perdiamo un po’ di quota. Compiendo un semicerchio verso destra superiamo un piccolo rio, quindi andiamo a costeggiare i bordi di un lungo macereto. Riprendiamo a salire scavalcando un secondo rio (sorgenti Roburent).

Sorgenti rio Roburent © Cuneotrekking

Alle nostre spalle © Cuneotrekking
Alcuni tornanti più marcati si susseguono mentre saliamo verso un tratto più roccioso prima di svoltare con decisione verso sinistra e finire, dopo una rampa, in una strettoia oltre la quale finalmente appare la conca contenente il bellissimo lago inferiore di Roburent (2330 m).

Arrivo al primo dei laghi Roburent © Cuneotrekking

Arrivando al lago sottano di Roburent © Cuneotrekking
Il sentiero lo costeggia in alto a sinistra e poi si inerpica nel successivo avvallamento dove, dietro una conformazione rocciosa, si mostra il suggestivo lago mediano di Roburent (2360 m).

In salita dal lago sottano © Cuneotrekking

Lago mediano di Roburent © Cuneotrekking

Veduta del lago mediano, salendo al superiore © Cuneotrekking
Oltrepassato il secondo lago proseguiamo in leggera salita fino a raggiungere alcuni ruderi di vecchie trune sul pianoro che ospita lo spettacolare lago superiore di Roburent (2426 m).
Abbiamo perso il conto di quante volte siamo saliti a questo lago, da ogni parte e in tutte le stagioni, compresa quella invernale, ma ogni volta scopriamo delle angolature nuove, mai viste prima, che lo fanno apparire sempre diverso.

Il lago Superiore di Roburent © Cuneotrekking

Il lago Superiore di Roburent © Cuneotrekking
A giudicare dal colore dei prati, che paiono appena rasati, l’autunno è già in stato avanzato.

Sguardo alle nostre spalle © Cuneotrekking
Dopo il lago risaliamo fino all’omonimo colle (2502 m) iniziando immediatamente la discesa con un diagonale verso sinistra per scendere sulla riva sud-est del quarto lago, ovvero al lac de Oronaye (2411 m).
Durante la discesa ci imbattiamo in una festante scolaresca francese di una quarantina di allievi che, sullo sfondo del monte Oronaye (3100 m), salgono al colle. Il lac de Oronaye ci accoglie sulle sue splendide sponde.
Cercato un angolino ci fermiamo per pranzare.

Sulla riva del lac de Oronaye © Cuneotrekking
Riprendiamo la marcia costeggiando il lago e portarci gradatamente sul sentiero normale di discesa. È sempre impagabile la visuale sul Bec de Lièvre (2770 m), sulla Meyna (3067 m) e sul col de la Gypière de l’Oronaye (2482 m) che spiccano davanti a noi.

Scendendo con il Bec du Lièvre e la Meyna sullo sfondo © Cuneotrekking
Dopo essere svoltati a sinistra, sul sentiero che scende al colle della Maddalena, lo percorriamo fino alla Cabane (piccola costruzione del malgaro). Con un breve traverso diagonale verso sinistra scavalchiamo il torrente per seguire un buon sentiero che conduce direttamente al colle della Maddalena (col de Larche per i francesi).
Attraversato lo stradone passiamo a sinistra del rifugio della Pace per seguire una stradina sterrata. La abbandoniamo per portarci sul dosso dove sono visibili due larici. Il dosso si presta bene per fotografare dall’alto il lago della Maddalena (1978 m), quinto lago di questa escursione.

Lago della Maddalena dall’alto © Cuneotrekking
Scesi dalla parte opposta ci rechiamo sulla riva del lago seguendo poi una traccia che ci riporta, molto più avanti, sulla statale 21. Un tratto di asfalto e rieccoci nuovamente al parcheggio.

Lago della Maddalena dall’emissario © Cuneotrekking
Riccardo
20/10/2018 alle 11:11
Bravi! Questo giro dei laghi l’ho fatto sia dal versante italiano che francese, e’abbastanza impegnativo ma molto spettacolare! Saluti e complimenti!
Fulvio Supporter
15/07/2019 alle 15:58
Segnalo alcune cose a proposito del giro, che ho effettuato 13 luglio 2019.
1) Forse è pignoleria ma lo spiazzo sterrato di fronte all’ex casa cantoniera dove occorre parcheggiare la macchina si trova sulla destra (salendo verso il Colle della Maddalena) dopo il 16° tornante.
2) Consiglio vivamente di portare con sé la traccia perché per tutta la prima parte dell’escursione (e in particolar modo alla partenza), fino a quando non si arriva alla malga dove si intercetta il sentiero che sale dalla Tinetta, il percorso non è sempre così evidente. Le possibilità di perderlo non sono elevatissime ma certamente la traccia aiuta ad evitare perdite di tempo causa ravanamenti.
3) in estate la zona immediatamente a monte della malga è letteralmente infestata di ortiche. A un certo punto io (che avevo i pantaloncini corti) ho temuto di dover rinunciare e tornare indietro, prima di riuscire a trovare un passaggio fattibile tenendomi sulla destra della malga stessa (guardandola dall’alto). Consiglio quindi vivamente i pantaloni lunghi.
4) Lungo la discesa dal Lac de Oronaye (un po’ dopo che si è attraversato il torrente e si è compiuta una brevissima risalita) si incontra sulla sinistra un ometto piuttosto grosso che segnala l’imbocco del buon sentiero che conduce direttamente al Colle della Maddalena (in pratica quindi la deviazione avviene poco prima di essere arrivati alla Cabane, che non si riesce a vedere in quanto la sua vista è preclusa di un piccolo dosso).
Nadia Supporter
13/08/2019 alle 23:24
Percorso l’11 agosto in senso inverso partendo dal confine dopo il lago della Maddalena. Si raggiungono comodamente il lago de l’Oronaye e i tre laghi di roburent con vista spettacolare e salita molto dolce. Purtroppo raggiunta la malga è molto difficile imboccare il sentiero che conduce al passo pra di Bals e si rischia di scendere ad Argentera dal sentiero Tinetta. Nel bosco poi il sentiero è quasi impercettibile e rovinato da alberi caduti e terreno franoso. In effetti tenendo a portata di gps il tracciato in qualche modo si raggiungono i paravalanghe e la ex casa cantoniera.
Comunque bellissima gita.
Barbara
25/09/2019 alle 16:09
Un’escursione meravigliosa.
Noi, naturalmente, l’abbiamo fatta al contrario, sbagliando all’altezza della malga e scendendo alla Tinetta.
Poco male: dopo qualche chilometro sulla statale, due canadesi in tour europeo ci hanno riportati al parcheggio nei pressi di Larche. Le gioie della solidarietà tra viaggiatori!
Tutto comunque ha concorso a render la giornata una delle più belle che io possa mai ricordare, a partire dagli scenari fino agli avvistamenti – da lasciare a bocca aperta – di decine e decine di grifoni, a volteggiare sulle nostre teste (ne ho contati, ad un certo punto, sul Colle di Roburent, almeno una cinquantina, e tutti vicinissimi).
Emozioni indicibili, che trovi solo qui, “tra i bricchi”.
Grazie delle preziose indicazioni e dei suggerimenti!
Barbara
Elio Dutto
25/09/2019 alle 20:38
Ciao Barbara, l’importante è che siete riusciti a tornare alla macchina in qualche modo. Lì è una zona in cui i grifoni la fanno da padrone. Ieri eravamo sul monte Scaletta e vedevamo sotto di noi tutti i laghi Roburent, ma il tempo non era granché. Com’era oggi?
Barbara
02/10/2019 alle 11:59
In realtà l’uscita è stata fatta una settimana prima circa, il 17. Naturalmente una giornata spettacolare: riporto ancora un fiero segno dei calzettoni in bella mostra, nonostante il sun block per neonati!
Il giro, ripeto, è fantastico ed anche poco impegnativo: chiudo gli occhi e ci ritorno – specie quando l’atmosfera grigia da lavoro si fa pesantuccia!
Purtroppo posso pianificare soltanto una “fuga alpina” al mese…ma sto elaborando la prossima per il week end di metà ottobre, naturalmente grazie ai vostri preziosissimi consigli!
Elio Dutto
02/10/2019 alle 21:15
Grazie Barbara, continua a seguirci. Ciao e buone escursioni!
Mattia Bertero Supporter
29/09/2019 alle 18:52
Ciao a tutti voi.
Dopo l’escursione al Lago dell’Oro di ieri eccomi oggi a calcare nuovamente le nostre montagne, sono in compagnia della mia amica Tiziana che ha scelto di fare questo giro ad anello dei 5 laghi che si è rilevato splendido.
Non conosco la parte che dal parcheggio porta al Passo Pra del Bals e scende fino al gias lungo la via italiana dei laghi di Roburent, mi affido quindi alla traccia di Cuneotrekking scaricata sullo Smartphone.
Alle 8:40 siamo in partenza alla ex casa cantoniera sopra Argentera, il tempo è perfettamente sereno e ci sono 10 gradi con un freddo vento forte che per tutta l’escursione si farà vivo a fasi alterne, con più costanza in Francia.
Fin da subito si presenta la parte più difficile: il primo pezzo attraverso i paravalanghe senza sentiero.
Dopo averli seguiti la riva pietrosa si presenta problematica per Tiziana che non si sente per niente sicura di passare tra questi sfasciumi di pietre, la percorre molto lentamente.
Intanto con la traccia visualizzata percorro una via improvvisata che mi porta verso il bosco di lariceto dove trovo il sentiero.
La salita al Passo Pra del Bals si presenta con pendenza regolare ma il sentiero non è dei migliori: sempre stretto e con dei punti franati o ancora occupato da alberi caduti.
Arrivati al passo il panorama si amplia sul sottostante vallone di Roburent e le montagne dell’altro versante come l’Oronaye ed il Scaletta.
Tiziana rimane a bocca aperta e scatta tante fotografie.
Proseguiamo verso il sentiero che ad un certo punto poco più avanti fa una virata a destra e scende secco verso il basso, decido di seguire la traccia GPX che invece fa un giro più largo e meno ripido sotto il Bric della Sabbiera.
Qui la traccia è poco visibile e bisogna prestare attenzione, Tiziana se la cava bene e procede con la dovuta prudenza di chi non frequenta assiduamente l’ambiente alpino.
Poco oltre la malga ci uniamo alla via italiana per i Roburent e da qui in poi il tutto si rivela facile.
In salita si procede a piccoli passi per non affaticare la mia amica, quest’ultima rimane sempre più sorpresa dall’ambiente in cui si trova, ha in mano sempre il cellulare e scatta decine e decine di fotografia.
Si arriva al Lago Inferiore di Roburent e già lo spettacolo è sublime con i riflessi color smeraldo che le acque e la luce regalano.
Oltre si arriva al lago mediano di Roburent, qui invece c’è una bella trasparenza delle acque.
Inutile dire che rimaniamo entrambi meravigliati: Tiziana è la prima volta che li vede ed ha quasi le lacrime agli occhi, io invece sono un veterano di questa zona ma l’emozione ogni volta è sempre grande.
E il meglio deve ancora venire…
Il Lago superiore di Roburent si presenta in tutta la sua magnificenza.
SPETTACOLARE COME SEMPRE!
Qui ci fermiamo che tra un passo e l’altro e tante foto scattate si sono fatte le 12:10 ed è ora di mangiare, come sempre tanta gente qui proveniente dalla parte francese
Non ci riposiamo a lungo, circa 30 minuti, il giro è ancora lungo.
A salire verso il Passo di Roburent non so contare quante volte ci siamo girati per fare fotografie.
Ma come può esistere un luogo così bello? Sembra di segnato da un pittore…
Qui si passa in Francia ed il vento diventerà una presenza costante fino al Colle della Maddalena dove smetterà quasi del tutto.
Poco dopo il lago dell’Oronaye compare sotto di noi, anche questo di una magnificenza da togliere il fiato, specialmente dalla visuale sulla riva con sullo sfondo La Meyna sullo sfondo.
Qui troviamo altra gente ed una comitiva di una trentina di bambini, forse una scuola.
Si scende nel Vallone dell’Oronaye, qui all’altezza del laghetto ora prosciugato troviamo una branco di marmotte intente a giocare tra di loro, saranno stato 7/8.
E’ uno spettacolo unico!
In breve tempo arriviamo all’incorcio che ci stacca dal sentiero di discesa verso il parcheggio la Clapière e s’imbocca una via ben traccciata che porta direttamente al Colle della Maddalena; qui assistiamo ad un’altro spettacolo meraviglioso.
Quattro esemplari di grifoni in volo sopra le nostre teste assieme ad altri esemplari di corvi, MAGNIFICI.
Riesco anche a scattare qualche bella fotografia con lo zoom della mia fotocamera Canon.
Arrivati al colle Tiziana si ferma al banchetto dei formaggi posizionato nel parcheggio a fare acquisti mentre io mi studio la via verso la macchina, la seguiremo alla perfezione passando per le sponde opposte rispetto alla strada del Lago della Maddalena per poi unirci alla strada all’altezza della Fontana di Napoleone.
Arriviamo alla macchina alle 16:00.
E’ stata un’escursione PERFETTA: tempo perfettamente sereno, temperatura gradevole nonostante il vento freddo, paesaggi stupendi, laghi MAGNIFICI, molti animali avvistati, Tiziana si è comportata molto bene e non è apparta mai affaticata nonostante sia la prima volta che fa un giro di questa portata, io ancora in forma dopo due escursioni di fila impegnative.
Cosa si può desiderare di più?
Un saluto da Mattia da Mondovì e da Tiziana di Carmagnola.
Elio Dutto
29/09/2019 alle 21:15
Bravi Mattia e Tiziana. E’ un giro magnifico, specialmente se trovate una giornata come avete trovato voi. So bene che la partenza non è così facile, ma una volta superato il primo tratto tutto diventa più percorribile. Che dire quando si arriva al lago inferiore di Roburent? E’ una meraviglia e anche gli altri dopo sono spettacolari.
Un saluto a te e Tiziana da Elio e Valerio.
Maurizio
15/08/2021 alle 15:46
Buongiorno vorrei fare questo percorso in solitaria, ma letto i commenti non sono poi così sicuro.. Non capisco come mai essendo i laghi così belli che sul sentiero manchi la segnaletica appropriata al fine di non sbagliare sentiero, incuria degli Enti preposti? Vorrei anche sapere il tempo di percorrenza per fare tutto il giro ad anello grazie
Elio Dutto
15/08/2021 alle 17:54
Ciao Maurizio. Puoi calcolare il tempo di percorrenza in circa 5 ore. La difficoltà è tutta nella parte iniziale, dove occorre trovare il sentiero oltre i paravalanghe. Nella parte rimanente non ci sono problemi.
Se hai la possibilità di scaricare la traccia non dovresti avere difficoltà.
Alessandra Cardone
28/06/2022 alle 21:29
Ciao a tutti.
Se volessi fare solo una parte del percorso, partenza dal colle della Maddalena e arrivo al lago superiore di Roburent, quale sarebbe la lunghezza del percorso tra andata e ritorno? E il dislivello?